Fosinopril Id Doc 20 mg + 12,5 mg compresse 14 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’ipertensione essenziale. FOSINOPRIL e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici è indicato per il trattamento dell’ipertensione essenziale in pazienti che hanno risposto in modo insufficiente al trattamento con il fosinopril in monoterapia. La dose fissa può anche sostituire l’associazione di 20 mg di fosinopril e 12,5 mg di idroclorotiazide in pazienti stabilizzati con i singoli principi attivi, somministrati nelle stesse proporzioni come cure separate.
2. Posologia
Posologia L’associazione a dose fissa non è adatta per una terapia iniziale. È raccomandata una individuale titolazione della dose dei componenti. Se clinicamente appropriato può essere preso in considerazione un cambiamento diretto dalla monoterapia all’associazione fissa. Adulti La dose abituale nei pazienti per i quali è indicata la terapia combinata è 1 compressa di FOSINOPRIL e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici al giorno. Nei pazienti con deplezione di sali e/o di liquidi (ad es. vomito/diarrea, trattamento concomitante con diuretici) accompagnata da insufficienza cardiaca o grave ipertensione può presentarsi una eccessiva diminuzione della pressione del sangue. Compromissione della funzionalità renale La dose abituale di fosinopril/idroclorotiazide è raccomandata per i pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a moderata (clearance della creatinina > 30 ml/min, creatinina sierica circa ≤ 3 mg/dl o 265 μmol/l). Comunque fosinopril/idroclorotiazide non è raccomandato per i pazienti affetti da grave disfunzione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) e i diuretici d’ansa sono da preferire alle tiazidi. Popolazione pediatrica (<18 anni) La combinazione di fosinopril e idroclorotiazide non è raccomandata per i bambini e gli adolescenti al di sotto dei 18 anni a causa dell’insufficienza di dati di sicurezza ed efficacia. Anziani Non è necessaria una riduzione della dose in pazienti con funzione epatica e renale clinicamente normale, così come non sono state trovate significative differenze nei parametri farmacocinetici o nell’effetto antiipertensivo con rispetto a soggetti più giovani. Modo di somministrazione Il medicinale può essere assunto indipendentemente dai pasti. La dose giornaliera deve essere presa in dose singola al mattino con un po’ di liquido. Durata del trattamento Il trattamento con queste compresse può essere continuato senza limiti di tempo a seconda della risposta clinica, se non intervengono effetti indesiderati. La durata della somministrazione è determinata dal medico curante.
3. Controindicazioni
FOSINOPRIL e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici non deve essere utilizzato nei seguenti casi: – Ipersensibilità al principio attivo, agli altri ACE inibitori, all’idroclorotiazide, a qualsiasi altra tiazide o sulfonamide (notare che sono possibili reazioni crociate) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Le reazioni di ipersensibilità si presentano con più probabilità nei pazienti con una storia di allergia o asma bronchiale. – Edema angioneurotico associato ad un precedente trattamento con un ACE inibitore – Edema angioneurotico ereditario o idiopatico – Grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min) – Grave compromissione epatica (pre–coma/coma epatico) – Pazienti anurici – Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6) – L’uso concomitante di FOSINOPRIL e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
4. Avvertenze
Angioedema della testa e del collo Sono stati riportati casi di angioedema nei pazienti trattati con ACE inibitori, incluso fosinopril sodico. Se l’angioedema interessa la lingua, la glottide o la laringe, può dare luogo all’ostruzione delle vie respiratorie che può essere fatale. Deve essere prontamente istituita una terapia di emergenza. Se il gonfiore è limitato al viso, alla mucosa della bocca, alle labbra e alle estremità si risolve di solito con l’interruzione del fosinopril; alcuni casi hanno richiesto una terapia medica. Anche in quei casi in cui è coinvolto solo l’ingrossamento della lingua, senza difficoltà respiratorie, i pazienti possono richiedere un’osservazione prolungata, poiché il trattamento con antiistaminici e corticosteroidi può non essere sufficiente. Molto raramente sono stati segnalati casi fatali dovuti ad angioedema associato con edema della laringe o edema della lingua. I pazienti con coinvolgimento della lingua, della glottide o della laringe possono facilmente presentare ostruzione delle vie respiratorie, specialmente nei pazienti con anamnesi di chirurgia respiratoria. In questi casi deve essere somministrata prontamente una terapia di emergenza. Questa può includere somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree. Il paziente deve essere tenuto sotto stretta supervisione medica fino a completa e permanente scomparsa dei sintomi. Gli ACE