Riassunto del profilo di sicurezza: I dati sottoelencati riflettono l'esposizione a dasatinib in monoterapia a tutte le dosi testate negli studi clinici (N=2.900), inclusi 324 pazienti adulti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi, 2.388 pazienti adulti con LMC o LLA Ph+ in fase cronica o avanzata con resistenza o intolleranza a imatinib e 188 pazienti pediatrici. Nei 2.712 pazienti adulti con LMC in fase cronica, LMC in fase avanzata o LLA Ph+, la durata mediana della terapia è stata di 19,2 mesi (range 0 - 93,2 mesi). In uno studio randomizzato in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi, la durata mediana della terapia è stata approssimativamente di 60 mesi. La durata mediana della terapia in 1.618 pazienti adulti con LMC in fase cronica è stata di 29 mesi (range 0 - 92,9 mesi). La durata mediana della terapia in 1.094 pazienti adulti con LMC in fase avanzata o LLA Ph+ è stata di 6,2 mesi (range 0 - 93,2 mesi). Nei 188 pazienti degli studi pediatrici, la durata mediana della terapia è stata di 26,3 mesi (range 0 - 99,6 mesi). Nel sottogruppo di 130 pazienti pediatrici con LMC in fase cronica, trattati con dasatinib, la durata mediana della terapia è stata di 42,3 mesi (range 0,1 - 99,6 mesi). La maggioranza dei pazienti trattati con dasatinib ha sperimentato in un qualunque momento reazioni avverse. Nella popolazione complessiva di 2.712 soggetti adulti trattati con dasatinib, 520 (19%) hanno manifestato reazioni avverse che hanno portato all'interruzione del trattamento. Il profilo complessivo di sicurezza di dasatinib nella popolazione pediatrica con LMC Ph+ in fase cronica è risultato simile a quello della popolazione adulta, indipendentemente dalla formulazione, ad eccezione dell'assenza di segnalazione di versamento pericardico, versamento pleurico, edema polmonare o ipertensione polmonare nella popolazione pediatrica. Dei 130 soggetti pediatrici con LMC in fase cronica trattati con dasatinib, 2 (1,5%) hanno manifestato reazioni avverse che hanno portato all'interruzione del trattamento.
Sintesi in forma di tabella delle reazioni avverse: Le seguenti reazioni avverse, escludendo le anomalie da laboratorio, sono state riportate in pazienti trattati con dasatinib in monoterapia negli studi clinici e durante l'esperienza post-marketing (Tabella 3). Queste reazioni sono elencate secondo classificazione per sistemi e organi e frequenza. Le frequenze sono classificate: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati post-marketing disponibili). Nell'ambito di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità.
Tabella 3: Tabella riassuntiva delle reazioni avverse.
| Infezioni ed infestazioni |
| Molto comune | infezione (tra cui batterica, virale, fungina e non-specificata) |
| Comune | polmonite (inclusa batterica, virale e fungina), infezione/infiammazione delle prime vie respiratorie, infezione da herpes virus (incluso cytomegalovirus-CMV), enterocolite, sepsi (inclusi casi non comuni con esiti fatali) |
| Non nota | riattivazione di epatite B |
| Patologie del sistema emolinfopoietico |
| Molto comune | mielosoppressione (incluse anemia, neutropenia, trombocitopenia) |
| Comune | neutropenia febbrile |
| Non comune | linfadenopatia, linfopenia |
| Raro | aplasia pura delle cellule della serie rossa |
| Disturbi del sistema immunitario |
| Non comune | ipersensibilità (incluso eritema nodoso) |
| Raro | shock anafilattico |
| Patologie endocrine |
| Non comune | ipotiroidismo |
| Raro | ipertiroidismo, tiroidite |
| Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
| Comune | disturbi dell'appetitoa, iperuricemia |
| Non comune | sindrome da lisi tumorale, disidratazione, ipoalbuminemia, ipercolesterolemia |
| Raro | diabete mellito |
| Disturbi psichiatrici |
| Comune | depressione, insonnia |
| Non comune | ansia, stato confusionale, labilità affettiva, calo della libido |
| Patologie del sistema nervoso |
| Molto comune | cefalea |
| Comune | neuropatia (inclusa neuropatia periferica), capogiro, disgeusia, sonnolenza |
| Non comune | sanguinamento del SNC*b, sincope, tremore, amnesia, disturbo dell'equilibrio |
| Raro | ictus, attacco ischemico transitorio, convulsioni, neurite ottica, paralisi del VII nervo, demenza, atassia |
| Patologie dell’occhio |
