Glazidim 500 mg/1,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare 1 flaconcino polvere + 1 fiala solvente 1,5 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Glazidim è indicato per il trattamento delle infezioni di seguito riportate negli adulti e nei bambini compresi i neonati (dalla nascita). • Polmonite nosocomiale • Infezioni broncopolmonari nella fibrosi cistica • Meningite batterica • Otite media cronica suppurativa • Otite esterna maligna • Infezioni complicate del tratto urinario • Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli • Infezioni complicate intra–addominali • Infezioni delle ossa e delle articolazioni • Peritonite associata a dialisi nei pazienti con dialisi peritoneale ambulatoriale continua (Continuous ambulatory peritoneal dialysis–CAPD). Trattamento di pazienti con batteriemia che si verifica o si sospetta essere associata con una delle infezioni elencate di sopra. Ceftazidima può essere utilizzata nella gestione dei pazienti neutropenici con febbre che si sospetta essere causata da un’infezione batterica. Ceftazidima può essere utilizzata nella profilassi peri–operatoria di infezioni del tratto urinario di pazienti sottoposti a resezione trans–uretrale della prostata (trans–urethral resection of the prostate–TURP). La scelta di ceftazidima deve tenere in considerazione il suo spettro antibatterico che è ristretto soprattutto ai batteri aerobi Gram negativi (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Ceftazidima deve essere somministrata assieme ad altri agenti antibatterici ogni volta che i batteri considerati potenzialmente responsabili di infezioni non rientrino nel suo spettro di attività. Occorre prendere in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
2. Posologia
Posologia Tabella 1: adulti e bambini ≥ 40 kg
Somministrazione intermittente
Infezione Dose da somministrare
Infezioni bronco–polmonari nella fibrosi cistica da 100 a 150 mg/kg/die ogni 8 ore, fino ad un massimo di 9 g al giorno1
Neutropenia febbrile 2 g ogni 8 ore
Polmonite nosocomiale
Meningite batterica
Batteriemia*
Infezioni delle ossa e delle articolazioni 1–2 g ogni 8 ore
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli
Infezioni complicate intra–addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD
Infezioni complicate del tratto urinario 1–2 g ogni 8 ore o 12 ore
Profilassi peri–operatoria per la a resezione trans– uretrale della prostata (TURP) 1 g all’induzione dell’anestesia, e una seconda dose alla rimozione del catetere
Otite media cronica suppurativa da1 g a 2 g ogni 8 ore
Otite esterna maligna
Infusione continua
Infezione Dose da somministrare
Neutropenia febbrile Dose da carico di 2 g seguita da un’infusione continua da 4 a 6 g ogni 24 ore1
Polmonite nosocomiale
Infezioni bronco–polmonari nella fibrosi cistica
Meningite batterica
Batteriemia*
Infezioni delle ossa e delle articolazioni
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli
Infezioni complicate intra–addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD
1 Negli adulti con funzionalità renale normale sono stati usati 9 g/die senza effetti indesiderati. *Se associata, o sospetta essere associata con una delle infezioni elencate nel paragrafo 4.1. Tabella 2: bambini < 40 kg
Neonati e bambini > di 2 mesi e bambini < di 40 kg Infezione Dose usuale
Somministrazione intermittente
  Infezioni complicate del tratto urinario 100–150 mg/kg/die in tre dosi divise, fino ad un massimo di 6 g/die
Otite media cronica suppurativa
Otite esterna maligna
  Bambini neutropenici 150 mg/kg/die in tre dosi divise, fino ad un massimo 6 g/die
Infezioni bronco–polmonari nella fibrosi cistica
Meningite batterica
Batteriemia*
  Infezioni delle ossa e delle articolazioni 100–150 mg/kg/die in tre dosi divise, fino ad un massimo 6 g/die
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli
Infezioni complicate intra–addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD
Infusione continua
  Neutropenia febbrile Dose da carico di 60–100 mg/kg seguita da un’infusione continua 100–200 mg kg die, fino ad un massimo 6 g/die
Polmonite nosocomiale
Infezioni bronco–polmonari nella fibrosi cistica
Meningite batterica
Batteriemia*
Infezioni delle ossa e delle articolazioni
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli
Infezioni complicate intra–addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD
Neonati e bambini ≤ ai 2 mesi infezione Dose usuale
Somministrazione intermittente
  Maggior parte delle infezioni 25–60 mg/kg/die in due dosi divise1
