Azitromicina Aur 500 mg compresse rivestite con film, 3 compresse in blister pvc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Azitromicina è indicato per le seguenti infezioni batteriche indotte da microorganismi sensibili all’azitromicina (vedere paragrafi 4.4 e 5.1): • sinusite batterica acuta (adeguatamente diagnosticata) • otite media batterica acuta (adeguatamente diagnosticata)• faringite, tonsillite • esacerbazione acuta di bronchite cronica (adeguatamente diagnosticata) • polmonite acquisita in comunità da lieve a moderatamente grave • infezioni della cute e dei tessuti molli di gravità da lieve a moderata, ad es. follicoliti, celluliti, erisipela • uretrite e cervicite da Chlamydia trachomatis senza complicazioni. Devono essere prese in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
2. Posologia
Posologia Azitromicina Aurobindo deve essere somministrato in singola dose giornaliera. La durata del trattamento per le differenti malattie infettive viene fornita sotto. Bambini e adolescenti di peso pari o superiore a 45 kg, adulti e anziani: La dose totale è 1500 mg, somministrata in 500 mg una volta al giorno per 3 giorni. In alternativa, la stessa dosa totale (1500 mg) può essere somministrata nell’arco di 5 giorni, 500 mg in dose singola il primo giorno, e poi 250 mg (al giorno) dal secondo fino al quinto giorno di terapia. In caso di uretriti e cerviciti da Chlamydia trachomatis senza complicazioni, il dosaggio è di 1000 mg come dose singola orale. Bambini e adolescenti di peso inferiore a 45 kg: Le compresse di Azitromicina non sono indicate nei pazienti di peso inferiore ai 45 kg. Per questo gruppo di pazienti sono disponibili altre forme di dosaggio. Pazienti anziani: Nei pazienti anziani viene utilizzato lo stesso dosaggio dei pazienti adulti. Poiché i pazienti anziani possono essere pazienti con condizioni proaritmiche in corso, si raccomanda particolare cautela a causa del rischio di sviluppo di aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4). Pazienti con compromissione renale: Non è richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (GFR 10 - 80 ml/min) (vedere paragrafo 4.4). Pazienti con compromissione epatica: Non è richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4). Modo di somministrazione Le compresse possono essere prese con o senza cibo. Le compresse devono essere prese con mezzo bicchiere d’acqua.
3. Controindicazioni
L’uso di questo medicinale è controindicato in pazienti con ipersensibilità all’azitromicina, all’eritromicina, agli antibiotici macrolidi o ketolidi, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
4. Avvertenze
Reazioni allergiche: Come con l’eritromicina e altri macrolidi, sono state raramente riportate reazioni allergiche gravi, incluse angioedema e anafilassi (raramente fatale). Alcune di queste reazioni con azitromicina hanno causato sintomi ricorrenti e richiesto un periodo di osservazione e di trattamento prolungati. Compromissione epatica: Poiché il fegato rappresenta la principale via di eliminazione per l’azitromicina, l’uso di azitromicina in pazienti con malattie epatiche significative deve essere intrapreso con cautela. Con azitromicina sono stati riferiti casi di epatite fulminante che potenzialmente possono condurre a insufficienza epatica pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8). Alcuni pazienti possono aver avuto una malattia epatica preesistente o possono aver assunto medicinali epatotossici. In caso di segni e sintomi di disfunzione epatica, quali rapido sviluppo di astenia associata a ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, devono essere immediatamente eseguiti i test/esami di funzionalità epatica. La somministrazione di azitromicina deve essere interrotta in caso di disfunzione epatica. Alcaloidi dell’ergot e azitromicina In pazienti in trattamento con derivati dell’ergot la co-somministrazione di alcuni antibiotici macrolidi ha causato ergotismo. Non vi sono dati a disposizione sulla possibilità di un’interazione tra ergot e azitromicina. Tuttavia, a causa della possibilità teorica di ergotismo, azitromicina e i derivati dell’ergot non devono essere somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 4.5). Superinfezioni: Come per qualsiasi preparazione antibiotica, si deve prestare attenzione ai possibili sintomi di superinfezioni causate da agenti non sensibili quali i funghi. Una superinfezione può richiedere un’interruzione del trattamento con azitromicina e l’inizio di misure adeguate. Con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui l’azitromicina, sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C. difficile. Il C. difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo della diarrea associata a C. difficile (CDAD). I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni sono in genere refrattarie alla terapia antibatterica e richiedono spesso una colectomia. Bisogna considerare la possibilità di diarrea associata a C. difficile in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibiotico. È inoltre necessaria un’attenta anamnesi poiché i casi di diarrea associata a C. difficile sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibiotici. Compromissione renale Nei pazienti con grave compromissione renale (GFR <10 ml/min) è stato osservato un aumento del 33% dell’esposizione sistemica all’azitromicina (vedere paragrafo 5.2). Prolungamento dell’intervallo QT Nel trattamento con altri macrolidi, inclusa azitromicina, è stato riscontrato un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT, con il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta. (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, poiché le seguenti situazioni possono condurre ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari (incluse torsioni di punta) che possono causare arresto cardiaco, azitromicina deve essere usata con cautela in pazienti con condizioni proaritmiche in corso (particolarmente in donne e pazienti anziani) quali ad esempio pazienti: - con prolungamento dell’intervallo QT congenito o accertato; - in trattamento concomitante con altri principi attivi che notoriamente prolungano l’intervallo QT come gli antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e classe III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), la cisapride e la terfenadina; agenti antipsicotici come pimozide; antidepressivi come citalopram; e fluorochinoloni come moxifloxacina e levofloxacina; - con disturbi elettrolitici, in particolare nei casi di ipokaliemia e ipomagnesiemia; - con bradicardia, aritmia cardiaca o insufficienza cardiaca grave clinicamente rilevanti. Miastenia grave Nei pazienti in terapia con azitromicina sono stati riferiti casi di esacerbazione dei sintomi di miastenia grave e di sindrome di miastenia di nuova insorgenza (vedere paragrafo 4.8). Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia della prevenzione o del trattamento del Mycobacterium Avium Complex (MAC) nei bambini non sono state stabilite. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficit di lattasi o di malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Antiacidi: Nel corso di uno studio di farmacocinetica sugli effetti derivanti dalla somministrazione contemporanea di antiacidi e azitromicina, non è stato rilevato nessun effetto sulla biodisponibilità totale dell’azitromicina, sebbene sia stata osservata una riduzione di circa il 25% delle massime concentrazioni sieriche. Azitromicina deve essere assunta almeno 1 ora prima o 2 ore dopo gli antiacidi. Cetirizina: Nei volontari sani, la somministrazione contemporanea di un regime di 5 giorni di azitromicina e cetirizina 20 mg allo steady-state (stato stazionario) non ha evidenziato interazioni farmacocinetiche né alterazioni significative dell’intervallo QT. Didanosina (Didepxinosina): È stato osservato che la somministrazione contemporanea di azitromicina 1200 mg/die con didanosina 400 mg/die in 6 pazienti HIV positivi non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica dello steady-state della didanosina rispetto al placebo.Digossina (substrati della P-gp): La somministrazione concomitante di antibiotici macrolidi, inclusa azitromicina, con substrati della glicoproteina P come la digossina, può causare un aumento dei livelli sierici del substrato della glicoproteina P. Pertanto, nel caso di somministrazione concomitante di azitromicina e substrati della P-gp come digossina, si deve considerare la possibilità di elevate concentrazioni sieriche del substrato. Zidovudina: La somministrazione di dosi singole da 1000 mg e di dosi multiple da 600 mg o 1200 mg di azitromicina ha avuto effetti scarsi sulla farmacocinetica plasmatica o sull’escrezione urinaria della zidovudina o del suo metabolita glucuronide. Tuttavia, la somministrazione di azitromicina ha determinato un aumento delle concentrazioni della zidovudina fosforilata, suo metabolita clinicamente attivo, nelle cellule periferiche mononucleate. L’importanza clinica di questo dato non è chiara, ma può comunque costituire un beneficio per il paziente. L’azitromicina