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Dutasteride Aristo 0,5 mg capsule molli 30 capsule in blister pvc/pvdc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento dei sintomi da moderati a gravi dell’iperplasia prostatica benigna (IPB). Riduzione del rischio di ritenzione urinaria acuta e dell’intervento chirurgico in pazienti con sintomi da moderati a gravi della IPB. Per informazioni sugli effetti del trattamento e sulle popolazioni analizzate durante gli studi clinici vedere paragrafo 5.1.
2. Posologia
Posologia Dutasteride Aristo può essere somministrato da solo o in combinazione con l’alfa bloccante tamsulosina (0,4 mg) (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1). Adulti (inclusi gli anziani) Il dosaggio raccomandato di Dutasteride Aristo è una capsula (0,5 mg) al giorno per via orale. Sebbene sia possibile osservare un precoce miglioramento, possono essere richiesti fino a 6 mesi prima di ottenere una risposta al trattamento. Non è richiesto aggiustamento della dose negli anziani. Popolazioni speciali Pazienti con compromissione renale L’effetto della compromissione renale sulla farmacocinetica di dutasteride non è stato studiato. Non è previsto aggiustamento della dose in pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2). Pazienti con compromissione epatica L’effetto della compromissione epatica sulla farmacocinetica di dutasteride non è stato studiato pertanto si deve usare attenzione in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2). L’uso di dutasteride è controindicato nei pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.3). Modo di somministrazione Le capsule devono essere deglutite intere e non devono essere masticate o aperte poiché il contatto con il contenuto della capsula può provocare un’irritazione della mucosa orofaringea. Le capsule possono essere assunte con o senza cibo.
3. Controindicazioni
Dutasteride Aristo è controindicato in: - Donne, bambini e adolescenti (vedere paragrafo 4.6). - Pazienti con ipersensibilità a dutasteride, ad altri inibitori della 5-alfa reduttasi, alla soia, alle arachidi o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. - Pazienti con grave compromissione epatica.
4. Avvertenze
La terapia di combinazione deve essere prescritta dopo un’attenta considerazione del rischio benefico a causa del potenziale aumento del rischio di eventi avversi (inclusa l’insufficienza cardiaca) e dopo la considerazione di opzioni terapeutiche alternative incluse le monoterapie (vedere paragrafo 4.2). Insufficienza cardiaca: In due studi clinici di 4 anni, l’incidenza di insufficienza cardiaca (un termine composito degli eventi segnalati, principalmente insufficienza cardiaca e insufficienza cardiaca congestizia) è stata superiore tra i soggetti trattati con la combinazione di dutasteride e un alfa bloccante, soprattutto tamsulosina, rispetto a quella riscontrata tra i soggetti non trattati con l’associazione. In questi due studi l’incidenza di insufficienza cardiaca è stata bassa (≤1%) e variabile tra gli studi (vedere paragrafo 5.1). Effetti sull’antigene specifico prostatico (PSA) e la rilevazione del cancro alla prostata: Nei pazienti con IPB deve essere eseguita un’esplorazione rettale digitale come pure altre valutazioni per il cancro alla prostata prima di iniziare il trattamento con dutasteride e in seguito periodicamente. La concentrazione sierica dell’antigene specifico prostatico (PSA) è un importante componente per rilevare la presenza di cancro alla prostata. Dutasteride determina una diminuzione della concentrazione media dei livelli sierici di PSA di circa il 50% dopo 6 mesi di trattamento. I pazienti in trattamento con dutasteride devono avere una nuova valutazione del PSA basale stabilita dopo 6 mesi di trattamento con Dutasteride Aristo. In seguito si raccomanda di controllare i valori di PSA regolarmente. Qualsiasi aumento confermato rispetto al livello più basso di PSA durante il trattamento con dutasteride può segnalare la presenza di cancro alla prostata (in particolare cancro di grado elevato) o la mancata compliance alla terapia con dutasteride e deve essere attentamente valutato, anche se tali valori sono ancora all’interno dell’intervallo normale per gli uomini che non assumono un inibitore della 5-alfa reduttasi (vedere paragrafo 5.1). Nell’interpretazione di un valore di PSA per un paziente che assume dutasteride, nel corso del trattamento con dutasteride, i valori di PSA precedenti devono essere valutati per il confronto. Il trattamento con dutasteride non interferisce con l’uso del PSA come strumento per supportare la diagnosi di un cancro alla prostata dopo che un nuovo valore basale è stato stabilito (vedere paragrafo 5.1). I livelli sierici totali di PSA tornano al valore basale entro sei mesi dall’interruzione del trattamento. Il rapporto tra frazione libera e PSA totale rimane costante anche sotto l’effetto di dutasteride. Se i medici scelgono di usare la percentuale libera di PSA per diagnosticare il cancro alla prostata in uomini trattati con dutasteride, non è necessario nessun aggiustamento dei valori. Cancro alla prostata e tumori di grado elevato: I risultati di uno studio clinico (lo studio REDUCE) in uomini ad elevato rischio di cancro alla prostata ha rilevato un’incidenza maggiore di cancro alla prostata con punteggio Gleason 8-10 negli uomini trattati con dutasteride rispetto a quelli trattati con placebo. La relazione tra dutasteride e cancro alla prostata di grado elevato non è chiara. Gli uomini che assumono dutasteride devono essere regolarmente valutati per il rischio di cancro alla prostata, compreso l’esame del PSA (vedere paragrafo 5.1). Capsule non integre: Dutasteride viene assorbita attraverso la pelle, pertanto donne, bambini ed adolescenti devono evitare il contatto con capsule non integre (vedere paragrafo 4.6). In caso di contatto con capsule non integre, l’area interessata deve essere immediatamente lavata con acqua e sapone. Insufficienza epatica: Dutasteride non è stata studiata in pazienti con malattia epatica. Si deve prestare attenzione nella somministrazione di dutasteride a pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.2, paragrafo 4.3 e paragrafo 5.2). Neoplasia alla mammella: È stato segnalato cancro alla mammella negli uomini trattati con dutasteride negli studi clinici (vedere paragrafo 5.1) e durante il periodo successivo alla commercializzazione. I medici devono istruire i loro pazienti a segnalare tempestivamente qualsiasi variazione del tessuto della mammella come noduli o secrezione del capezzolo. Attualmente non è chiaro se vi sia una relazione causale tra insorgenza del cancro della mammella maschile e l’impiego a lungo termine di dutasteride. Questo medicinale contiene lecitina che deriva dall’olio di soia. Se è allergico alle arachidi o alla soia, non usi questo medicinale (vedere paragrafo 4.3).
5. Interazioni
Per informazioni sulla diminuzione dei livelli sierici di PSA durante il trattamento con dutasteride e per indicazioni per rilevare la presenza di un cancro alla prostata, vedere paragrafo 4.4Effetti degli altri farmaci sulla farmacocinetica di dutasteride Uso concomitante con inibitori del CYP3A4 e/o inibitori della glicoproteina P Dutasteride è eliminata principalmente tramite metabolismo. Studi in vitro indicano che questo metabolismo è catalizzato da CYP3A4 e CYP3A5. Non sono stati effettuati studi formali di interazione con potenti inibitori del CYP3A4. Tuttavia, in uno studio di farmacocinetica di popolazione, le concentrazioni sieriche di dutasteride risultavano in media aumentate da 1,6 a 1,8 volte, rispettivamente in un piccolo numero di pazienti trattai contemporaneamente con verapamil o diltiazem (moderati inibitori del CYP3A4 ed inibitori della glicoproteina P) in confronto agli altri pazienti. L’associazione a lungo termine di dutasteride con farmaci che sono potenti inibitori dell’enzima CYP3A4 (es. ritonavir, indinavir, nefazodone, itraconazolo, chetoconazolo somministrati oralmente) può aumentare le concentrazioni sieriche di dutasteride. Non è probabile che si verifichi una ulteriore inibizione della 5-alfa reduttasi in seguito all’aumentata esposizione a dutasteride. Tuttavia una riduzione nella frequenza di dosaggio di dutasteride può essere presa in considerazione se si osservano effetti collaterali. Si deve considerare che in caso di inibizione enzimatica, la lunga emivita può essere ulteriormente prolungata e possono essere necessari più di 6 mesi di terapia concomitante prima di raggiungere un nuovo stato stazionario. La farmacocinetica di dutasteride non è influenzata dalla somministrazione di 12 g di colestiramina un’ora dopo della somministrazione di una singola dose di 5 mg di dutasteride. Effetti di dutasteride sulla farmacocinetica di altri farmaci Dutasteride non ha effetti sulla farmacocinetica di warfarin o di digossina. Ciò indica che dutasteride non inibisce/induce il CYP2C9 o il trasportatore glicoproteina P. Studi di interazione in vitro indicano che dutasteride non inibisce gli enzimi CYP1A2, CYP2D6, CYP2C9, CYP2C19 o CYP3A4. In un piccolo studio (N=24) della durata di 2 settimane su maschi volontari sani, dutasteride (0,5 mg al giorno) non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica di tamsulosina o di terazosina. Non ci sono state nemmeno indicazioni di interazioni farmacodinamiche in questo studio.