inibitori causano una maggior incidenza di angioedema nei pazienti di razza nera piuttosto che in quelli di razza non nera. I pazienti con anamnesi di angioedema non associato alla somministrazione di un ACE inibitore possono presentare un maggior rischio di sviluppare angioedema durante l’assunzione di ACE inibitori (vedere paragrafo 4.3). Reazioni anafilattoidi in pazienti in emodialisi Sono state segnalate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (es. AN69) in trattamento concomitante con un ACE inibitore. In questi pazienti si deve prendere in considerazione l’uso di tipi diversi di membrane da dialisi o di una differente classe di agenti anti–ipertensivi. Reazioni anafilattoidi durante l’aferesi con proteine a bassa densità (LDL) Raramente, pazienti in trattamento con ACE inibitori durante l’LDL aferesi con destrano solfato hanno presentato reazioni anafilattoidi con rischio per la vita. Queste reazioni possono essere evitate sospendendo temporaneamente la terapia con l’ACE inibitore prima di ogni aferesi. Angioedema intestinale Nei pazienti in trattamento con ACE inibitori è stato riportato raramente angioedema intestinale. Questi pazienti si presentavano con dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non c’era storia di angioedema del viso e i livelli di esterasi C–1 erano normali. L’angioedema è stato diagnosticato tramite TAC addominale o ultrasuoni, o con la chirurgia, e i sintomi si sono risolti dopo la sospensione dell’ACE inibitore. L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale di pazienti in trattamento con ACE inibitori che presentino dolore addominale. Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione In due pazienti in trattamento desensibilizzante con veleno di imenotteri, la contemporanea somministrazione di un altro ACE inibitore, enalapril, ha provocato reazioni anafilattoidi gravi e sostenute. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate quando l’ACE inibitore è stato temporaneamente sospeso, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale. Pertanto, deve essere usata cautela nei pazienti trattati con ACE inibitori sottoposti a tali procedure di desensibilizzazione. Neutropenia/agranulocitosi Nei pazienti trattati con ACE inibitori sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. In pazienti con funzione renale normale e nessun altro fattore complicante, la neutropenia compare raramente. Neutropenia ed agranulocitosi sono reversibili dopo interruzione del trattamento con l’ACE inibitore. Fosinopril deve essere usato con estrema cautela in pazienti con malattia vascolare del collagene, in pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva, in pazienti trattati con allopurinolo o procainamide o in pazienti con un’associazione di questi fattori complicanti, specialmente se vi è una pregressa insufficienza renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato gravi infezioni, che in pochi casi non hanno risposto ad un trattamento intensivo con antibiotici. Se si usa il fosinopril in pazienti di questo tipo si consiglia il monitoraggio dei leucociti ed i pazienti devono essere istruiti a riferire ogni segno di infezione. In rari casi è stato segnalato che i diuretici tiazidici causano agranulocitosi e depressione del midollo osseo. Ipotensione In pazienti ipertesi senza complicazioni è stata osservata raramente ipotensione sintomatica. In pazienti ipertesi in trattamento con fosinopril sodico è più probabile che si presenti ipotensione se il paziente ha una deplezione di liquido e/o sale in seguito a prolungata terapia diuretica, una dieta povera di sali, dialisi, diarrea o vomito, o se presenta una grave ipertensione renina–dipendente (vedere paragrafo 4.5 e paragrafo 4.8). La deplezione di volume e/o di sale deve essere corretta prima di iniziare la terapia con fosinopril/idroclorotiazide. Nei pazienti con un aumentato rischio di ipotensione sintomatica, l’inizio della terapia e l’aggiustamento della dose devono essere strettamente monitorati. Considerazioni simili devono essere applicate a pazienti con ischemia cardiaca o malattie cerebrovascolari nei quali un eccessivo abbassamento della pressione può causare un infarto del miocardio o un accidente cerebrovascolare. Nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, con o senza insufficienza renale associata, la terapia con ACE inibitori può causare ipotensione eccessiva, che può essere associata con oliguria, azotemia, e raramente con insufficienza renale acuta e morte. In tali pazienti, la terapia con fosinopril sodico/idroclorotiazide deve essere iniziata sotto stretto controllo medico. I pazienti devono essere seguiti attentamente per le prime due settimane di trattamento e ogni volta che si aumenta la dose. I diuretici tiazidici possono potenziare l’azione di altri farmaci ipertensivi. Inoltre, gli effetti antipertensivi dei diuretici tiazidici possono essere aumentati nel paziente post simpaticectomia. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve ricevere un’infusione endovenosa di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%). Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione per la somministrazione di ulteriori dosi, che di solito possono essere somministrate senza difficoltà una volta che la pressione arteriosa aumenta dopo l’espansione del volume. Gravidanza La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Morbilità e mortalità fetale/neonatale Quando utilizzati in gravidanza, gli ACE inibitori possono causare danni e anche la morte del feto in via di sviluppo. Insufficienza epatica Nei pazienti con funzionalità epatica compromessa si possono avere concentrazioni plasmatiche elevate di fosinopril. Raramente, gli ACE inibitori sono stati associati a una sindrome che esordisce con ittero colestatico e progredisce verso una necrosi fulminante e talvolta alla morte. Il meccanismo di questa sindrome non è conosciuto. I pazienti in trattamento con ACE inibitori che sviluppano ittero o marcato aumento degli enzimi epatici devono interrompere il trattamento e ricevere un appropriato follow–up medico. Compromissione della funzionalità epatica Fosinopril/idroclorotiazide deve essere usato con cautela nei pazienti con funzionalità epatica compromessa o malattia epatica progressiva, poiché alterazioni minori del bilancio idro–elettrolitico possono precipitare il coma epatico (vedere paragrafo 4.3). I pazienti con funzionalità epatica compromessa possono presentare elevati livelli plasmatici di fosinopril. In uno studio in pazienti con cirrosi alcolica o biliare, la clearance corporea apparente di fosinoprilato era ridotta e l’AUC plasmatica circa raddoppiata. Compromissione della funzionalità renale In caso di compromissione renale, non è necessario un aggiustamento del dosaggio iniziale di fosinopril sodico. Un monitoraggio routinario del potassio e della creatinina fa parte della normale pratica medica per questi pazienti (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.3). Fosinopril/idroclorotiazide dovrebbe tuttavia essere usato con cautela nei pazienti con malattia renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min/1,73m²). Effetti cumulativi da idroclorotiazide e precipitazione dell’ azotemia associata ad idroclorotiazide possono verificarsi nei pazienti con funzionalità renale compromessa. Inoltre, come conseguenza dell’inibizione del sistema renina–angiotensina–aldosterone dovuta al fosinopril, nei soggetti sensibili possono verificarsi alterazioni della funzionalità renale. Nei pazienti con insufficienza cardiaca, l’ipotensione conseguente all’inizio della terapia con ACE inibitori può portare ad un’ulteriore compromissione della funzionalità renale. In questa situazione è stata segnalata insufficienza renale acuta, di solito reversibile. Nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale in uno o in entrambi i reni, durante il trattamento con un ACE inibitore possono verificarsi aumenti dell’urea ematica e della creatinina sierica. Questi aumenti sono di solito reversibili dopo la sospensione della terapia. Ciò è particolarmente probabile nei pazienti con insufficienza renale. Se è presente anche ipertensione renovascolare vi è un aumentato rischio di grave ipotensione ed insufficienza renale. In questi pazienti il trattamento deve iniziare sotto stretto controllo medico. Poiché il trattamento con diuretici può essere un fattore che contribuisce alle condizioni di cui sopra, il trattamento diuretico deve essere sospeso e la funzionalità renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con fosinopril sodico. Alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia vascolare renale pre–esistente hanno sviluppato aumenti dell’urea ematica e della creatinina sierica, di solito lievi e transitori, specialmente quando il fosinopril sodico è stato somministrato in concomitanza ad un diuretico. Ciò si verifica con maggiore probabilità nei pazienti con preesistente compromissione renale. Può essere richiesta una riduzione della dose e/o sospensione del diuretico e/o dell’ACE inibitore. Disturbi dell’equilibrio elettrolitico Come per ogni paziente che riceva una terapia diuretica, deve essere effettuata una periodica determinazione degli elettroliti sierici ad opportuni intervalli. Le tiazidi, inclusa idroclorotiazide, possono causare uno squilibrio di liquidi o elettroliti (ipokaliemia, iponatriemia ed alcalosi ipocloremica). I pazienti devono essere periodicamente osservati per i segni clinici o i sintomi di squilibrio idro–elettrolitico, come secchezza delle fauci, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore muscolare o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali quali nausea o vomito. Anche se con l’uso di diuretici tiazidici si può sviluppare ipokaliemia, soprattutto con intensa diuresi o in presenza di grave cirrosi, la terapia concomitante con fosinopril può ridurre l’ipokaliemia indotta dai diuretici. Il rischio di ipokaliemia