Gabitril 50 compresse rivestite con film 10 mg

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento, in aggiunta ad altri antiepilettici, delle crisi convulsive parziali con o senza generalizzazione secondaria, non controllate in maniera soddisfacente da altri medicinali antiepilettici. Il medicinale deve essere usato soltanto in pazienti adulti e negli adolescenti di età superiore a 12 anni.
2. Posologia
Posologia: La titolazione rapida e/o elevati incrementi del dosaggio di tiagabina possono non essere ben tollerati e devono essere evitati (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica al di sotto dei 12 anni di età: Data la mancanza di dati sulla sicurezza e l’efficacia, l’uso della tiagabina non è raccomandato per i bambini di età inferiore a 12 anni (vedere paragrafo 4.4). Adulti e adolescenti di età superiore ai 12 anni: Gli schemi di dosaggio devono essere aggiustati in base alle caratteristiche specifiche del paziente quali età, funzionalità epatica e assunzione concomitante di altri medicinali (vedere paragrafo 4.5). La dose giornaliera iniziale deve essere assunta come dose singola o suddivisa in due dosi. La dose di mantenimento giornaliera deve essere suddivisa in due o tre dosi singole. In associazione a medicinali induttori enzimatici: La dose iniziale è di 5-10 mg/die di tiagabina, seguita da una titolazione della dose con incrementi settimanali di 5-10 mg/die per raggiungere la dose di mantenimento. La dose di mantenimento usuale in pazienti che assumono medicinali induttori enzimatici é di 30-50 mg/die. Dosi fino a 70 mg/die sono ben tollerate. In associazione a medicinali non induttori enzimatici: La dose iniziale è di 5-10 mg/die di tiagabina, seguita da una titolazione della dose con incrementi settimanali di 5-10 mg/die per raggiungere la dose di mantenimento. Pazienti anziani: Le proprietà farmacocinetiche della tiagabina non sembrano essere modificate in modo significativo nei pazienti anziani. Tuttavia, le informazioni disponibili sull'uso di Gabitril in pazienti anziani sono limitate. È quindi raccomandata cautela nell'uso della tiagabina in questo gruppo di età. Pazienti con insufficienza renale: L'insufficienza renale non modifica la farmacocinetica della tiagabina, quindi il dosaggio in questo tipo di pazienti non deve essere modificato. Pazienti con compromissione della funzione epatica: La tiagabina viene metabolizzata nel fegato e, dato che la farmacocinetica della tiagabina in pazienti con una compromissione della funzionalità epatica di grado da lieve a moderato viene modificata (vedere paragrafo 5.2), il dosaggio di Gabitril deve essere aggiustato riducendo le dosi individuali e/o prolungando l'intervallo tra le dosi. Modo di somministrazione Gabitril è somministrato per via orale e deve essere assunto con i pasti.
3. Controindicazioni
Gabitril non deve essere usato in caso di: - Ipersensibilità alla alprincipioattivoo ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - Funzione epatica gravemente compromessa. - Associazione con l’Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) (vedere paragrafo 4.5).
4. Avvertenze
In assenza di dati clinici, Gabitril non è generalmente raccomandato nell’epilessia generalizzata, in modo particolare nelle forme idiopatiche con assenze e nella sindrome di Lennox Gastaut o forme simili. Inoltre, in pazienti con epilessia generalizzata trattati con Gabitril non può essere escluso un rischio di aggravamento delle assenze in base al meccanismo di azione GABAergico della tiagabina ed ai dati degli studi sull'animale. Non è raccomandato l’uso della tiagabina in bambini di età inferiore ai 12 anni data la mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia (vedere paragrafo 4.2) Da studi successivi alla commercializzazione è emerso che l’uso di Gabitril è stato associato all’insorgenza di nuovi tipi di crisi convulsive e a stato di male epilettico in pazienti non epilettici. Sebbene crisi convulsive siano state riportate in pazienti che assumevano dosi giornaliere normali di tiagabina, molti dei casi sono stati riportati in contesti di sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9) o dopo una fase di titolazione del dosaggio troppo rapida. Altri fattori confondenti che possono avere contribuito all’insorgenza di crisi convulsive in pazienti non epilettici comprendono condizioni mediche generali o assunzione concomitante di medicinali che possono abbassare la soglia di insorgenza delle crisi convulsive. La titolazione rapida e/o elevati incrementi della dose di tiagabina possono non essere ben tollerati e devono essere evitati (vedere paragrafo 