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Glazidim somministrato come infusione continua nei neonati e nei bambini di età ≤ ai 2 mesi non sono state stabilite. Anziani In considerazione della ridotta clearance della ceftazidima correlata all’età nei pazienti anziani, la dose giornaliera non deve normalmente superare i 3 g nei pazienti di oltre 80 anni di età. Compromissione epatica I dati disponibili non indicano la necessità di un aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione della funzionalità epatica lieve o moderata. Non ci sono dati dagli studi nei pazienti con grave compromissione epatica (vedere anche paragrafo 5.2). Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia. Compromissione renale La ceftazidima è escreta immodificata dal rene. Pertanto, nei pazienti con funzionalità renale compromessa il dosaggio deve essere ridotto (vedere anche paragrafo 4.4). Una dose iniziale da carico di 1 g deve essere somministrata. Dosi di mantenimento devono essere basate sulla clearance della creatinina: Tabella 3: Dosi di mantenimento raccomandate di Glazidim nella compromissione renale âE.“ infusione intermittente Adulti e bambini 40 kg
Clearance della creatinina (ml/min) Creatinina sierica mcmol/l (mg/dl) circa Dose unitaria di Glazidim raccomandata (g) Frequenza del dosaggio (oraria)
50–31 150–200 (1,7–2,3) 1 12
30–16 200–350 (2,3–4,0) 1 24
15–6 350–500 (4,0–5,6) 0,5 24
<5 >500 (>5,6) 0,5 48
Nei pazienti con infezioni gravi la dose unitaria deve essere aumentata del 50% o deve essere aumentata la frequenza del dosaggio. Nei bambini la stima della clearance della creatinina deve essere calcolata in funzione della superficie corporea o della massa corporea magra. Bambini < 40 kg
Clearance della creatinina (ml/min)** Creatinina sierica mcmol/l (mg/dl)*circa Dosi individuali raccomandate mg/kg di peso corporeo Frequenza del dosaggio (oraria)
50–31 150–200 (1,7–2,3) 25 12
30–16 200–350 (2,3–4,0) 25 24
15–6 350–500 (4,0–5,6) 12,5 24
<5 >500 (>5,6) 12,5 48
*I valori di creatinina sierica si basano sulle linee guida che possono non indicare esattamente lo stesso grado di riduzione per tutti i pazienti con funzionalità renale ridotta.
**Stimata sulla base della superficie corporea, o misurata.
Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia. Tabella 4: Dose di mantenimento raccomandate di Glazidim nella compromissione renale âE.“ infusione continua Adulti e bambini ≥ 40 kg
Clearance della creatinina (ml/min) Creatinina sierica μmol/l (mg/dl) circa Frequenza del dosaggio (oraria)
50–31 150–200 (1,7–2,3) Dose da carico di 2 g seguita da 1 g a 3 g/24 ore
30–16 200–350 (2,3–4,0) Dose da carico di 2 g seguita da 1 g/24 ore
≤15 >350 (>4,0) Non valutata
Si consiglia cautela nella scelta della dose. Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.Bambini < 40 kg La sicurezza e l’efficacia di Glazidim somministrato come infusione continua nei bambini con compromissione renale di peso < a 40 kg non sono state stabilite. Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia. Se viene impiegata l’infusione continua nei bambini con compromissione renale, la clearance della creatinina deve essere calcolata in funzione della superficie corporea o della massa corporea magra. Emodialisi I valori di emivita sierica durante l’emodialisi variano da 3 a 5 ore. Dopo ogni periodo di emodialisi, la dose di mantenimento di ceftazidima raccomandata nelle tabelle 5 e 6 deve essere ripetuta. Dialisi peritoneale La ceftazidima può essere usata nella dialisi peritoneale e nella dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD). Oltre all’utilizzo per via endovenosa, la ceftazidima può essere aggiunta al liquido di dialisi (di solito da 125 a 250 mg per 2 litri di soluzione di dialisi). Per i pazienti con insufficienza renale in emodialisi continua artero–venosa o emofiltrazione ad alto flusso in unità di terapia intensiva: 1 g al giorno sia come dose singola o in dosi suddivise. Per l’emofiltrazione a basso flusso seguire il dosaggio raccomandato nella compromissione renale. Per i pazienti in emofiltrazione veno–venosa ed emodialisi veno–venosa, seguire il dosaggio raccomandato nelle tabelle 5 e 6 qui di seguito. Tabella 5: Linee guida sul dosaggio in emofiltrazione continua veno–venosa
Funzionalità renale residua (clearance della creatinina ml/min) Dose di mantenimento (mg) per un tasso di ultrafiltrazione (ml/min) di 1:
5 16.7 33.3 50
0 250 250 500 500
5 250 250 500 500
10 250 500 500 750
15 250 500 500 750
20 500 500 500 750
1 Dose di mantenimento da somministrare ogni 12 ore.
Tabella 6: Linee guida sul dosaggio in emodialisi continua veno–venosa
Funzionalità renale residua (clearance della creatinina ml/min) Dose di mantenimento (mg) per un tasso di flusso dializzato di1:
1,0 litro/ora 2,0 litro/ora
Tasso di ultrafiltrazione (litro/ora) Tasso di ultrafiltrazione (litri/ora)
