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Rimozione tatuaggi: tutto quello che c'è da sapere

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 08 Maggio, 2023

Rimozione tatuaggi: come funziona?

È possibile la rimozione dei tatuaggi e se sì, quali sono le tecniche che vengono utilizzate per cancellare l'inchiostro? 

L'eliminazione dei tatuaggi è possibile sempre o ci sono dei casi nei quali non si può fare? Andiamo alla scoperta di tutto quello che bisogna sapere su questo argomento.

Come si effettua la rimozione dei tatuaggi?

Rimuovere un tatuaggio è una necessità sempre più comune per molte persone, ma come viene effettuata? Se in passato la cancellazione dei tattoo era un'operazione alquanto difficile che, in molti casi, prevedeva un vero e proprio intervento chirurgico, oggi i medici possono servirsi di varie tecniche decisamente meno invasive ed efficaci. 

Lo strumento più utilizzato per togliere i tatuaggi dalla pelle è il laser, il quale permette di ottenere dei buoni risultati a fronte in un lasso di tempo relativamente breve.

I laser per tatuaggi di ultima generazione, infatti, consentono di eliminare i disegni sulla pelle senza che si formino cicatrici o macchie cutanee sull'epidermide, in quanto agiscono direttamente sul pigmento attraverso un impulso tanto potente quanto breve. 

Il laser per la rimozione dei tatuaggi agisce frantumando il pigmento in modo che questo possa essere poi eliminato dall'organismo e in genere l'operazione non provoca dolore. Attraverso il laser si avvia un processo di termofotolisi selettivo indotto dalla lunghezza d’onda che consente di colpire selettivamente il pigmento senza arrecare danni alla pelle.

Laser per togliere tatuaggi: quale scegliere

Esistono diverse tipologie di laser per la rimozione dei tatuaggi, ma le più utilizzate sono:

  • Laser CO2: questo laser è stato uno dei primi ad essere utilizzato per la cancellazione dei tatuaggi e, sebbene attualmente non sia utilizzato così di frequente, può risultare utile in modalità frazionata nel trattamento di alcuni tipi di pigmento (sempre in associazioen con altri laser);
  • Q-Switched: è il laser più utilizzato e permette di eliminare i tatuaggi senza provocare cicatrici o abrasioni sulla pelle. Molto rapido e potente, agisce sulla pelle in profondità e assicura un buon risultato;
  • Laser a picosecondi: evoluzione del laser Q switched, permette di trattare efficacemente i residui di alcuni tatuaggi che difficilmente si eliminano con altre metodiche (ghost).

È importante sottolineare che non tutti i pigmenti possono essere cancellati con il laser e che molto dipende dalla tipologia utilizzata dal tatuatore. La buona riuscita dell'operazione varia in base alla lunghezza d'onda con la quale viene impostato il laser, la quale viene poi modificata in funzione al colore da trattare.

Indipendentemente dal tipo di laser scelto per il trattamento, è importante non eseguire nessuna operazione sulla cute abbronzata e non esporsi al sole per almeno 40 giorni

Inoltre, nei dieci giorni che seguono alla rimozione col laser è consigliabile applicare creme specifiche e non dimenticarsi di utilizzare una protezione solare sulla zona trattata (se si tratta di un'area esposta ai raggi UV).

È sempre possibile togliere un tatuaggio?

Rimuovere un tattoo è possibile nella maggior parte dei casi ma non è detto che l'operazione riesca sempre al 100%

Prima di procedere a togliere i tatuaggi con il laser è opportuno chiedere consiglio al proprio medico ed eventualmente valutare insieme la tipologia di trattamento da effettuare.

paziente parla con il medico

Per quanto riguarda i fattori che incidono sulla rimozione di un tatuaggio essi comprendono:

  • il fototipo della pelle: il fototipo della pelle, ovvero il colore di partenza della cute, influenza la riuscita dell'operazione in quanto indica la quantità di melanina naturalmente presente nella cute. Per questo motivo è del tutto sconsigliato effettuare la cancellazione a laser sulla pelle abbronzata in quanto vi è la possibilità che il raggio laser colpisca un colpisca la melanina insieme al pigmento e che si verifichino ustioni o addirittura uno scolorimento permanente;
  • la grana della pelle: pelli con cicatrici o con rughe sono più difficili da trattare in quanto rendono meno efficiente il laser
  • il colore dei pigmenti: alcuni pigmenti, come il rosso, il nero e il verde sono più semplici da rimuovere, mentre altri (come il giallo e il bianco), quasi impossibili;
  • la posizione del tatuaggio: la rimozione di un tattoo con il laser dipende anche dalla sua posizione, infatti sembra che i disegni collocati su mani e piedi necessitino di più sedute in quanto in queste aree il sistema linfatico avrebbe meno capacità di rimuovere i pigmenti;
  • il tipo di pigmento usato dal tatuatore e la sua intensità.

Quanto tempo ci vuole per cancellare i tatuaggi?

Togliere un tatuaggio non è un'operazione immediata, anche se molto dipende dal tipo di pigmento utilizzato, dal colore (il bianco e il giallo, ad esempio, sono più difficili da togliere rispetto al nero e al rosso) e alla grandezza dell'area da trattare. In genere, per rimuovere un tatuaggio con il laser sono necessarie più sedute, le quali solitamente vengono diluite nel giro di qualche mese.

È difficile stimare il numero di seduta necessarie per la rimozione di un tatuaggio viste le numerose variabili in gioco e, in alcuni casi, non si giunge mai ad una rimozione totale in quanto alcuni pigmenti contengono sostanze inorganiche difficilmente eliminabili oppure perché il pigmento è troppo intenso o depositato troppo in profondità. 

Per quanto riguarda i costi, dipendono da diverse variabili (soprattutto dalle dimensioni) e dal tipo di laser utilizzato ma difficilmente si aggirano sotto i 100 euro a seduta.

Rimozione con laser dei tatuaggi: rischi e controindicazioni

Se il soggetto non presenta particolari problematiche di salute o allergie, rimuovere i tatuaggi col laser è possibile nella maggior parte dei casi, tuttavia è importante ricordare che si tratta di un'operazione che può essere effettuata solo dal medico

Tra le possibili complicazioni del trattamento di cancellazione rientrano:

  • alterazioni della pigmentazione
  • formazione di vesciche sulla pelle
  • eritema (di natura transitoria)
  • formazione di croste
  • rottura di capillari
  • ipopigmentazione
  • alterazioni nella colorazione del tatuaggio rimosso
  • ipersensibilità cutanea
  • reazioni allergiche (presenti in particolare nel trattamento dei pigmenti rosso, verde e blu)
  • edema

Inoltre, è fondamentale tenere presente che non tutti i tatuaggi rimossi vengono cancellati al 100% e che il risultato finale potrebbe non essere del tutto soddisfacente.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Stefano Messori
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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