4.2). Come per tutti gli altri medicinali antiepilettici l'interruzione repentina del trattamento può causare la ricorrenza di crisi convulsive. Si raccomanda perciò di ridurre la dose gradualmente in un periodo di 2-3 settimane. In pazienti nei quali siano noti gravi problemi comportamentali, comprendendo tra questi l'ansia generalizzata e la depressione, c'è il rischio di ricomparsa di questi sintomi durante il trattamento con Gabitril, come si può osservare con altri medicinali antiepilettici. Pertanto, il trattamento deve essere iniziato con basse dosi iniziali sotto attenta osservazione clinica. Ideazione e comportamento suicidario sono stati riportati in pazienti trattati con medicinali antiepilettici in diverse indicazioni. Una meta-analisi di studi randomizzati controllati con placebo, con medicinali antiepilettici ha anche mostrato un piccolo aumento nel rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non è noto e i dati disponibili non escludono la possibilità di rischio accresciuto per tiagabina. Pertanto i pazienti devono essere monitorati per quanto riguarda segni di ideazione e comportamento suicidario e si deve prendere in considerazione un trattamento appropriato. I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devono essere avvisati di cercare consiglio medico, se dovessero insorgere ideazione e comportamento suicidario. Come con altri medicinali antiepilettici, alcuni pazienti possono manifestare con tiagabina un aumento nella frequenza delle crisi convulsive o l’insorgenza di nuovi tipi di crisi convulsive. Questi fenomeni possono essere la conseguenza di un sovradosaggio, di una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche degli antiepilettici utilizzati in concomitanza, di una progressione della malattia o di un effetto paradosso. Sono state riportate ecchimosi spontanee. Quindi, se si osservano ecchimosi, deve essere effettuato un emocromo totale comprendente la conta piastrinica. Con tiagabina sono stati osservati rari casi di difetti del campo visivo. Se si manifestano sintomi visivi, il paziente deve essere visitato da un oftalmologo per un ulteriore esame comprendente la perimetria. A causa della presenza di lattosio, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di Gabitril non sono state stabilite per indicazioni diverse dal trattamento, in aggiunta ad altri antiepilettici, delle crisi convulsive parziali, con o senza generalizzazione secondaria, non controllate in maniera soddisfacente con altri medicinali antiepilettici, in adulti o adolescenti di età superiore a 12 anni.
5. Interazioni
Uso concomitante con medicinali che coinvolgono nel metabolismo il CYP 3A4/5: I medicinali antiepilettici che inducono gli enzimi epatici (CYP 450), come fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e primidone, accelerano il metabolismo della tiagabina. L’associazione di tiagabina con l’Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) può portare ad una minore esposizione e ad una mancanza di efficacia di tiagabina, dovute ad una potente induzione del CYP3A4 da parte dell’Erba di San Giovanni (che aumenta il metabolismo della tiagabina). Quindi, l’associazione di tiagabina con l’Erba di San Giovanni è controindicata (vedere anche paragrafo 4.3). La rifampicina (induttore del CYP) aumenta il metabolismo della tiagabina. In caso di associazione con uno o più di questi medicinali (antiepilettici, rifampicina), la dose di tiagabina può essere adattata: aumentare la dose giornaliera e/o somministrare più frequentemente per raggiungere la risposta clinica.Uso concomitante con medicinali non induttori: Dopo somministrazione di una determinata dose di tiagabina, il valore stimato della concentrazione nel plasma in pazienti che non sono trattati con induttori enzimatici è più del doppio rispetto a quello di pazienti trattati con medicinali induttori enzimatici. Per consentire alla tiagabina di raggiungere esposizioni sistemiche simili, i pazienti che non sono trattati con induttori enzimatici necessitano di dosi di tiagabina inferiori e meno frequenti di quelle dei pazienti trattati con medicinali induttori enzimatici. Questi pazienti possono richiedere anche una titolazione della tiagabina più lenta di quella dei pazienti trattati con medicinali induttori enzimatici. Gabitril non ha alcun effetto clinicamente significativo sulla concentrazione plasmatica di fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale, valproato, warfarin, digossina, teofillina e ormoni presenti nei contraccettivi orali. La cimetidina non presenta effetto clinicamente significativo sui livelli plasmatici della tiagabina.
