Aggrenox 200 mg + 25 mg capsule rigide a rilascio modificato 60 capsule

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
AGGRENOX è indicato nella prevenzione dell’ictus in pazienti con precedenti attacchi ischemici transitori o ictus ischemico completo dovuto a trombosi (prevenzione secondaria).
2. Posologia
La dose raccomandata è una capsula due volte al giorno, di solito una al mattino e una alla sera preferibilmente ai pasti. Le capsule devono essere inghiottite intere senza masticare.
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità ai principi attivi, ai salicilati o ad uno qualsiasi degli eccipienti. • Pazienti con ulcera gastrica o duodenale in fase attiva o con disordini della coagulazione. • Gravidanza e allattamento: AGGRENOX è generalmente controindicato nel primo e secondo trimestre di gravidanza e durante l’allattamento; controindicato nel terzo trimestre. (Vedere paragrafo 4.6). • L’uso di questo medicinale è controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a sedici anni.• Per la presenza di acido acetilsalicilico la somministrazione di AGGRENOX deve essere evitata nei pazienti affetti da grave insufficienza renale (velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 10 ml/min) o epatica (vedere anche paragrafo 5.2). In caso di rare condizioni ereditarie che possano essere incompatibili con un eccipiente del medicinale, lo stesso è controindicato.
4. Avvertenze
Sanguinamento A causa del rischio di sanguinamento, come con gli altri agenti antipiastrinici, AGGRENOX deve essere usato con cautela in pazienti con aumentato rischio di sanguinamento, questi devono essere seguiti attentamente per verificare la presenza di qualsiasi segno di sanguinamento, incluso sanguinamento occulto (vedere paragrafo 4.5). Si devono trattare con cautela i pazienti che assumano contemporaneamente medicinali che possano aumentare il rischio di sanguinamento, quali anticoagulanti, agenti antiaggreganti piastrinici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), o anagrelide (vedere paragrafo 4.5). Patologie cardiovascolari Tra le altre proprietà, il dipiridamolo ha azione vasodilatatoria. Il dipiridamolo deve essere usato con cautela in pazienti con gravi patologie a carico delle arterie coronarie inclusi angina instabile o infarto miocardico recente, ostruzione del flusso di uscita ventricolare o instabilità emodinamica (ad esempio, scompenso cardiaco congestizio). La dose di acido acetilsalicilico presente in AGGRENOX non è stata studiata nella prevenzione secondaria dell’infarto miocardico. Miastenia grave In pazienti affetti da miastenia grave, può rendersi necessaria una modifica dello schema di trattamento in caso di cambiamento del dosaggio di dipiridamolo (vedere paragrafo 4.5). Patologie biliari È stato riportato un numero esiguo di casi in cui il dipiridamolo non coniugato è stato incorporato in calcoli biliari in quantità variabile (fino al 70% del peso secco del calcolo). Tali pazienti erano tutti anziani, avevano manifestato colangite ascendente ed erano stati trattati con dipiridamolo per via orale per un certo numero di anni. Non è stato dimostrato che il dipiridamolo fosse la causa scatenante della calcolosi biliare in tali pazienti. È possibile che la deglucuronidazione batterica del dipiridamolo coniugato nella bile possa essere il meccanismo responsabile della presenza di dipiridamolo nei calcoli biliari. Cefalea o emicrania La cefalea o l’emicrania che possono insorgere specialmente all’inizio della terapia con AGGRENOX non devono essere trattate con dosi analgesiche di acido acetilsalicilico. Ipersensibilità Inoltre si consiglia cautela nei pazienti ipersensibili ai FANS.Avvertenze relative all’acido acetilsalicilico A causa della presenza di acido acetilsalicilico, AGGRENOX deve essere usato con cautela in pazienti con asma, rinite allergica, polipi nasali, dolori gastrici o duodenali cronici o ricorrenti, insufficienza renale o epatica (vedere paragrafo 5.2) o deficit di glucosio–6–fosfato deidrogenasi. Bambini e adolescenti Esiste una possibile associazione tra l’acido acetilsalicilico e la sindrome di Reye quando somministrato ai bambini. Quindi AGGRENOX non deve essere utilizzato nei bambini ed adolescenti con stati febbrili o infezioni virali con o senza febbre, a causa del rischio della sindrome di Reye. La sindrome di Reye è una malattia molto rara, che colpisce il cervello ed il fegato, e può essere fatale. Anziani I soggetti di età superiore ai 70 