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Quando l’infiammazione è “silente”

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

infiammazione: quali sono le patologie correlate

L’infiammazione cronica è così chiamata per il suo ruolo in centinaia di malattie, tra cui il cancro, il morbo di Alzheimer, la gotta, le malattie autoimmuni e altre ancora. L’infiammazione cronica è sotto il nostro controllo, nel senso che siamo noi che la possiamo far guarire e la possiamo prevenire.

Cos’è l’infiammazione?

L’uomo dispone di un sistema immunitario incredibile e complesso, il cui scopo principale è quello di proteggere dalle infezioni. Uno dei modi che l’organismo usa per proteggerci è attraverso l’infiammazione. Ci sono due tipi di infiammazione: acuta e cronica.

L’infiammazione acuta

Quando i tessuti nel corpo sono feriti, le cellule rilasciano delle sostanze chimiche che provocano gonfiore e attirano i globuli bianchi, per aiutare a rimediare alla situazione e prevenire la propagazione dell’infezione ad altre zone del corpo.

L’infiammazione acuta è quel genere di dolore che proviamo dopo un infortunio. È parte del normale processo di disintossicazione e di riparazione. Ogni giorno, quando si cammina, si mangia, si fa esercizio fisico, ci si stressa o si respira, il corpo deve purificarsi, eliminare le tossine e riparare eventuali lesioni cellulari che possono essere accorse. L’infiammazione è la risposta naturale del corpo a un invasore esterno, ovvero alle cellule, a un virus, a dei funghi, a dei batteri, a delle sostanze chimiche, a delle tossine.

In tutti questi casi, l’infiammazione è una cosa buona e naturale.

Infiammazione cronica

Quando l’infiammazione acuta non riesce a risolversi, diventa cronica.

Lo scenario, in questi casi, è il seguente: il corpo si gonfia, ci s’immobilizza nel dolore e si ricorre alle cure del medico, il quale prescriverà solo delle pillole per far andare via il dolore. L’assunzione di pillole per qualcosa che, ovviamente, causa un’infiammazione cronica, non risolverà il problema. L’infiammazione cronica è molto diversa dall’infiammazione acuta.

L’infiammazione cronica equivale ad avere una parte del proprio corpo rossa, gonfia, di solito internamente, per settimane, mesi o anche anni. Questo tipo d’infiammazione causa tutta una serie di complicazioni e malattie, come le malattie autoimmuni, l’artrite, l’obesità, l’invecchiamento precoce, malattie cardiache.

Che cosa causa l’infiammazione cronica?

Accumuliamo circa due milioni di tossine ogni giorno, il doppio della quantità che il nostro corpo è in grado di gestire.

La dieta americana è piena zeppa di alimenti infiammatori. Glutine, grano, zucchero raffinato, prodotti chimici, additivi, coloranti artificiali e prodotti alimentari trasformati naturalmente innescano la risposta infiammatoria del corpo nell’intestino. Si può immaginare il danno che può causare tutto ciò quando s’ingeriscono questi alimenti su base giornaliera.

Lo stress (soprattutto cronico) contribuisce allo sviluppo dell’infiammazione nel corpo. Gioca un ruolo importante nella nostra salute. Il cortisolo, il principale ormone dello stress, è considerato uno dei principali fattori di collegamento con le malattie.

Anche se in piccole quantità è utile, grandi quantità di cortisolo possono portare lentamente verso il basso il nostro sistema immunitario e causare grossi problemi. Quando si vive in uno stato di stress, l’energia è diretta verso il sistema immunitario, digestivo, endocrino e riproduttivo e alle aree del cervello.

Poiché l’energia viene continuamente prelevata da questi sistemi a causa dello stress cronico, il corpo può diventare più debole e infiammarsi.

Naturalea

I segni più comuni dell’infiammazione

Ci sono molti segni e sintomi che portano a pensare che un’infiammazione sia in corso all’interno del corpo, tra cui:

  • fatica costante
  • alta pressione sanguigna
  • ulcere
  • sindrome dell’intestino irritabile
  • acne
  • ritenzione idrica
  • dolori articolari
  • aumento di peso inspiegabile

Il dolore ci dice che qualcosa sta succedendo e, spesso, il dolore è una manifestazione di qualcosa di più profondo.

