Clodron 400 mg capsule rigide 10 capsule

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Osteolisi tumorali. Mieloma multiplo. Iperparatiroidismo primario. Prevenzione e trattamento dell'osteoporosi post menopausale.
2. Posologia
Osteolisi tumorali. Mieloma multiplo. Iperparatiroidismo primario. Lo schema posologico seguente deve essere considerato orientativo e può quindi essere adattato alle necessità del singolo paziente. a) Fase di attacco CLODRON 300 mg/10ml concentrato per soluzione per infusione 300 mg/die in unica somministrazione per via endovenosa lenta per 3-8 giorni in relazione all'andamento dei parametri clinici e di laboratorio (calcemia, idrossiprolinuria, ecc.). b) Fase di mantenimento CLODRON 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% 100 mg/die per via intramuscolare per 2-3 settimane o, in alternativa, CLODRON 400 mg capsule rigide 1-6 capsule/die, suddivise in 2-3 somministrazioni lontane dai pasti, per 3-4 settimane. Tali cicli possono essere ripetuti ad intervalli variabili a seconda dell’evoluzione della malattia. La valutazione periodica dei parametri di riassorbimento osseo può utilmente indirizzare i cicli terapeutici. Prevenzione e trattamento dell’osteoporosi post menopausale. La posologia in funzione del quadro clinico e dei valori mineralometrici, può variare come di seguito riportato: Terapia orale Da 1 capsula/die x 30 giorni, seguita da 60 giorni di sospensione (per più cicli), fino ad una capsula/die ininterrottamente per 1 anno o più a seconda delle condizioni del paziente. Terapia parenterale CLODRON 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% per via intramuscolare 100 mg ogni 7-14 giorni, per 1 anno o più a seconda delle condizioni del paziente. CLODRON 200 mg/4 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% per via intramuscolare 200 mg ogni 14-28 giorni, per 1 anno o più a seconda delle condizioni del paziente. CLODRON 200 mg/4ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% può essere utilizzato nelle pazienti che non hanno mai iniziato un trattamento con clodronato. In caso di passaggio dalla somministrazione di CLODRON 100 mg/3,3 ml a CLODRON 200 mg/4 ml, la somministrazione di una fiala di CLODRON 200 mg/4 ml ogni 14 giorni può essere utilizzata come schema posologico alternativo nelle pazienti già in trattamento con una fiala da 100 mg alla settimana. La somministrazione di una fiala di CLODRON 200 mg/4 ml ogni 28 giorni può essere utilizzata come schema posologico alternativo nelle pazienti già in trattamento con una fiala da 100 mg ogni due settimane. Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bifosfonati per l’osteporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali, in particolare dopo 5 anni o più d’uso. CLODRON 300 mg/10 ml concentrato per soluzione per infusione Questo medicinale è solo per uso endovenoso . Diluire prima della somministrazione. CLODRON 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% CLODRON 200 mg/4 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% Questi medicinali sono solo per uso intramuscolare . Per evitare una iniezione intravascolare accidentale si raccomanda di aspirare prima di iniettare il medicinale. Evitare di massaggiare la sede di iniezione. CLODRON 400 mg capsule rigide È consigliabile assumere il farmaco almeno 1 ora prima di colazione o dei pasti principali con abbondante acqua. Per favorire il transito esofageo della capsula assumere CLODRON con abbondante acqua mantenendo il busto in posizione eretta. Una volta ingerito il medicinale si raccomanda ai pazienti di non coricarsi per 30 minuti. L’acqua naturale è l’unica bevanda che può essere assunta con CLODRON. Alcune acque minerali possono presentare una elevata concentrazione di calcio e perciò non devono essere utilizzate.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo (acido clodronico) o ad altri farmaci del gruppo dei bifosfonati o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravidanza ed allattamento CLODRON 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% CLODRON 200 mg/4 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% Controindicazioni specifiche della lidocaina ipersensibilità alla lidocaina o ad altri anestetici locali di tipo amidico (ad esempio: bupivacaina, mepivacaina, ropivacaina, levobupivacaina); sindrome di Adam-Stokes, sindrome di Wolff-Parkinson White (fibrillazione atriale) o gradi severi di blocco seno-atriale, atrioventricolare o intraventricolare, scompenso cardiaco acuto.
