Anastrozolo Eg 1 mg compresse rivestite con film 28 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Anastrozolo EG è indicato per: Trattamento del carcinoma in fase avanzata della mammella con recettori ormonali positivi in donne in postmenopausa. Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma invasivo della mammella con recettori ormonali positivi in donne in postmenopausa. Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma invasivo della mammella con recettori ormonali positivi in donne in postmenopausa, dopo 2 o 3 anni di terapia adiuvante con tamoxifene.
2. Posologia
Posologia La dose raccomandata di Anastrozolo EG per adulti inclusi gli anziani è una compressa da 1 mg una volta al giorno. Per le donne in post–menopausa con stadi precoci del carcinoma della mammella invasivo con recettori ormonali positivi, la durata raccomandata della terapia endocrina adiuvante è di 5 anni. Popolazioni speciali Popolazione pediatrica Anastrozolo EG non è raccomandato per l’utilizzo nei bambini e negli adolescenti non essendo disponibili sufficienti dati di sicurezza ed efficacia (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Compromissione della funzionalità renale Per i pazienti con compromissione renale lieve o moderata non è raccomandato modificare la posologia. Nei pazienti con grave compromissione della funzione renale l’impiego di anastrozolo deve avvenire con prudenza (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).Compromissione della funzionalità epatica Per i pazienti con patologia epatica lieve non è raccomandato modificare la posologia. Il farmaco deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere paragrafo 4.4). Modo di somministrazione Anastrozolo deve essere somministrato per via orale.
3. Controindicazioni
Anastrozolo è controindicato in: • gravidanza e durante l’allattamento. • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
4. Avvertenze
Aspetti generali Anastrozolo non deve essere somministrato a donne in pre–menopausa. La menopausa deve essere accertata biochimicamente (livelli di ormone luteinizzante–[LH], ormone follicolo stimolante [FSH], e/o estradiolo) in qualsiasi paziente in cui esista qualche dubbio sullo stato menopausale. Non ci sono dati che supportino l’utilizzo di anastrozolo con gli analoghi dell’LHRH. La co–somministrazione di terapie a base di tamoxifene o di estrogeni con anastrozolo deve essere evitata poiché ne può diminuire l’azione farmacologica (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Effetto sulla densità minerale ossea Poiché anastrozolo abbassa i livelli circolanti di estrogeno può causare una riduzione della densità minerale ossea con conseguente possibile aumento del rischio di frattura (vedere paragrafo 4.8). Le donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi devono formalmente verificare la propria densità minerale ossea all’inizio del trattamento ed in seguito ad intervalli regolari. Il trattamento o la profilassi dell’osteoporosi devono essere opportunamente iniziati e monitorati attentamente. L’impiego di specifici trattamenti, ad esempio di bifosfonati, può bloccare un’ulteriore perdita di densità minerale ossea dovuta ad anastrozolo nelle donne in postmenopausa e deve essere tenuto in considerazione (vedere paragrafo 4.8). Compromissione della funzionalità epatica L’anastrozolo non è stato studiato in pazienti con carcinoma mammario e compromissione epatica moderata o grave. È possibile che l’esposizione ad anastrozolo sia aumentata nei soggetti con funzione epatica compromessa (vedere paragrafo 5.2); la somministrazione di anastrozolo deve avvenire con cautela nei pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere paragrafo 4.2). Il trattamento deve basarsi sulla valutazione del rapporto rischio–beneficio nel singolo paziente. Compromissione della funzionalità renale Anastrozolo non è stato studiato in pazienti con carcinoma mammario e grave compromissione renale. L’esposizione ad anastrozolo non risulta aumentata nei soggetti con grave compromissione della funzione renale (GFR <30 ml/min, vedere paragrafo 5.2); la somministrazione di anastrozolo deve avvenire con cautela nei pazienti con grave compromissione della funzione renale (vedere paragrafo 4.2). Popolazione pediatrica Anastrozolo non è raccomandato per l’utilizzo nei bambini e negli adolescenti poiché la sicurezza e l’efficacia non sono state verificate in questo gruppo di pazienti (vedere paragrafo 5.1). Anastrozolo non deve essere usato nei ragazzi con deficit dell’ormone della crescita in aggiunta al trattamento con ormone della crescita. Nello studio clinico pivotale, l’efficacia non è stata dimostrata e la sicurezza non è stata stabilita (vedere paragrafo 5.1). Dato che anastrozolo riduce i livelli di estradiolo, anastrozolo non deve essere usato nelle ragazze con deficit dell’ormone della crescita in aggiunta al trattamento con ormone della crescita. Non sono disponibili dati di sicurezza a lungo termine nei bambini e negli adolescenti. Ipersensibilità al lattosio Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp–lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
