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La degenerazione maculare legata all’età

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Degenerazione maculare età

Il dr. Matteo Piovella è tra i maggiori esperti di chirurgia della cataratta e refrattiva. Opera a Monza (Centro di Microchirurgia Ambulatoriale). Dal 2010, è Presidente della Società Oftalmologica Italiana.


La degenerazione maculare legata all’età è la principale causa di perdita della vista o disabilità a livello visivo negli over 65 nei paesi altamente sviluppati. In Italia, ne soffre una persona su tre dopo i 75 anni. Se pensate a uno stadio stracolmo, come quello di San Siro durante la recente finale di Champions League, contate ogni tre sedili e lo spettatore seduto al centro quando raggiungerà il traguardo della terza età non sarà più in grado di poter leggere un estratto conto bancario perché svilupperà la maculopatia.

Questa patologia è caratterizzata da un deterioramento degenerativo della macula, la porzione centrale della retina responsabile del 90% della nostra vista, causato da progressive patologie della circolazione della retina. La retina è caratterizzata dal peggior sistema circolatorio di tutto il nostro organismo: non esistono circoli collaterali e per questo motivo se si chiude o si altera un microvaso non è possibile far arrivare il sangue da un’altra parte, come ad esempio capita nella circolazione delle gambe in presenza di vene varicose.

Inoltre, la macula è totalmente priva di vasi sanguigni. La retina, tessuto nobile molto simile ai tessuti del cervello, è costituita da 10 strati perfettamente collegati tra di loro, come se fossero 10 linee di computer che lavorano in successione. Il nervo ottico che collega l’occhio al cervello è formato da centinaia di milioni di fibre, ognuna collegata a un singolo fotorecettore, le cellule che compongono la retina.

La metà posteriore del nostro cervello è dedicato alla vista ed è qui che arrivano a interfacciarsi le fibre del nervo ottico.

Esistono due tipi principali di degenerazione maculare senile legata all’età:

  • Forma secca. La forma “secca” della degenerazione maculare è caratterizzata dalla presenza di depositi gialli, chiamati “drusen”, nell’area maculare. L’iniziale diagnosi di maculopatia secca viene fatta con l’identificazione della loro presenza, che varia per dimensioni e numero con il passare del tempo. Inoltre, negli stadi più avanzati della degenerazione maculare secca si assiste a un assottigliamento dello strato fotosensibile della macula che può condurre ad atrofia o necrosi tissutale: nella degenerazione maculare secca, denominata anche a carta geografica per il particolare disegno presente sulla retina, i pazienti presentano importanti aree retiniche non funzionanti con relativa compromissione del campo visivo e della possibilità di lettura. L’esame che capace di determinarne l’estensione e i cambiamenti in seguito a terapie dedicate è l’OCT.
  • Forma umida. La forma “umida” della degenerazione maculare è caratterizzata dalla formazione incontrollata di nuovi vasi a livello della macula che invece di migliorare la circolazione della retina compromessa a causa dell’età procurano un vero e proprio “allagamento” dell’area centrale, penalizzando gravemente la vista dei pazienti. I neovasi formazione anomala di vasi sanguigni nella coroide, la parte al di sotto della macula, che causa distorsione della visione: linee rette appaiono ondulate e si ha la perdita della visione centrale.

La maggior parte dei pazienti con degenerazione maculare sviluppa la forma secca della malattia, che può a sua volta evolvere nella forma umida. Il 15% delle persone con degenerazione maculare sviluppa la forma umida, con presenza di neovasi e possibilità terapeutiche tramite le terapie intravitreali.

In generale, è molto importante che chi è affetto da degenerazione maculare si rechi con regolarità dal proprio oculista, almeno tre volte l’anno. Se in terapia intravitreale, dovrà sottoporsi a un numero maggiore di controlli come indicato dal medico oculista.

Quali sono i fattori di rischio per la degenerazione maculare?

La degenerazione maculare senile è la principale causa di una grave riduzione o perdita della vista negli adulti sopra i 65 anni.

La degenerazione maculare può essere condizionata da fattori ereditari: se c’è familiarità relativamente a questa patologia, è opportuno consultare il proprio oculista per valutare il rischio individuale e adottare la migliore prevenzione, sia di stile di vita che alimentare.

Il fumo aumenta in modo esponenziale la probabilità manifestazione della maculopatia. Diabete ed ipertensione, elevati livelli ematici di colesterolo e obesità costituiscono i fattori di rischio su cui bisogna lavorare senza sosta. L’alimentazione deve provvedere per gli antiossidanti. Si consiglia di mangiare verde, rosso, giallo, arancione, indicando così i colori della frutta e della verdura necessari per una dieta equilibrata.

Quali sono i sintomi della degenerazione maculare?

Nelle sue prime fasi, la degenerazione maculare può essere asintomatica e spesso non è diagnosticata fino a quando non causa un peggioramento della vista.

