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Cosa sapere sulle cisti al polso e alla mano: come trattarle

Redazione

Ultimo aggiornamento – 12 Aprile, 2022

Cisti Al Polso E Alle Mani, Come Trattarle

Le cisti al polso e alla mano sono completamente benigne ma, a causa della loro posizione o della dimensione, possono essere esteticamente fastidiose o causare dolore.

In questo caso, si può ricorrere a vari trattamenti, che vediamo di seguito.

Cosa sono e come si formano le cisti al polso e alla mano?

Le cisti al polso o alla mano vengono anche chiamate gangli, fenomeni molto comuni nel corpo umano, che consistono in neoformazioni benigne e innocue che non possiedono la capacità di mutare in tumori maligni.

Le cisti gangliari assomigliano a noduli molto grandi e crescono nello spazio presente tra i tendini e i legamenti, riuscendo, a volte, ad affiorare verso la cute.

Le cisti si possono manifestare in vari punti della mano e del polso, come le dita, il palmo o in corrispondenza dell’articolazione tra mano stessa e avambraccio.

Queste cisti sono costituite da un liquido fluido e viscoso, che permette loro di crescere o diminuire in modo molto rapido. Il problema può anche scomparire autonomamente per un determinato lasso di tempo e ripresentarsi sotto una forma completamente diversa.

Non è ancora stato possibile identificare la causa delle cisti al polso e alla mano, ma sappiamo che si presentano maggiormente nelle donne tra i 15 e i 40 anni – soprattutto se si tratta di soggetti sportivi – e in chi pratica un forte sforzo manuale (sviluppando, anche, traumi distorsivi).

Nella maggior parte dei casi, le cisti al polso e alle mani sono indolori e asintomatiche, ma può capitare che vadano a comprimere nervi o tendini (si parla, quindi, di cisti tendinea o sinoviale).

In questo caso, nascono vari sintomi quali:

  • Sensazione di disagio
  • Formicolio
  • Dolore
  • Perdita di forza nella mano
  • Infiammazione del tendine

Come trattare le cisti al polso e alla mano?

Per trattare le cisti al polso e alla mano, occorre rivolgersi ad un ortopedico o ad un chirurgo specializzato. Dopo avere eseguito una radiografia per escludere la presenza di altre patologie, si passa alla risonanza magnetica, o all’ecografia, per individuare le caratteristiche della cisti stessa.

A questo punto il trattamento può essere di due tipi:

  1. Non chirurgico: consiste nell’immobilizzazione del polso e un prolungato riposo dell’articolazione per far riassorbire il disturbo. In questo caso, può essere applicato un tutore per circa 30 giorni, ma se il ganglio aumenta le proprie dimensioni, l’ortopedico potrà decidere di effettuare un’aspirazione del liquido – che, però, non rimuove definitivamente la formazione cistica (quindi potrebbe formarsi di nuovo).
  2. Chirurgico: detto escissione (o exeresi), questo metodo consente di asportare direttamente la cisti nel caso sia presente una sintomatologia dolorosa, o quando si hanno delle limitazioni nella mobilità del polso e dei nervi circostanti. L’intervento viene effettuato in anestesia locale e ha una durata di poche ore.

Dopo l’operazione, il paziente sarà sottoposto ad un ulteriore periodo di riposo di alcune settimane, dopo le quali verranno tolti i punti di sutura e la fasciatura medica.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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