Furecis 50 mg capsule rigide 20 capsule in blister pvc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
La nitrofurantoina è indicata per il trattamento e la profilassi contro le infezioni delle basse vie urinarie non complicate, acute o ricorrenti, quando sono causate da microrganismi sensibili (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Tenere in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
2. Posologia
Posologia. Adulti: Infezioni delle vie urinarie (IVU) acute non complicate: 50 mg quattro volte al giorno per sette giorni. Recidive croniche gravi (IVU): 100 mg quattro volte al giorno per sette giorni. Soppressione a lungo termine: 50-100 mg una volta al giorno. Profilassi: 50 mg quattro volte al giorno per la durata della procedura e successivamente per tre giorni. Bambini e lattanti di età superiore ai tre mesi: Per i bambini di peso corporeo inferiore a 25 kg, si deve valutare l’opportunità di utilizzare Nitrofurantoina sospensione. Infezioni acute delle vie urinarie: 3 mg/kg/die in quattro dosi separate per sette giorni. Soppressiva: 1 mg/kg una volta al giorno. La nitrofurantoina non deve essere utilizzata nei bambini di età inferiore ai 3 mesi (vedere paragrafo 4.3). Anziani: In assenza di compromissione renale significativa, per la quale la nitrofurantoina è controindicata, la dose deve corrispondere a quella di un soggetto normale adulto. Vedere le precauzioni e i rischi associati alla terapia a lungo termine per i pazienti anziani (paragrafo 4.8). Modo di somministrazione: Per uso orale. Questo medicinale deve essere assunto sempre con cibo o latte. L’assunzione di Furecis durante i pasti migliora l’assorbimento e ciò è importante per un’efficacia ottimale.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità alla nitrofurantoina, ad altri nitrofurani o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.Pazienti affetti da disfunzione renale con velocità stimata di filtrazione glomerulare (eGFR) inferiore a 45 ml/minuto. Deficit di G6PD (vedere anche paragrafo 4.6). Porfiria acuta. Nei lattanti di età inferiore ai 3 mesi d’età e nelle pazienti in gravidanza a termine (durante il travaglio e il parto), a causa della possibilità teorica di anemia emolitica nel feto o nel neonato, dovuta all’immaturità dei sistemi enzimatici degli eritrociti.
4. Avvertenze
La nitrofurantoina non è efficace nel trattamento delle infezioni parenchimali che interessano un solo rene non funzionante. In caso di infezioni gravi o ricorrenti devono essere escluse cause di tipo chirurgico. Poiché le condizioni preesistenti potrebbero mascherare le reazioni avverse, la nitrofurantoina deve essere impiegata con cautela nei pazienti affetti da malattia polmonare, disfunzione epatica, disturbi neurologici e diatesi allergica. Si sono verificate neuropatia periferica e sensibilità a manifestare neuropatia periferica, che può diventare grave o irreversibile, e possono essere potenzialmente fatali. Pertanto, il trattamento deve essere interrotto ai primi segni di coinvolgimento neurale (parestesie). La nitrofurantoina deve essere impiegata con cautela nei pazienti che soffrono di anemia, diabete mellito, squilibrio elettrolitico, condizioni debilitanti e carenza di vitamina B (in particolare folato). Reazioni polmonari acute, subacute e croniche sono state osservate in pazienti trattati con nitrofurantoina; in tale evenienza, la terapia con nitrofurantoina deve essere interrotta immediatamente. Nei pazienti anziani possono svilupparsi in maniera insidiosa e si possono verificare con frequenza reazioni polmonari croniche (comprese fibrosi polmonare e polmonite interstiziale diffusa). È necessario un attento monitoraggio delle condizioni polmonari dei pazienti sottoposti a terapia a lungo termine (in particolare negli anziani). I pazienti devono essere attentamente monitorati per rilevare eventuali segni di epatite (specialmente in caso di uso a lungo termine). In seguito all’assunzione di nitrofurantoina le urine possono presentare un colore giallo o bruno. I pazienti in trattamento con nitrofurantoina sono inclini a presentare risultati falsi positivi ai test per il glucosio nelle urine (se esaminati per le sostanze riducenti). Nei soggetti con sospetto deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi la terapia con nitrofurantoina deve essere interrotta se compaiono segni di emolisi. In caso di trattamento a lungo termine, si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti per individuare evidenze di sintomi polmonari o epatite, o altre evidenze di tossicità. Interrompere il trattamento con nitrofurantoina se si verificano sindromi polmonari, epatiche, ematologiche o neurologiche non spiegabili altrimenti. Furecis 50 mg capsule contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Epatotossicità: Raramente si verificano reazioni epatiche quali epatite, epatite autoimmune, ittero colestatico, epatite cronica attiva e necrosi epatica. Sono stati segnalati casi fatali. L'insorgenza dell'epatite cronica attiva può essere insidiosa e i pazienti devono essere monitorati periodicamente per i cambiamenti nei test biochimici che potrebbero indicare lesioni epatiche. Se si verifica epatite, il farmaco deve essere sospeso immediatamente e devono essere prese misure appropriate.
