Blocadren 10 mg compresse, 40 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Il BLOCADREN è indicato: • Nel trattamento dell’angina pectoris da cardiopatia ischemica. • Nel trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale (inclusa la sindrome cardiaca ipercinetica). • Nella profilassi dell’insufficienza coronarica per ridurre il rischio del reinfarto e della morte cardiaca, inclusa la morte improvvisa, in coloro che sono sopravvissuti alla fase acuta di un infarto miocardico. • Nella profilassi dell’attacco di emicrania comune e classica.
2. Posologia
BLOCADREN è un medicinale da somministrare per via orale; poiché l’assorbimento del timololo non è modificato dalla presenza di cibo, BLOCADREN può essere assunto indipendentemente dai pasti. In tutti i pazienti il raggiungimento della dose giornaliera deve essere raggiunta gradualmente sulla base sintomatica, della frequenza del polso e dei valori pressori. La somministrazione concomitante di altri farmaci può richiedere un aggiustamento del dosaggio (vedere paragrafo 4.5). La durata del trattamento dipende dalla natura della malattia da trattare e deve essere stabilita dal medico. Il prodotto non deve essere bruscamente interrotto. La sospensione della terapia deve essere effettuata sotto controllo del medico. Angina pectoris: La terapia deve essere iniziata con 5 mg due o tre volte al di. A seconda della risposta sintomatica, della frequenza del polso e dei valori pressori può essere necessario aumentare il dosaggio. Il primo aumento non deve superare i 10 mg/die in dosi divise. Ulteriori aumenti non debbono superare i 15 mg/die in dosi divise. Ci deve essere un intervallo di almeno tre giorni quando si aumenta il dosaggio. La posologia raccomandata varia da 15 a 45 mg di BLOCADREN al giorno. Nella maggior parte dei pazienti si ottiene una risposta terapeutica con dosi comprese tra i 35 ed i 45 mg/die. Ipertensione arteriosa: Intraprendere la terapia con 10 mg una o due volte al giorno. A seconda della risposta del paziente, aumenti del dosaggio possono essere fatti sino ad un massimo di 60 mg/die. Dosaggi giornalieri superiori ai 20 mg debbono essere dati in dosi divise. Profilassi della insufficienza coronarica: La dose per la prevenzione a lungo termine in pazienti sopravvissuti alla fase acuta di un infarto miocardico è di 10 mg due volte al di per via orale. Profilassi dell’attacco di emicrania: La dose raccomandata nel trattamento profilattico dell’emicrania comune o classica va da 10 a 20 mg somministrati in un’unica dose per via orale. Pazienti con insufficienza renale grave: nei soggetti con marcata riduzione della funzionalità renale sottoposti a dialisi, particolare attenzione richiede la somministrazione di dosi singole pari o superiori a 20 mg che possono essere seguite da spiccate reazioni ipotensive. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono state stabilite.
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Scompenso cardiaco conclamato (vedere paragrafo 4.4). • Bradicardia sinusale. • Blocco AV di secondo e terzo grado. • Shock cardiogeno. • Broncospasmo (inclusa l’asma bronchiale) o anamnesi di broncospasmo o broncopneumopatia cronica ostruttiva severa.
4. Avvertenze
Controindicazioni relative • Insufficienza cardiaca: la stimolazione simpatica può essere essenziale per sostenere il circolo in individui con diminuita attività contrattile e miocardica, e la sua inibizione per blocco dei recettori b–adrenergici può precipitare la comparsa di una più severa insufficienza. Sebbene i b–bloccanti debbono essere evitati nell’insufficienza cardiaca congestizia conclamata, essi se necessario, possono essere usati con cautela in pazienti con anamnesi di insufficienza che siano ben compensati, usualmente insieme a digitale e diuretici. Sia la digitale che il timololo maleato rallentano la conduzione AV. Nel caso che l’insufficienza cardiaca persista, la terapia con BLOCADREN deve essere interrotta. In pazienti senza anamnesi di insufficienza cardiaca: la depressione continuata del miocardio con b–bloccanti per un determinato periodo di tempo può, in qualche caso, dar luogo ad insufficienza cardiaca. Al primo segno o sintomo di insufficienza cardiaca, i pazienti in trattamento con BLOCADREN, devono essere digitalizzati e/o assumere un diuretico, e si deve osservare attentamente la risposta. Se l’insufficienza cardiaca persiste, nonostante l’adeguata digitalizzazione e la terapia diuretica, BLOCADREN deve essere interrotto. • Broncopneumopatia cronica ostruttiva di grado lieve o moderato: pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva di grado lieve o moderato (bronchite cronica, enfisema) che possono presentare una componente broncospastica non allergica (vedere paragrafo 4.3) in linea di principio non dovrebbero assumere sostanze b–bloccanti; nel caso che la somministrazione fosse necessaria, essa deve essere effettuata con molta cautela perché tali farmaci sono capaci di contrastare la risposta, a livello dei b2 recettori, delle catecolamine endogene ed esogene. • Chirurgia maggiore: è motivo di controversia se sia necessario o desiderabile interrompere la terapia con b–bloccanti prima di un intervento di chirurgia maggiore. Il blocco dei recettori b–adrenergici