In genere, il primo sintomo della degenerazione maculare è rappresentato da una visione sfuocata al centro. Il paziente nota che le linee rette hanno una deviazione al centro quasi facessero una deviazione curva. Se accusate questo sintomo e/o accusate una ridotta o alterata percezione dei colori, è arrivato il momento di recarsi da un medico oculista senza ulteriori perdite di tempo.

Come viene diagnosticata la degenerazione maculare?

La degenerazione maculare senile deve essere diagnosticata mediante una visita oculistica: se si è sviluppata la degenerazione maculare, lo specialista rileva la presenza di “drusen”, ovvero piccoli depositi gialli che si formano al di sotto della retina, e può chiedere al paziente di osservare la griglia di Amsler – uno schema di linee rette che ricordano una scacchiera – che al soggetto affetto dalla patologia oculare apparirà formata da linee mancanti o ondulate.

Se il medico diagnostica la degenerazione maculare legata all’età, prescrive ulteriori esami diagnostici, quali l’OCT e l’angiografia.

La diagnosi precoce della degenerazione maculare senile è molto importante per poter mettere in atto terapie che sono in grado ritardare o contenere il peggioramento della malattia.

Quali trattamenti sono disponibili per la degenerazione maculare?

La cura delle maculopatie prevede vari tipi di trattamenti per prevenire la perdita della vista o rallentare la progressione della malattia. Sono disponibili diverse opzioni a seconda della patologia riscontrata:

  • Farmaci anti-angiogenesi. Queste molecole bloccano lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni che presentano ampie fenestrazioni da cui fuoriesce il contenuto stesso del vaso. Questa patologica fuoriuscita di liquidi dai vasi inzuppa la parte nobile della retina, la macula, come se fosse un pan di Spagna, aumentandone straordinariamente lo spessore e causando tutti gli effetti negativi della maculopatia umida.
  • Vitamine. Uno studio, condotto dal National Eye Institute dei National Institutes of Health ha dimostrato che l’assunzione di vitamine C, E, beta-carotene, zinco e rame può ridurre il rischio di perdita della vista nei pazienti affetti da degenerazione maculare secca. I dati non sono ancora definitivi data la difficoltà nell’ organizzare studi lunghi decine di anni.
  • Laserterapia. Il laser ad argon può essere usato per contenere l’edema centrale, che caratterizza la degenerazione maculare soprattutto nei pazienti diabetici. Normalmente, oggi può essere associato alle terapie intravitreali.
  • Laserterapia fotodinamica. Questo trattamento prevede due fasi: nella prima, viene iniettato un farmaco fotosensibile, la verteporfina, che viene poi, in un secondo step, attivato a livello dell’occhio mediante la luce laser e utilizzato, quindi, per danneggiare i vasi sanguigni “anomali”, derivanti dall’angiogenesi correlata alla degenerazione maculare. È un trattamento ormai in disuso, superato dalle moderne terapie intravitreali. Oggi viene utilizzato in pochi centri per numeri residuali.
  • Dispositivi per l’ipovisione. I dispositivi che possiedono lenti speciali o sistemi elettronici che producono immagini ingrandite di oggetti vicini possono costituire un valido “aiuto” per coloro che hanno sviluppato la patologia. Attualmente, i ricercatori stanno studiando nuovi trattamenti per la degenerazione maculare. I seguenti trattamenti sono considerati sperimentali, ovvero la chirurgia Submaculare, si tratta di un intervento chirurgico volto alla rimozione dei vasi sanguigni anomali formatisi in seguito ai processi di angiogenesi; la Traslocazione retina consiste in una procedura chirurgica molto complessa che prevede una vera e propria trasposizione di parte della retina che viene tagliata ruotata e riposizionata in modo da far combaciare al centro una parte di retina meno danneggiata. Poco utilizzata e molto complessa.

Quali sono le prospettive per i pazienti affetti da degenerazione maculare? 

È raro che chi soffre di degenerazione maculare perda totalmente la vista: in genere il paziente ha una ridotta o nulla “visione centrale”, ma mantiene la visione periferica.

La degenerazione maculare è una delle principali cause di cecità nei Paesi industrializzati. La maculopatia può colpire entrambi gli occhi e questo deve motivare i pazienti a sottoporsi a tutte le cure necessarie per poter conservare la miglior vista possibile.

La forma secca della degenerazione maculare senile è la più comune e tende a progredire lentamente. Ad oggi, alimentazione e stili di vita insieme a terapie antiossidanti sono le uniche possibilità terapeutiche attuate.

In generale, dopo i 50 anni è necessario effettuare una visita di prevenzione visiva dal medico oculista una volta all’anno. Coloro che presentano una familiarità o sono affetti dalla stessa maculopatia devono seguire le raccomandazioni del loro oculista di fiducia: se le terapie sono accurate e tempestive, ci sarà una maggiore probabilità che il trattamento abbia successo, rallentando la progressione della malattia e le menomazioni visive conseguenti.

 

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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