Fibromi in Gravidanza, cosa comportano?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 24 Ottobre, 2023

donna incinta dal ginecologo

I fibromi sono tumori benigni che crescono all'interno o sull'utero in età fertile. Possono essere di varie dimensioni e, a seconda della posizione in cui si sviluppano, possono essere innocui e asintomatici oppure causare problemi e sintomi di vario genere.

La presenza dei fibromi in gravidanza può generare apprensione e preoccupazione nella gestante. Ma è bene sapere che nella maggior parte dei casi non ci sono rischi né per la mamma né per il bambino.

La crescita del fibroma, se accade, e ciò non è detto, si verifica durante i primi tre mesi. Tuttavia, se contenuta non crea problemi. Quando il fibroma supera i 5 centimetri, invece, può causare dolore soprattutto negli ultimi due trimestri. Più compromettente potrebbe essere la posizione del fibroma, che può portare ad alcune complicanze durante la gravidanza e il parto.

Esistono, infatti, diversi tipi di fibromi. In particolare, quello sottomucoso (che cresce e si estende nella cavità uterina) può aumentare il rischio di infertilità e di alcune complicanze anche serie, come l'aborto spontaneo.

A questo proposito, i fibromi uterini in gravidanza dovranno essere monitorati attraverso l'esame ecografico e l'ispezione ginecologica, le due tecniche diagnostiche più affidabili per valutarne tutti gli aspetti, dal volume alla localizzazione alla composizione cellulare.

Vediamo nel dettaglio.

Cosa sono i fibromi uterini

fibromi uterini sono tumori benigni che possono formarsi e crescere all'esterno o all'interno della parete uterina, oppure all'interno della cavità dell'utero. Sono formati da muscoli e tessuti fibrosi in proporzione diversa e possono essere più piccoli di un fagiolo o più grandi di un'arancia. Quando prevale la componente muscolare, si parla di fibromiomimiomi. 

Di solito, la presenza di fibromi uterini o miomi nella parete uterina, tanto più se inferiore ai 5 cm, non genera sintomi. Ciò che accade a livello organico, tuttavia, è una maggiore consistenza delle pareti uterine, perdita della loro elasticità e del tono dell’utero.

Tipi di fibromi

Fibromi intramurali

Questi fibromi sono i più comuni e crescono nella parete uterina. Spesso non generano sintomi, ma possono causare mestruazioni più copiose o prolungate e dolore pelvico. La loro presenza può complicare una gravidanza solo nel caso in cui diventano troppo grandi, al punto di spingere o deformare la cavità endometriale.

Fibromi sottosierosi

Si sviluppano sotto la superficie esterna dell'utero, nella zona pelvica, e possono anche crescere a dismisura. Ma anche quando restano di dimensioni più contenute, la loro presenza può creare problemi alla vescica, al retto e alla colonna lombosacrale, a causa della loro posizione. In ogni caso, proprio in virtù della collocazione esterna alla cavità endometriale, questo tipo di fibromi è quello che incide di meno sulla possibilità di restare incinta. 

Fibromi sottomucosi o submucosi

Questi fibromi si formano nel muscolo e crescono all'interno della cavità endometriale, sotto il rivestimento dell'utero. La loro presenza può causare diversi problemi, tra i quali:

  • mestruazioni molto abbondanti
  • infertilità, se interferiscono con l’embrione e la sua capacità di impiantarsi nella parete uterina
  • una gravidanza più difficile (i dettagli nel paragrafo dedicato ai rischi dei fibromi in gravidanza).

Quando si sviluppano i fibromi nell'utero

In genere, i fibromi si sviluppano in età fertile, dai 15-16 anni fino ai 50 circa. La formazione dei fibromi, infatti, si lega alla produzione ormonale femminile da parte delle ovaie, ovvero agli estrogeni

L'eccesso di estrogeni ne causa la crescita, e ciò può avvenire durante la gravidanza. Dopo la menopausa, invece, avviene il contrario: i fibromi tendono a ridursi per via dei livelli più bassi di estrogeni e del minor afflusso di sangue.

Fattori di rischio

Sebbene non sia possibile prevedere la formazione dei fibromi, essendo varie le cause che concorrono al loro sviluppo, vi sono alcuni fattori che possono influire: 

  • Età: come premesso, le donne in età fertile hanno maggiori probabilità di sviluppare i fibromi
  • Familiarità: il rischio aumenta nelle donne con madri che hanno avuto lo stesso problema
  • Obesità
  • Dieta alimentare: un'alimentazione a base di grassi saturi (carne e insaccati).