non interagisce significativamente con il sistema epatico del citocromo P450. Non si ritiene che sia coinvolta nelle interazioni farmacocinetiche come riscontrato con l’eritromicina e altri macrolidi. Con l’azitromicina, infatti, non si verifica induzione o inattivazione del citocromo P450 epatico tramite il complesso dei suoi metaboliti. Derivati dell’ergotamina A causa della possibilità teorica di ergotismo, l’uso concomitante di azitromicina e derivati dell’ergot non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Sono stati condotti studi di farmacocinetica tra l’azitromicina ed i seguenti farmaci, per i quali è nota una significativa attività metabolica mediata dal citocromo P450. Atorvastatina La somministrazione concomitante di atorvastatina (10 mg/die) e azitromicina (500 mg/die) non ha causato alterazioni nelle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina (in base al saggio di inibizione dell’attività HMG-CoA reduttasica). Sono stati tuttavia riferiti casi postmarketing di rabdomiolisi in pazienti trattati con azitromicina e statine. Carbamazepina Nel corso di uno studio di interazione farmacocinetica condotto su volontari sani, non è stato osservato alcun effetto significativo sui livelli plasmatici della carbamazepina o del suo metabolita attivo in pazienti che assumevano contemporaneamente azitromicina. Cisapride La cisapride è metabolizzata nel fegato dall’enzima CYP3A4. Poiché i macrolidi inibiscono questo enzima, la somministrazione concomitante di cisapride può aumentare il prolungamento dell’intervallo QT, le aritmie ventricolari e le torsioni di punta. Cimetidina Nel corso di uno studio di farmacocinetica condotto per valutare gli effetti di una singola dose di cimetidina somministrata 2 ore prima dell’azitromicina, non si sono evidenziate alterazioni nella farmacocinetica dell’azitromicina. Anticoagulanti orali di tipo cumarinico Nel corso di uno studio di interazione farmacocinetica, l’azitromicina non ha modificato l’effetto anticoagulante di una singola dose di warfarin da 15 mg somministrata in volontari sani. Nella fase post-marketing sono stati segnalati casi di potenziamento dell’azione anticoagulante a seguito della somministrazione concomitante di azitromicina e anticoagulanti orali di tipo cumarinico. Benché non sia stata stabilita una relazione causale, si consiglia di rivalutare la frequenza con cui monitorare il tempo di protrombina quando si somministra l’azitromicina a pazienti che ricevono anticoagulanti di tipo cumarinico. Ciclosporina In uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani ai quali sono state somministrate una dose orale di 500 mg/die di azitromicina per 3 giorni e successivamente una dose orale unica di 10 mg/kg di ciclosporina, sono stati riscontrati innalzamenti significativi dei valori Cmax e AUC0-5 della ciclosporina. Pertanto, occorre esercitare cautela prima di considerare la somministrazione contemporanea di questi farmaci. Qualora la co-somministrazione di questi farmaci fosse strettamente necessaria, si dovranno attentamente monitorare i livelli della ciclosporina e il dosaggio di quest’ultima dovrà essere modificato di conseguenza. Efavirenz La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina da 600 mg e di efavirenz 400 mg al giorno per 7 giorni non ha prodotto interazioni farmacocinetiche clinicamente significative. Fluconazolo La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina 1200 mg non ha alterato la farmacocinetica di una dose singola di fluconazolo 800 mg. Il tempo di esposizione totale e l’emivita dell’azitromicina non sono state influenzate dalla somministrazione contemporanea di fluconazolo, mentre è stata osservata una diminuzione della Cmax (18%) dell’azitromicina clinicamente irrilevante. Indinavir La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina 1200 mg non ha evidenziato un effetto statisticamente significativo sulla farmacocinetica dell’indinavir somministrato tre volte al giorno per 5 giorni in dosi da 800 mg. Metilprednisolone In uno studio di interazione farmacocinetica condotto su volontari sani, l’azitromicina non ha influito in modo significativo sulla farmacocinetica del metilprednisolone. Midazolam Nei volontari sani, la somministrazione concomitante di azitromicina 500 mg/die per 3 giorni non ha comportato cambiamenti clinicamente significativi della farmacocinetica e farmacodinamica di una dose singola di midazolam 15 mg. Nelfinavir La somministrazione concomitante di azitromicina (1200 mg) e nelfinavir allo steady state (750 mg tre