è maggiore nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti con intensa diuresi, nei pazienti che ricevono un inadeguato apporto orale di elettroliti e nei pazienti in terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5). In pazienti edematosi può insorgere iponatriemia da diluizione nei climi caldi. L’effetto netto di fosinopril/idroclorotiazide può essere quello di elevare, ridurre o lasciare invariato il potassio sierico. La carenza di cloruro è generalmente moderata e di solito non necessita di un trattamento. Le tiazidi possono diminuire l’escrezione urinaria di calcio e causare un’intermittente e leggero incremento del calcio sierico in assenza di disordini noti del metabolismo del calcio. Cambiamenti patologici nella ghiandola paratiroidea con ipercalcemia e ipofosfatemia sono stati osservati in alcuni pazienti in terapia prolungata con diuretici tiazidici. Non sono state osservate le complicazioni comuni dell’iperparatiroidismo, come litiasi renale, riassorbimento osseo e ulcera peptica. Le tiazidi devono essere sospese prima di sottoporsi al test per la funzionalità paratiroidea. Le tiazidi hanno mostrato di aumentare l’escrezione urinaria di magnesio, il che può condurre a ipomagnesiemia. Alterazioni metaboliche In alcuni pazienti in trattamento con diuretici tiazidici può verificarsi iperuricemia e un attacco acuto di gotta può essere precipitato. Durante la somministrazione di un diuretico tiazidico il fabbisogno di insulina nei pazienti diabetici può essere alterato e il diabete mellito latente può diventare manifesto. Aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi sono stati associati alla terapia con diuretici tiazidici. Tosse Con l’uso degli ACE inibitori, incluso fosinopril, è stata segnalata tosse. Tipicamente, la tosse è non produttiva, persistente e si risolve dopo la sospensione della terapia. La tosse indotta dagli ACE inibitori dovrebbe essere inclusa nella diagnosi differenziale della tosse. Chirurgia/anestesia Nei pazienti sottoposti a chirurgia o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, il fosinopril può bloccare la formazione di angiotensina II che è secondaria al rilascio compensatorio di renina. Se si verifica ipotensione che si ritiene dovuta a questo meccanismo, può essere corretta mediante espansione della volemia. Lupus eritematoso sistemico È stato segnalato che i diuretici tiazidici causano esacerbazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico. Stenosi della valvola aortica e mitrale/cardiomiopatia ipertrofica Come con altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), il fosinopril sodico deve essere prescritto con cautela a pazienti con stenosi della valvola mitrale e con una ostruzione del flusso ventricolare sinistro come nel caso di stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono state stabilite. Anziani Tra i pazienti che hanno ricevuto fosinopril/idroclorotiazide negli studi clinici, il 20% aveva un’età compresa tra i 65 e i 75 anni. Differenze globali di efficacia o di sicurezza non sono state osservate tra questi pazienti e i pazienti più giovani, tuttavia, una maggiore sensibilità di alcuni individui anziani non può essere esclusa. Pazienti che hanno subito un trapianto di rene Poiché non c’è esperienza in merito all’uso del fosinopril in pazienti che hanno subito da poco un trapianto di rene, in questo gruppo di pazienti la somministrazione del fosinopril non è raccomandata. Razza Come per gli altri ACE inibitori, il fosinopril sodico può essere meno efficace nel diminuire la pressione sanguigna nei pazienti di razza nera che negli altri, probabilmente a causa di una maggior prevalenza di condizioni di ridotti livelli di renina nella popolazione ipertesa nera. Iperkaliemia In alcuni pazienti trattati con ACE inibitori, incluso il fosinopril, sono stati osservati aumenti del potassio sierico. Tra i pazienti a rischio di sviluppare iperkaliemia sono compresi quelli con compromissione della funzione renale o diabete mellito o quelli che stanno usando diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio così come quelli che stanno assumendo altri prodotti medicinali che sono stati associati con elevato potassio sierico (per esempio eparina). Se l’uso concomitante dei summenzionati prodotti è considerato necessario, si raccomanda un periodico monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5). Pazienti diabetici Nei diabetici che sono stati trattati con antidiabetici orali o insulina, il controllo glicemico deve essere attentamente monitorato durante il primo mese di trattamento con un ACE–inibitore (vedere paragrafo 4.5). Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Idroclorotiazide Effetti metabolici ed endocrini La terapia con diuretici tiazidici può ridurre la tolleranza al glucosio. Possono essere necessari aggiustamenti della dose d’insulina o degli ipoglicemizzanti orali (vedere paragrafo 4.5). Nel corso del trattamento con tiazidi si può manifestare il diabete mellito latente. Sono stati associati alla terapia con diuretici tiazidici aumento dei livelli di colesterolo e di trigliceridi. In alcuni pazienti la terapia con tiazidi può indurre rapidamente iperuricemia e/o gotta. Altro Reazioni di ipersensibilità possono avvenire in pazienti con o senza un’anamnesi di allergia o di asma bronchiale. Fosinopril sodico/Idroclorotiazide Rischio di ipokaliemia L’associazione di un ACE inibitore con un diuretico tiazidico non esclude l’evenienza di ipokaliemia. Deve essere eseguito un monitoraggio regolare del potassio sierico. Eccipienti FOSINOPRIL e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici contiene lattosio monoidrato. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Fosinopril sodico Diuretici Quando si aggiunge un diuretico alla terapia di un paziente che sta assumendo fosinopril sodico, l’effetto antiipertensivo è solitamente additivo. Pazienti già in terapia con diuretici, specialmente quelli in cui la terapia è stata istituita recentemente possono occasionalmente manifestare una riduzione eccessiva della pressione sanguigna quando viene aggiunto fosinopril sodico. La possibilità di ipotensione sintomatica con fosinopril sodico può essere minimizzata interrompendo il diuretico prima di iniziare il trattamento con fosinopril sodico (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.4). Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri medicinali associati a un incremento del potassio sierico (es. eparina) (vedere paragrafo 4.4, Iperkaliemia) Anche se negli studi clinici il potassio sierico è rimasto solitamente nei limiti normali, in alcuni pazienti si è verificata iperkaliemia. I fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono insufficienza renale, diabete mellito e l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, triamterene, o amiloride), integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri prodotti medicinali associati a un incremento del potassio sierico (es. eparina). L’uso dei prodotti sopra citati può portare ad un significativo aumento di potassio sierico, soprattutto in pazienti con compromissione della funzione renale. Se durante la terapia con diuretici che favoriscono la perdita di potassio viene somministrato fosinopril sodico, l’ipokaliemia indotta da diuretici può migliorare. Litio Durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori è stato segnalato un aumento reversibile delle concentrazioni di litio nel siero e della sua tossicità. L’utilizzo di fosinopril sodico con il litio non è raccomandato, ma se l’associazione si dimostra necessaria, deve essere effettuato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), compreso acido acetilsalicilico ≥ 3g/giorno La somministrazione cronica di FANS può ridurre l’effetto antiipertensivo degli ACE inibitori. I FANS e gli ACE inibitori possono avere un effetto additivo sull’incremento del potassio sierico e possono determinare un deterioramento della funzione renale. Solitamente questi effetti sono reversibili. Raramente si può verificare insufficienza renale, specialmente in pazienti con funzione renale compromessa, come gli anziani o i pazienti disidratati. Altri antiipertensivi L’associazione con altri antiipertensivi come beta bloccanti, metildopa, calcio antagonisti e diuretici può aumentare l’efficacia antiipertensiva. L’uso concomitante di nitroglicerina e altri nitrati, o altri vasodilatatori, può ridurre ulteriormente la pressione sanguigna. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici L’uso concomitante con ACE inibitori di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici può comportare un’ulteriore riduzione della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.4). Simpaticomimetici I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE inibitori. Antidiabetici Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) può causare un aumento dell’effetto ipoglicemizzante, con rischio di ipoglicemia. Tale fenomeno sembra avvenire con più probabilità durante le prime settimane di trattamento combinato e nei pazienti con compromissione renale. Acido acetilsalicilico, trombolitici, betabloccanti, nitrati Fosinopril sodico può essere utilizzato in concomitanza con acido acetilsalicilico (a dosi per patologie cardiache), trombolitici, beta bloccanti e/o nitrati. Immunosoppressori, citostatici, corticosteroidi sistemici o procainamide, allopurinolo L’associazione di fosinopril sodico con immunosoppressori e/o medicinali che possono causare leucopenia deve essere evitata. Alcool L’alcool favorisce l’effetto ipotensivo del fosinopril sodico. Antiacidi Gli antiacidi (es. alluminio idrossido, magnesio idrossido, simeticone) possono compromettere l’assorbimento del fosinopril sodico e così la somministrazione dei due medicinali deve essere separata di almeno 2 ore. Interazioni di laboratorio Il fosinopril sodico può causare una misurazione falsamente bassa dei livelli di digossina sierica con test basati sul