Aglae 2 mg/0,03 mg compresse rivestite con film (21 + 7) compresse in blister pvc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
•Contraccezione orale. • Trattamento dell’acne moderata dopo fallimento di idonee terapie locali o di trattamento antibiotico orale in donne che hanno scelto di usare un contraccettivo orale La decisione di prescrivere Aglae deve prendere in considerazione i fattori di rischio attuali della singola donna, in particolare quelli relativi alle tromboembolie venose (TEV) e il confronto tra il rischio di TEV associato a Aglae e quello associato ad altri COC (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
2. Posologia
Modo di somministrazione: uso orale. Come prendere Aglae Confezione blister da 28 compresse Le compresse devono essere assunte ogni giorno alla stessa ora, se necessario con un po’ di liquido, nell’ordine indicato sul blister. Le compresse devono essere assunte in maniera continuativa. Deve essere assunta una compressa al giorno per 28 giorni consecutivi. Ogni confezione successiva si inizia il giorno dopo aver preso l’ultima compressa della confezione precedente. L’emorragia da sospensione normalmente inizia 2 o 3 giorni dopo l’inizio delle compresse placebo (ultima fila) e potrebbe non essere terminata prima dell’inizio della confezione successiva. Un apparente miglioramento dell’acne generalmente ha luogo dopo almeno tre mesi di trattamento ed un ulteriore miglioramento è stato segnalato dopo sei mesi di trattamento. Le donne devono essere valutate 3-6 mesi dopo l’inizio del trattamento e poi periodicamente per stabilire la necessità di proseguire il trattamento. Come iniziare Aglae - Nessun uso precedente di contraccettivi ormonali (nell’ultimo mese) L’assunzione delle compresse deve iniziare nel giorno 1 del ciclo mestruale naturale della donna (ovvero il primo giorno del flusso mestruale). Se le compresse vengono assunte correttamente, la protezione contraccettiva è già in atto dal primo giorno di assunzione. Se l’assunzione delle compresse inizia tra il giorno 2 e il giorno 5, si deve utilizzare un metodo contraccettivo supplementare non ormonale (metodo a barriera) durante i primi 7 giorni di assunzione delle compresse. - Passaggio da un altro contraccettivo ormonale combinato (contraccettivo orale combinato, anello vaginale o cerotto transdermico). Aglae deve essere iniziato preferibilmente nel giorno successivo all’ultima compressa attiva (l’ultima compressa contenente principi attivi) del contraccettivo orale combinato precedente, ma al più tardi nel giorno successivo all’intervallo abituale senza compresse o di assunzione di compresse contenenti placebo del contraccettivo orale combinato precedente. Nel caso in cui in precedenza venisse usato un anello vaginale o un cerotto transdermico, si deve iniziare a usare Aglae preferibilmente nel giorno della rimozione, ma al più tardi nel giorno in cui sarebbe dovuta avvenire l’applicazione successiva. - Passaggio da un metodo contenente solo progestinico (pillola, iniezione, impianto contraccettivo) o da un sistema intrauterino a rilascio di progestinico (IUS). La donna può passare in qualsiasi giorno da una compressa a base di solo progestinico (da un impianto o IUS nel giorno della sua rimozione, da un contraccettivo iniettabile nel giorno in cui sarebbe programmata l’iniezione successiva), ma in tutti questi casi occorre informare della necessità di usare un metodo a barriera supplementare per i primi 7 giorni di assunzione delle compresse. - Dopo un aborto nel primo trimestre di gravidanza È possibile iniziare ad assumere Aglae immediatamente. Non sono necessarie misure contraccettive supplementari. - Dopo il parto o un aborto nel secondo trimestre di gravidanza Si raccomanda di assumere Aglae da 21 a 28 giorni dopo il parto o l’aborto nel secondo trimestre di gravidanza. Se si inizia più tardi, occorre informare della necessità di utilizzare un metodo a barriera supplementare per i primi 7 giorni di assunzione delle compresse. Tuttavia, se ha già avuto luogo un rapporto sessuale, la possibilità della gravidanza deve essere esclusa prima dell’inizio del contraccettivo orale combinato oppure si deve attendere il primo ciclo mestruale. Per le donne che allattano al seno, vedere paragrafo 4.6. Gestione delle compresse saltate Le pillole saltate dall’ultima riga del blister sono compresse di placebo e possono essere ignorate. Tuttavia, devono essere eliminate per evitare il prolungamento non intenzionale della fase di assunzione delle compresse di placebo. Le seguenti raccomandazioni si applicano solo alle compresse attive saltate (righe 1-3 del blister): Se si assume qualsiasi compressa con meno di 12 ore di ritardo, la protezione contraccettiva non è ridotta. La compressa saltata deve essere assunta non appena la si ricorda, anche se significa assumere due compresse contemporaneamente, e le compresse successive devono essere assunte all’orario abituale. Se si assume qualsiasi compressa con più di 12 ore di ritardo, la protezione contraccettiva potrebbe essere ridotta. In questo caso occorre tenere presente le due seguenti regole di base: 1. L’assunzione delle compresse non deve essere interrotta per più di 7 giorni. 