In vitro anastrozolo inibisce CYPs 1A2, 2C8/9 e 3A4. Studi clinici con antipirina e warfarin hanno mostrato che anastrozolo alla dose di 1 mg non inibisce in modo significativo il metabolismo di antipirina e R–e Swarfarin indicando che è improbabile che la co–somministrazione di anastrozolo con altri medicinali determini interazioni farmacologiche clinicamente significative mediate dagli enzimi del CYP. Gli enzimi che mediano il metabolismo di anastrozolo non sono stati identificati. La cimetidina, un debole inibitore aspecifico degli enzimi CYP non ha influenzato le concentrazioni plasmatiche di anastrozolo. Non è noto l’effetto di potenti inibitori degli enzimi CYP. Una revisione dei dati di sicurezza derivanti da studi clinici non ha rivelato evidenza di interazioni clinicamente significative in pazienti trattati con anastrozolo che hanno anche ricevuto altri farmaci prescritti comunemente. Non ci sono state osservate interazioni clinicamente significative con i bisfosfonati (vedere paragrafo 5.1). La co–somministrazione di terapie a base di tamoxifene o di estrogeni con anastrozolo deve essere evitata poiché ne può diminuire l’azione farmacologica (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
6. Effetti indesiderati
La seguente tabella illustra le reazioni avverse derivanti da studi clinici, studi effettuati in seguito alla commercializzazione del farmaco o segnalazioni spontanee. Se non diversamente specificato, le categorie di frequenza sono state calcolate in base al numero degli eventi avversi riportati in un ampio studio di Fase III che ha coinvolto 9.366 donne in postmenopausa con carcinoma mammario operabile le quali si sono sottoposte a trattamento adiuvante per cinque anni (lo studio ATAC (Anastrozole, Tamoxifen, Alone or in Combination)). Le reazioni avverse elencate di seguito sono classificate in base alla frequenza e alla classificazione per sistema e organo (SOC = System Organ Class). Le classi di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a <1/10), non comune (da ≥ 1/1.000 a <1/100), raro (da ≥ 1/10.000 a <1/1.000) e molto raro (<1/10.000). Le reazioni avverse riportate con maggior frequenza sono state cefalea, vampate di calore, nausea, eruzioni cutanee, artralgia, rigidità articolare, artrite e astenia. Tabella 1 Effetti indesiderati in base al sistema di classificazione per organo e per frequenza
Reazioni avverse in base a SOC e frequenza
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Anoressia Ipercolesterolemia
Non comune Ipercalcemia (con o senza un aumento nell’ormone paratiroideo)
Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea
Comune Sonnolenza Sindrome del tunnel carpale* Disturbi sensoriali (compresi parestesia, perdita del gusto e alterazione del gusto)
Patologie vascolari Molto comune Vampate di calore
Patologie gastrointestinali Molto comune Nausea
Comune Diarrea Vomito
Patologie epatobiliari Comune Aumenti della fosfatasi alcalina, dell’alanina transferasi e dell’aspartato aminotransferasi
Non comune Aumenti di gamma–GT e bilirubina Epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Eruzione cutanea
Comune Diradamento dei capelli (alopecia) Reazioni allergiche
Non comune Orticaria
Raro Eritema multiforme Reazione anafilattoide Vasculite cutanea (compresi alcuni casi di porpora di Henoch–Schönlein) **
Molto raro Sindrome di Stevens–Johnson Angioedema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Artralgia/rigidità articolare Artrite Osteoporosi
Comune Dolore alle ossa Mialgia
Non comune Dito a scatto
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Comune Secchezza vaginale Sanguinamento vaginale ***
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Astenia