anni, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Test in condizioni di stress con dipiridamolo per via endovenosa L’esperienza clinica suggerisce che i pazienti in trattamento con dipiridamolo per via orale che debbano essere anche sottoposti ad un test in condizioni di stress farmacologico con dipiridamolo per via endovenosa, devono sospendere la terapia orale con farmaci contenenti dipiridamolo 24 ore prima di essere trattati con dipiridamolo per via endovenosa. L’assunzione di dipiridamolo per via orale 24 ore prima del test in condizioni di stress con dipiridamolo per via endovenosa può compromettere la sensibilità del test. Avvertenze relative ad alcuni eccipienti di AGGRENOX Una capsula contiene 53 mg di lattosio e 11,3 mg di saccarosio, che costituiscono 106 mg di lattosio e 22,6 mg di saccarosio alla dose massima giornaliera raccomandata: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio e/o galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio o da insufficienza di sucrasi isomaltasi non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Farmaci Antifiammatori Non Steroidei (FANS)/Corticosteroidi/Alcol Gli effetti indesiderati a livello gastro–enterico aumentano quando l’acido acetilsalicilico è somministrato in associazione ai FANS, ai corticosteroidi o al consumo cronico di alcool. La somministrazione concomitante di ibuprofene, ma non certamente quella di altri FANS o del paracetamolo, può limitare gli effetti benefici cardiovascolari dell’aspirina in pazienti con aumentato rischio cardiovascolare. Sostanze che influiscono sulla coagulazione del sangue Quando il dipiridamolo è utilizzato in associazione con qualsiasi altra sostanza che influenza la coagulazione, come anticoagulanti e antipiastrinici, si deve tener conto del profilo di sicurezza di tali medicinali. L’acido acetilsalicilico ha dimostrato, quando somministrato con medicinali anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o anagrelide di aumentare il rischio di sanguinamento. L’associazione del dipiridamolo all’acido acetilsalicilico non aumenta l’incidenza di sanguinamenti. Quando il dipiridamolo è somministrato insieme alla warfarina, eventuali sanguinamenti non sono più frequenti o più intensi di quelli osservati con la sola warfarina. Anticonvulsivanti L’acido acetilsalicilico ha dimostrato di aumentare l’effetto dell’acido valproico e della fenitoina, aumentando il rischio di effetti indesiderati. Adenosina Il dipiridamolo aumenta i livelli ematici e gli effetti cardiovascolari dell’adenosina. Deve quindi essere considerata l’opportunità di un riaggiustamento del dosaggio dell’adenosina. Antipertensivi Il dipiridamolo può aumentare l’effetto ipotensivo dei medicinali antipertensivi. Inibitori della colinesterasi Il dipiridamolo può contrastare l’effetto anticolinesterasico dei medicinali inibitori della colinesterasi, e, potenzialmente, potrebbe peggiorare casi di miastenia grave (vedere paragrafo 4.4). Ipoglicemizzanti/Metotrexato L’effetto dei medicinali ipoglicemizzanti e la tossicità del metotrexato possono essere aumentati dalla somministrazione contemporanea di acido acetilsalicilico. Spironolattone/Agenti uricosurici L’acido acetilsalicilico può diminuire l’effetto natriuretico dello spironolattone e può inibire l’effetto dei medicinali uricosurici (come ad esempio probenecid, sulfinpirazone). Dati sperimentali indicano che l’ibuprofene può inibire gli effetti dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l’esiguità dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l’uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall’uso occasionale dell’ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza I risultati di due studi su larga scala (ESPS–2, PRoFESS) nei quali è stato arruolato un totale di 26.934 pazienti, 11.831 dei quali sono stati assegnati al gruppo in trattamento con AGGRENOX, sono stati utilizzati per definire il profilo di sicurezza di AGGRENOX. Questi dati sono stati integrati con la vasta esperienza successiva alla commercializzazione di AGGRENOX. Le reazioni avverse più frequentemente segnalate sono cefalea, vertigini ed eventi gastrointestinali quali dispepsia, diarrea, nausea e dolore addominale. Le più importanti reazioni avverse gravi associate all’uso di AGGRENOX sono stati eventi di sanguinamento. Tabella degli effetti indesiderati Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante l’uso di AGGRENOX nel corso degli studi ESPS–2 e PRoFESS e a seguito di segnalazioni spontanee.