Sintomi

Non sempre questo tumore benigno si lascia scoprire. Alcuni tipi di fibromi, come descritto nel paragrafo dedicato, sono asintomatici, a differenza di altri che invece possono dare segnali di allarme

Tra i sintomi che possono comparire:

  • mestruazioni emorragiche o prolungate
  • ciclo doloroso
  • gonfiore e pressione pelvica
  • minzione frequente
  • disturbi intestinali (stipsi) 
  • dolori durante il rapporto intimo
  • mal di schiena.

Il dolore e la pressione pelvica derivano dalla dimensione e dalla posizione dei fibromi o anche dall'ingrossamento uterino. Mentre la possibile costipazione è legata alla compressione intestinale.

Diagnosi 

I fibromi possono essere scoperti durante il comune esame pelvico. Se il medico sospetta la presenza di queste escrescenze non cancerose, a causa della forma anomala dell'utero, può prescrivere alcuni esami, tra questi: 

  • ecografia transvaginale
  • Sonoisterografia con una soluzione salina sterile per espandere la cavità uterina e ottenere immagini di fibromi submucosi
  • Isterosalpingografia per analizzare la cavità uterina e le tube di Falloppio su immagini a raggi X e rilevare la presenza di fibromi submucosi
  • Isteroscopia, per la diagnosi di fibromi sottomucosi , per esaminare le pareti uterine e le aperture delle tube di Falloppio.

In seguito alla diagnosi, il medico potrà valutare il trattamento più indicato per il fibroma uterino.

Fibromi in gravidanza, quando si rischia?

La maggior parte delle donne con fibromi uterini può restare incinta e vivere una gravidanza abbastanza normale. Tuttavia, un numero maggiore di fibromi, fibromi più grandi e fibromi sottomucosi interferiscono non solo sulle possibilità di avere una gravidanza, ma anche sui problemi che possono insorgere durante la gestazione.

Nella fattispecie, come descritto nel paragrafo dedicato, è la posizione del fibroma a influenzarne in modo significativo il decorso, aumentando i rischi di complicazioni, tra questi:

  • aborto spontaneo
  • distacco della placenta dalla parete uterina 
  • parto cesareo
  • contrazioni premature a causa del dolore causato dai fibromi e parto pretermine
  • bambino in posizione podalica a causa della forma alterata della cavità uterina
  • complicanze relative alla fuoriuscita del feto, a causa della scarsa elasticità dell'utero.

Problemi durante il primo trimestre di gestazione

La maggior parte dei fibromi non cambia di dimensioni durante la gravidanza, ma in alcuni casi può verificarsi una crescita dei fibromi già durante il primo trimestre.

Questa crescita è probabilmente legata agli estrogeni, ormoni la cui produzione aumenta durante la gravidanza. In questo primo trimestre, dunque, potrebbero anche insorgere dolore e sanguinamento. Non solo. In questa prima fase della gestazione sono anche più frequenti i casi di aborto, quando i fibromi sono numerosi, più grandi e sottomucosi. 

Il rischio aumenta quando il feto cresce.

Secondo e terzo trimestre

In questi mesi, l'utero tende a espandersi per far spazio al feto che sta crescendo. La presenza di fibromi può interferire con questa naturale evoluzione generando dolore. In particolare, quando i fibromi sono grandi possono anche ostacolare la normale crescita del feto a causa della riduzione dello spazio nell'utero.

Il rischio per la gravidanza, in questa fase, può aumentare se il fibroma diventa troppo grande per essere sostenuto dall'afflusso di sangue, andando incontro al fenomeno della degenerazione rossa o necrotica. Ci sono altre forme di degenerazione (ialina, mixomatosa, calcifica, cistica, grassa). Per un 1% dei casi, dunque, in casi molto rari, la degenerazione dei fibromi può essere anche di tipo neoplastico. 

I fibromi dopo il parto

Da 3 a 6 mesi dopo il parto, di solito i fibromi tendono a restringersi di oltre il 50%. Nonostante ciò, possono ancora verificarsi sanguinamenti, disturbi della minzione e della defecazione e, in alcuni casi, anche infertilità.

Come vengono trattati i fibromi in gravidanza?

Durante la gravidanza, il trattamento dei fibromi uterini è limitato a causa dei rischi per il feto. La gestione dei sintomi può passare per il riposo, l'idratazione e alcuni antidolorifici come il paracetamolo. Sono sconsigliati, invece, gli antinfiammatori non steroidei (FANS) come l'ibuprofene, che possono causare aborti spontanei o problemi al bambino.

È importante confrontarsi con un medico per sapere come regolarsi in caso di sintomatologia dolorosa.

In alcuni casi è possibile eseguire una miomectomia nella seconda fase della gestazione. Questa procedura, destinata a casi molto selezionati, rimuove i fibromi dall'esterno dell'utero o dall'interno della parete uterina. Per quanto riguarda i fibromi che crescono nella cavità uterina, invece, questi non possono essere rimossi a causa dei possibili rischi per il feto.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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