| Comune | alterazioni della vista (inclusi disturbi della vista, visione offuscata e riduzione dell’acuità visiva), secchezza oculare |
| Non comune | compromissione della visione, congiuntivite, fotofobia, aumento della lacrimazione |
| Patologie dell’orecchio e del labirinto |
| Comune | tinnito |
| Non comune | perdita dell’udito, vertigini |
| Patologie cardiache |
| Comune | insufficienza cardiaca congestizia/disfunzione cardiaca*c, versamento pericardico*, aritmia (inclusa tachicardia), palpitazioni |
| Non comune | infarto del miocardio (anche con esito fatale)*, prolungamento del QT all'elettrocardiogramma*, pericardite, aritmia ventricolare (inclusa tachicardia ventricolare), angina pectoris, cardiomegalia, onda T dell'elettrocardiogramma anormale, troponina aumentata |
| Raro | cuore polmonare, miocardite, sindrome coronarica acuta, arresto cardiaco, intervallo PR dell'elettrocardiogramma prolungato, malattia coronarica, pleuropericardite |
| Non nota | fibrillazione atriale/flutter atriale |
| Patologie vascolari |
| Molto comune | emorragia*d |
| Comune | ipertensione, vampate |
| Non comune | ipotensione, tromboflebite, trombosi |
| Raro | trombosi venosa profonda, embolia, livedo reticularis |
| Non nota | microangiopatia trombotica |
| Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
| Molto comune | versamento pleurico*, dispnea |
| Comune | edema polmonare*, ipertensione polmonare*, infiltrazione polmonare, polmonite, tosse |
| Non comune | ipertensione arteriosa polmonare, broncospasmo, asma |
| Raro | embolia polmonare, sindrome da stress respiratorio acuto |
| Non nota | malattia interstiziale polmonare |
| Patologie gastrointestinali |
| Molto comune | diarrea, vomito, nausea, dolore addominale |
| Comune | sanguinamento gastrointestinale*, colite (inclusa colite neutropenica), gastrite, infiammazione delle mucose (incluse mucositi/stomatiti), dispepsia, gonfiore addominale, costipazione, alterazione del tessuto molle orale |
| Non comune | pancreatite (inclusa pancreatite acuta), ulcera del tratto gastroenterico superiore, esofagite, ascite*, ragade anale, disfagia, malattia da reflusso gastroesofageo |
| Raro | gastroenteropatia protidodisperdente, ileo, fistola anale |
| Non nota | emorragia gastrointestinale fatale* |
| Patologie epatobiliari |
| Non comune | epatite, colecistite, colestasi |
| Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
| Molto comune | eruzione cutanea e |
| Comune | alopecia, dermatite (incluso eczema), prurito, acne, secchezza cutanea, orticaria, iperidrosi |
| Non comune | dermatosi neutrofila, reazioni di fotosensibilità, alterazione della pigmentazione, pannicolite, ulcera cutanea, eruzioni bollose, alterazioni ungueali, sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, patologia dei peli e dei capelli |
| Raro | vasculite leucocitoclastica, fibrosi della cute |
| Non nota | Sindrome di Stevens-Johnsonf |
| Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
| Molto comune | dolore muscoloscheletricog |
| Comune | artralgia, mialgia, debolezza muscolare, rigidità muscoloscheletrica, spasmo muscolare |
| Non comune | rabdomiolisi, osteonecrosi, infiammazione muscolare, tendinite, artrite |
| Raro | fusione ritardata delle epifisih, ritardo di crescitah |
| Patologie renali e urinarie |
| Non comune | danno renale (inclusa insufficienza nella funzione renale), minzione frequente, proteinuria |
| Non nota | sindrome nefrotica |
| Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali |
| Raro | aborto |
| Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella |
| Non comune | ginecomastia, disturbi mestruali |
| Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
| Molto comune | edema perifericoi, affaticamento, piressia, edema della facciaj |
| Comune | astenia, dolore, dolore toracico, edema generalizzato*k, brividi |
| Non comune | malessere, altri edemi superficialil |
| Raro | disturbi dell’andatura |
| Esami diagnostici |
| Comune | diminuzione di peso, aumento di peso |
| Non comune | aumento della creatinfosfochinasi ematica, gamma-glutamiltransferasi aumentata |
| Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura |
| Comune | contusione |
a Include appetito ridotto, sazietà precoce, appetito aumentato.