6. Effetti indesiderati
DUTASTERIDE IN MONOTERAPIA Circa il 19% dei 2167 pazienti trattati con dutasteride durante gli studi clinici, di fase III, controllati con placebo, della durata di 2 anni hanno manifestato reazioni avverse durante il primo anno di trattamento. La maggioranza degli eventi sono stati da lievi a moderati e si sono manifestati a carico del sistema riproduttivo. Non si è evidenziato alcun cambiamento nel profilo degli eventi avversi nell’estensione degli studi in aperto di ulteriori 2 anni. La seguente tabella mostra le reazioni avverse rilevate dagli studi clinici controllati e dall’esperienza post-marketing. Gli eventi avversi riportati dagli studi clinici sono eventi giudicati dallo sperimentatore come correlati al farmaco (con un’incidenza maggiore o uguale all’1%) segnalati con un’incidenza maggiore nei pazienti trattati con dutasteride rispetto a quelli trattati con placebo durante il primo anno di trattamento. Gli eventi avversi provenienti dall’esperienza post-marketing sono stati identificati dalle segnalazioni spontanee post-marketing; pertanto l’incidenza reale non è nota: Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non comune (≥ 1/1000, < 1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (< 1/10.000); non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Reazioni avverse Incidenza dai dati degli studi clinici
    Incidenza durante il 1° anno di trattamento (n=2167) Incidenza durante il 2° anno di trattamento (n=1744)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
  Impotenza* 6,0% 1,7%
Libido alterata (diminuita)* 3,7% 0,6%
Disturbi dell’eiaculazione* 1,8% 0,5%
Disturbi mammari+ 1,3% 1,3%
Disturbi del sistema immunitario
  Reazioni allergiche che includono eruzione cutanea, prurito, orticaria, edema localizzato e angioedema Incidenza stimata dai dati post-marketing
Non nota
Disturbi psichiatrici
  Umore depresso Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
  Alopecia (soprattutto perdita di peli dal corpo), ipertricosi Non comune
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
  Dolore e gonfiore testicolare Non nota
*Questi eventi avversi sessuali sono associati al trattamento con dutasteride (inclusa la monoterapia e la combinazione con tamsulosina). Tali eventi avversi possono persistere dopo la sospensione del trattamento. Il ruolo di dutasteride in questa persistenza non è noto. + Inclusi dolorabilità mammaria e aumento del volume mammario. DUTASTERIDE IN COMBINAZIONE CON L’ALFA BLOCCANTE TAMSULOSINA I dati provenienti dallo studio CombAT a 4 anni che confrontava dutasteride 0,5 mg (n=1.623) e tamsulosina 0,4 mg (n=1.611) una volta al giorno da sole e in combinazione (n=1.610) hanno dimostrato che l’incidenza di qualsiasi evento avverso, giudicato dallo sperimentatore correlato al farmaco, durante il primo, il secondo, il terzo e il quarto anno di trattamento, è stata rispettivamente del 22%, 6%, 4% e 2% con la terapia di combinazione dutasteride/tamsulosina, del 15%, 6%, 3% e 2% con dutasteride in monoterapia e 13%, 5%, 2% e 2% con tamsulosina in monoterapia. La maggior incidenza di eventi avversi nel gruppo in terapia di combinazione nel primo anno di trattamento era dovuta ad una maggior incidenza delle patologie dell’apparato riproduttivo, specificamente disturbi dell’eiaculazione, osservati in questo gruppo. I seguenti eventi avversi, giudicati dallo sperimentatore correlati al farmaco sono stati segnalati con un’incidenza maggiore o uguale all’1% durante il primo anno di trattamento nello studio CombAT; l’incidenza di tali eventi durante i quattro anni di trattamento è mostrata nella tabella seguente:
Classificazione per sistemi e organi Reazioni avverse Incidenza durante il periodo di trattamento
1° anno 2° anno 3° anno 4° anno
Combinazione a(n) (n=1610) (n=1428) (n=1283) (n=1200)
Dutasteride (n=1623) (n=1464) (n=1325) (n=1200)
Tamsulosina (n=1611) (n=1468) (n=1281) (n=1112)
Patologie del sistema nervoso
  Capogiri
Combinazione a 1,4% 0,1% <0,1% 0,2%
Dutasteride 0,7% 0,1% <0,1% <0,1%
Tamsulosina 1,3% 0,4% <0,1% 0%
Patologie cardiache
  Insufficienza cardiaca (termine composito b)
Combinazione a 0,2% 0,4% 0,2% 0,2%
Dutasteride <0,1% 0,1% <0,1% 0%
Tamsulosina 0,1% <0,1% 0,4% 0,2%
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella, disturbi psichiatrici, esami diagnostici
  Impotenza c
Combinazione a 6,3% 1,8% 0,9% 0,4%
Dutasteride 5,1% 1,6% 0,6% 0,3%
Tamsulosina 3,3% 1,0% 0,6% 1,1%