* Eventi di sindrome del tunnel carpale sono stati riportati in pazienti in trattamento con anastrozolo nell’ambito di studi clinici in numero maggiore rispetto a quelle in trattamento con tamoxifene. La maggior parte di questi eventi si è tuttavia verificata in pazienti con fattori di rischio identificabili per lo sviluppo della condizione. ** Dato che sia la vasculite cutanea che la porpora di Henoch–Schönlein non sono state osservate nell’ambito dello studio ATAC, la classe di frequenza per questi eventi può essere considerata "rara" (da ≥ 0,01% e <0,1%) basandosi sul valore più basso dell’intervallo considerato. *** Sanguinamento vaginale è stato riportato comunemente soprattutto nelle pazienti con carcinoma della mammella in fase avanzata durante le prime settimane dopo aver cambiato la terapia ormonale in atto con il trattamento con anastrozolo. Se il sanguinamento persiste, devono essere prese in considerazione ulteriori valutazioni. La tabella seguente riporta la frequenza degli eventi avversi predefiniti nello studio ATAC dopo un follow–up mediano di 68 mesi osservati nelle pazienti trattate con la terapia in studio e fino a 14 giorni dopo la sospensione della terapia in studio, indipendentemente dalla causalità. Tabella 2 Effetti indesiderati pre–definitivi nello studio ATAC
Eventi avversi Anastrozolo (N = 3.092) Tamoxifene (N = 3.094)
Vampate di calore 1.104 (35.7 %) 1.264 (40.9 %)
Dolore/rigidità articolare 1.100 (35.6 %) 911 (29.4 %)
Disturbi dell’umore 597 (19.3 %) 554 (17.9 %)
Affaticamento/astenia 575 (18.6 %) 544 (17.6 %)
Nausea e vomito 393 (12.7 %) 384 (12.4 %)
Fratture 315 (10.2 %) 209 (6.8 %)
Fatture della colonna vertebrale, dell’anca, o del polso/frattura di Colles 133 (4.3 %) 91 (2.9 %)
Fratture del polso/di Colles 67 (2.2 %) 50 (1.6 %)
Fratture della colonna vertebrale 43 (1.4 %) 22 (0.7 %)
Fratture dell’anca 28 (0.9 %) 26 (0.8 %)
Cataratta 182 (5.9 %) 213 (6.9 %)
Sanguinamento vaginale 167 (5.4 %) 317 (10.2 %)
Malattia cardiovascolare ischemica 127 (4.1 %) 104 (3.4 %)
Angina pectoris 71 (2.3 %) 51 (1.6 %)
Infarto del miocardio 37 (1.2 %) 34 (1.1 %)
Cardiopatia coronarica 25 (0.8 %) 23 (0.7 %)
Ischemia miocardica 22 (0.7 %) 14 (0.5 %)
Secrezione vaginale 109 (3.5 %) 408 (13.2 %)
Qualsiasi evento tromboembolico venoso 87 (2.8 %) 140 (4.5 %)
Eventi Tromboembolici venosi profondi inclusa embolia polmonare (PE) 48 (1.6 %) 74 (2.4 %)
Eventi ischemici cerebrovascolari 62 (2.0 %) 88 (2.8 %)
Carcinoma dell’endometrio 4 (0.2 %) 13 (0.6 %)
Dopo un follow–up mediano di 68 mesi sono stati osservati tassi di fratture rispettivamente di 22 e 15 per 1000 anni–paziente per i gruppi trattati con anastrozolo e tamoxifene. Il tasso di fratture osservato per anastrozolo è simile al range riportato in popolazioni in postmenopausa della stessa età. L’incidenza di osteoporosi è stata del 10,5 % nelle pazienti trattate con anastrozolo e del 7,3 % nelle pazienti trattate con tamoxifene. Non è stato determinato se i tassi di fratture e di osteoporosi osservati nello studio ATAC, nelle pazienti in trattamento con anastrozolo, riflettono un effetto protettivo di tamoxifene o un effetto specifico di anastrozolo oppure entrambi. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non sono disponibili dati riguardanti l’uso di anastrozolo durante la gravidanza. Gli studi effettuati sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Anastrozolo è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento Non sono disponibili dati riguardanti l’uso di anastrozolo durante l’allattamento. Anastrozolo è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Fertilità Gli effetti di anastrozolo sulla fertilità nell’uomo non sono stati studiati. Gli studi effettuati sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa rivestita con film contiene 1 mg di anastrozolo. Eccipiente con effetto noto: Lattosio monoidrato 92.75 mg Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa: Lattosio monoidrato Carbossimetilamido sodico (tipo A) Povidone K–25 Magnesio stearato Rivestimento: Ipromellosa Macrogol 6000 Olio di semi di cotone, idrogenato Amido, pregelatinizzato modificato (origine: mais) Titanio diossido E171
11. Sovradosaggio
L’esperienza clinica di sovradosaggio accidentale è limitata. Negli studi sull’animale, anastrozolo ha dimostrato bassa tossicità acuta. Gli studi clinici sono stati condotti con varie dosi di anastrozolo, fino a 60 mg in dose singola nei volontari maschi sani e fino a 10 mg al giorno nelle donne in post–menopausa con carcinoma della mammella in fase avanzata; questi dosaggi sono stati ben tollerati. Non è stata stabilita la dose singola di anastrozolo che provoca sintomi tali da porre il soggetto in pericolo di vita. Non esiste un antidoto specifico in caso di sovradosaggio ed il trattamento deve essere sintomatico. Nella gestione del sovradosaggio, si deve anche tenere in considerazione la possibilità che siano stati assunti diversi farmaci. Se il paziente è sveglio, il vomito può essere indotto. Inoltre, poiché anastrozolo non si lega altamente alle proteine plasmatiche, la dialisi può essere d’aiuto. Sono indicate misure di supporto generali, incluso il monitoraggio frequente dei segni vitali ed un’attenta osservazione della paziente.
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