b Include emorragia del sistema nervoso centrale, ematoma cerebrale, emorragia cerebrale, ematoma extradurale, emorragia intracranica, ictus emorragico, emorragia subaracnoide, ematoma subdurale ed emorragia subdurale.
c Include peptide natriuretico cerebrale aumentato, disfunzione ventricolare, disfunzione del ventricolo sinistro, disfunzione del ventricolo destro, insufficienza cardiaca, insufficienza cardiaca acuta, insufficienza cardiaca cronica, insufficienza cardiaca congestizia, cardiomiopatia, cardiomiopatia congestizia, disfunzione diastolica, diminuzione della frazione di eiezione ed insufficienza ventricolare, insufficienza ventricolare sinistra, insufficienza ventricolare destra, e ipocinesia ventricolare.
d Esclude sanguinamento gastrointestinale e sanguinamento del SNC; queste reazioni avverse sono riportate rispettivamente sotto patologie gastrointestinali e patologie del sistema nervoso della classificazione per sistemi e organi.
e Include eruzione da farmaco, eritema, eritema multiforme, eritrosi, rash esfoliativo, eritema generalizzato, rash genitale, rash da calore, milia (cisti miliari), miliaria, psoriasi pustolosa, rash, rash eritematoso, rash follicolare, rash generalizzato, rash maculare, rash maculo-papulare, rash papulare, rash pruriginoso, rash pustoloso, rash vescicolare, esfoliazione cutanea, irritazione cutanea, eruzione cutanea tossica, orticaria vescicolare ed eruzione vasculitica.
f Casi isolati di Sindrome di Stevens-Johnson sono stati riportati durante l'esperienza post-marketing. Non è stato possibile determinare se queste reazioni avverse mucocutanee fossero direttamente correlate a dasatinib o a trattamenti concomitanti.
g Dolore muscoloscheletrico riportato durante o dopo l'interruzione del trattamento.
h Frequenza indicata come comune negli studi pediatrici.
i Edema gravitazionale, edema localizzato, edema periferico.
j Edema congiuntivale, edema oculare, tumefazione degli occhi, edema delle palpebre, edema della faccia, edema delle labbra, edema maculare, edema della bocca, edema orbitale, edema periorbitale, tumefazione del viso.
k Sovraccarico di liquidi, ritenzione di liquidi, edema gastrointestinale, edema generalizzato, edema periferico, edema, edema da cardiopatia, versamento perirenale, edema post-procedurale, edema viscerale.
l gonfiore genitale, edema in sede di incisione, edema genitale, edema del pene, tumefazione del pene, edema dello scroto, tumefazione della cute, edema del testicolo, tumefazione vulvovaginale. * Per ulteriori dettagli, vedere il paragrafo "Descrizione delle reazioni avverse selezionate".
Descrizione delle reazioni avverse selezionate.
Mielosoppressione: Il trattamento con dasatinib è associato ad anemia, neutropenia e trombocitopenia. Il verificarsi di questi eventi è più precoce e frequente in pazienti con LMC in fase avanzata o con LLA Ph+ piuttosto che in pazienti con LMC in fase cronica (vedere paragrafo 4.4).
Sanguinamento : Gli eventi di sanguinamento correlati al farmaco, che vanno dalle petecchie e le epistassi all'emorragia gastrointestinale di grado 3 o 4 e sanguinamento del SNC, sono stati riportati in pazienti in terapia con dasatinib (vedere paragrafo 4.4).
