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Mascherina

Microbiologia e virologia
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Mascherina per coronavirus: panoramica

In questo periodo di pandemia e isolamento forzato e, soprattutto, a seguito dell’ordinanza della regione Lombardia del 4 aprile 2020 che rende obbligatorio indossare mascherine per uscire di casa, molte persone si chiedono quale mascherina scegliere per proteggersi dal coronavirus.

Altre domande frequenti riguardano anche come indossare la mascherina, per quanto tempo dura la mascherina monouso, quando toglierla e se può essere riutilizzata. Non tutti i tipi di mascherina, infatti, limitano l’accesso di altri agenti patogeni e virus nelle vie aeree.

Le mascherine, infatti, si possono suddividere in vari tipi in base alla loro capacità filtrante stabilita da standard di riferimento europei (EN), che ripercorreremo brevemente qui di seguito,

Ricordiamo, infine, che l’ordinanza della regione Lombardia obbliga all’utilizzo della mascherina oppure, in subordine, a indossa qualunque altro indumento che copra naso e bocca.

Mascherina chirurgica

Le mascherine chirurgiche sono mascherine facciali con la funzione di ridurre la trasmissione di agenti infettivi da parte del personale medico verso i pazienti durante procedure di tipo chirurgico o anche di altra natura medica. 

Pertanto, le mascherine chirurgiche servono a proteggere i pazienti da agenti infettivi provenienti dal personale medico e, viceversa, proteggere chi le indossa da liquidi potenzialmente contaminati. 

Le mascherine chirurgiche possono anche essere indossate da pazienti o terzi per contrastare la diffusione di infezioni in situazioni di epidemia o pandemia.

Se la maschera facciale di tipo medico è inoltre dotata di una barriera per microbi, essa può ridurre efficacemente anche la trasmissione di infezioni a partire da naso e bocca di un paziente asintomatico o che già presenti i sintomi del coronavirus.

Mascherina FFP1

Le mascherine FFP1 appartengono alla classe uno della tipologia FFP, che sta per Filtering Face Piece, ossia con filtro facciale. La classe uno prevede una efficacia filtrante inferiore rispetto al tipo 2 o 3.

Le mascherine FFP coprono naso, bocca e anche il mento e sono prevalentemente costituite da materiale filtrante con inserita una valvola che permette l’inspirazione e l’espirazione. Tali valvole proteggono sia dalle polveri sottili sia da nebbie acquose e fumi.

Le mascherine di classe FFP1 dunque rendono possibile un primo livello protettivo per le vie respiratorie, in grado di allontanare particelle solide come la polvere e liquide sospese in aria. La capacità filtrante arriva all’80% delle particelle sospese nell’aria. Tuttavia non sono idonee per la protezione di agenti patogeni per via aerea.

Mascherina FFP2

Le mascherine FFP2 corrispondono alla classe due della tipologia FFP (Filtering Face Piece), ossia con filtro facciale. La classe due prevede un'efficacia filtrante superiore rispetto al tipo 1 e inferiore rispetto al tipo 3.

Esse offrono un buon livello di protezione delle vie respiratorie tanto che vengono utilizzate nell’industria pesante, leggera e agricola ma sono anche utilizzate da operatori sanitari e personale medico esposto a rischi di contagio tra il basso e il moderato.

La mascherina FFP2 protegge infatti le vie respiratorie da nebbie, polveri e fumi con una capacità filtrante del 94% delle particelle sospese in aria.

Mascherina FFP3

Le mascherine FFP3 corrispondono alla classe tre della tipologia FFP (Filtering Face Piece), ossia con filtro facciale. La classe tre prevede una efficacia filtrante massima e superiore al tipo 1 e 2.

Esse sono infatti utilizzate nell’industria pesante, nel trattamento dei rifiuti, nei laboratori di analisi e da personale medico che assiste pazienti infetti o potenzialmente infetti e da personale di ricerca esposto direttamente a virus in laboratorio.

La mascherina FFP3 protegge infatti le vie respiratorie da nebbie, polveri e fumi di sostanze tossiche quali uranio, amianto, nichel, piombo, pollini, spore e virus con una capacità filtrante del 99% delle particelle sospese nell’aria.

Mascherine con filtro N95, N99 e N100

Esistono poi altre categorie di filtri antiparticolati delle mascherine, suddivise in base a:
  • Resistenza agli oli – Mascherine N per quelle non resistenti agli oli e mascherine R per quelle resistenti agli oli.
  • Impermeabilità agli oli – Mascherine P.
Queste tipologie sono poi suddivise in base alla loro capacità di filtraggio. Pertanto:
  • Mascherina N95 – Possiede filtro non resistente agli oli e capace di filtrare il 95% delle particelle presenti nell’aria.
  • Mascherina N99 – Possiede un filtro non resistente agli oli e capace di filtrare il 99% delle particelle presenti nell’aria
  • Mascherina N100 – Possiede un filtro non resistente agli oli e capace di filtrare il 99,97% delle particelle presenti nell’aria.
  • Mascherina R95 – Possiede un filtro resistente agli oli e capace di filtrare almeno il 95% delle particelle presenti nell’aria.
  • Mascherina P95 – Possiede un filtro impermeabile agli oli in grado di filtrare il 95% delle particelle presenti nell’aria.

Mascherina per il coronavirus: quale scegliere

Come si è visto, in commercio sono presenti diverse tipologie di mascherine da acquistare. La scelta dipende dal rischio dal grado di protezione che si vuole raggiungere.

