icon/back Indietro

Se una donna di 30 anni ha smesso di allattare diversi mesi fa, può ricominciare a farlo?

Buonasera, ho 30 anni, un bambino di 2 anni e mezzo e un altro di 9 mesi. Vi scrivo per avere qualche informazione in più riguardo al riallattamento. Quando è nato il mio secondogenito, nonostante il suo continuo attaccamento al seno, il latte non arrivava in quantità giuste, e anzi, mi sono venute diverse ragadi in pochissimo tempo e purtroppo, anche per il fatto che il mio bambino più grande non aveva nemmeno 2 anni e assorbiva tantissime energie, non ho forzato molto la cosa anche per problemi "pratici". Adesso le cose sono un po' cambiate, il più grande è più tranquillo e leggermente più "indipendente", il secondo non è più proprio un neonato, io mi sono un po' pentita di non aver forzato la cosa all'epoca, e mi è venuta voglia di riprovare ad allattare. Ho il tiralatte elettrico, pensavo di stimolare la produzione innanzitutto con questa macchinetta. Dato che leggo spesso del fatto che in teoria il latte materno protegge il bambino e fa bene anche alla mamma, è possibile che adesso, forzando la cosa e non essendo più nel periodo post parto, ma essendo passati ben 9 mesi, se mai riuscissi a far tornare il latte, io possa in qualche modo produrre un effetto contrario e invece che abbassare leggermente il rischio di contrarre un tumore al seno, io faccia "andare in tilt" l'organismo e magari rischi più di prima? Non so se mi sono spiegata. Vorrei capire se l'idea di riallattare, di far tornare (sempre che ci riesca!) il latte possa influire negativamente in senso oncologico. Capisco che la domanda è ovviamente in linea teorica, so benissimo che niente dà garanzia di essere immuni da brutti mali, però sono dell'idea che per quello che possiamo, dobbiamo prevenire. Il latte che ho adesso, potrebbe essere nutriente come quello che si ha dopo il parto oppure è povero per il bambino? Ringrazio fin da ora per una eventuale risposta. Un cordiale saluto.

Risposta

Sono stato promotore, nell'ospedale in cui lavoravo, del riconoscimento come: ospedale amico del bambino, certificazione che prevede allattamento esclusivamente materno alla dimissione del post-partum e nei primi mesi, ma non ho mai voluto posizioni intransigenti verso chi non era in grado di allattare il proprio bimbo al seno, per svariati motivi.
Ciò lo dico per indurti a toglierti ogni scrupolo. La tua decisione, all'epoca era giusta e nessuno meglio di te può affermarlo. Penso che il tuo piccolo sia in fase di completo svezzamento e quindi non so i vantaggi che potrebbe trarre dall'allattamento al seno, se non il piacere di sentire il caldo ed il profumo di sua mamma. 
Anche per quanto riguarda il discorso oncologico, la questione è molto più complessa ed i "sembra che" in medicina non hanno valore scientifico, quindi serena e goditi i tuoi due bimbi.
Cordiali saluti 
Risposta a cura di
Dr. Gianfranco Blaas
Dr. Gianfranco Blaas
Risposte simili
Irsutismo: di cosa si tratta?
Salve,per irsutismo, si intende una condizione caratterizzata dall’anomala presenza di peluria terminale (grossa, ruvida e pigmentata che prima della pubertà è presente solo a livello...
Prolattina alta: quali sono le cause e le conseguenze?
Buongiorno,la prolattina è un ormone, normalmente prodotto dall'ipofisi, che ha la funzione di stimolare la produzione di latte nelle donne dopo la gravidanza...
Altre risposte di questo specialista
Visita al seno: come interpretarla?
Se l'ecografista ha consigliato la prosecuzione delle indagini, io seguirei il consiglio. L'età di tua mamma è ancora a rischio (tanto è...
Fattore V di Leiden e la pillola contraccettiva, ci sono dei rischi?
Alterazioni del fattore V di Leiden ed uso di estroprogestinici, soprattutto di terza generazione, fanno sicuramente aumentare il rischio di tromboembolismo venoso, ma in modo...
Vedi tutte
icon/chat