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Quale esame effettuare per capire il perchè della fuoriuscita di odore di feci dalla bocca?

Sono una donna di 31 anni, da qualche anno, soffro di dolori allo stomaco, reflusso gastroesofageo, meteorismo, stipsi e diarrea con feci di colore giallo, accompagnati da dolore al fegato e alitosi di feci che si intensifica non appena inizia la mia digestione e non appena mi viene lo stimolo di evacuare e non riesco. I dolori posso gestirli, ma la puzza di feci che mi esce dalla bocca mi invalida tantissimo. Subito dopo, la mia lingua si inspessisce come se avessi il cemento. Ho fatto una marea di esami tra cui gastroscopia che ha avuto come risultato incontinenza cardiale e piloro sempre aperto, assenza di helicobacter pilory, ho fatto una colonscopia con esame istologico da cui è emerso un'infiammazione cronica della mucosa intestinale. La terapia farmacologica a poco è servita, ho fatto anche l'idrocolonterapia per escludere fecalomi, rx addome, rx dell'apparato digerente superiore e poi inferiore (dall'ano) con mezzo di contrasto e nessuno riesce ancora a trovare la soluzione al mio problema. Spero di riuscire a trovare chi possa aiutarmi.

Risposta

Buonasera,
la tua è una disbiosi che sembra secondaria, anche se mi mancano moltissime informazioni.

È probabile che almeno due polimorfismi siano non correttamente funzionanti (e quindi andrebbero sistemati) e che il resto sia una conseguenza, ovvero sono i sintomi.

Ti consiglio un approfondimento ed uno studio del ciclo della metilazione (geni MTHFR, CBS, BHMT, MTR, MTRR) e del ciclo del gene VDR.

Potresti approfondire se non il genoma, almeno la biochimica (GGT, GOT, GPT, omocisteina, folati, cobalamina, vitamina B12, vitamina D, vitamina D3, bilirubina coniugata e non, amilasi, lipasi ed un emocromo con formula, de minimis, questi parametri ematici) nonché calprotectina e zonulina fecale.

In base agli esiti, sarà possibile non solo sistemare la disbiosi, ma anche i rischi correlati al probabile rischio vascolare. Sarebbe utile, ovviamente, un'anamnesi completa personale e familiare (presenza in famiglia di patologie vascolari, coronarie, ischemie o microischemie cerebrali, acufeni o neurodegenerative, quali demenza senile ed Alzheimer).
La disbiosi non è complicata da risolvere, ciò che mi preoccupa di più e che andrebbe valutato contemporaneamente è il correlato rischio come indicato nonché la possibilità di una collegata disorganizzazione del sistema immunitario a causa della disbiosi.

Contattami pure se hai necessità di maggiore approfondimento della situazione.
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Risposta a cura di
Redazione Pazienti Redazione
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