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Polpaccio gonfio: quali sono le possibili cause?

Elena Turrini

Ultimo aggiornamento – 10 Agosto, 2023

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I polpacci gonfi sono un problema che coinvolge sia gli uomini che le donne, con una prevalenza nel sesso femminile a causa della maggior suscettibilità alle problematiche vascolari.

Assieme al gonfiore, il polpaccio può risultare anche dolente ed essere accompagnato da rigidità e sensazione di pesantezza alle gambe, arrivando perfino a limitare la capacità di camminare e svolgere le normali attività quotidiane.

Le cause che stanno alla base del gonfiore al polpaccio sono riconducibili fondamentalmente a due fenomeni:

  • Fenomeni edematosi con accumulo di liquidi: si manifesta quando i tessuti o i vasi sanguigni delle gambe trattengono una quantità di liquidi superiore alla norma. Questo accade spesso dopo periodi prolungati in cui si rimane in posizione eretta o, al contrario, seduti per molte ore. Nonostante in genere non si tratti di una situazione allarmante, è importante considerare che l'edema può anche costituire un campanello d'allarme riguardo ad eventuali patologie più gravi.
  • Fenomeni infiammatori: si contraddistingue perché in questo caso si ha un polpaccio dolorante, gonfio e duro, spesso accompagnato da irritazione. L’infiammazione al polpaccio può verificarsi inseguito a traumi o la lesioni di tendini o legamenti. Anche in questo caso si tratta perlopiù di condizioni che possono regredire con una cura antinfiammatoria, ma, in alcuni casi può essere indice di una malattia infiammatoria più grave, come ad esempio l'artrite.

In questo approfondimento vedremo nel dettaglio quali sono le cause che possono portare all’insorgenza del gonfiore al polpaccio.

Polpaccio gonfio: ecco tutte possibili cause

Come accennato sopra, le cause che possono portare i polpacci diventare gonfi e duri, sono molteplici e di varia natura. Vediamole nel dettaglio:

Posizione eretta e tacchi alti

Il gonfiore al polpaccio che si manifesta in seguito ad una prolungata permanenza in posizione eretta, rappresenta un disturbo molto diffuso soprattutto tra quelle persone che svolgono delle professioni in cui si rende necessario stare fermi in piedi per tutta la giornata lavorativa. Questo fenomeno è dovuto alla forza di gravità che ostacola il corretto flusso del sangue verso il cuore provocando così una ritenzione di liquidi a livello delle gambe. È frequente provare anche una  sensazione di polpaccio pesante, associata a rigidità, talvolta di entità tale da arrivare persino a compromettere la capacità di camminare o di svolgere le attività quotidiane con naturalezza.

Anche le scarpe con il tacco alto e i cinturini che comprimono la caviglia sono deleteri per il gonfiore ai polpacci, in quanto ostacolano il normale afflusso di sangue.

Sesso femminile

Si sa che le donne sono per natura più suscettibili degli uomini alla ritenzione idrica. Questo non è solo sinonimo di cellulite, ma anche accumulo di liquidi in altre regioni del corpo tra cui anche i polpacci. Tutto ciò è dovuto dalla presenza degli ormoni sessuali femminili, in particolare estrogeniprogesterone che possono influire negativamente sul sistema linfatico e circolatorio, causando edema.

Da non sottovalutare anche lo stato di gravidanza in cui, oltre al ruolo cruciare svolto dagli ormoni come il progesterone, si verifica anche una compressione del sistema venoso, esercitata dall’utero in espansione.

Sovrappeso

Il sovrappeso può provocare gonfiore ai polpacci per diverse ragioni tra cui uno sforzo eccessivo sui muscoli delle gambe, ma anche un sovraccarico del sistema venoso degli arti inferiori, che portano ad una riduzione del flusso sanguigno, con la comparsa di gonfiore ai polpacci associato spesso a dolore.

Insufficienza cardiaca congestizia

L'insufficienza cardiaca congestizia si verifica quando il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue per soddisfare le esigenze del corpo, il che può portare all'accumulo di liquidi, in particolare nelle gambe. L’insufficienza cardiaca porta con sé altri sintomi oltre al gonfiore dei polpacci, tra cui difficoltà respiratorie, stanchezza, tosse. In questi casi, il rigonfiamento non si apprezza solo a livello del polpaccio ma solitamente si estende anche alle caviglie e ai piedi.