4. Avvertenze
In caso di somministrazione orale, è consigliabile assumere il farmaco almeno 1 ora prima di colazione o dei pasti principali con abbondante acqua. I bisfosfonati orali sono stati associati ad esofagiti, gastriti, ulcere esofagee e ulcere gastroduodenali. Si deve quindi prestare cautela: in pazienti per anamnesi positiva per disturbi all'esofago che provocano un ritardo del transito esofageo e dello svuotamento gastrico, come restringimento o acalasia, in pazienti incapaci di mantenere il busto eretto per almeno 30 minuti dal momento in cui assumono la capsula, se il medicinale viene somministrato a pazienti con disturbi, in corso o di recente insorgenza, a carico dell'esofago o dell'apparato gastrointestinale superiore. I medici devono sottolineare al paziente l'importanza di prestare attenzione alle istruzioni sulla somministrazione e di fare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea. I pazienti devono essere informati che nel caso sviluppino sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale o comparsa/aggravamento di bruciori di stomaco, devono rivolgersi tempestivamente ad un medico. L'ingestione di cibi particolarmente ricchi di calcio (latte, formaggio, ecc.) deve essere comunque effettuata ad una distanza di 2-3 ore dall'assunzione del farmaco. Per la stessa ragione, a seguito di somministrazione orale, si deve evitare, negli stessi intervalli di tempo, l'assunzione di farmaci contenenti ioni bivalenti (quali Ca++, Mg++, ecc.). Durante il trattamento devono essere monitorati periodicamente i livelli del calcio e del fosfato sierico. Poiché il farmaco è eliminato prevalentemente per via renale, il trattamento non è raccomandato nei pazienti con insufficienza renale GFR (velocità di filtrazione glomerulare) minore di 35ml/min, particolarmente quando il medicinale è somministrato per via endovenosa. Durante la terapia è raccomandato un periodico controllo della funzionalità renale attraverso la misurazione degli indici di funzionalità renale (creatinina sierica). L’osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (osteomielite inclusa), è stata riportata in pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L’osteonecrosi della mandibola e/o mascella è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bifosfonati orali. Prima di iniziare il trattamento con i bifosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (come cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive. Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bifosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l’interruzione del trattamento con i bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola e/o mascella. Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio. Fratture atipiche del femore Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore. Nella fase iniziale del trattamento per le osteolisi tumorali, mieloma multiplo e iperparatiroidismo primario, è consigliabile somministrare CLODRON 300mg/10 ml concentrato per soluzione per infusione, in soluzione fisiologica o similari, per via endovenosa, mediante perfusione lenta (2-3 ore). Avvertenze importanti su alcuni eccipienti CLODRON 400 mg capsule rigide Questo medicinale contiene 64,01 mg di sodio per ogni capsula. Da tenere in considerazione per la somministrazione in pazienti con ridotta funzionalità renale o che seguano una dieta a basso contenuto di sodio. CLODRON 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% CLODRON 200 mg/4 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% Avvertenze e precauzioni specifiche della lidocaina L’iniezione intravascolare accidentale aumenta il rischio di effetti tossici dovuti alla lidocaina. Gli effetti tossici associati agli anestetici locali sono spesso determinati da concentrazioni plasmatiche troppo alte; quindi è necessaria un’attenta sorveglianza per il riconoscimento degli effetti tossici almeno nei primi 30 minuti dopo la somministrazione. La sonnolenza rappresenta il primo segno di elevato tasso plasmatico; gli altri effetti includono sensazioni di ebbrezza seguiti da sedazione, parestesie e fascicolazioni; nelle reazioni gravi possono manifestarsi episodi convulsivi. Con l’iniezione endovenosa possono insorgere in modo molto rapido episodi convulsivi e collasso cardiocircolatorio. Deve essere posta la massima attenzione al fine di evitare somministrazioni intravascolari accidentali. Una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio ed un più accurato controllo del paziente sono richiesti in presenza di: cardiopatie, in particolare bradiaritmie e insufficienza cardiaca: aumento del rischio di tossicità da lidocaina; malattie epatiche gravi: aumento del rischio di tossicità da lidocaina; ipertermia maligna familiare: una crisi può essere scatenata anche dagli anestetici locali come la lidocaina.
