Genlip Tc 900 mg compresse 20 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Genlip è indicato in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti non farmacologici (per es. esercizio fisico, riduzione ponderale) per: – Trattamento dell’ipertrigliceridemia grave con o senza bassi livelli di colesterolo HDL. – Iperlipidemia mista quando una statina è controindicata o non tollerata. – Ipercolesterolemia primaria, quando l’impiego di una statina è controindicato o non tollerato. Prevenzione Primaria Riduzione della morbidità cardiovascolare in pazienti di sesso maschile con livelli aumentati di colesterolo non–HDL ed un rischio elevato per un primo evento cardiovascolare, quando l’impiego di una statina è controindicato o non tollerato (vedere par. 5.1).
2. Posologia
Prima di iniziare il trattamento con gemfibrozil è necessario che altri problemi medici come l’ipotiroidismo e il diabete mellito siano controllati nel miglior modo possibile ed i pazienti devono essere sottoposti ad una dieta standard ipolipidica che dovrà proseguire durante il trattamento. Genlip deve essere assunto per via orale. Adulti Il regime posologico è 900–1200 mg al giorno. La sola dosa per la quale siano stati documentati gli effetti sulla morbilità è 1200 mg al giorno. La dose di 1200 mg deve essere assunta in due somministrazioni da 600 mg da assumere mezz’ora prima di colazione e mezz’ora prima del pasto serale. La dose di 900 mg va assunta in dose singola mezz’ora prima del pasto serale. Anziani (età superiore ai 65 anni) Stessa posologia impiegata negli adulti Bambini e adolescenti La terapia con gemfibrozil non è stata studiata nei bambini. A causa della mancanza di dati l’uso di Genlip nei bambini non è raccomandato. Compromissione renale In pazienti con compromissione renale lieve–moderata (velocità di filtrazione glomerulare rispettivamente di 50 – 80 e 30 – < 50 ml/min/1,73 m²) iniziare il trattamento alla dose giornaliera di 900 mg e prima di aumentare la dose valutare la funzione renale. Genlip non deve essere impiegato in pazienti con grave compromissione renale (vedi par. 4.3).
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al gemfibrozil o a uno qualsiasi degli eccipienti. Compromissione epatica. Grave compromissione renale. Malattia della colecisti o delle vie biliari pregressa o in atto, inclusi calcoli biliari. Uso contemporaneo di repaglinide (vedere par. 4.5). Pazienti con storia di fotoallergia o reazioni fototossiche durante il trattamento con fibrati.
4. Avvertenze
Disturbi muscolari (miopatia/rabdomiolisi) In associazione all’uso di gemfibrozil sono stati segnalati casi di miosite, miopatia ed aumento marcato di creatinfosfochinasi. Raramente è stata segnalata anche rabdomiolisi. In tutti i pazienti che presentano mialgia diffusa, dolorabilità muscolare e/o un aumento marcato dei livelli di CPK muscolari (> 5x ULN) deve essere presa in considerazione la possibilità di danno muscolare; in queste condizioni il trattamento deve essere interrotto. Assunzione concomitante degli inibitori della HMG CoA reduttasi Il rischio di danno muscolare può aumentare in caso di somministrazione concomitante di un inibitore della HMG CoA reduttasi. Possono verificarsi anche interazioni farmacocinetiche (vedere anche par. 4.5) e può essere necessario un aggiustamento del dosaggio. Il beneficio di ulteriori modifiche dei livelli lipidici a seguito della somministrazione concomitante di gemfibrozil e di un inibitore della HMG CoA reduttasi deve essere attentamente valutato rispetto ai potenziali rischi derivanti da tali associazioni e si raccomanda un monitoraggio clinico. Il livello della creatinfosfochinasi (CPK) deve essere misurato prima di iniziare il trattamento con questa associazione in pazienti con fattori predisponenti la rabdomiolisi, come i seguenti:• Compromissione renale • Ipotiroidismo • Abuso di alcool • Età > 70 anni • Storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari • Storia personale di tossicità muscolare con un altro fibrato o con un inibitore della HMG–CoA reduttasi Uso in pazienti affetti da litiasi biliare Gemfibrozil può aumentare l’escrezione del colesterolo nella bile determinando la possibile formazione di calcoli. Casi di colelitiasi sono stati segnalati in corso di trattamento con gemfibrozil. In caso di sospetta colelitiasi, si consiglia di effettuare gli esami per la rilevazione dei calcoli. Il trattamento con gemfibrozil deve essere interrotto se viene riscontrata la presenza di calcoli. Monitoraggio dei lipidi sierici &EGRAVE; necessario effettuare un controllo periodico dei lipidi sierici durante il trattamento con gemfibrozil. Talvolta può verificarsi un aumento paradossale del colesterolo (totale ed LDL) in pazienti con ipertrigliceridemia. Se la risposta al trattamento è insufficiente dopo 3 mesi di terapia alle dosi raccomandate, il trattamento deve essere interrotto e devono essere presi in