Tuttavia, l’ordinanza della regione Lombardia obbliga all’utilizzo della mascherina oppure, in subordine, qualunque altro indumento che copra naso e bocca.

Ma quindi, che mascherina serve per proteggersi dal coronavirus?

Ricordiamo che le mascherine chirurgiche devono essere utilizzate anzitutto da persone positive o potenzialmente positive al Covid-19.

Le mascherine FFP2 sono invece indicate per chi è esposto a un rischio di tipo medio o basso e infatti vengono utilizzate dal personale sanitario che assiste pazienti potenzialmente o realmente positivi.

Le mascherine FFP3 sono invece indicate per chi risulta esposto a un alto rischio e infatti vengono devono indossate da personale medico sanitario che assiste pazienti infetti o potenzialmente tali, in particolare durante procedure quali: intubazione, broncoscopia e broncoaspirazione a circuito aperto.

Quanto dura una mascherina

Tutte le mascherine si dividono in monouso e riutilizzabili. Per scoprire a quale categoria appartiene la propria mascherina basta osservare se su di essa è impressa la lettera R (riutilizzabile) o NR (non riutilizzabile).

Se la mascherina non è riutilizzabile, ossia se è monouso, non va conservata dopo l'utilizzo. Essa infatti dispone di una durata limitata variabile, e solitamente deve essere sostituita se non consente una respirazione adeguata.

Infine, la sanificazione di mascherine monouso tramite disinfettanti o alcol è altamente sconsigliata dal momento che non aumenta l'efficacia filtrante della mascherina e, anzi, rischia di deteriorarla.

Come usare una mascherina

È impotrante sapere come indossare una mascherina FFP in maniera corretta, perché  il suo utilizzo possa risultare davvero efficace. Per una protezione ottimale, dunque, bisogna che il dispositivo medico possa adattarsi ai contorni del volto, riuscendo a coprire sia bocca che naso.

La presenza della barba impedisce alla mascherina di aderire completamente, annullando così la sua efficacia. Per quanto riguarda invece come indossare le mascherine chirurgiche, bisogna ricordare che per loro natura non aderiscono perfettamente sul volto e rimangono leggermente larghe.

La loro utilità consiste infatti nell’impedire che i droplet (ossia le goccioline di liquido nasale e della bocca) non vengano a contatto con naso e bocca di chi le ha addosso. Una volta indossata, bisogna accompagnare gli elastici dietro al capo o dietro alle orecchie, accertandosi che copra bocca e naso.
 
L’utilizzo delle mascherine protettive deve inoltre essere accompagnato dal rispetto di alcune norme di igiene. In particolare, bisogna lavare le mani prima e dopo aver indossato la mascherina, che dovrà poi essere smaltita in maniera adeguata ossia venendo gettata in un sacchetto chiuso e riposto nei rifiuti non riciclabili.
 
Trascurare o non rispettare queste poche e semplici regole può avere come conseguenza lo sviluppo di un rischio ulteriore. Infine, anche con la mascherina addosso, è comunque necessario mantenere un’adeguata distanza dagli altri e limitare il tempo di interazione con i pazienti di coronavirus.

Chi deve usare la mascherina

La mascherina FFP2 e FFP3 è indicata per operatori medici e sanitari che si trovano esposti agli agenti infettivi. Tra questi, ricordiamo: varicella, morbillo, tubercolosi e, anche, il nuovo coronavirus. In aggiunta, si prevede anche l'utilizzo di:
  • occhiali o visiere apposite;
  • camici e guanti monouso;
  • scarpe da lavoro chiuse e sigillate con adeguati copriscarpe.
Inoltre, l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda di mantenere una distanza di almeno un metro dagli altri e di utilizzare le mascherine se si lavora a stretto contatto con pazienti di Covid-19 oppure se si mostrano sintomi del virus o si assistono persone malate. 

Tuttavia, di recente, si è riaperto il dibattito circa l'utilizzo delle mascherine dal momento che sembrerebbe che i droplet (ossia le goccioline di saliva) emessi con tosse e starnuti potrebbero raggiungere anche 8 metri di distanza. Pertanto questo potrebbe portare alla redazione di nuove linee guida, come per esempio la necessità che il maggior numero possibile di persone indossi la mascherina.

Permanenza del coronavirus sulle mascherine

L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha di recente pubblicato una guida a proposito di sanificazione per l'emergenza da Covid-19. Per quanto riguarda la permanenza del coronavirus su tessuti, i dati parlano di una presenza dalle 24 ore ai 4 giorni a seguito di contaminazione.

Bisogna però ricordare che i coronavirus risultano più resistenti in ambienti umidi e a basse temperature, che la dose minima infettante non è nota e dipende, anche, dalle difese del sistema immunitario di ciascuno.

Inoltre, la sopravvivenza delle particelle del virus non implica automaticamente la possibilità della loro trasmissione, anche perché in presenza di poche particelle virali la forza infettante è bassa.

Bisogna dunque prestare la massima attenzione per impedire il contagio del coronavirus attraverso le mascherine. Le mascherine monouso, ad esempio, vanno smaltite nell'indifferenziato subito dopo il loro utilizzo, mentre le mascherine lavabili devono essere indossate una volta sola e poi subito messe a lavare in lavatrice, senza nemmeno appoggiarle sui mobili di casa.

In ogni caso, le mascherine vanno toccate soltanto sugli elastici, lavando adeguatamente le mani sia prima che dopo. 
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Dr. Alberto Vaona Medico Chirurgo
Dr. Alberto Vaona
medico generale

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