Ritenzione di liquidi : Varie reazioni avverse, come versamento pleurico, ascite, edema polmonare e versamento pericardico con o senza edema superficiale, possono essere complessivamente descritte come "ritenzione di liquidi". Nello studio condotto in pazienti affetti da LMC in fase cronica di nuova diagnosi, dopo un follow-up minimo di 60 mesi, eventi di ritenzione di liquidi correlati a dasatinib hanno incluso versamento della pleura (28%), edema superficiale (14%), ipertensione polmonare (5%), edema generalizzato (4%) e versamento pericardico (4%). Insufficienza cardiaca congestizia/disfunzione cardiaca ed edema polmonare sono stati riportati in < 2% dei pazienti. La percentuale cumulativa di versamento della pleura correlato a dasatinib (tutti i gradi) è stata nel tempo del 10% a 12 mesi, del 14% a 24 mesi, del 19% a 36 mesi, del 24% a 48 mesi e del 28% a 60 mesi. Un totale di 46 pazienti trattati con dasatinib hanno avuto ricorrenti versamenti della pleura. Diciassette pazienti hanno avuto 2 eventi separati, 6 hanno avuto 3 eventi, 18 hanno avuto da 4 a 8 eventi e 5 hanno avuto > 8 episodi di versamenti della pleura. Il tempo mediano di insorgenza del primo versamento della pleura di grado 1 o 2 correlato a dasatinib è stato di 114 settimane (range: da 4 a 299 settimane). Meno del 10% dei pazienti con versamento della pleura ha manifestato versamenti della pleura gravi (grado 3 o 4) correlati a dasatinib. Il tempo mediano della prima insorgenza di versamento della pleura correlato a dasatinib di grado ≥ 3 è stato di 175 settimane (range: da 114 a 274 settimane). La durata mediana di versamento della pleura correlata a dasatinib (tutti i gradi) è stata di 283 giorni (≈ 40 settimane). Il versamento della pleura è generalmente reversibile e gestito interrompendo il trattamento con dasatinib e usando diuretici o altri appropriati trattamenti di supporto (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Tra i pazienti con versamento della pleura farmaco-correlato trattati con dasatinib (n=73), in 45 (62%) è stato necessario interrompere la somministrazione e in 30 (41%) ridurre la dose. Inoltre, 34 (47%) hanno assunto diuretici, 23 (32%) hanno ricevuto corticosteroidi, e 20 (27%) hanno assunto sia corticosteroidi che diuretici. Nove (12%) pazienti sono stati sottoposti a toracentesi terapeutica. Il 6% dei pazienti trattati con dasatinib ha interrotto il trattamento a causa di un versamento della pleura farmaco-correlato. Il versamento della pleura non ha compromesso la capacità dei pazienti di ottenere una risposta alla terapia. Tra i pazienti con versamento della pleura trattati con dasatinib, il 96% ha raggiunto una cCCyR, l'82% ha raggiunto una MMR e il 50% ha raggiunto una MR4.5 nonostante le interruzioni o gli aggiustamenti della dose. Vedere paragrafo 4.4 per ulteriori informazioni sui pazienti con LMC in fase cronica e LMC in fase avanzata o LLA Ph+.
Ipertensione Arteriosa Polmonare (PAH): La PAH (ipertensione arteriosa polmonare pre-capillare confermata da cateterizzazione cardiaca destra) è stata riportata in associazione all'esposizione a dasatinib. In questi casi, la PAH è stata riportata dopo l’inizio della terapia con dasatinib, anche dopo più di un anno di trattamento. I pazienti che hanno manifestato PAH durante il trattamento con dasatinib, spesso stavano assumendo medicinali concomitanti o avevano altre patologie oltre al tumore di base. Nei pazienti con PAH sono stati osservati miglioramenti dei parametri emodinamici e di quelli clinici dopo l’interruzione della terapia con dasatinib.