6. Effetti indesiderati
Gli eventi avversi sono generalmente da lievi a moderati. La maggior parte si verificano durante la fase di titolazione del dosaggio e sono spesso transitori (vedere paragrafo 4.2). La frequenza delle reazioni avverse sottoindicate è definita usando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi psichiatrici. Molto comune: Umore depresso, Nervosismo, Difficoltà di concentrazione mentale; Comune: Labilità emotiva; Raro: Confusione, Reazioni paranoidi (allucinazione, agitazione e delirio). Patologie del sistema nervoso. Molto comune: Capogiro, Tremore, Sonnolenza; Raro: Stato epilettico non convulsivo; Non nota: Encefalopatia. Patologie dell’occhio Raro: Difetti del campo visivo (vedere paragrafo 4.4). Patologie gastrointestinali. Molto comune: Nausea; Comune: Diarrea, dolore addominale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: Ecchimosi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: Stanchezza. Esami diagnostici. Raro: rallentamento del tracciato EEG associato ad una fase rapida di titolazione del dosaggio o ad un incremento della dose di tiagabina. Dati post marketing: Da studi successivi alla commercializzazione è emerso che l’uso di Gabitril è stato associato all’insorgenza di nuovi tipi di crisi convulsive e a stato epilettico in pazienti non epilettici trattati con tiagabina per un’indicazione non approvata (vedere paragrafo 4.4). Durante l’esperienza post-marketing, sono stati riportati casi di visione offuscata, vomito, atassia, andatura anomala, compromissione della parola, ostilità, insonnia, dermatite bollosa, eruzioni vesciculobollose e contrazione muscolare. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gli studi sugli animali non hanno mostrato un effetto teratogeno della tiagabina. Gli studi sugli animali, tuttavia, hanno rivelato una tossicità della tiagabina a dosi molto alte nel periodo peri- e post-natale. Gravidanza: L'esperienza clinica dell'uso di Gabitril in donne in gravidanza è limitata. Allattamento: Non vi sono informazioni sull'uso di Gabitril durante l'allattamento al seno. Di conseguenza, come misura cautelativa è preferibile non usare Gabitril durante la gravidanza o l'allattamento al seno. Fertilità: Non vi sono dati sulla fertilità.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 25°C. Conservare nella confezione originale.
9. Principio attivo
Ogni compressa rivestita con film di Gabitril 5 mg contiene: tiagabina 5 mg (come cloridrato monoidrato). Ogni compressa rivestita con film di Gabitril 10 mg contiene: tiagabina 10 mg (come cloridrato monoidrato). Ogni compressa rivestita con film di Gabitril 15 mg contiene: tiagabina 15 mg (come cloridrato monoidrato). Eccipiente(i) con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film di Gabitril 5 mg contiene 58 mg di lattosio. Ogni compressa rivestita con film di Gabitril 10 mg contiene 117 mg di lattosio. Ogni compressa rivestita con film di Gabitril 15 mg contiene 174 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
10. Eccipienti
Nucleo della compressa: Cellulosa microcristallina (E460), Acido ascorbico (E300), Lattosio anidro, Amido di mais pregelatinizzato, Crospovidone, Silice colloidale anidra (E 551), Olio vegetale idrogenato (Tipo 1), Acido stearico, Magnesio stearato. Film di rivestimento: Ipromellosa, Idrossipropilcellulosa (E 463), Titanio diossido (E171).
11. Sovradosaggio
I sintomi che più frequentemente accompagnano il sovradosaggio di Gabitril, come monoterapia o in combinazione con altri medicinali, comprendono le crisi convulsive, tra cui lo stato di male epilettico, in pazienti con e senza disturbi convulsivi di base, mutismo ed apparente assenza del paziente, coma, stupor con complesso punta-onda, encefalopatia, sonnolenza, mioclono, tremori, atassia o difficoltà di coordinamento dei movimenti, capogiri, compromissione della parola, ostilità, agitazione, vomito. Nel contesto delle crisi convulsive è stata riscontrata depressione respiratoria. Dalle esperienze raccolte dopo la commercializzazione, non sono stati riportati casi letali di sovradosaggio riguardanti l’uso di Gabitril in monoterapia (dosi fino a 720 mg) sebbene per un certo numero di pazienti siano stati necessari intubazione e supporto ventilatorio nell’ambito della gestione del loro stato epilettico. In caso di sovradosaggio si raccomanda il trattamento sintomatico standard. Il ricovero ospedaliero può essere raccomandato in caso di sovradosaggio grave.
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