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C'è una predisposizione all'ictus?

Buonasera, mio padre ha 60 anni e nel 2007 è stato ricoverato per una tachicardia ventricolare non sostenuta e tutt'ora prende Rytmonorm 425, 2 volte al giorno. Suo padre e sua madre hanno avuto entrambi l'ictus. Lei per ben 4 volte, invece mio nonno il primo ictus lo ebbe a 83 anni e morì 10 giorni dopo. Mio padre ha sempre il colesterolo molto alto, nonostante segua una dieta e non sali più nessun cibo, inoltre non fuma più, fa una vita abbastanza sedentaria anche a causa del suo lavoro (fa l'impiegato) e quando viene a casa è stanchissimo. Dato che sto molto in ansia per lui, vorrei sapere se la familiarità per ictus, il colesterolo alto, il fatto che abbia già un problema al cuore e la vita sedentaria lo espongono in maniera esagerata al fatto che prima o poi potrà avere un ictus.

Risposta

L'ictus cerebrale si divide in ischemico (la maggior parte) ed emorragico. Riguardo il primo, esistono dei fattori di rischio. Si dividono in fattori di rischio modificabili e fattori non modificabili

I primi sono: 
L’età è il maggiore fattore di rischio non modificabile per l’ictus. L’incidenza dell’evento cerebrovascolare aumenta con l’età e, a partire dai 55 anni, raddoppia per ogni decade.

La maggior parte degli ictus si verifica dopo i 65 anni. Inoltre, appartenere al sesso maschile e la predisposizione familiare sono ulteriori fattori di rischio non modificabili per il verificarsi di ictus.

Riguardo al tuo caso, la tachicardia ventricolare non rientra tra i fattori di rischio, invece al contrario, la fibrillazione atriale è un alto fattore di rischio, specie una forma, la parossistica, ma una passeggiata 3 volte a settimana, a passo svelto per 40 minuti, potrebbe risolvere gran parte dei tuoi problemi nella prevenzione dell'ictus, oltre naturalmente alla dieta che deve essere povera di grassi e di sale.

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Risposta a cura di
Redazione Pazienti Redazione
Redazione Pazienti
medico generale
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