compromette la capacità del cuore a rispondere agli stimoli riflessi mediati per via b–adrenergica. Ciò può aumentare il rischio dell’anestesia generale nelle procedure chirurgiche. In alcuni pazienti trattati con bloccanti b–adrenergici si è avuta una severa e protratta ipotensione durante l’anestesia. È stata anche riportata difficoltà nel reinstaurare e mantenere il battito cardiaco. Per questi motivi, in pazienti che vadano incontro ad intervento chirurgico, viene talvolta raccomandata la graduale sospensione del trattamento con b–bloccanti. Se necessario, durante l’intervento, gli effetti dei bloccanti b–adrenergici possono essere annullati dalla somministrazione di dosi sufficienti di agonisti quali isoproterenolo, dopamina, dobutamina o levarterenolo. Rischi connessi alla brusca sospensione della terapia. Esacerbazione della cardiopatia ischemica in seguito a brusca interruzione del trattamento: In pazienti in cui veniva interrotta la terapia con beta–bloccanti, è stata osservata ipersensibilità alle catecolamine. Dopo "brusca" interruzione della terapia si sono verificati esacerbazione dell’angina e, in alcuni casi, infarto del miocardio. Quando venga interrotta la terapia cronica con timololo maleato, in particolare in pazienti con cardiopatia ischemica, il dosaggio deve essere gradualmente ridotto nell’arco di tempo di una o due settimane ed il paziente deve essere attentamente monitorizzato. Nel caso che l’angina peggiori marcatamente o si sviluppi un’insufficienza coronarica acuta, la somministrazione del timololo maleato deve essere immediatamente ripristinata almeno temporaneamente e devono essere attuate le misure appropriate per il trattamento dell’angina instabile. I pazienti devono essere avvertiti di non interrompere o sospendere la terapia senza aver consultato il medico. Poiché la coronaropatia è malattia comune e può non venire riconosciuta, è prudente non interrompere bruscamente la terapia con timololo maleato, anche in pazienti trattati solo per l’ipertensione. Poiché il rischio è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio. Classi di pazienti a rischio • Diabete mellito: il BLOCADREN deve essere somministrato con cautela nei pazienti che incorrono in episodi di ipoglicemia spontanea o nei diabetici (specialmente quelli affetti da diabete labile) sotto terapia con insulina o con ipoglicemizzanti orali. I bloccanti b–adrenergici possono mascherare i segni ed i sintomi di una ipoglicemia acuta. • Tireotossicosi: il blocco b–adrenergico può mascherare alcuni segni clinici (es. tachicardia) dell’ipertiroidismo. Particolare attenzione deve essere posta al trattamento di pazienti in cui si sospetti lo sviluppo di una tireotossicosi, per evitare una brusca interruzione del beta–blocco che potrebbe precipitare una crisi tiroidea. • Miastenia gravis: il blocco b–adrenergico è riportato potenziare la debolezza muscolare che compare insieme ad alcuni sintomi miastenici (es. diplopia, ptosi, e debolezza generalizzata). Con timololo raramente è stato riportato aumento della debolezza muscolare in alcuni pazienti con sintomi miastenici. • Pazienti con compromissione della funzione epatica e renale: poiché il BLOCADREN viene parzialmente metabolizzato nel fegato ed è escreto principalmente per via renale, possono essere necessarie riduzioni del dosaggio qualora siano presenti insufficienza epatica e/o renale. • Allergia/anafilassi: i pazienti, con storia di atopia e reazioni allergiche a vari allergeni, quando sono trattati con b–bloccanti, possono non rispondere all’epinefrina utilizzata per la terapia di reazioni anafilattiche. • Insufficienza renale grave: sebbene la farmacocinetica del BLOCADREN non venga molto alterata dalla compromissione renale, risposte ipotensive severe sono state osservate in pazienti con marcata riduzione della funzione renale sottoposti a dialisi, dopo dosi di 20 mg. La somministrazione quindi in tali pazienti deve essere particolarmente cauta. • Insufficienza cerebrovascolare: i beta–bloccanti debbono essere usati con cautela in pazienti con insufficienza cerebrovascolare. Se vengono osservati segni o sintomi che suggeriscono un flusso ematico cerebrovascolare ridotto, si deve prendere in considerazione la possibilità di sospendere questi agenti. Interazioni ed eventuali aggiustamenti del dosaggio. La posologia di BLOCADREN deve essere stabilita caso per caso anche in base alla risposta individuale del paziente e può richiedere aggiustamenti in caso di affezioni e/o terapie concomitanti. Qualora il paziente dimentichi di assumere una dose, la terapia deve continuare secondo quanto prescritto senza compensare eventuali dimenticanze assumendo una dose doppia (vedere paragrafi 4.2 e 4.5). Gravidanza e allattamento. Studi di teratogenesi, sulla riproduzione e sulla fertilità in animali non hanno mostrato nessun effetto avverso nelle specie testate; tuttavia, poiché non sono disponibili informazioni adeguate circa l’uso del medicinale in gravidanza e durante l’allattamento, BLOCADREN deve essere usato in gravidanza e durante l’allattamento solo se il beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto e per il bambino (vedere paragrafo 4.6). Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono state stabilite.