metodo di assorbimento su carbone (Kit RIA Digi–Tab per digossina). Si raccomanda di sospendere il trattamento con fosinopril sodico alcuni giorni prima di effettuare dei test sulle paratiroidi. Idroclorotiazide Alcool, barbiturici, e analgesici stupefacenti Si può verificare un aumento dell’ipotensione ortostatica. Amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, corticosteroidi, corticotropina (ACTH) o lassativi stimolanti L’idroclorotiazide può intensificare lo squilibrio elettrolitico, in particolar modo l’ipokaliemia. Ipoglicemizzanti (orali e insuline) I diuretici tiazidici possono elevare i livelli di glucosio nel sangue, quindi, aggiustamenti del dosaggio degli agenti antidiabetici possono essere necessari (vedere paragrafo 4.4). Sali di calcio e vitamina D Quando vengono somministrati insieme ai diuretici tiazidici si può verificare un aumento dei livelli ematici di calcio dovuto a diminuita escrezione. Glicosidi digitalici Aumento del rischio di intossicazione da digitalici associato con ipokaliemia indotta da tiazidici. Colestiramina e colestipolo Possono ritardare o diminuire l’assorbimento di idroclorotiazide. I diuretici sulfonamidici devono essere inoltre assunti almeno 1 ora prima, o 4–6 ore dopo questi prodotti medicinali. Amine pressorie (es. adrenalina) Probabile una ridotta reazione ai vasopressori ma non in modo da precludere il loro uso a priori. Agenti citostatici (es. ciclofosfamide, fluorouracile, metotrexato) Aumento della tossicità sul midollo osseo (in particolare granulocitopenia) dovuto alla ridotta escrezione renale di queste sostanze citotossiche causata da idroclorotiazide. Farmaci antigotta (es. allopurinolo, benzbromarone) Possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio dei farmaci antigotta, in quanto l’idroclorotiazide può aumentare i livelli di acido urico nel sangue. Può essere necessario un aumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. Prodotti medicinali associati a torsioni di punta A causa del rischio di ipokaliemia, si deve prestare attenzione quando l’idroclorotiazide viene co–somministrata con prodotti medicinali associati a torsioni di punta, es. alcuni antiaritmici, alcuni antipsicotici e altri prodotti medicinali noti per indurre torsioni di punta. Farmaci usati in chirurgia Gli effetti dei rilassanti muscolari non depolarizzanti, dei preanestetici e degli anestetici usati in chirurgia (es. tubocurarina cloridrato, gallamina trietioduro) possono essere potenziati dall’idroclorotiazide; possono essere richiesti aggiustamenti del dosaggio. Lo squilibrio idroelettrolitico deve essere controllato e corretto, se possibile, prima di un intervento chirurgico. Deve essere usata cautela nei pazienti che assumono fosinopril/idroclorotiazide e agenti pressori (es. noradrenalina) e che si sottopongono ad un intervento chirurgico. Preanestetici e anestetici devono essere somministrati in dosi ridotte e, se possibile, la terapia con idroclorotiazide deve essere interrotta una settimana prima di un intervento chirurgico. Chimica clinica Idroclorotiazide può interferire con il test della bentiromide. Le tiazidi possono diminuire i livelli sierici di PBI (iodio legato alle proteine) senza sintomi di disturbi tiroidei. Altri diuretici e farmaci antipertensivi La componente tiazidica di FOSINOPRIL e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici può potenziare l’azione di altri farmaci antipertensivi, soprattutto dei bloccanti adrenergici gangliari o periferici. L’idroclorotiazide può interagire con il diazossido; devono essere monitorati il glucosio nel sangue, i livelli ematici di acido urico e la pressione arteriosa. Fosinopril sodico/idroclorotiazide Diuretici risparmiatori di potassio e integratori di potassio Gli ACE inibitori diminuiscono la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono aumentare in modo significativo il potassio sierico, in particolar modo nei pazienti con compromissione della funzione renale. Se l’uso concomitante è indicato a causa di provata ipokaliemia, devono essere utilizzati con attenzione, monitorando frequentemente il potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Litio Durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della sua tossicità. L’uso concomitante di diuretici tiazidici può aumentare il già aumentato rischio di tossicità da litio con ACE inibitori. Quindi, l’associazione di fosinopril sodico e idroclorotiazide con litio non è raccomandata e, se l’associazione si dimostra necessaria, deve essere effettuato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio. Inibitori della sintesi endogena delle prostaglandine In alcuni pazienti, questi farmaci possono ridurre gli effetti dei diuretici. È stato inoltre riportato che l’indometacina riduce l’efficacia antipertensiva di altri ACE inibitori, soprattutto in soggetti con ipertensione a bassa renina. Altri farmaci antinfiammatori non steroidei (es. acido acetilsalicilico) possono avere un effetto simile.