Prolungamento dell’intervallo QT : Nello studio di Fase III in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi, un paziente (< 1%) di quelli trattati con dasatinib ha avuto un QTcF > 500 msec dopo un follow-up minimo di 12 mesi (vedere paragrafo 4.4). Dopo un follow-up minimo di 60 mesi non ci sono stati ulteriori pazienti con un QTcF > 500 msec. In 5 studi clinici di Fase II in pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib, l'elettrocardiogramma è stato effettuato al basale e ripetuto durante i tempi prestabiliti e letto centralmente per 865 pazienti in terapia con dasatinib 70 mg due volte al giorno. L'intervallo QT è stato corretto per la frequenza del battito cardiaco con il metodo Fridericia. In ottava giornata, a tutte le valutazioni prestabilite, la valutazione media dal basale dell'intervallo QTcF è stata di 4-6 msec, con un limite superiore dell'intervallo di confidenza del 95% < 7 msec. Dei 2.182 pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib che hanno ricevuto dasatinib in studi clinici, il 15 (1%) ha riportato come reazione avversa un prolungamento del QTc. Ventuno pazienti (1%) hanno sperimentato un QTcF > 500 msec (vedere paragrafo 4.4.).
Reazioni avverse cardiache: Pazienti con fattori di rischio o storia di cardiopatia devono essere monitorati attentamente per segni o sintomi collegati a disfunzione cardiaca e devono essere valutati e trattati appropriatamente (vedere paragrafo 4.4).
Riattivazione di epatite B: Epatite B è stata segnalata in associazione con Bcr-Abl TKIs. Alcuni casi hanno avuto come conseguenza insufficienza epatica acuta o epatite fulminante portando al trapianto del fegato o a un esito fatale (vedere paragrafo 4.4). Nello Studio di fase III per la definizione della dose ottimale nei pazienti con LMC in fase cronica con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib (durata mediana del trattamento di 30 mesi), l'incidenza del versamento pleurico e dell’insufficienza cardiaca congestizia/disfunzione cardiaca è stata più bassa nei pazienti trattati con dasatinib 100 mg una volta al giorno che in quelli trattati con dasatinib 70 mg due volte al giorno. Anche la mielosoppressione è stata riportata meno frequentemente nel gruppo trattato con 100 mg una volta al giorno (vedere sotto Anomalie nei test di laboratorio). La durata mediana della terapia nel gruppo trattato con 100 mg una volta al giorno è stata di 37 mesi (range 1-91 mesi). Le percentuali cumulative delle reazioni avverse selezionate che sono state riportate nella dose iniziale raccomandata di 100 mg una volta al giorno sono illustrate nella Tabella 4a.
Tabella 4a: Selezione di reazioni avverse riportate nello studio di fase 3 per la definizione della dose ottimale (LMC in fase cronica con intolleranza o resistenza ad imatinib) a | | Follow up minimo di 2 anni | Follow up minimo di 5 anni | Follow up minimo di 7 anni |
| | Tutti i gradi | Grado 3/4 | Tutti i gradi | Grado 3/4 | Tutti i gradi | Grado 3/4 |
| Termine preferito | Percentuale (%) di pazienti |
| Diarrea | 27 | 2 | 28 | 2 | 28 | 2 |
| Ritenzione di liquidi | 34 | 4 | 42 | 6 | 48 | 7 |
| Edema superficiale | 18 | 0 | 21 | 0 | 22 | 0 |
| Versamento pleurico | 18 | 2 | 24 | 4 | 28 | 5 |
| Edema generalizzato | 3 | 0 | 4 | 0 | 4 | 0 |
| Versamento pericardico | 2 | 1 | 2 | 1 | 3 | 1 |
| Ipertensione polmonare | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 1 |
| Emorragia | 11 | 1 | 11 | 1 | 12 | 1 |
| Sanguinamento gastrointestinale | 2 | 1 | 2 | 1 | 2 | 1 |
a Risultati dello studio di fase 3 per la definizione della dose ottimale riportati nella popolazione (n=165) trattata con la dose iniziale raccomandata di 100 mg una volta al giorno. Nello studio di fase III per la definizione della dose ottimale in pazienti con LMC in fase avanzata e LLA Ph+, la durata mediana del trattamento è stata di 14 mesi per LMC in fase accelerata, di 3 mesi per LMC in fase blastica mieloide, di 4 mesi per LMC in fase blastica linfoide e di 3 mesi in pazienti con LLA Ph+. Le reazioni avverse selezionate che sono state riportate nella dose iniziale raccomandata di 140 mg una volta al giorno sono illustrate nella Tabella 4b. È stato anche studiato un regime di 70 mg due volte al giorno. Il regime di 140 mg una volta al giorno ha mostrato un profilo di efficacia comparabile a quello di 70 mg due volte al giorno ma un profilo di sicurezza più favorevole.