5. Interazioni
Speciale attenzione, per il rischio di gravi effetti collaterali o diminuzione dell’effetto terapeutico di BLOCADREN, deve essere posta quando si ritenga necessario associare al timololo maleato una delle seguenti classi di farmaci. • Farmaci depletori di catecolamine: si impone un attento controllo del paziente trattato con farmaci depletori di catecolamine come la reserpina qualora si instauri una terapia concomitante con BLOCADREN, a causa dei possibili effetti additivi e della comparsa di ipotensione e/o marcata bradicardia, che possono dar luogo a vertigini, sincope o ipotensione ortostatica. • Chinidina: la chinidina può inibire il metabolismo epatico del timololo accentuandone gli effetti farmacologici. • Farmaci antiinfiammatori non steroidei: è stata segnalata attenuazione dell’effetto antiipertensivo dei bloccanti b–adrenergici da parte dei farmaci antiinfiammatori non steroidei. Qualora si instauri una terapia concomitante con questi farmaci, i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per avere conferma del raggiungimento dell’effetto terapeutico desiderato. • Farmaci calcio antagonisti: i calcio antagonisti orali possono essere impiegati in associazione ai beta–bloccanti quando la funzione cardiaca è normale, ma debbono essere evitati in pazienti con funzione cardiaca compromessa. La nifedipina può portare all’ipotensione, mentre il verapamil o il diltiazem hanno maggiore propensione a portare a disturbi di conduzione AV o scompenso ventricolare sinistro quando vengono usati con un beta–bloccante. I calcio antagonisti iniettabili debbono essere usati con cautela in pazienti in trattamento con beta–bloccanti. • Digitale: l’uso concomitante di agenti beta–bloccanti e digitale sia con diltiazem che con verapamil può avere effetti additivi nel prolungare il tempo di conduzione AV.
6. Effetti indesiderati
Con l’uso di timololo maleato possono verificarsi effetti collaterali che sono, per la maggior parte, dipendenti dalla dose e legati alle proprietà farmacologiche della sostanza. La frequenza di effetti collaterali è stata stimata nel corso di studi clinici controllati in pazienti affetti da ipertensione arteriosa e durante l’impiego del timololo per ridurre il rischio del reinfarto e della morte cardiaca, inclusa la morte improvvisa, in coloro che sono sopravvissuti alla fase acuta di un infarto miocardico (vedere anche paragrafo 5.1). Ipertensione arteriosa
  Timololo Maleate (n=176) Placebo (n=168)
  % %
Generali
Senso di stanchezza/affaticamento 3.4 0.6
Cefalea 1.7 1.8
Dolore toracico 0.6  
Astenia 0.6  
Apparato Cardiovascolare
Bradicardia 9.1  
Aritmia 1.1 0.6
Sincope 0.6  
Edema 0.6 1.2
Apparato Digerente
Dispepsia 0.6 0.6
Nausea 0.6  
Cute
Prurito 1.1  
Sistema nervoso
Vertigini 2.0 1.2
Capogiri 0.6  
Parestesia 0.6  
Psichiatrici
Diminuzione della libido 0.6  
Apparato Respiratorio
Dispnea 1.7 0.6
Broncospasmo 0.6  
Organi di senso
Irritazione oculare 1.1 0.6
Tinnitus 0.6  
Queste frequenze possono essere considerate rappresentative dell’incidenza di effetti collaterali in pazienti trattati con timololo maleato in assenza di controindicazioni al trattamento come lo scompenso cardiaco congestizio e le malattie broncospastiche. Riduzione del rischio del reinfarto e della morte cardiaca, inclusa la morte improvvisa, in coloro che sono sopravvissuti alla fase acuta di un infarto miocardico (The Norwegian multi–center trial)
  Reazione avverse Sospensione
  Timololo Placebo Timololo Placebo
  (n=945) (n=939) (n=945) (n=939)
  % % % %
Astenia/affaticamento 5 1 <1 <1
Frequenza cardiaca <40 battiti/minuto 5 <1 4 <1
Scompenso cardiaco 8 7 3 2
Ipotensione 3 2 3 1
Edema polmonare 2 <1 <1 <1
Claudicatio 3 3 1 <1
Blocco av block di secondo e terzo grado <1 <1 <1 <1
Blocco seno–atriale <1 <1 <1 <1
Senso di freddo alle estremità 8 <1 <1  
Nausea e altri disturbi digestivi 8 6 1 <1
Vertigini 6 4 1  
Broncospasmo 2 <1 1 <1