6. Effetti indesiderati
Durante il trattamento con fosinopril sodico o altri ACE inibitori o idroclorotiazide sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati: La frequenza degli effetti indesiderati sotto elencati è definita utilizzando la seguente convenzione: Molto comune: ≥1/10 Comune: ≥1/100, <1/10 Non comune: ≥1/1.000, <1/100 Raro: ≥1/10.000, <1/1.000 Molto raro: <1/10.000 Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetti indesiderati
Infezioni ed infestazioni Comune Infezione del tratto respiratorio superiore
Raro Scialoadenite
Non nota Faringite, rinite
Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune Diminuzione transitoria dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito
Raro Eosinofilia, depressione del midollo osseo
Non nota Linfadenopatia, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia (comprese anemia aplastica e anemia emolitica)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Iperglicemia, glicosuria, iperuricemia, alterazione dell’equilibrio elettrolitico (comprese iponatriemia e ipokaliemia), aumento del colesterolo e dei trigliceridi
Non comune Anoressia, iperkaliemia
Non nota Gotta, alcalosi ipocloremica, alcalosi metabolica
Disturbi psichiatrici Non comune Confusione
Raro Irrequietezza, disturbi del sonno
Non nota Depressione, disturbo della libido
Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea, capogiri, confusione della mente
Non comune Alterazione del gusto, tremore
Raro Disfasia, disturbi della memoria, disorientamento
Non nota Sonnolenza, parestesia, ipoestesia, sincope, accidente cerebrovascolare
Patologie dell’occhio Non nota Disturbi visivi, xantopsia, visione offuscata transitoria
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune Dolore alle orecchie
Non nota Tinnito, vertigini
Patologie cardiache Comune Tachicardia, palpitazioni
Non comune Arresto cardiaco, disturbi della conduzione
Non nota Aritmia, angina pectoris, infarto del miocardio
Patologie vascolari Non comune Ipertensione, shock, ischemia transitoria
Raro Emorragia, malattia vascolare periferica
Non nota Ipotensione, ipotensione ortostatica, claudicazione intermittente, vasculite necrotizzante, vampate
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Tosse
Non comune Dispnea, tracheobronchite, sinusite, rinite
Raro Epistassi, laringite/raucedine, polmonite
Non nota Congestione sinusale, sofferenza respiratoria, polmonite, edema polmonare, broncospasmo
Patologie gastrointestinali Comune Costipazione, irritazione gastrica
Non comune Bocca secca, flatulenza
Raro Lesioni orali, rigonfiamento della lingua, distensione addominale, disfagia
Molto raro Angioedema intestinale, (sub) ileo
Non nota Nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, dispepsia, gastrite, esofagite, pancreatite, disgeusia
Patologie epatobiliari Molto raro Insufficienza epatica
Non nota Epatite, ittero colestatico
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Dermatite
Non comune Iperidrosi
Raro Reazioni simili al lupus eritematoso cutaneo, riattivazione del lupus eritematoso cutaneo, reazioni anafilattiche, necrolisi epidermica tossica
Non nota Angioedema, eruzione cutanea, sindrome di Stevens–Johnson, porpora, prurito, orticaria, reazioni di fotosensibilità, complesso di sintomi *
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Dolore muscoloscheletrico
Raro Artrite
Non nota Mialgia, spasmi muscolari, artralgia
Patologie renali e urinarie Non comune Nefrite interstiziale, proteinuria
Raro Disfunzione renale, disturbi prostatici
Molto raro Insufficienza renale acuta
Non nota Pollachiuria, disuria, insufficienza renale
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non nota Disfunzioni sessuali
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Affaticamento, debolezza
Non comune Febbre, edema periferico, morte improvvisa, dolore toracico
Raro Debolezza di un’estremità
Non nota Edema, dolore al petto, astenia, piressia
Esami diagnostici Comune Aumento reversibile delle sostanze solitamente eliminate con l’urina (creatinina, urea)
Non comune Aumento di peso, iperkaliemia
Raro Leggero aumento dell’emoglobina, iponatriemia
