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Un paziente in un centro di risveglio dal coma come si risveglierà?

Buongiorno, mio padre 2 mesi fa è stato colpito da un'emorragia cerebrale subaracnoidea sulla parte frontale destra, a causa di una rottura di un aneurisma creatosi da malformazione congenita. Ha registrato all'inizio un coma 3/15; il giorno stesso hanno inserito a livello dell'emorragia delle spirali per evitare il risanguinamento ed il giorno dopo, per permettere al suo cervello di drenare il liquor, è stata inserita una derivazione esterna, che ha mantenuto fino circa 3 settimane fa, forse poco più. Ha avuto vasospasmo, che si è risolto quasi un mese fa. Hanno interrotto la sedazione circa 5 settimane fa. Ha avuto parecchia difficoltà nello svezzarsi dal respiratore e ha registrato una polmonite abbastanza aggressiva. Il tutto è stato risolto ieri. Ha una risonanza magnetica buona. Ora dobbiamo aspettare che gli rifacciano una tac per controllare lo stato dei ventricoli e valutare l'inserimento di una derivazione interna fissa e che lo trasferiscano in un centro del risveglio. Mio padre ha l'apertura degli occhi spontanea, sgrana gli occhi e le pupille se gli parlo, sbadiglia, ritrae gli arti superiori se gli si provoca dolore, soffre il solletico. L'ultima volta che ho parlato con i medici aveva raggiunto un punteggio di 8/15 sulla scala di Glasgow. In questi centri del risveglio, sono davvero in grado di renderlo di nuovo responsivo? Si sveglierà? Riporterà dei danni? La ringrazio della sua disponibilità.

Risposta

La storia di ESA da rottura di aneurisma arterioso cerebrale che hai descritto è un quadro classico; la letteratura riferisce una mortalità al 30-40% iniziale ed una morbilità molto elevata; lo stato di grave coma iniziale con gcs=3 potrebbe far pensare ad una prognosi povera di uscita e quindi ad una condizione clinica finale con importante stato di non risposta e deficit neurologici; il fatto che attualmente abbia un gos (8) non è un gran segno neurologico positivo ed anche il fatto che abbia avuto tutte le complicanze dell'esa fa pensare ad una prognosi severa.

La speranza sta nel fattore tempo e che la risonanza magnetica encefalo sia buona, ciò potrebbe avere un significato positivo; ti consiglio di trovare un buon centro riabilitativo con esperienza sulle sindromi ictali.

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Risposta a cura di
Dr. Carlo Valtulina Medico Chirurgo
Dr. Carlo Valtulina
neurochirurgo
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