In pazienti con emicrania la frequenza di bradicardia è stata del 5%. Altri effetti collaterali sono stati registrati durante la corrente pratica clinica: • Generali: dolore alle estremità, ridotta tolleranza allo sforzo fisico, perdita di peso e febbre. • Apparato cardiovascolare: arresto cardiaco, accidente cerebrovascolare, insufficienza cardiaca, fenomeno di Raynaud, peggioramento dell’insufficienza cardiaca, peggioramento dell’angina pectoris, vasodilatazione, palpitazioni. • Apparato gastrointestinale: dispepsia, nausea, vomito, diarrea, epatomegalia. • Sistema endocrino: iperglicemia, ipoglicemia. • Cute e annessi cutanei: eruzione cutanea, irritazione cutanea, aumentata pigmentazione, sudorazione, dermatite esfoliativa, alopecia. • Apparato muscoloscheletrico: artralgie. • Sistema Nervoso: nervosismo, debolezza localizzata, diminuita capacità di concentrazione, allucinazioni, incubi, aumento dei sogni, insonnia, depressione, sonnolenza, diminuzione della libido. • Sistema emopoietico: porpora non trombocitopenica.• Apparato respiratorio: rantoli, tosse. • Sensi speciali: disturbi della vista, diplopia, ptosi, irritazione oculare, secchezza oculare. • Apparato urogenitale: impotenza, difficoltà alla minzione. • Esami di laboratorio: raramente sono state associate all’uso del BLOCADREN modificazioni clinicamente importanti dei parametri standard di laboratorio. Si sono verificati lievi aumenti dell’azotemia, potassiemia e uricemia e lievi diminuzioni dell’emoglobina e dell’ematocrito, ma senza essere progressivi o associati a manifestazioni cliniche. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non sono stati eseguiti studi adeguati e ben controllati in gravidanza. BLOCADREN deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto. Allattamento A causa del potenziale rischio di effetti secondari seri da timololo in bambini allattati, deve essere deciso di interrompere l’allattamento o sospendere la somministrazione del farmaco, tenendo conto dell’importanza della terapia per la madre.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione
9. Principio attivo
Ogni compressa contiene: timololo maleato 10 mg Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Cellulosa microcristallina, amido di mais, indigotina (E 132), magnesio stearato.
11. Sovradosaggio
Sintomi I casi di sovradosaggio con timololo maleato per via orale sono molto rari. È noto il caso di una donna di 30 anni che ha sviluppato un blocco AV di 2°–3° grado dopo l’assunzione di 650 mg di timololo maleato. Tenuto conto delle proprietà farmacologiche del timololo è atteso, in caso di assunzioni di dosi superiori a quelle massime raccomandate, la comparsa di cefalea, vertigini, bradicardia sintomatica, ipotensione, broncospasmo e scompenso cardiaco acuto. Trattamento In caso di iperdosaggio, si suggeriscono le seguenti misure terapeutiche. In tutti i casi la terapia con BLOCADREN deve essere sospesa ed il paziente osservato attentamente. • Lavanda gastrica. • In caso di bradicardia sintomatica somministrare per via endovenosa atropina solfato alla dose di 0,25 – 2 mg. Se la bradicardia persiste, somministrare con cautela isoproterenolo cloridrato per via endovenosa. Nei casi refrattari può essere preso in considerazione l’impiego di un pacemaker cardiaco. • In caso di ipotensione somministrare dopamina, dobutamina o levarterenolo. Nei casi refrattari è stato riportato che è utile l’uso del glucagone cloridrato. • In caso di broncospasmo somministrare isoproterenolo cloridrato e considerare anche l’impiego dell’aminofillina. • In caso di scompenso cardiaco acuto istituire immediatamente una terapia con digitale, diuretici e ossigeno. Nei casi refrattari è suggerito l’uso dell’aminofillina endovena e seguita se necessario da glucagone cloridrato. • In caso di arresto cardiaco impiegare isoproterenolo cloridrato o un pacemaker cardiaco.
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