2. Una soppressione adeguata dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio richiede almeno 7 giorni di assunzione ininterrotta delle compresse. Di conseguenza, nella pratica quotidiana devono essere dati i seguenti consigli: - Compresse saltate nella settimana 1 L’ultima compressa saltata deve essere assunta non appena la si ricorda, anche se significa assumere due compresse contemporaneamente. Le compresse rimaste devono essere assunte all’orario abituale. Per i 7 giorni successivi deve essere inoltre utilizzato un metodo a barriera, per esempio un preservativo. Se ha avuto luogo un rapporto sessuale nei 7 giorni precedenti, va presa in considerazione la possibilità di una gravidanza. Maggiore è il numero di compresse saltate e più vicine sono alla fase delle compresse placebo del precedente blister, più elevato è il rischio di gravidanza.. - Compresse saltate nella settimana 2 L’ultima compressa saltata deve essere assunta non appena la si ricorda, anche se significa assumere due compresse contemporaneamente. Le compresse rimaste devono essere assunte all’orario abituale. Purché le compresse siano state assunte correttamente nei 7 giorni precedenti alla compressa saltata, non è necessario adottate altre misure contraccettive. Tuttavia, se le compresse saltate sono più di 1, si deve raccomandare l’impiego di precauzioni supplementari per 7 giorni. - Compresse saltate nella settimana 3 Il rischio di efficacia contraccettiva ridotta è elevato a causa dell’imminente fase di 7 giorni di assunzione delle compresse di placebo. Tuttavia, regolando lo schema di assunzione della dose, è ancora possibile prevenire il rischio. Adottando una delle due opzioni seguenti, non è pertanto necessario adottare altre misure contraccettive, purché nei 7 giorni precedenti alla compressa saltata siano state assunte correttamente tutte le compresse. In caso contrario, ci si dovrà attenere alla prima di queste due opzioni e adottare inoltre precauzioni contraccettive supplementari per i 7 giorni successivi. 1. L’ultima compressa saltata deve essere assunta non appena la si ricorda, anche se significa assumere due compresse contemporaneamente. Successivamente, occorre continuare ad assumere le compresse all’orario consueto fino al termine delle compresse attive. Le 7 compresse dell’ultima riga (compresse di placebo) devono essere eliminate. La confezione blister successiva deve essere iniziata immediatamente. È improbabile che si manifesti emorragia da interruzione fino alla fine della seconda confezione, ma potrebbero verificarsi perdite o sanguinamenti da interruzione nei giorni di assunzione delle compresse. 2. In alternativa è possibile raccomandare di interrompere l’assunzione delle compresse attive della confezione in corso. In tal caso, si dovranno assumere le compresse dell’ultima riga (compresse di placebo) per un massimo di 7 giorni compresi i giorni delle compresse saltate, quindi si dovrà proseguire con la confezione blister successiva. Se vengono saltate più compresse e successivamente non si manifesta emorragia da interruzione nel primo intervallo di assunzione delle compresse di placebo, va presa in considerazione la possibilità di una gravidanza. Consigli in caso di disturbi gastrointestinali In caso di gravi disturbi gastrointestinali, l’assorbimento potrebbe non essere completo e devono essere adottate misure contraccettive supplementari. Se entro 3-4 ore dall’assunzione della compressa si verifica vomito, deve essere assunta una nuova compressa attiva (sostitutiva) non appena possibile. Se sono trascorse più di 12 ore, si applica la raccomandazione relativa alle compresse saltate, riportata in questo paragrafo. Se non si desidera modificare lo schema abituale di assunzione delle compresse, si dovranno assumere le compresse supplementari da un’altra confezione blister. Come posticipare l’emorragia da interruzione Per posticipare un ciclo mestruale, si deve iniziare una nuova confezione di Aglae senza assumere le compresse di placebo della confezione in corso. Questo schema può essere prolungato per quanto desiderato fino alla fine delle compresse attive nella seconda confezione. Durante questo periodo di tempo, è possibile che si manifestino sanguinamenti da interruzione o perdite. Dopo il consueto intervallo di 7 giorni con le compresse di placebo, si riprende regolarmente l’assunzione di Aglae.Per spostare il ciclo mestruale in modo che abbia inizio un giorno della settimana diverso da quello consueto, si può raccomandare di abbreviare il successivo intervallo di compresse di placebo di quanti giorni si desideri. Più breve è l’intervallo, maggiore è il rischio che non si verifichi l’emorragia da interruzione e si manifestino poi sanguinamenti da interruzione e perdite durante la confezione successiva (come quando si posticipa un ciclo mestruale).