considerazione metodi di trattamento alternativi. Monitoraggio della funzionalità epatica Sono stati segnalati livelli elevati di ALAT, ASAT, fosfatasi alcalina, LDH, CK e bilirubina che sono di solito reversibili quando il trattamento con gemfibrozil viene sospeso. Pertanto, devono essere periodicamente effettuati i test di funzionalità epatica. La terapia con gemfibrozil deve essere interrotta se queste alterazioni persistono. Monitoraggio dell’emocromo con formula leucocitaria Si raccomanda di effettuare determinazioni periodiche dell’emocromo con formula leucocitaria durante i primi 12 mesi di trattamento con gemfibrozil. Raramente sono stati segnalati anemia, leucopenia, trombocitopenia, eosinofilia e ipoplasia del midollo osseo (vedere paragrafo 4.8). Interazioni con altri medicinali (vedere par. 4.3 e 4.5) Uso concomitante con i substrati del CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP1A2, UGTA1 e UGTA3 Il profilo d’interazione di gemfibrozil è complesso e determina un aumento dell’esposizione a molti medicinali quando somministrati insieme al gemfibrozil. Gemfibrozil inibisce potentemente gli enzimi del CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP1A2, UGTA1 e UGTA3 (vedere par. 4.5). Uso concomitante con farmaci ipoglicemizzanti Sono stati segnalati casi di crisi ipoglicemiche in seguito all’uso concomitante di gemfibrozil e farmaci ipoglicemizzanti (agenti orali ed insulina). Si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici di glucosio. Uso concomitante di anticoagulanti orali Gemfibrozil può potenziare gli effetti degli anticoagulanti orali e ciò richiede un attento monitoraggio dei dosaggi degli anticoagulanti. Si deve fare attenzione quando gli anticoagulanti vengono somministrati in associazione a gemfibrozil. Può essere necessario ridurre il dosaggio degli anticoagulanti per mantenere i livelli desiderati di protrombina (vedere par. 4.5).
5. Interazioni
Il profilo di interazione di gemfibrozil è complesso. Gli studi in vivo indicano che gemfibrozil è un inibitore potente del CYP2C8 (un enzima importante per il metabolismo, p.es. di repaglinide, rosiglitazone e paclitaxel). Gli studi in vitro hanno evidenziato che gemfibrozil è un forte inibitore del CYP2C9 (un enzima coinvolto nel metabolismo, p.es. di warfarin e glimepiride), ma anche del CYP2C19, CYP1A2 e UGTA1 e UGTA3 (vedere par. 4.4). Repaglinide La combinazione di gemfibrozil e repaglinide è controindicata (vedere par. 4.3). La somministrazione concomitante dei due farmaci ha determinato un incremento di 8 volte delle concentrazioni plasmatiche della repaglinide, probabilmente a causa dell’inibizione dell’enzima CYP2C8, con conseguenti crisi ipoglicemiche. Rosiglitazone La combinazione di gemfibrozil e rosiglitazone deve essere effettuata con attenzione. La somministrazione concomitante di rosiglitazone ha determinato un incremento di 2.3 volte nell’esposizione sistemica di rosiglitazone, probabilmente a causa dell’inibizione dell’enzima CYP2C8 (vedere par. 4.4). Inibitori della HMG CoA reduttasi L’uso concomitante di gemfibrozil e di una statina deve essere generalmente evitato (vedere par. 4.4). L’uso dei fibrati da soli è occasionalmente associato a miopatia. Quando i fibrati vengono somministrati insieme alle statine, è stato segnalato un maggiore rischio di eventi avversi muscolari, inclusa rabdomiolisi. È stato inoltre osservato che gemfibrozil influenza la farmacocinetica di simvastatina, lovastatina, pravastatina e rosuvastatina. Gemfibrozil ha causato un incremento di circa 3 volte nella AUC della simvastatina, forse a causa dell’inibizione della glucuronidazione attraverso UGTA1 e UGTA3, ed un aumento di 3 volte nella AUC di pravastatina che può essere dovuto all’interferenza con le proteine di trasporto. Uno studio ha indicato che la somministrazione concomitante di una singola dose di rosuvastatina da 80 mg in volontari sani in trattamento con gemfibrozil (600 mg due volte al giorno) ha causato un incremento pari a 2.2 volte la Cmax media ed un incremento pari ad 1.9 volte la AUC media di rosuvastatina. Anticoagulanti orali Gemfibrozil può potenziare gli effetti degli anticoagulanti orali e ciò richiede un monitoraggio attento della dose degli anticoagulanti (vedere par. 4.4). Bexarotene La somministrazione concomitante di gemfibrozil con bexarotene non è raccomandata. Un’analisi condotta sulla popolazione per valutare le concentrazioni plasmatiche di bexarotene in pazienti con linfoma cutaneo a cellule T (CTCL) ha indicato che la somministrazione concomitante di gemfibrozil aumenta in modo considerevole le concentrazioni plasmatiche di bexarotene. Resine leganti gli acidi biliari Quando gemfibrozil viene somministrato insieme a farmaci a base di resine, come il colestipolo, può verificarsi una riduzione della biodisponibilità di gemfibrozil. Si raccomanda di effettuare la somministrazione a distanza di due o più ore.
6. Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati riportati più comunemente sono di tipo gastrointestinale e si osservano in circa il 7% dei pazienti. Queste reazioni avverse generalmente non richiedono l’interruzione del trattamento. Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza utilizzando la seguente convenzione: Molto comuni (>1/10), Comuni (>1/100, <1/10), Non comuni (>1/1.000, <1/100), Rari (>1/10.000, <1/1.000), Molto rari (<1/10.000), incluse le segnalazioni di casi singoli: Piastrine e alterazioni della coagulazione Rari: trombocitopenia Alterazioni degli eritrociti Rari: anemia grave. Una riduzione lieve dell’emoglobina e dell’ematocrito è stata osservata nella fase iniziale del trattamento con gemfibrozil. Alterazioni dei leucociti e del sistema reticoloendoteliale Rari: leucopenia, eosinofilia, ipoplasia del midollo osseo. Una riduzione dei leucociti è stata osservata nella fase iniziale del trattamento con gemfibrozil. Sistema nervoso centrale e periferico Comuni: vertigini, cefalea. Rari: capogiri, sonnolenza, parestesia, nevrite periferica, depressione, riduzione della libido. Disturbi della vista Rari: offuscamento della vista. Alterazioni della frequenza cardiaca e del ritmo cardiaco Non comuni: fibrillazione atriale. Disturbi del sistema gastrointestinale Molto comuni: dispepsia. Comuni: dolore addominale, diarrea, flatulenza, nausea, vomito, stipsi. Rari: pancreatite, appendicite acuta. Disturbi del fegato e delle vie biliari Rari: ittero colestatico, funzionalità epatica alterata, epatite, colelitiasi, colecistite. Disturbi della cute e degli annessi cutanei Comuni: eczema, rash. Rari: dermatite esfoliativa, dermatite, prurito, alopecia. Disturbi del sistema muscolo–scheletrico Rari: artralgia, sinovite, mialgia, miopatia, miastenia, dolore alle estremità e miosite associata ad un incremento della creatinchinasi (CK), rabdomiolisi. Disturbi delle vie urinarie Rari: impotenza. Disordini generali Comuni: affaticamento. Rari: fotosensibilità, angioedema, edema della laringe, orticaria.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non vi sono studi adeguati sull’uso di Genlip in donne in gravidanza. Gli studi su animali sono insufficienti per trarre conclusioni in merito agli effetti sulla gravidanza e sullo sviluppo fetale (vedere par. 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Genlip non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità. Allattamento Non sono disponibili dati sull’escrezione di gemfibrozil nel latte materno. Genlip non deve essere utilizzato durante l’allattamento.
8. Conservazione
Genlip 900 mg compresse: conservare a temperatura non superiore a 25° C
9. Principio attivo
GENLIP 600 mg compresse. Ogni compressa contiene: gemfibrozil 600 mg. GENLIP 900 mg compresse. Ogni compressa contiene: gemfibrozil 900 mg. Per gli eccipienti vedere par. 6.1.
10. Eccipienti
GENLIP 600 mg compresse: cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, silice, polisorbato 80, magnesio stearato, sodio carbossimetilamido, idrossipropilmetilcellulosa, simeticone, polietilenglicole 6000, titanio biossido, talco. GENLIP 900 mg compresse: amido pregelatinizzato, silice, polisorbato 80, magnesio stearato, sodio carbossimetilamido, idrossipropilmetilcellulosa, simeticone, polietilenglicole 6000, titanio biossido, talco.
11. Sovradosaggio
Sono stati riportati casi di sovradosaggio. I sintomi non specifici segnalati sono stati nausea e vomito. I pazienti si sono ripresi completamente. In caso di sovradosaggio si devono adottare le misure sintomatiche di supporto.
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