5. Interazioni
Il calcio ed altri cationi bivalenti possono interagire con l’acido clodronico, formando complessi non biodisponibili. Pertanto, in caso di somministrazione orale, l'assunzione di altri farmaci contenenti ioni bivalenti (quali calcio e magnesio) dovrà essere effettuata a distanza di 2-3 ore. CLODRON 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% CLODRON 200 mg/4 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% Interazioni specifiche della lidocaina Il propranololo prolunga l'emivita plasmatica della lidocaina. La cimetidina può causare aumento dei livelli della lidocaina nel sangue. La somministrazione di lidocaina in pazienti sotto trattamento con digitalici può aumentare il rischio di bradicardia e di disturbi della conduzione atrioventricolare
6. Effetti indesiderati
L'uso di alti dosaggi per via orale può dare origine a disturbi gastrointestinali. La somministrazione di clodronato per via intramuscolare può indurre dolorabilità al sito di iniezione, anche in considerazione della durata della terapia. In rare circostanze i bifosfonati (incluso il clodronato) sono stati associati a disturbi visivi e oculari. Nel caso si verifichino tali disturbi è necessario interrompere il trattamento e far riferimento a un oftalmologo. In pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa è stata riportata osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (vedi anche par. 4.4). Durante l’esperienza post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara): fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati). CLODRON 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% CLODRON 200 mg/4 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% Effetti indesiderati specifici della lidocaina Gli effetti indesiderati che si verificano con la lidocaina sono generalmente dovuti o a reazioni di ipersensibilità o a concentrazioni ematiche eccessivamente elevate a causa di iniezione intravascolare accidentale e/o a dosaggio eccessivo. La conseguente tossicità sistemica può essere alla base di occasionali effetti eccitatori del sistema nervoso centrale e occasionali effetti depressivi cardiovascolari. Vedere Avvertenze e precauzioni specifiche della lidocaina nel par. 4.4.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso dell’acido clodronico in donne in gravidanza. Gli studi eseguiti sull’animale e sull’uomo con acido clodronico sono insufficienti per permettere di prevedere effetti sullo sviluppo embrio-fetale. Conseguentemente, CLODRON non deve essere usato durante la gravidanza. Allattamento Non è noto se l’acido clodronico è escreto nel latte materno. Non essendo stata accertata la sicurezza d’impiego, CLODRON non deve essere utilizzato nelle pazienti che allattano.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
9. Principio attivo
CLODRON 400 mg capsule rigide Ogni capsula contiene Principio attivo Disodio clodronato (sale disodico dell’acido clodronico) 400 mg CLODRON 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% Ogni fiala contiene Principi attivi Disodio clodronato (sale disodico dell’acido clodronico) 100 mg Lidocaina cloridrato 33 mg CLODRON 200 mg/4 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% Ogni fiala contiene Principi attivi Disodio clodronato (sale disodico dell’acido clodronico) 200 mg Lidocaina cloridrato 40 mg CLODRON 300mg/10ml concentrato per soluzione per infusione Ogni fiala contiene Principio attivo Disodio clodronato (sale disodico dell’acido clodronico) 300 mg Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
CLODRON 400 mg capsule rigide Sodio amido glicolato (tipo A), amido di mais, talco, magnesio stearato. Componenti dell'involucro Gelatina, titanio diossido (E171), indigotina (E132) CLODRON 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% Sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili CLODRON 200 mg/4 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare con lidocaina 1% Sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili CLODRON 300 mg/10 ml concentrato per soluzione per infusione Sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili
11. Sovradosaggio
Nonostante non vi siano esperienze di sovradosaggio con l’acido clodronico, è tuttavia teoricamente possibile che elevate quantità di prodotto possano indurre ipocalcemia. In tali evenienze il trattamento dovrà consistere nella correzione dell'ipocalcemia mediante supplemento alimentare adeguato o, in casi gravi, mediante somministrazione endovenosa di calcio. Qualora dovessero verificarsi alterazioni della funzionalità renale per la formazione di aggregati di calcio, la terapia dovrà mirare al ripristino della funzionalità stessa. Per gli effetti dovuti al sovradosaggio da lidocaina vedere Avvertenze e precauzioni specifiche della lidocaina nel par. 4.4.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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