3. Controindicazioni
I contraccettivi ormonali combinati non devono essere utilizzati in presenza di una qualsiasi delle condizioni elencate di seguito. Se una qualsiasi di queste condizioni compare per la prima volta durante l’uso del contraccettivo ormonale, il prodotto deve essere interrotto immediatamente. - Presenza o rischio di tromboembolia venosa (TEV). - Tromboembolia venosa - TEV in corso (con assunzione di anticoagulanti) o pregressa (ad es. trombosi venosa profonda [TVP] o embolia polmonare [EP]) - Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia venosa, come resistenza alla proteina C attivata (incluso fattore V di Leiden), carenza di antitrombina III, carenza di proteina C, carenza di proteina S - Intervento chirurgico maggiore con immobilizzazione prolungata (vedere paragrafo 4.4). - Rischio elevato di tromboembolia venosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4). - Presenza o rischio di tromboembolia arteriosa (TEA). - Tromboembolia arteriosa - tromboembolia arteriosa in corso o pregressa (ad es. infarto miocardico) o condizioni prodromiche (ad es. angina pectoris) - Malattia cerebrovascolare - ictus in corso o pregresso o condizioni prodromiche (ad es. attacco ischemico transitorio (transient ischaemic attack, TIA)) - Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia arteriosa, come iperomocisteinemia e anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante)Precedenti di emicrania con sintomi neurologici focali. - Rischio elevato di tromboembolia arteriosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4) o alla presenza di un fattore di rischio grave come: § diabete mellito con sintomi vascolari § ipertensione grave § dislipoproteinemia grave - Pancreatite o anamnesi di pancreatite, se associata a ipertrigliceridemia grave. - Presenza o anamnesi di epatopatia grave, se i valori di funzionalità epatica non sono tornati nella norma. - Presenza o anamnesi di tumori epatici (benigni o maligni). - Malignità accertate o sospette da ormoni sessuali steroidei (per es. degli organi genitali o della mammella). - Sanguinamento vaginale non diagnosticato. - Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - È controindicato l’uso concomitante di Aglae con medicinali contenenti ombitasvir/paritaprevir/ritonavir e dasabuvir (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
4. Avvertenze
Avvertenze Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di Aglae deve essere discussa con la donna. In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di Aglae debba essere interrotto. Disturbi del sistema circolatorio Rischio di tromboembolia venosa (TEV) L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato (incluso Aglae) o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. La decisione di usare Aglae deve essere presa dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a Aglae, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane. Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre). Gli studi epidemiologici su donne che usano contraccettivi orali combinati a basse dosi (<50 mcg di etinilestradiolo) hanno evidenziato che un numero di donne compreso tra 6 e 12 su 10.000 svilupperanno una TEV in un anno. Si stima che su 10.000 donne che usano un COC che contiene levonorgestrel, circa 6¹ svilupperanno una TEV in un anno. ¹Valore mediano dell’intervallo 5-7 per 10.000 donne/anno, basato su un rischio relativo di circa 2,3-3,6 dei COC contenenti levonorgestrel rispetto al non uso. Dati epidemiologici limitati suggeriscono che il rischio di TEV associato a COC contenenti dienogest possa essere simile al rischio associato a COC contenenti levonorgestrel. Il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto nelle donne in gravidanza o nel periodo post-parto. La TEV può essere fatale nell’1-2% dei casi. Molto raramente in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali o retiniche. Fattori di rischio di TEV Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella). Aglae è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi-benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3). Tabella: Fattori di rischio di TEV
Fattore di rischio Commento
Obesità (indice di massa corporea superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio.
Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe e pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso del cerotto/della pillola/dell’anello (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo. Se Aglae non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico.
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
Altre condizioni mediche associate a TEV Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme.