Quali sono le malattie associate all’infiammazione?

Quando il sistema immunitario viene compromesso, come nel caso delle malattie autoimmuni, il corpo ha difficoltà a trovare la differenza tra i tessuti buoni e cattivi e comincia ad attaccare entrambi. Questo causa un aumento dell’infiammazione.

Malattia del cuore

La malattia del cuore non è causata soltanto dall’accumulo di placca nelle arterie, ma da una combinazione di accumulo di placca e infiammazione. Il sistema immunitario cerca di impedire alla placca di fluire insieme al sangue. In casi più gravi, la placca può rompersi e può entrare in contatto con il sangue e formare un coagulo. A sua volta, il corpo innesca la risposta infiammatoria e le arterie cominciano a gonfiarsi, creando una costrizione del flusso di sangue al cuore.

Depressione

Recenti studi hanno scoperto un importante legame tra infiammazione e depressione. Alcuni ricercatori in Danimarca hanno scoperto che i livelli di proteina C-reattiva aumentati (prodotta dal corpo quando l’infiammazione è presente) sono associati a un aumentato del rischio di disagio psicologico e della depressione nella popolazione generale.

Molti medici stanno iniziando a curare la depressione con i metodi il cui scopo è quello di ridurre l’infiammazione nel corpo e promuovere la guarigione naturale.

Radicali liberi: causa di Alzheimer e la demenza?

I danni dei radicali liberi e l’infiammazione del tessuto cerebrale sono stati collegati sia alla malattia di Alzheimer che alla demenza.

I ricercatori hanno scoperto che, cercando nella storia del paziente, sono in grado di collegare il morbo di Alzheimer con l’infiammazione, come le persone che hanno avuto un grave trauma cranico. I ricercatori hanno anche scoperto che le persone che hanno preso antinfiammatori, come l’Ibuprofene, hanno una minore possibilità di avere il morbo di Alzheimer.

Una delle componenti principali dell’Alzheimer è la presenza di placche. Queste placche sono viste come invasori stranieri e il corpo cerca di distruggerle, causando infiammazione cronica.

Diabete e infiammazione: qual è il legame?

Con il diabete, l’infiammazione si trova all’interno.

Recenti ricerche suggeriscono che l’infiammazione all’interno del corpo può svolgere un ruolo nello sviluppo del diabete di tipo 2. I soggetti con diabete di tipo 2 non producono abbastanza insulina, o i loro corpi non possono utilizzare l’insulina in maniera adeguata. L’insulina può avere un effetto negativo sul tessuto del corpo, uno dei quali comprende obesità o un accumulo supplementare di grasso intorno alla pancia e altri organi importanti.

I ricercatori hanno scoperto che le persone con diabete di tipo 2 hanno un livello più elevato di citochine, che sono delle proteine che amplificano l’infiammazione, rilasciate da cellule che hanno un effetto specifico sull’interazione tra le cellule.

Le citochine innescano la risposte delle cellule all’infiammazione e alle infezioni. Quando il livello di citochine di una persona è elevato, questo provoca l’infiammazione cronica interna. Quando una persona inizia a sviluppare diabete di tipo 2, il corpo diventa meno sensibile all’insulina e provoca resistenza ad essa, causando infiammazione.

Cancro: un fattore di rischio è l’infiammazione cronica

Se una cellula malata viaggia attraverso il corpo, può danneggiare un filamento sano di DNA inducendolo a mutare. Quando le cellule mutano, si trasformano in un tumore.

I tumori, come il cancro del colon e della mammella, possono essere causati da infiammazione cronica. Il cancro del colon può verificarsi in individui che hanno malattie infiammatorie intestinali.

Il cancro al seno infiammatorio può essere causato da infiammazione cronica. In questo tipo di tumore, le cellule tumorali bloccano i vasi linfatici della pelle, i quali sono delle strutture valvolate che portano linfa, un liquido che contiene globuli bianchi e la scaricano attraverso il sistema linfatico. Se questi vasi linfatici si bloccano, il tumore può continuare a crescere.