Tabella 4b: Selezione di reazioni avverse riportate in uno studio di fase III per la definizione della dose ottimale: LMC in fase avanzata e LLA Ph+a | | 140 mg una volta al giorno. |
| N = 304 |
| | Tutti i gradi | Grado 3/4 |
| Termine preferito | Percentuale (%) di pazienti |
| Diarrea | 28 | 3 |
| Ritenzione di liquidi | 33 | 7 |
| Edema superficiale | 15 | < 1 |
| Versamento pleurico | 20 | 6 |
| Edema generalizzato | 2 | 0 |
| Insufficienza cardiaca congestizia/disfunzione cardiacab | 1 | 0 |
| Versamento pericardico | 2 | 1 |
| Edema polmonare | 1 | 1 |
| Emorragia | 23 | 8 |
| Sanguinamento gastrointestinale | 8 | 6 |
a Risultati dello studio di fase 3 per la definizione della dose ottimale riportati nella popolazione (n=304) trattata con la dose iniziale raccomandata di 140 mg una volta al giorno ad un follow-up finale dello studio di 2 anni.
b Include disfunzione ventricolare, insufficienza cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, cardiomiopatia, cardiomiopatia congestizia, disfunzione diastolica, frazione di eiezione ridotta e insufficienza ventricolare. In aggiunta, sono stati condotti due studi per un totale di 161 pazienti pediatrici con LLA Ph+ in cui dasatinib è stato somministrato in combinazione con chemioterapia. Nello studio registrativo, 106 pazienti pediatrici hanno ricevuto dasatinib in combinazione con chemioterapia secondo un regime di dosaggio continuo. Nello studio di supporto, su 55 pazienti pediatrici, 35 hanno ricevuto dasatinib in combinazione con chemioterapia secondo un regime di dosaggio discontinuo (due settimane di trattamento seguite da una a due settimane di riposo) e 20 hanno ricevuto dasatinib in combinazione con chemioterapia secondo un regime di dosaggio continuo. Tra i 126 pazienti pediatrici con LLA Ph+ trattati con dasatinib con un regime di dosaggio continuo, la durata media della terapia è stata di 23,6 mesi (range tra 1,4 e 33 mesi). Dei 126 pazienti pediatrici con LLA Ph+ in un regime di dosaggio continuo, 2 (1,6%) hanno manifestato reazioni avverse che hanno determinato l'interruzione del trattamento. Le reazioni avverse riportate in questi due studi pediatrici con una frequenza ≥ 10% nei pazienti sottoposti ad un regime di dosaggio continuo sono riportate in Tabella 5. Si noti che il versamento pleurico è stato riportato in 57 (5,6%) pazienti in questo gruppo e pertanto non è incluso nella tabella.
| Tabella 5: Reazioni avverse riportate nel ≥ 10% dei pazienti pediatrici con LLA Ph+ trattati con dasatinib secondo un regime di dosaggio continuo in combinazione con chemioterapia (N=126)a |
| | Percentuale (%) di pazienti |
| Reazioni avverse | Tutti i gradi | Grado 3/4 |
| Neutropenia febbrile | 27.0 | 26.2 |
| Nausea | 20.6 | 5.6 |
| Vomito | 20.6 | 4.8 |
| Dolore addominale | 14.3 | 3.2 |
| Diarrea | 12.7 | 4.8 |
| Febbre | 12.7 | 5.6 |
| Cefalea | 11.1 | 4.8 |
| Diminuzione dell’appetito | 10.3 | 4.8 |
| Affaticamento | 10.3 | 0 |
a Nello studio registrativo, su 106 pazienti totali, 24 pazienti hanno ricevuto la polvere per sospensione orale almeno una volta, 8 dei quali hanno ricevuto esclusivamente la formulazione polvere per sospensione orale.