Età avanzata In particolare al sopra dei 35 anni
Non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale nell’esordio e nella progressione della trombosi venosa. Il maggior rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare nel periodo di 6 settimane del puerperio, deve essere preso in considerazione (per informazioni su "Gravidanza e allattamento" vedere paragrafo 4.6. Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare) Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un medico e informarlo che stanno assumendo un COC. I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere: - gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba; - dolore o sensibilità alla gamba, che può essere avvertito solo quando in piedi o camminando; - maggiore sensazione di calore nella gamba colpita; pelle della gamba arrossata o con colorazione anomala. I sintomi diembolia polmonare (EP) possono includere: - comparsa improvvisa e inspiegata di mancanza di respiro e di respirazione accelerata; - tosse improvvisa che può essere associata a emottisi; - dolore acuto al torace; - stordimento grave o capogiri; - battito cardiaco accelerato o irregolare. Alcuni di questi sintomi (come "mancanza di respiro" e "tosse") sono aspecifici e possono essere interpretati erroneamente come eventi più comuni o meno gravi (per es. infezioni delle vie respiratorie). Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore o lieve colorazione blu pallida di un’estremità. Se l’occlusione ha luogo nell’occhio i sintomi possono variare da offuscamento indolore della vista fino a perdita della vista. Talvolta la perdita della vista può avviene quasi immediatamente. Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA) Studi epidemiologici hanno associato l’uso dei COC a un aumento del rischio di tromboembolie arteriose (infarto miocardico) o di incidenti cerebrovascolari (per es. attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali. Fattori di rischio di TEA Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un incidente cerebrovascolare nelle donne che utilizzano COC aumenta in presenza di fattori di rischio (vedere tabella). Aglae è controindicato se una donna presenta un fattore di rischio grave o più fattori di rischio di TEA, che aumentano il suo rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale. Se si ritiene che il rapporto rischi-benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3). Tabella: Fattori di rischio di TEA
Fattore di rischio Commento
Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni.
Fumo Alle donne deve essere consigliatodi non fumare se desiderano usare un COC. Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo di contraccezione diverso.
Ipertensione
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio.
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
Emicrania Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata.
Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi Diabete mellito, iperomocistinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico.
Sintomi di TEA Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un operatore sanitario e informarlo che stanno assumendo un COC. sintomi di incidente cerebrovascolare possono includere: - intorpidimento o debolezza improvvisa del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto su un lato del corpo; - improvvisa difficoltà a camminare, capogiri, perdita dell’equilibrio o della coordinazione; - improvvisa confusione, difficoltà di elocuzione o di comprensione; - improvvisa difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi; - improvvisa emicrania, grave o prolungata, senza causa nota; - perdita di conoscenza o svenimento con o senza convulsioni. Sintomi temporanei suggeriscono che si tratti di un attacco ischemico transitorio (TIA). I sintomi di infarto miocardico (IM) possono includere: - dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza al torace, a un braccio o sotto lo sterno;- fastidio che si irradia a schiena, mascella, gola, braccia, stomaco; - sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento; - sudorazione, nausea, vomito o capogiri; - estrema debolezza, ansia o mancanza di respiro; - battiti cardiaci accelerati o irregolari. Tumori Alcuni studi epidemiologici hanno suggerito che l’uso a lungo termine di contraccettivi ormonali in donne infette dal papilloma virus umano (HPV) è un fattore di rischio per lo sviluppo di carcinoma della cervice uterina. Tuttavia, non è ancora chiara la misura in cui questo esito sia influenzato da altri fattori (per es. differenze nel numero di partner sessuali o nell’uso di metodi meccanici di contraccezione). Una meta-analisi di 54 studi epidemiologici ha mostrato un lieve aumento del rischio relativo (RR=1,24) di carcinoma mammario tra le donne che stanno attualmente utilizzando contraccettivi orali combinati. L’aumento del rischio scompare gradualmente nel corso dei 10 anni successivi all’interruzione del contraccettivo orale combinato. Poiché il carcinoma mammario è raro tra le donne di età inferiore ai 40 anni, il maggior numero di diagnosi di carcinoma mammario tra chi sta utilizzando o ha utilizzato di recente contraccettivi orali combinati è esiguo rispetto al rischio globale di carcinoma mammario. Questi studi non forniscono evidenze per un rapporto causa-effetto. L’andamento osservato di aumento del rischio potrebbe essere dovuto a una diagnosi più precoce di carcinoma mammario in chi fa uso di contraccettivi orali combinati, agli effetti biologici dei contraccettivi orali combinati o a un insieme di entrambi i fattori. I carcinomi mammari diagnosticati in chi fa o ha fatto uso di contraccettivi orali combinati tendono a essere clinicamente meno avanzati rispetto a quelli diagnosticati in donne che non hanno mai utilizzato