Allergie causate da infiammazione

Le allergie possono essere causate da infiammazione, e l’infiammazione può causare allergie. Le tossine possono attivare il sistema immunitario, provocando una risposta inappropriata nel corpo portando a infiammazione cronica. I sintomi di allergia si manifestano su pelle, occhi, naso o vie respiratorie. La chiave di cura, con le allergie, è quella di diminuire l’infiammazione, permettendo al corpo lo spazio necessario per filtrare le tossine e fare il suo lavoro in modo appropriato.

Consigli alimentari per ridurre l’infiammazione e promuovere la salute

Uno dei modi migliori per controllare e prevenire l’infiammazione è attraverso l’adozione di abitudini alimentari sane. Ecco qui alcuni alimenti che contengono forti proprietà anti-infiammatorie:

  • Pesce grasso: ricco di acidi grassi omega-3 anti-infiammatori.
  • Verdura a foglia verde: le verdure verdi sono ricche di sostanze fitochimiche, enzimi e sostanze nutritive. Possono rafforzare e riparare le cellule.
  • Noci e semi: tutte le noci e i semi contengono antiossidanti. Giocano un ruolo enorme nella lotta contro l’infiammazione per riparare i danni delle cellule. Sono una grande fonte di vitamine, minerali essenziali, proteine, fibre, aminoacidi e grassi sani.
  • Barbabietole: ad alto contenuto di antiossidanti, combattono l’infiammazione e contribuiscono a fluidificare il sangue. Sono anche una buona fonte di vitamina C.
  • Bacche: una grande fonte di proprietà di antiossidanti e anti-infiammatori.
  • Funghi: quelli che sono particolarmente anti-infiammatori includono: funghi Reishi, bruco fungo, funghi di bambù, funghi Maitake, funghi di mandorle e la criniera del leone.
  • Aglio: sopprime la produzione di citochine infiammatorie, il che lo rende un potenziale trattamento per la malattia infiammatoria intestinale e altri disturbi simili.
  • Pomodori: contengono sostanze nutritive anti-infiammatorie come carotenoidi e bioflavonoidi.
  • Curcuma: è uno dei più potenti antinfiammatori naturali del pianeta.
  • Zenzero: contiene fitonutrienti antinfiammatori conosciuti come gingeroli che sono stati utilizzati nella medicina tradizionale come antidolorifico per l’artrite e altri disturbi infiammatori.
  • Succo di ciliegia: le ciliegie hanno il più alto contenuto di anti-infiammatori di qualsiasi altro alimento.
  • Olio di cocco: l’acido laurico dell’olio di cocco contiene proprietà anti-infiammatorie. È un grasso sano, che mantiene le cellule sane e la digestione senza intoppi. Aiuta anche a bruciare i grassi.
  • Olio d’oliva: una sostanza che si trova nell’olio extravergine di oliva è un efficace anti-infiammatorio. Tuttavia, l’olio d’oliva diventa rancido quando viene cotto sul fuoco, quindi è meglio consumarlo crudo o utilizzarlo a temperature basse.
  • : soprattutto al salice bianco e tè verde Matcha.
  • Erbe: specialmente rosmarino e salvia.
  • Cetrioli: povero di carboidrati e ricco di fibre; permette di mantenere bassi i livelli di glicemia nel sangue.

Perché è bene assumere probiotici quotidianamente

Diversi studi hanno dimostrato che l’assunzione di probiotici è associata a effetti anti-infiammatori significativi. Ecco qui alcuni modi su come ottenere la dose giornaliera di probiotici:

  • Mangiare cibi fermentati, come crauti.
  • Eliminare o ridurre gli alimenti infiammatori: gli alimenti che sono ad alto contenuto di zucchero (raffinato) e grassi, prodotti di grano e latticini portano tutti all’infiammazione. Pertanto, diminuire o eliminare sodio, carboidrati raffinati e alimenti trasformati. In sostanza, tutto ciò che può contribuire all’aumento di peso può contribuire all’infiammazione.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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