5. Interazioni
1. Quando assunta con cibo o agenti che ritardano lo svuotamento gastrico, si verifica un aumento dell’assorbimento. 2. Il magnesio trisilicato causa una diminuzione dell’assorbimento. 3. Probenecid e sulfinpirazone riducono l’escrezione renale di nitrofurantoina. 4. Gli inibitori dell’anidrasi carbonica e l’alcalinizzazione delle urine riducono l’attività antibatterica. 5. Gli antinfettivi chinolonici causano antagonismo antibatterico. 6. Interferenza con alcuni test per la presenza di glucosio nelle urine. 7. Poiché la nitrofurantoina appartiene alla categoria degli Antibatterici, genera le seguenti interazioni: • Estrogeni: come per altri antibiotici, la nitrofurantoina può influire sulla flora intestinale, con conseguente calo del riassorbimento degli estrogeni e ridotta efficacia dei contraccettivi contenenti estrogeni. Pertanto, occorre informare adeguatamente i pazienti ed è necessario adottare misure contraccettive aggiuntive. • Vaccino tifoideo (orale): gli antibatterici inattivano il vaccino tifoideo orale.
6. Effetti indesiderati
Di seguito sono elencate le reazioni avverse al farmaco emerse dagli studi clinici e dall’attività di farmacovigilanza relativamente a nitrofurantoina, organizzate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. Per classificare la frequenza con cui si manifestano gli effetti indesiderati vengono utilizzati i termini di seguito indicati. Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 e <1/10), non comune (≥1/1.000 e <1/100), raro (≥1/10.000 e <1/1.000) molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100 e <1/10) Non comune (≥1/1.000 e <1/100) Raro (≥1/10.000 e <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico       Anemia aplastica   Agranulocitosi, leucopenia, granulocitopenia, anemia emolitica, trombocitopenia, anemia da deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, anemia megaloblastica ed eosinofilia
Patologie cardiache       Svenimento e cianosi    
Patologie congenite, familiari e genetiche           Porfiria acuta
Disturbi del sistema immunitario           Reazioni cutanee allergiche, edema angioneurotico e anafilassi. Vasculite cutanea
Infezioni e infestazioni           Superinfezioni da funghi od organismi resistenti quali Pseudomonas. Tuttavia, queste sono circoscritte al tratto genitourinario.
Esami diagnostici           Risultati falsi positivi per la presenza di glucosio nelle urine
Disturbi psichiatrici       Depressione, euforia, confusione, reazioni psicotiche    
Patologie del sistema nervoso       Neuropatia periferica, tra cui neurite ottica (coinvolgimento sensoriale e motorio), nistagmo, vertigini, capogiri, cefalea e sonnolenza   Ipertensione intracranica benigna
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche       Reazioni polmonari croniche   Reazioni polmonari acute*, reazioni polmonari subacute, tosse, dispnea, compromissione permanente della funzionalità polmonare, fibrosi polmonare; possibile correlazione con la sindrome lupus eritematoso-simile. Bronchiolite obliterante con polmonite organizzata.