Anomalie nei test di laboratorio Ematologia Nello studio di Fase III su LMC in fase cronica di nuova diagnosi, sono state riportate dopo un follow-up minimo di 12 mesi le seguenti anomalie di laboratorio di grado 3 o 4 in pazienti trattati con dasatinib: neutropenia (21%), trombocitopenia (19%) e anemia (10%). Dopo un follow-up minimo di 60 mesi, le percentuali cumulative di neutropenia, trombocitopenia ed anemia sono state del 29%, 22% e del 13%, rispettivamente. Nei pazienti trattati con dasatinib con LMC in fase cronica di nuova diagnosi che hanno presentato mielosoppressione di grado 3 o 4, generalmente, il recupero si è verificato a seguito di brevi interruzioni e/o riduzioni della dose e l'interruzione permanente del trattamento si è avuta nell'1,6% dei pazienti dopo un follow-up minimo di 12 mesi. Dopo un follow-up minimo di 60 mesi la percentuale cumulativa di interruzione permanente dovuta a mielosoppressione di grado 3 o 4 è stata del 2,3%. Nei pazienti con LMC con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib, le citopenie (trombocitopenia, neutropenia ed anemia) sono state di riscontro comune. Tuttavia, la comparsa di citopenie è risultata dipendere chiaramente anche dallo stadio della malattia. La frequenza di anomalie ematologiche di grado 3 e 4 è presentata nella
Tabella 6.
Tabella 6: CTC di grado 3/4 anomalie ematologiche nei test di laboratorio in studi clinici in pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatiniba | | Fase cronica | Fase accelerata | Fase blastica mieloide | Fase blastica linfoide e LLA- Ph+ |
| (n = 165)b | (n = 157)c | (n = 74)c | (n = 168)c |
| | Percentuale (%) di pazienti |
| Parametri ematologici | | | | |
| Neutropenia | 36 | 58 | 77 | 76 |
| Trombocitopenia | 23 | 63 | 78 | 74 |
| Anemia | 13 | 47 | 74 | 44 |
a Risultati dello studio di fase 3 per la definizione della dose ottimale riportati ad un follow up dello studio di 2 anni.
b Risultati dello studio CA180-034 con la dose iniziale raccomandata di 100 mg una volta al giorno.
c Risultati dello studio CA180-035 con la dose iniziale raccomandata di 140 mg una volta al giorno. CTC Gradi: neutropenia (Grado 3 ≥ 0,5 - < 1,0 x 10
9/l, Grado 4 < 0,5 x 10
9/l); trombocitopenia (Grado 3 ≥ 25 - < 50 x 10
9/l, Grado 4 < 25 x 10
9/l); anemia (emoglobina Grado 3 ≥ 65 - < 80 g/l, Grado 4 < 65 g/l). Nei pazienti trattati con 100 mg una volta al giorno, le citopenie cumulative di grado 3 o 4, a 2 ed a 5 anni, sono state simili: neutropenia (35% vs. 36%), trombocitopenia (23% vs. 24%) ed anemia (13% vs. 13%). In pazienti che hanno presentato mielosoppressione di grado 3 o 4, generalmente si è avuto un recupero a seguito di brevi interruzioni e/o riduzioni della dose e l'interruzione permanente del trattamento si è avuta nel 5% dei pazienti. La maggior parte dei pazienti ha continuato il trattamento senza ulteriori evidenze di mielosoppressione
Biochimica Nello studio sulla LMC in fase cronica di nuova diagnosi, è stata riportata ipofosfatemia di grado 3 o 4 nel 4% dei pazienti trattati con dasatinib e sono stati riportati in ≤ 1% dei pazienti aumenti di grado 3 o 4 delle transaminasi, della creatinina e della bilirubina dopo un follow-up minimo di 12 mesi. Dopo un follow-up minimo di 60 mesi, le percentuali cumulative di ipofosfatemia di grado 3 o 4 sono state del 7%, le percentuali di elevazioni di grado 3 o 4 di creatinina e bilirubina sono state dell'1% e le percentuali di elevazioni di grado 3 o 4 delle transaminasi sono rimaste 1%. Non si sono verificate interruzioni della terapia con dasatinib a causa di tali parametri biochimici di laboratorio.