questi contraccettivi. In casi rari, in chi fa uso di contraccettivi orali combinati sono stati riferiti tumori benigni del fegato e, in casi ancora più rari, tumori maligni del fegato. In casi isolati, questi tumori hanno causato emorragie intra-addominali potenzialmente letali. In presenza di grave dolore addominale nella parte alta dell’addome, ingrossamento epatico o segni indicativi di emorragia intra-addominale in donne che assumono contraccettivi orali combinati, nella diagnosi differenziale deve essere presa in considerazione la possibilità di un tumore epatico. Altre condizioni Le donne con ipertrigliceridemia, o anamnesi familiare di questo disturbo, possono essere a maggior rischio di pancreatite quando assumono contraccettivi orali combinati. Sebbene siano stati riscontrati lievi aumenti della pressione arteriosa in molte donne che assumono contraccettivi orali combinati, gli aumenti clinicamente rilevanti sono rari. Tuttavia, se durante l’uso di un contraccettivo orale combinato si verifica ipertensione clinicamente significativa e sostenuta, per prudenza il medico deve far sospendere l’assunzione del contraccettivo orale combinato e trattare l’ipertensione. Se considerato opportuno, l’uso del contraccettivo orale combinato può essere ripreso se la terapia antipertensiva permette di raggiungere valori di normotensione. Se, durante l’uso di un contraccettivo orale combinato in presenza di ipertensione pre-esistente, i valori costantemente elevati della pressione arteriosa o l’aumento significativo della pressione arteriosa non rispondono adeguatamente al trattamento antipertensivo, il contraccettivo orale combinato deve essere interrotto. Durante l’uso di contraccettivi orali combinati o la gravidanza sono stati riferiti la comparsa o il peggioramento delle seguenti condizioni, ma l’evidenza di un’associazione con i contraccettivi orali combinati non è conclusiva: ittero e/o prurito correlato a colestasi, litiasi biliare, porfiria, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitico-uremica, corea di Sydenham, herpes gestazionale, perdita dell’udito correlata a otosclerosi. Nelle donne con angioedema ereditario, l’uso di estrogeni esogeni può indurne o esacerbarne i sintomi. Disturbi acuti o cronici della funzionalità epatica potrebbero richiedere l’interruzione dell’uso del contraccettivo orale combinato fino a quando i marcatori di funzionalità epatica non siano rientrati nella norma. La ricomparsa di ittero colestatico e/o prurito correlato a colestasi, manifestatosi in precedenza durante la gravidanza o durante l’uso precedente di steroidi sessuali, richiede l’interruzione dei contraccettivi orali combinati. Sebbene i contraccettivi orali combinati possano esercitare un effetto sull’insulino-resistenza periferica e sulla tolleranza al glucosio, non esiste evidenza della necessità di modificare il regime terapeutico nelle donne diabetiche che utilizzano contraccettivi orali combinati a basso dosaggio (contenenti <0,05 mg di etinilestradiolo). Le donne diabetiche devono tuttavia essere attentamente monitorate, in particolare nelle fasi iniziali di utilizzo del contraccettivo orale combinato. Durante l’uso di contraccettivi orali combinati è stato segnalato il peggioramento della depressione endogena, dell’epilessia, del morbo di Crohn e della colite ulcerosa. Può manifestarsi raramente cloasma, specialmente nelle donne con anamnesi di cloasma gravidico. Durante l’uso di contraccettivi orali combinati, le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette. Aumento dei valori di ALT Durante studi clinici con pazienti trattati per infezioni da virus dell’epatite C (HCV) con medicinali contenenti ombitasvir/paritaprevir/ritonavir e dasabuvir, con o senza ribavirina, un aumento delle transaminasi (ALT) di oltre 5 volte il limite superiore del valore normale (ULN) si è verificato più spesso in modo significativo nelle donne che utilizzano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i contraccettivi ormonali combinati (COC) (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Esami/visite mediche Prima di iniziare o riprendere l’uso di Aglae si deve raccogliere un’anamnesi completa (inclusa l’anamnesi familiare) e si deve escludere una gravidanza. Si deve misurare la pressione arteriosa ed eseguire un esame clinico, guidato dalle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4.). È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa o arteriosa, incluso il rischio associato a Aglae rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi. La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna. Le donne devono essere informate che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie sessualmente trasmesse. Riduzione dell’efficacia L’efficacia dei contraccettivi orali combinati potrebbe essere ridotta in caso, per esempio, di compresse saltate (paragrafo 4.2), di disturbi gastrointestinali (paragrafo 4.2) o di assunzione concomitante di altri medicinali (paragrafo 4.5). Riduzione del controllo del ciclo mestruale Con tutti i contraccettivi orali combinati può manifestarsi emorragia irregolare (perdite o metrorragia da interruzione), in particolare durante i primi mesi di utilizzo. La valutazione di qualsiasi emorragia irregolare è pertanto significativa solo dopo un periodo di adattamento di circa tre cicli. Se le irregolarità mestruali persistono o si manifestano dopo cicli precedentemente regolari, vanno prese in considerazione cause non ormonali e sono indicate misure diagnostiche adeguate per escludere la presenza di malignità o di uno stato di gravidanza. Queste misure possono comprendere il curettage. In alcune donne, durante l’intervallo con compresse placebo potrebbe non manifestarsi l’emorragia da interruzione. Se il contraccettivo orale combinato è stato assunto rispettando le istruzioni riportate nel paragrafo 4.2, è improbabile che sia in corso una gravidanza. Tuttavia, se il contraccettivo orale combinato non è stato assunto rispettando queste istruzioni prima della prima mancata emorragia da interruzione o in caso in cui le emorragie da interruzione non verificatesi siano due, è necessario escludere la possibilità di uno stato di gravidanza prima di continuare l’assunzione del contraccettivo orale combinato. Avvertenze sugli eccipienti Aglae contiene lattosio. Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficienza di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Nota: occorre consultare le informazioni di prescrizione dei medicinali concomitanti per individuare possibili interazioni. - Influenza di altri medicinali su Aglae Possono verificarsi interazioni con farmaci che inducono enzimi microsomiali che possono determinare un aumento della clearance degli ormoni sessuali e che potrebbero causare sanguinamento da interruzione e/o insuccesso della contraccezione. Gestione L’induzione enzimatica si può osservare già dopo alcuni giorni di trattamento. L’induzione enzimatica massima si osserva in genere entro qualche settimana. Dopo l’interruzione della terapia, l’induzione enzimatica può proseguire per circa 4 settimane. Trattamento a breve termine Le donne in trattamento con farmaci che inducono enzimi devono utilizzare temporaneamente un metodo di contraccezione a barriera in aggiunta al contraccettivo orale combinato. Il metodo a barriera deve essere utilizzato durante l’intero periodo di somministrazione del farmaco concomitante e per 28 giorni dopo la sua interruzione. Se la somministrazione della terapia farmacologica prosegue oltre la fine delle compresse attive della confezione del contraccettivo orale combinato, le compresse placebo devono essere scartate e deve essere iniziata immediatamente la confezione successiva del contraccettivo orale combinato. Trattamento a lungo termine Nelle donne in trattamento a lungo termine con principi attivi che inducono enzimi epatici, si raccomanda l’uso di un altro metodo contraccettivo affidabile, non ormonale. Principi attivi che aumentano la clearance dei contraccettivi orali combinati (efficacia ridotta dei contraccettivi orali combinati per l’induzione enzimatica), per es.: Barbiturici, carbamazepina, fenitoina, primidone, rifampicina ed eventualmente anche oxcarbazepina, topiramato, felbamato, griseofulvina e prodotti contenenti iperico (hypericum perforatum). Principi attivi con effetti variabili sulla clearance dei contraccettivi orali combinati, per es.: Quando somministrate in concomitanza con i contraccettivi orali combinati, molte associazioni di inibitori della proteasi dell’HIV/HCV e inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa possono aumentare o ridurre le concentrazioni plasmatiche dell’estrogeno o del progestinico. L’effetto netto di queste alterazioni potrebbe essere clinicamente rilevante in alcuni casi. Pertanto, occorre consultare le informazioni di prescrizione dei farmaci concomitanti anti-HIV/HCV per identificare le possibili interazioni e conoscere le eventuali raccomandazioni correlate. In caso di dubbi, si deve utilizzare un metodo contraccettivo supplementare a barriera in caso di terapia con inibitori della proteasi o inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa.Principi attivi che riducono la clearance dei contraccettivi orali combinati (inibitori enzimatici) La rilevanza clinica delle possibili interazioni con gli inibitori enzimatici rimane sconosciuta. La somministrazione concomitante di forti inibitori del CYP3A4 può aumentare le concentrazioni plasmatiche dell’estrogeno, del progestinico o di entrambi. Dosi di etoricoxib di 60-120 mg/giorno hanno mostrato di aumentare le concentrazioni plasmatiche dell’etinilestradiolo rispettivamente di 1,4-1,6 volte in caso di assunzione concomitante con un contraccettivo ormonale combinato contenente 0,035 mg di etinilestradiolo. Effetti di Aglae su altri medicinali I contraccettivi orali combinati potrebbero influire sul metabolismo di alcuni altri principi attivi. Di conseguenza, le concentrazioni plasmatiche e tissutali potrebbero aumentare (per es. ciclosporina) o diminuire (per es. lamotrigina). Tuttavia, in base ai dati in vitro, l’inibizione degli enzimi del CYP da parte di dienogest è improbabile alla dose terapeutica. I dati clinici suggeriscono che l’etinilestradiolo inibisce la clearance dei substrati del CYP1A2 determinando un aumento debole (per es. teofillina) o moderato (per es. tizanidina) della loro concentrazione plasmatica. Interazioni farmacodinamiche L’uso concomitante di medicinali contenenti ombitasvir/paritaprevir/ritonavir e dasabuvir, con o senza ribavirina, può aumentare il rischio di valori aumentati delle transaminasi ALT (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Perciò, le utilizzatrici di Aglae devono passare ad un metodo alternativo di contraccezione (per esempio, contraccezione a base di solo progestinico o metodi non ormonali) prima di iniziare una terapia con questo regime combinato di medicinali. Aglae può essere ricominciato 2 settimane dopo la fine del trattamento con questo regime combinato di medicinali. Altre forme di interazione Analisi di laboratorio L’uso di contraccettivi steroidei può influenzare i risultati di determinate analisi di laboratorio, tra cui i parametri biochimici della funzionalità epatica, tiroidea, surrenale e renale, i livelli plasmatici di proteine (vettore), per es. globulina di legame per i corticosteroidi e frazioni di lipidi/lipoproteine, parametri del metabolismo dei carboidrati e parametri della coagulazione e della fibrinolisi. Le alterazioni rimangono in genere entro l’intervallo normale di laboratorio.