Libido alterata (diminuita) c
Combinazione a 5,3% 0,8% 0,2% 0%
Dutasteride 3,8% 1,0% 0,2% 0%
Tamsulosina 2,5% 0,7% 0,2% <0,1%
Disturbi dell’eiaculazione c
Combinazione a 9,0% 1,0% 0,5% <0,1%
Dutasteride 1,5% 0,5% 0,2% 0,3%
Tamsulosina 2,7% 0,5% 0,2% 0,3%
Disturbi mammari d
Combinazione a 2,1% 0,8% 0,9% 0,6%
Dutasteride 1,7% 1,2% 0,5% 0,7%
Tamsulosina 0,8% 0,4% 0,2% 0%
aCombinazione = dutasteride 0,5 mg una volta al giorno più tamsulosina 0,4 mg una volta al giorno. bInsufficienza cardiaca come termine composito composto da insufficienza cardiaca congestizia, insufficienza cardiaca, insufficienza ventricolare sinistra, insufficienza cardiaca acuta, shock cardiogeno, insufficienza ventricolare sinistra acuta, insufficienza ventricolare destra, insufficienza ventricolare destra acuta, insufficienza ventricolare, insufficienza cardiopolmonare, cardiomiopatia congestizia. cQuesti eventi avversi sessuali sono associati al trattamento con dutasteride (inclusa la monoterapia e la combinazione con tamsulosina). Tali eventi avversi possono persistere dopo la sospensione del trattamento. Il ruolo di dutasteride in questa persistenza non è noto. dSono inclusi dolorabilità mammaria e aumento del volume della mammella. ALTRI DATI Lo studio REDUCE ha rivelato una maggiore incidenza di cancro alla prostata di punteggio Gleason 8-10 in uomini trattati con dutasteride rispetto al placebo (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Non è stato stabilito se l’effetto di dutasteride nel ridurre il volume della prostata o fattori correlati allo studio, abbiano influenzato i risultati di questo studio. Quanto segue è stato segnalato negli studi clinici e nell’impiego post-marketing: cancro della mammella maschile (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-s ospetta-reazione-avversa
7. Gravidanza e allattamento
L’uso di Dutasteride Aristo è controindicato nelle donne. Fertilità È stato riportato che dutasteride interferisce sulle caratteristiche del seme (riduzione nella conta spermatica, nel volume del seme e nella motilità spermatica) nei soggetti sani (vedere paragrafo 5.1). Non si può escludere la possibilità di una riduzione della fertilità maschile. Gravidanza Come altri inibitori della 5-alfa reduttasi, dutasteride inibisce la conversione del testosterone a diidrotestosterone e può, se somministrata ad una gestante, inibire lo sviluppo dei genitali esterni nel caso di un feto di sesso maschile (vedere paragrafo 4.4). Nel liquido seminale di soggetti che assumevano 0,5 mg al giorno di dutasteride sono state trovate piccole quantità di dutasteride. Non è noto se un feto di sesso maschile possa subire effetti negativi nel caso che la madre sia esposta al liquido seminale di un paziente in trattamento con dutasteride (il rischio è maggiore durante le prime 16 settimane di gravidanza). Come con tutti gli inibitori della 5-alfa reduttasi, quando la "partner" del paziente è o potrebbe potenzialmente essere in gravidanza, si raccomanda che il paziente eviti l’esposizione della propria "partner" al liquido seminale tramite l’uso di un profilattico. Per informazioni sui dati preclinici, vedere paragrafo 5.3. Allattamento Non è noto se dutasteride sia escreta nel latte umano.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità.
9. Principio attivo
Ogni capsula contiene 0,5 mg di dutasteride. Eccipiente con effetti noti: Ogni capsula contiene lecitina (che può contenere olio di soia). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della capsula: Butilidrossitoluene (E321), Glicerolo monocaprilico/caprico (tipo I). Rivestimento della capsula: Gelatina, Glicerolo, Titanio diossido (E171), Ferro ossido giallo (E172). Altri ingredienti: Trigliceridi a catena media, Lecitina (può contenere olio di soia) (E322), Acqua purificata.
11. Sovradosaggio
Negli studi di dutasteride in volontari, sono state somministrate per 7 giorni dosi giornaliere singole di dutasteride fino a 40 mg/die (80 volte la dose terapeutica) senza significativi problemi di sicurezza. Negli studi clinici, dosi giornaliere di 5 mg sono state somministrate a soggetti per 6 mesi senza manifestazioni di effetti collaterali addizionali rispetto a quelli osservati a dosi terapeutiche di 0,5 mg. Non esiste uno specifico antidoto per dutasteride, pertanto, in casi di sospetto sovradosaggio, si deve fornire un appropriato trattamento sintomatico e di supporto.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).