Patologie gastrointestinali     Emesi, dolore addominale e diarrea     Scialoadenite, pancreatite, nausea, anoressia
Patologie epatobiliari       Insufficienza epatica (che può essere letale), ittero colestatico, epatite attiva cronica (sono stati riportati decessi)   Necrosi epatica, epatite autoimmune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo       Dermatite esfoliativa ed eritema multiforme (inclusa sindrome di Stevens-Johnson)   Alopecia transitoria, eruzioni maculopapulari, eritematose o eczematose, orticaria, eruzione cutanea e prurito. Sindrome lupus-simile associata a reazione polmonare. Eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), vasculite cutanea
Patologie renali e urinarie           Colore giallo o bruno delle urine. Nefrite interstiziale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione           Astenia, febbre, brividi, febbre da farmaco e artralgia
Le reazioni polmonari croniche si verificano raramente nei pazienti che si sono sottoposti a terapia continua per un periodo di tempo pari o superiore a sei mesi e sono più comuni nei pazienti anziani. Si sono verificate alterazioni dell’ECG, associate a reazioni polmonari. Sintomi minori quali febbre, brividi, tosse e dispnea potrebbero essere rilevanti. In rare occasioni sono stati segnalati svenimento e cianosi. La gravità delle reazioni polmonari croniche e il loro grado di risoluzione sembrano essere correlati alla durata della terapia dopo la manifestazione dei primi segni clinici. È importante riconoscere i sintomi il prima possibile. La funzionalità polmonare può essere alterata in modo permanente, anche dopo l’interruzione della terapia. 6Il trattamento deve essere interrotto ai primi segni di epatotossicità. 7Sono stati riportati decessi. L’ittero colestatico è generalmente associato alla terapia a breve termine (in genere fino a due settimane). L’epatite attiva cronica, talvolta con conseguente necrosi epatica, è generalmente associata alla terapia a lungo termine (in genere dopo sei mesi). L’insorgenza può essere insidiosa. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Gli studi condotti sugli animali con nitrofurantoina non hanno evidenziato effetti teratogeni. La nitrofurantoina è ampiamente utilizzata in ambito clinico dal 1952 e la sua idoneità all’uso durante la gravidanza nell’essere umano è ben documentata. Tuttavia, come per tutti gli altri farmaci, gli effetti indesiderati nella madre possono avere ripercussioni negative sulla gravidanza. Il farmaco deve essere utilizzato alla dose più bassa appropriata per un’indicazione specifica, solamente in seguito a un’accurata valutazione. La nitrofurantoina è tuttavia controindicata nei lattanti nei primi tre mesi di vita e nelle donne in gravidanza durante il travaglio e il parto, a causa del possibile rischio di emolisi degli eritrociti immaturi dei lattanti. L’allattamento al seno nei lattanti con carenza di enzimi eritrocitari (compresa deficienza di G6PD) nota o sospetta deve essere temporaneamente interrotto, poiché nel latte materno si rilevano tracce di nitrofurantoina.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni capsula contiene 50 mg di nitrofurantoina in forma macrocristallina. Contiene inoltre lattosio monoidrato (vedere paragrafo 4.4). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Contenuto della capsula: Lattosio monoidrato, Amido in forma pregelatinizzata, Talco. Involucro della capsula: Gelatina, Acqua depurata, Chinolina gialla (E104), Ossido di ferro giallo (E172), Titanio diossido (E171). Inchiostro: Gommalacca, Glicole propilenico, Potassio idrossido, Ossido di ferro nero (E172).
11. Sovradosaggio
I sintomi e i segni di sovradosaggio comprendono irritazione gastrica, nausea e vomito. Non esiste un antidoto specifico. Tuttavia, in caso di ingestione recente, la nitrofurantoina può essere eliminata mediante emodialisi. Il trattamento standard avviene mediante induzione dell’emesi o lavaggio gastrico. Si raccomanda di effettuare un monitoraggio dell’emocromo completo e test di funzionalità epatica e polmonare. È necessario continuare ad assumere abbondanti quantità di liquidi per favorire l’escrezione urinaria del farmaco.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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