Follow-up di 2 anni Aumenti delle transaminasi o della bilirubina di grado 3 o 4 sono stati riportati nell'1% dei pazienti con LMC (resistenti o intolleranti a imatinib) in fase cronica ma con una aumentata frequenza dall'1 al 7% nei pazienti con LMC in fase avanzata e LLA Ph+. È stata generalmente gestita con riduzioni della dose o interruzione della terapia. Nello studio di Fase III nella LMC in fase cronica per la definizione della dose ottimale, sono stati riportati aumenti di grado 3 e 4 delle transaminasi o della bilirubina nel ≤ 1% dei pazienti con incidenza similare più bassa nei quattro gruppi in trattamento. Nello studio di fase III nella LMC in Fase avanzata e LLA Ph+ per la definizione della dose ottimale sono stati riportati aumenti di grado 3 e 4 delle transaminasi o della bilirubina dall'1% al 5% dei pazienti nei vari gruppi di trattamento. Approssimativamente il 5% dei pazienti trattati con dasatinib con livelli normali al basale hanno sperimentato ipocalcemia transitoria di grado 3 o 4 ad un certo punto nel corso dello studio. In genere, non c'è stata associazione tra la diminuzione del calcio e la comparsa di sintomi clinici. I pazienti che hanno sviluppato ipocalcemia di grado 3 o 4 spesso hanno recuperato con la somministrazione di integratori orali di calcio. Ipocalcemia, ipopotassiemia e ipofosfatemia di grado 3 o 4 sono stati riportati in pazienti affetti da LMC in tutte le fasi ma con una frequenza maggiore nella LMC in fase blastica mieloide o linfoide e nella LLA Ph+. Aumenti della creatinina di grado 3 o 4 sono stati riportati in < 1% dei pazienti con LMC in fase cronica e sono stati riportati con una aumentata frequenza dall'1 al 4% dei pazienti con LMC in fase avanzata.
Popolazione pediatrica Il profilo di sicurezza di dasatinib somministrato in monoterapia nei pazienti pediatrici con LMC Ph+ in fase cronica è stato comparabile con il profilo di sicurezza negli adulti. Il profilo di sicurezza di dasatinib somministrato in combinazione con chemioterapia nei pazienti pediatrici con LLA Ph+ è stato consistente con il profilo di sicurezza già noto negli adulti e con gli effetti attesi dalla chemioterapia, ad eccezione di un più basso tasso di versamenti pleurici nei pazienti pediatrici rispetto agli adulti. Negli studi pediatrici sulla LMC, le percentuali delle anomalie dei test di laboratorio sono risultate coerenti con il profilo noto per i parametri di laboratorio negli adulti. Negli studi pediatrici sulla LLA, le percentuali di anomalie di laboratorio sono risultate in linea con il profilo noto per i parametri di laboratorio negli adulti, nel contesto di un paziente affetto da leucemia acuta sottoposto ad un regime di chemioterapia di base.
Popolazioni speciali Sebbene il profilo di sicurezza di dasatinib negli anziani sia simile a quello della popolazione più giovane, i pazienti dai 65 anni di età in poi hanno più probabilità di presentare reazioni avverse comunemente riportate come affaticamento, versamento della pleura, dispnea, tosse, emorragia del tratto gastrointestinale inferiore e disturbo dell'appetito e hanno più probabilità di manifestare reazioni avverse meno frequentemente riportate come distensione dell'addome, capogiro, versamento pericardico, insufficienza cardiaca congestizia e calo ponderale e devono essere monitorati attentamente (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.