Insufficienza renale

L’insufficienza renale cronica è una patologia che determina un malfunzionamento della funzione di filtraggio dei reni che non riescono a rimuovere adeguatamente acqua e scorie dal sangue. La conseguenza è un accumulo di liquidi nel corpo, edemi alle estremità, gambe e polpacci gonfi. Altri sintomi associati all’insufficienza renale sono ad esempio nausea, eccessiva sete, fiato corto, astenia, difficoltà respiratorie.

Vene varicose e IVC

Le vene varicose e l’insufficienza venosa cronica (IVC), sono condizioni che determinano un rigonfiamento delle vene a causa di un difetto valvolare dei vasi stessi o a difetti di pompaggio. La conseguenze di questi disturbi sono edema agli arti e rigonfiamento di uno o entrambi i polpacci.

Chi soffre di vene varicose può vedersi indifferentemente sia il polpaccio destro gonfio, come il sinistro, in base alla gamba colpita dal disturbo. Tuttavia, la situazione più frequente è quella in cui entrambi gli arti sono gonfi.

Mentre l’insufficienza venosa cronica porta con sé quasi sempre manifestazioni algiche, chi soffre di vene varicose può anche presentare un polpaccio gonfio senza dolore.

Altri sintomi che contraddistinguono questi disturbi sono: pelle arrosata e traslucida, screpolature, lividi e sanguinamenti sottocutanei.

Tromboflebite

Nella tromboflebite compare un polpaccio gonfio e dolorante e ciò è dovuto alla formazione di un coagulo di sangue vicino alla superficie della pelle, che rappresenta a tutti gli effetti un accumulo di sangue circoscritto e apprezzabile anche dall’esterno. Oltre al gonfiore, la tromboflebite può comparire con altri sintomi tra cui dolore, crampi, pelle rosso/bluastra e calda al tatto.

La trombosi può anche avvenire a livello delle vene profonde. In questo caso prende il nome di trombosi venosa profonda, caratterizzata dalla maggior probabilità di rottura del coagulo e di insorgenza della complicanza più temuta, ovvero l’embolia polmonare (una situazione, spesso ad esito infausto, in cui il coagulo di sangue si stacca e arriva ad ostruire i vasi polmonari). Nella trombosi venosa profonda, oltre al gonfiore, il soggetto presenta anche fitte al polpaccio. 

Patologie a carico delle articolazioni

In alcuni soggetti è possibile che il gonfiore al polpaccio sia il risultato di una malattia articolare sottostante come ad esempio l’artrite. In questo caso si tratta di una patologia infiammatoria cronica autoimmune in cui il corpo attacca le articolazioni erodendole. Nei casi più gravi, l’artrite può portare alla formazione di edema che può anche espandersi e invadere i tessuti circostanti. Quando si verifica questa casistica, l’artrite al ginocchio può portare a sviluppare un rigonfiamento a livello del polpaccio.

Anche se solitamente gli arti interessati sono entrambi, in alcuni casi può verificarsi il gonfiore al polpaccio destro o al polpaccio sinistro separatamente. 

Traumi e lesioni

Tra le cause che determinano il gonfiore al polpaccio, troviamo le lesioni, i traumi e le ferite, come ad esempio una distorsione, uno strappo muscolare o una frattura. Questi incidenti possono provocare la fuoriuscita di liquido e la conseguente formazione di ematomi o raccolta di liquidi, causando gonfiore e dolore anche al polpaccio.

Le lesioni che più frequentemente possono provocare dei rigonfiamenti al polpaccio sono:

  • Rottura del tendine d’Achille, un legamento che collega il polpaccio e il tallone
  • Lacerazione del crociato: un legamento del ginocchio che ha il compito di stabilizzare il ginocchio durante i movimenti. in questo specifico caso, il dolore comincia a livello del ginocchio interno e si estende verso il polpaccio
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Elena Turrini
Scritto da Elena Turrini

Web Content Editor e SEO Copywriter, laureata in Economia e specializzata in Neurocopywriting e Storytelling aziendale. Negli anni ha coltivato la sua passione nei confronti della salute e della scienza frequentando vari corsi.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
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