volte al giorno) ha prodotto un aumento delle concentrazioni dell’azitromicina. Non sono stati osservati effetti avversi clinicamente significativi e non è necessaria alcuna modifica del dosaggio. Rifabutina La somministrazione concomitante di azitromicina e rifabutina non modifica le concentrazioni sieriche dei due farmaci. Casi di neutropenia sono stati osservati in soggetti che assumevano azitromicina e rifabutina contemporaneamente. Sebbene la neutropenia sia stata associata all’uso di rifabutina, non è stata stabilita una relazione di causalità con l’associazione con azitromicina (vedere paragrafo 4.8). Sildenafil In volontari maschi sani normali non c’è stata evidenza di un effetto di azitromicina (500 mg al giorno per 3 giorni) sull’AUC e sulla Cmax di sildenafil o del suo principale metabolita circolante. Terfenadina Gli studi di farmacocinetica non hanno evidenziato interazioni tra azitromicina e terfenadina. Si sono verificati rari casi per i quali non è stato però possibile escludere completamente un’interazione; tuttavia non c’è stata specifica evidenza che questa interazione si sia verificata. Teofillina La somministrazione contemporanea di azitromicina e teofillina a volontari sani non ha evidenziato un’interazione farmacocinetica clinicamente significativa. Poiché sono state riferite interazioni di altri macrolidi con teofillina, si consiglia di vigilare sugli eventuali segni che indicano un aumento dei livelli di teofillina. Triazolam In 14 volontari sani, la somministrazione concomitante di azitromicina 500 mg il 1° giorno e 250 mg il 2° giorno e di triazolam 0,125 mg al 2° giorno non ha avuto effetti significativi sulle variabili farmacocinetiche del triazolam rispetto al triazolam e placebo. Trimetoprim/Sulfametoxazolo La somministrazione concomitante per 7 giorni di trimetoprim/sulfametoxazolo DS (160 mg/800 mg) con azitromicina (1200 mg) al 7° giorno non ha prodotto alcun effetto significativo sulle concentrazioni di picco, sull’esposizione totale o sull’escrezione urinaria sia del trimetoprim che del sulfametoxazolo. Le concentrazioni sieriche di azitromicina sono simili a quelle riscontrate in altri studi.
6. Effetti indesiderati
La tabella in basso elenca le reazioni avverse identificate tramite l’esperienza negli studi clinici e la sorveglianza post-marketing in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. Le reazioni avverse identificate nell’esperienza post-marketing sono incluse in corsivo. Il gruppo di frequenza viene definito utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità. Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate all’azitromicina sulla base dell’esperienza degli studi clinici e della sorveglianza post-marketing:
Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1.000, <1/100 Raro ≥1/10.000, <1/1.000 Non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
Infezioni ed infestazioni
    Candidiasi, infezione vaginale, polmonite, infezione fungina, infezione batterica, faringite, gastroenterite, disturbo respiratorio, rinite, candidiasi orale.   Colite pseudomem-branosa(vedere paragrafo 4.4).
Patologie del sistema emolinfopoietico
    Leucopenia, neutropenia, eosinofilia.   Trombocitopenia, anemia emolitica.
Disturbi del sistema immunitario
    Angioedema, ipersensibilità.   Reazione anafilattica (vedere paragrafo 4.4.).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Anoressia.    
Disturbi psichiatrici
    Nervosismo, insonnia. Agitazione. Aggressività, ansietà, delirio, allucinazione.
Patologie del sistema nervoso
  Cefalea. Capogiro, sonnolenza, disgeusia, parestesia.   Sincope, convulsioni, ipoestesia, iperattività psicomotoria, anosmia, ageusia, parosmia, miastenia grave (vedere paragrafo 4.4).
Patologie dell’occhio
    Compromissione della visione.    
Patologie dell’orecchio e del labirinto
    Disturbo dell’orecchio, vertigini.   Udito compromesso, inclusa sordità e/o tinnito.
Patologie cardiache
    Palpitazioni.   Torsioni di punta(vedere paragrafo 4.4), aritmia(vedere paragrafo 4.4), inclusa tachicardia ventricolare, intervallo QTprolungato all’elettrocardiogramma (vedere paragrafo 4.4).
Patologie vascolari
    Vampate di calore.   Ipotensione.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Dispnea, epistassi.    
Patologie gastrointestinali
Diarrea. Vomito, dolore addominale, nausea. Stipsi, flatulenza, gastrite, disfagia, distensione addominale, secchezza della bocca, eruttazione, ulcerazione della bocca, ipersecrezione salivare.   Pancreatite, alterazione del colore della lingua.