Non nota Test della funzionalità epatica anormale (aumento delle transaminasi, aumento della lattato deidrogenasi ematica, aumento della fosfatasi alcalina ematica e aumento della bilirubina ematica), elettroliti ematici anormali, acido urico ematico anormale, glucosio ematico anormale, magnesio ematico anormale, colesterolo ematico anormale, trigliceridi ematici anormali, calcio ematico anormale
*è stato segnalato un complesso di sintomi che può includere uno o più dei seguenti: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, anticorpi anti–nucleo positivi (ANA),innalzamento della velocità di eritrosedimentazione (VES), eosinofilia e leucocitosi, eruzione cutanea, fotosensibilità o altre manifestazioni dermatologiche. Negli studi clinici condotti con fosinopril/idroclorotiazide, l’incidenza degli effetti indesiderati negli anziani (≥ 65 anni) è stata simile a quella osservata nei pazienti più giovani. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza ACE inibitori: L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. È noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Idroclorotiazide: C’è limitata esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti. Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d’azione l’uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto placentare e può causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombocitopenia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edema gestazionale, l’ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato. Allattamento Fosinopril: Poiché sono disponibili solo dati molto limitati riguardanti l’uso di fosinopril durante l’allattamento, FOSINOPRIL e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri. Idroclorotiazide: Idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantità. I diuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che può inibire la produzione di latte. L’uso di FOSINOPRIL e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici durante l’allattamento al seno non è raccomandato. Se FOSINOPRIL e IDROCLOROTIAZIDE DOC Generici viene assunto durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli più bassi possibili.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
9. Principio attivo
Una compressa contiene 20 mg di fosinopril sodico e 12,5 mg di idroclorotiazide. Eccipiente con effetti noti: 222,1 mg di lattosio monoidrato/compressa. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Lattosio monoidrato Titanio diossido (E 171) Ferro ossido giallo (E 172) Ferro ossido rosso (E 172) Amido pregelatinizzato (mais) Croscarmellosa sodica Glicerolo dibeenato.
11. Sovradosaggio
Sintomi A seconda della gravità del sovradosaggio possono verificarsi i seguenti sintomi: Ipotensione grave, bradicardia, shock circolatorio, disturbi elettrolitici, insufficienza renale, diuresi persistente, diminuzione dello stato di coscienza (incluso il coma), convulsioni, paresi, aritmie cardiache, ileo paralitico. Trattamento Il trattamento raccomandato per il sovradosaggio è l’infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Dopo ingestione di una dose eccessiva, i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione, preferibilmente in un reparto di terapia intensiva. Devono essere monitorati frequentemente gli elettroliti sierici e la creatinina. Le misure suggerite includono l’induzione di emesi e/o la lavanda gastrica, e la correzione della disidratazione, dello squilibrio elettrolitico e dell’ipotensione con procedure stabilite. Se l’ingestione è recente devono essere applicate misure per prevenire l’assorbimento, quali lavanda gastrica, somministrazione di adsorbenti e sodio solfato entro 30 minuti dall’assunzione, per velocizzare l’eliminazione. Se si presenta ipotensione il paziente deve essere posto in posizione anti shock e deve essergli somministrato velocemente un supplemento di sali e di liquidi. Deve essere preso in considerazione il trattamento con angiotensina II. Bradicardia o reazioni vagali estese devono essere trattate somministrando atropina. Può essere preso in considerazione l’utilizzo di un pacemaker. Il fosinopril non può essere rimosso tramite dialisi.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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