6. Effetti indesiderati
Per le avvertenze speciali correlate agli eventi avversi seri in chi fa uso di contraccettivi orali combinati, vedere paragrafo 4.4. Le frequenze degli eventi avversi con l’uso di dienogest/etinilestradiolo nel corso di studi clinici (n=4.942) sono raggruppate nella seguente tabella. La frequenza dei possibili effetti indesiderati è basata sulle seguenti categorie: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Nell’ambito di ciascun raggruppamento di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità. È riportato il termine MedDRA (versione 12.0) più appropriato a descrivere un determinato effetto avverso. I sinonimi o le condizioni correlate non sono riportati, ma se ne deve tenere conto.
Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Raro Non nota
Infezioni e infestazioni   Vaginite/vulvovaginite, candidiasi vaginale o micosi vulvovaginali Salpingo-ooforite, infezioni delle vie urinarie, cistite, mastite, cervicite, micosi, candidiasi, herpes labiale, influenza, bronchite, sinusite, infezioni delle vie respiratorie superiori, infezioni virali  
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)     Leiomioma uterino, lipoma mammario  
Patologie del sistema emolinfopoietico     Anemia  
Disturbi del sistema immunitario     Ipersensibilità  
Patologie endocrine     Virilismo  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Aumento dell’appetito Anoressia  
Disturbi psichiatrici   Depressione dell’umore Depressione, disturbi mentali, insonnia, disturbi del sonno, aggressività Alterazioni dell’umore, libido ridotta, libido aumentata
Patologie del sistema nervoso Cefalea Emicrania, capogiro Ictus ischemico, disturbi cerebrovascolari, distonia  
Patologie dell’occhio     Occhio secco, irritazione oculare, oscillopsia, deterioramento della vista Intolleranza alle lenti a contatto
Patologie dell’orecchio e del labirinto     Perdita improvvisa dell’udito, tinnito, vertigini, deterioramento dell’udito  
Patologie cardiache     Disturbi cardiovascolari, tachicardia¹  
Patologie vascolari   Ipertensione, ipotensione Tromboembolia venosa (TEV), tromboembolia arteriosa (TEA), embolia polmonare, tromboflebite, ipertensione diastolica, disregolazione ortostatica, vampate di calore, vene varicose, disturbi venosi, dolore alle vene  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche     Asma, iperventilazione  
Patologie gastrointestinali   Dolore addominale², nausea, vomito, diarrea Gastrite, enterite, dispepsia  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Acne, alopecia, eruzione cutanea³, prurito4 Dermatite allergica, dermatite atopica/neurodermatite, eczema, psoriasi, iperidrosi, cloasma, disturbi della pigmentazione/iperpigmentazione, seborrea, forfora, irsutismo, lesioni cutanee, reazioni cutanee, cute arancione, nevo a forma di ragno Orticaria, eritema nodoso, eritema multiforme
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo     Dolore dorsale, dolori muscoloscheletrici, mialgia, dolore agli arti  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Dolore mammario5 Emorragia da interruzione irregolare6 , sanguinamento intermestruale7 , aumentodel volume mammario8, edema mammario, dismenorrea, secrezione vaginale, cisti ovarica, dolore pelvico Displasia cervicale, cisti degli annessi uterini, dolore agli annessi uterini, cisti mammaria, mastopatia fibrocistica, dispareunia, galattorrea, disturbi mestruali Secrezione mammaria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Affaticamento9 Dolore toracico, edema periferico, disturbi simil-influenzali, infiammazione, piressia, irritabilità Ritenzione idrica
Esami diagnostici   Alterazioni del peso10 Aumento dei trigliceridi ematici, ipercolesterolemia  
Patologie congenite, familiari e genetiche     Manifestazione di mammella accessoria asintomatica  
¹ Compreso aumento della frequenza cardiaca. ² Compreso dolore nell’addome superiore e inferiore, fastidio addominale, flatulenza. ³ Compresa eruzione maculare. 4Compreso prurito generalizzato. 5Compresi fastidio e dolorabilità alle mammelle. 6Comprese menorragia, ipomenorrea, oligomenorrea e amenorrea. 7Costituito da emorragia vaginale e metrorragia. 8Compreso gonfiore/gonfiore mammario. 9Compresi astenia e malessere. 