Patologie epatobiliari
      Funzione epatica anormale, ittero colestatico. Insufficienza epatica (che raramente ha causato la morte) (vedere paragrafo 4.4), epatite fulminante, necrosi epatica.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutanea, prurito, orticaria, dermatite, secchezza della cute, iperidrosi. Reazione di fotosensibilità. Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Osteoartrite, mialgia, dolore alla schiena, dolore al collo.   Artralgia.
Patologie renali e urinarie
    Disuria, dolore renale.   Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
    Metrorragia, patologia del testicolo.    
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Edema, astenia, malessere, affaticamento, edema del volto, dolore toracico, piressia, dolore, edema periferico.    
Esami diagnostici
  Conta linfocitaria diminuita, conta eosinofila aumentata, bicarbonato ematico diminuito, basofili aumentati, monociti aumentati, neutrofili aumentati. Aspartato amminotrasferasi aumentata, alanina amminotrasferasi aumentata, bilirubina ematica aumentata, urea ematica aumentata, creatinina ematica aumentata, potassio ematico anormale, fosfatasi alcalina ematica aumentata, cloruro aumentato, glucosio aumentato, piastrine aumentate, ematocrito ridotto, bicarbonato aumentato, sodio anormale.    
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
    Complicazione post-procedurale.    
Reazioni avverse possibili o probabili in relazione alla profilassi e al trattamento del Mycobacterium Avium Complex in base all’esperienza degli studi clinici e di vigilanza post-marketing. Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato o prolungato, sia come tipo sia come frequenza:
Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia. Comune
Patologie del sistema nervoso Capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia. Comune
Ipoestesia. Non comune
Patologie dell’occhio Alterazione visiva. Comune
Patologie dell’orecchio e del labirinto Sordità. Comune
Alterazione uditiva, tinnito. Non comune
Patologie cardiache Palpitazioni. Non comune
Patologie gastrointestinali Diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, disagio addominale, incontinenza fecale. Molto comune
Patologie epatobiliari Epatite. Non comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash, prurito. Comune
Sindrome di Stevens-Johnson, reazione da fotosensibilità. Non comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia. Comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Comune
Astenia, malessere. Non comune
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http:// www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di azitromicina nelle donne in gravidanza. Studi di tossicità sulla riproduzione negli animali hanno mostrato che l’azitromicina attraversa la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3). La sicurezza di azitromicina non è stata confermata per quel che riguarda l’uso del principio attivo durante la gravidanza. Pertanto azitromicina deve essere usata durante la gravidanza solo se i benefici superano i rischi. Allattamento È stato riferito che azitromicina passa nel latte materno, ma non ci sono studi adeguati e ben controllati nelle donne che allattano che abbiano caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione di azitromicina nel latte materno. Poiché non è noto se azitromicina possa avere effetti avversi sul lattante, durante il trattamento con azitromicina l’allattamento deve essere interrotto. Nel lattante sono possibili, tra l’altro, diarrea, infezioni fungine della mucosa nonché sensibilizzazione. Si raccomanda di scartare il latte durante il trattamento e fino a 2 giorni dopo l’interruzione del trattamento. Successivamente l’allattamento può essere ripreso. Fertilità Negli studi sulla fertilità condotti nei ratti, sono state osservate ridotte percentuali di gravidanza in seguito a somministrazione di azitromicina. La rilevanza di questi risultati non è nota.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa rivestita con film contiene 500 mg di azitromicina (come diidrato). Eccipiente(i) con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film contiene 10,80 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa: Calcio idrogeno fosfato anidro Amido pregelatinizzato (amido di mais) Croscarmellosa sodica Sodio laurilsolfato Magnesio stearato Rivestimento: Lattosio monoidrato Ipromellosa Titanio diossido (E171) Triacetina
11. Sovradosaggio
Gli eventi avversi verificatisi con dosi superiori a quelle raccomandate sono stati simili a quelli osservati con dosi normali. Sintomi I sintomi tipici di un sovradosaggio con antibiotici macrolidi includono perdita reversibile dell’udito, grave nausea, vomito e diarrea. Gestione In caso di sovradosaggio, sono indicate le appropriate misure generali sintomatiche e di supporto.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
icon/chat