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Reazioni avverse a dipiridamolo e acido acetilsalicilico
   
Patologie del sistema emolinfopoietico • Trombocitopenia (riduzione della conta piastrinica), Anemia, Anemia sideropenica (dovuta a sanguinamento gastrointestinale occulto)
• Coagulazione intravascolare disseminata2, Coagulopatia2
Patologie cardiache • Tachicardia, Peggioramento dei sintomi della coronaropatia, Sincope
• Aritmia2
Patologie dell’orecchio e del labirinto • Tinnito2, Sordità2
Patologie dell’occhio • Emorragia dell’occhio
Patologie gastrointestinali • Vomito, Nausea, Diarrea, Dispepsia, Ulcera gastrica, Ulcera duodenale, Gastrite erosiva, Emorragia gastrointestinale, Dolore addominale
• Ulcera gastrica perforata2, Ulcera duodenale perforata2, Melena2, Ematemesi2, Pancreatite2
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione • Piressia2, Ipotermia2
Patologie epatobiliari • È stato riportato che il dipiridamolo viene incorporato nei calcoli biliari1
• Epatite2, Sindrome di Reye2
Disturbi del sistema immunitario • Reazioni di ipersensibilità (incluso rash, orticaria, grave broncospasmo e angio–edema)
• Reazioni anafilattiche (specialmente in pazienti con asma)2
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura • Emorragia post–procedurale, Emorragia procedurale
Esami diagnostici • Tempo di sanguinamento prolungato
• Test di funzionalità epatica alterati2, Aumento dell’acido urico nel sangue (può portare ad attacchi di gotta) ², Tempo di protrombina prolungato2
Disturbi del metabolismo e della nutrizione • Ipoglicemia (bambini) 2, Iperglicemia2, Sete2, Disidratazione2, Iperkaliemia2, Acidosi metabolica2, Alcalosi respiratoria2
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo • Mialgia
• Rabdomiolisi2
Patologie del sistema nervoso • Emorragia intracranica, Vertigini, Cefalea, Emicrania (specialmente all’inizio del trattamento)
• Agitazione2, Edema cerebrale2, Letargia2, Convulsioni2
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali • Gravidanza prolungata2, Parto prolungato2, Neonati piccoli a termine2, Parto di un feto morto2, Emorragia in gravidanza2, Emorragia post–parto2
Disturbi psichiatrici • Stato confusionale2
Patologie renali e urinarie • Insufficienza renale2, Nefrite interstiziale2, Necrosi papillare renale2, Proteinuria2
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche • Epistassi
• Dispnea2, Sanguinamento gengivale2, Edema laringeo2, Iperventilazione2, Edema polmonare2, Tachipnea2
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo • Emorragie della cute (incluso contusione, ecchimosi ed ematoma)
• Eritema polimorfo2
Patologie vascolari • Ipotensione, Vampate di calore
1 Reazioni avverse note del dipiridamolo in monoterapia 2 Reazioni avverse note dell’acido acetilsalicilico monoterapia Descrizione delle reazioni avverse selezionate Le più importanti reazioni avverse gravi associate all’uso di AGGRENOX sono state gli eventi di sanguinamento. Sono stati valutati i dati provenienti dagli studi ESPS–2 e PRoFESS per gli eventi di sanguinamento, inclusi i sanguinamenti maggiori. Gli eventi di sanguinamento sono stati classificati come qualunque sanguinamento, sanguinamento grave, emorragia intracranica e emorragia gastrointestinale: Nello studio controllato ESPS–2, 1.650 pazienti sono stati trattati nel gruppo di AGGRENOX (100%) e 1.649 nel gruppo del placebo (100%). La durata media del trattamento è stata di 1,4 anni. L’incidenza complessiva dei sanguinamenti è stata dell’8,7% nel gruppo di AGGRENOX e del 4,5% nel gruppo del placebo. L’incidenza dei sanguinamenti gravi è stata rispettivamente dell’1,6% e dello 0,4%. L’incidenza delle emorragie intracraniche è stata rispettivamente dello 0,6% e dello 0,4%, mentre l’incidenza delle emorragie gastrointestinali è stata rispettivamente del 4,3% e del 2,6%. Nello studio PRoFESS, 10.055 pazienti sono stati trattati nel gruppo di AGGRENOX (100%). La durata media del trattamento è stata di 1,9 anni. L’incidenza complessiva dei sanguinamenti è stata del 5,3%. L’incidenza dei sanguinamenti gravi è stata dell’3,3%. L’incidenza delle emorragie intracraniche è statadell’1,2% (inclusa l’emorragia intraoculare (0,2%)), mentre l’incidenza delle emorragie gastrointestinali è stata dell’1,9%. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Anche se gli studi preclinici non hanno mostrato rischio per la salute (vedere paragrafo 5.3), non c’è sufficiente evidenza sulla sicurezza del dipiridamolo e dell’acido acetilsalicilico a basse dosi in gravidanza. Pertanto AGGRENOX deve essere somministrato nel primo e secondo trimestre di gravidanza solo se considerato essenziale dal medico in termini di benefici attesi rispetto ai potenziali rischi. AGGRENOX, inoltre, è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento Il dipiridamolo e i salicilati sono escreti nel latte materno (vedere paragrafi 5.2 e 5.3). Pertanto nelle donne che allattano, AGGRENOX deve essere somministrato solo se strettamente necessario. Fertilità Non sono stati effettuati studi sugli effetti del medicinale sulla fertilità umana. Negli studi preclinici con dipiridamolo o acido acetilsalicilico, non è stata osservata alcuna compromissione della fertilità (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Conservare sotto i 30°C, tenere il flacone chiuso per proteggere dall’umidità.
9. Principio attivo
Una capsula contiene: dipiridamolo 200 mg acido acetilsalicilico 25 mg Eccipienti con effetti noti: una capsula contiene 53 mg di lattosio e 11,3 mg di saccarosio Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
10. Eccipienti
Acido tartarico, povidone, acido metacrilico–metile metacrilato copolimero (1:2), talco, gomma arabica, ipromellosa ftalato, ipromellosa, triacetina, dimeticone 350, acido stearico/palmitico, lattosio monoidrato, alluminio stearato, silice colloidale, amido di mais, cellulosa microcristallina, saccarosio, E 171; capsula (rigida): gelatina, E 171, E 172, acqua depurata.
11. Sovradosaggio
Sintomi Dato il rapporto della dose del dipiridamolo rispetto all’acido acetilsalicilico, il sovradosaggio è dominato dai segni e dai sintomi del dipiridamolo. A causa dello scarso numero di casi riportati, si ha una limitata esperienza di sovradosaggio con dipiridamolo. Sono attesi sintomi quali sensazione di caldo, vampate, sudorazione, irrequietezza, sensazione di debolezza, vertigini e dolori anginosi. Possono essere osservate calo della pressione sanguigna e tachicardia.I segni e i sintomi di un modesto sovradosaggio acuto di acido acetilsalicilico sono iperventilazione, ronzii, nausea, vomito, disturbi della visione e dell’udito, vertigini e stato confusionale. In caso di grave avvelenamento possono essere osservati delirio, tremore, dispnea, sudorazione, sanguinamento, disidratazione, disturbi dell’equilibrio acido–base e della composizione elettrolitica del sangue, ipotermia e coma. Vertigini e ronzii auricolari possono essere sintomo di sovradosaggio, particolarmente nei pazienti anziani. Terapia Si raccomanda una terapia sintomatica. Si deve considerare l’eventualità del lavaggio gastrico. La somministrazione di derivati xantinici (ad esempio: aminofillina) può contrastare gli effetti emodinamici del sovradosaggio da dipiridamolo. A causa della sua distribuzione tissutale ampia e della sua predominante eliminazione epatica, il dipiridamolo è difficilmente disponibile per una rimozione accelerata.
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