10Compresi aumento, riduzione e fluttuazioni del peso. Nelle donne che fanno uso di contraccettivi orali combinati sono stati segnalati i seguenti eventi avversi, illustrati nel paragrafo 4.4: - Disturbi tromboembolici venosi; - Disturbi tromboembolici arteriosi; - Eventi cerebrovascolari; - Ipertensione; - Ipertrigliceridemia; - Alterazioni della tolleranza al glucosio o effetto sull’insulino-resistenza periferica; - Tumori al fegato (benigni e maligni); - Disfunzione epatica; - Cloasma; - Nelle donne con angioedema ereditario, gli estrogeni esogeni potrebbero indurre o esacerbare i sintomi di angioedema; - Comparsa o peggioramento di condizioni per le quali non è stato stabilito definitivamente un collegamento con i contraccettivi orali combinati: ittero e/o prurito correlato a colestasi, formazione di calcoli biliari, porfiria, lupus eritematoso sistemico, sindrome uremico-emolitica, corea di Sydenham, herpes gestazionale, perdita dell’udito correlata a otosclerosi, morbo di Crohn, colite ulcerosa, carcinoma della cervice uterina.La frequenza della diagnosi di carcinoma mammario è lievemente maggiore tra chi utilizza contraccettivi orali. Poiché il carcinoma mammario è raro tra le donne di età inferiore ai 40 anni, questo maggior numero è esiguo rispetto al rischio globale di carcinoma mammario. La correlazione causale con l’uso di contraccettivi orali combinati non è nota. Per ulteriori informazioni, vedere paragrafi 4.3. e 4.4. Descrizione di alcune reazioni avverse Nelle donne che usano COC è stato osservato un msggior rischio di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, tra cui infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare, e tale rischio è discusso più dettagliatamente nel paragrafo 4.4. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite iil sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Aglae non è indicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3). In caso di gravidanza durante l’uso di Aglae, il prodotto deve essere interrotto immediatamente. Ampi studi epidemiologici non hanno rivelato né un aumento del rischio di difetti congeniti nei bambini nati da donne che hanno utilizzato contraccettivi orali combinati prima della gravidanza, né effetti teratogeni con l’assunzione non intenzionale di contraccettivi orali combinati nelle fasi iniziali della gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno mostrato eventi avversi durante la gravidanza e l’allattamento al seno (vedere paragrafo 5.3). In base a questi dati sugli animali, non è possibile escludere eventi avversi dovuti all’azione ormonale dei principi attivi. Tuttavia, l’esperienza generale con i contraccettivi orali combinati durante la gravidanza non ha mostrato evidenza di reali effetti indesiderati nella specie umana. Il maggior rischio di tromboembolia nel periodo dopo il parto, deve essere preso in considerazione quando viene ripresa l’assunzione di Aglae (vedere paragrafo 4.2 e 4.4). Allattamento L’allattamento al seno può essere influenzato dai contraccettivi orali combinati perché possono ridurre la quantità di latte e modificarne la composizione. Piccole quantità di contraccettivi steroidei e/o dei loro metaboliti possono essere escrete nel latte materno durante l’uso dei contraccettivi orali combinati. Queste quantità possono causare effetti sul bambino. Pertanto, Aglae non deve essere utilizzato fino al completo svezzamento del bambino. Fertilità Si prevede che la fertilità torni alla normalità immediatamente dopo l’interruzione del trattamento.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
9. Principio attivo
Ogni compressa attiva rivestita con film contiene 2 mg di dienogest e 0,03 mg di etinilestradiolo. Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa attiva rivestita con film contiene 74,47 mg di lattosio. Ogni compressa di placebo contiene 76,50 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa (attiva e placebo): Povidone K30 Amido di mais pregelatinizzato Lattosio monoidrato Magnesio stearato. Rivestimento con film (compressa attiva): Polietilenglicole/macrogol 3350 Biossido di titanio (E171) Alcool polivinilico Talco. Rivestimento con film (compressa di placebo): Polietilenglicole/macrogol 3350 Biossido di titanio (E171) Alcool polivinilico Talco Ossido di ferro rosso (E172) Ossido di ferro giallo (E172).
11. Sovradosaggio
La tossicità orale acuta di etinilestradiolo e dienogest è molto bassa. I sintomi che potrebbero manifestarsi in questi casi sono nausea, vomito e, nelle ragazze giovani, lieve sanguinamento vaginale. Nella maggior parte dei casi non è necessario alcun trattamento specifico. Se necessario, occorre somministrare una terapia di supporto.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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