0,5 1,0 2,0 0,5 1,0 2,0
0 500 500 500 500 500 750
5 500 500 750 500 500 750
10 500 500 750 500 750 1000
15 500 750 750 750 750 1000
20 750 750 1000 750 750 1000
1 Dose di mantenimento da somministrare ogni 12 ore.
Modo di somministrazione La dose dipende dalla gravità, dalla sensibilità, dal sito e dal tipo di infezione e dall’età e dalla funzionalità renale del paziente. Glazidim 500 mg e 250 mg deve essere somministrato per iniezione endovenosa o per iniezione intramuscolare profonda. I siti di iniezione intramuscolare consigliati sono il quadrante superiore esterno del gluteus maximus o parte laterale della coscia. Le soluzioni di Glazidim possono essere somministrate direttamente in vena. La via di somministrazione standard raccomandata è per iniezione endovenosaintermittente. La somministrazione intramuscolare deve essere presa in considerazione solo quando la via di somministrazione endovenosa non sia possibile o risulti meno appropriata per il paziente. Glazidim 1 g deve essere somministrato per iniezione endovenosa o per infusione o per iniezione intramuscolare profonda. I siti di iniezione intramuscolare consigliati sono il quadrante superiore esterno del gluteus maximus o parte laterale della coscia. Le soluzioni di Glazidim possono essere somministrate direttamente in vena o introdotte attraverso un set infusionale se il paziente sta ricevendo liquidi per via parenterale. La via di somministrazione standard raccomandata è per iniezione endovenosa intermittente o per infusione endovenosa continua. La somministrazione intramuscolare deve essere presa in considerazione solo quando la via di somministrazione endovenosa non sia possibile o risulti meno appropriata per il paziente. Glazidim 2 g deve essere somministrato per iniezione endovenosa o per infusione. Le soluzioni di Glazidim possono essere somministrate direttamente in vena o introdotte attraverso un set infusionale se il paziente sta ricevendo liquidi per via parenterale. La via di somministrazione standard raccomandata è per iniezione endovenosa intermittente o per infusione endovenosa continua.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità a ceftazidima, a qualsiasi altra cefalosporina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Anamnesi di grave ipersensibilità (ad esempio reazione anafilattica) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta–lattamico (penicilline, monobattamici e carbapenemici).
4. Avvertenze
Ipersensibilità Come con tutti gli agenti antibatterici beta–lattamici, sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi e talvolta fatali. In caso di gravi reazioni di ipersensibilità il trattamento con ceftazidima deve essere sospeso immediatamente e devono essere instaurate misure di emergenza adeguate. Prima di iniziare il trattamento, deve essere accertato che il paziente non abbia un’anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilità a ceftazidima o ad altre cefalosporine o a qualsiasi altro tipo di agente beta–lattamico. Si deve porre particolare cautela se ceftazidima viene somministrata a pazienti con un’anamnesi di ipersensibilità non grave ad altri agenti beta–lattamici. Spettro di attività Ceftazidima ha uno spettro limitato di attività antibatterica. Non è idonea per l’uso come singolo agente antibatterico per il trattamento di alcuni tipi di infezioni a meno che l’agente patogeno non sia già documentato e noto essere sensibile o se esista un alto sospetto che l’agente patogeno più probabile possa essere sensibile al trattamento con ceftazidima. Ciò si applica in particolare quando si considera il trattamento di pazienti con batteriemia e quando si tratta la meningite batterica, le infezioni della cute e dei tessuti molli e le infezioni dell’osso e delle articolazioni. Inoltre, ceftazidima è sensibile all’idrolisi di diverse beta lattamasi ad ampio spettro (extended–spectrum beta–lactamases–ESBLs). Pertanto si devono prendere in considerazione le informazioni sulla prevalenza di organismi che producono ESBL nello scegliere il trattamento con ceftazidina. Colite pseudomembranosa Colite associata ad agenti antibatterici e colite pseudomembranosa sono state riportate con quasi tutti gli agenti antibatterici, compresa ceftazidima e può variare in gravità da lieve a pericolosa per la vita. Pertanto, è importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante o successivamente alla somministrazione di ceftazidima (vedere paragrafo 4.8). La sospensione della terapia con ceftazidima e la somministrazione di un trattamento specifico per il Clostridium difficile devono essere presi in considerazione. Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi. unzionalità renale Il trattamento concomitante con alte dosi di cefalosporine e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o diuretici potenti (ad esempio furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalità renale. Ceftazidima è eliminata per via renale, pertanto la dose deve essere ridotta in base al grado di compromissione renale. I pazienti con compromissione renale devono essere controllati attentamente per l’efficacia e per la sicurezza. Occasionalmente sono state riportate sequele neurologiche quando la dose non è stata ridotta nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Sovracrescita di microrganismi non sensibili L’uso prolungato può comportare una sovracrescita di microrganismi non sensibili (ad esempio Enterococchi, funghi) che può richiedere l’interruzione del trattamento o altre misure adeguate. E’ essenziale un ripetuto controllo delle condizioni del paziente. Interazioni con i test/saggi Ceftazidima non interferisce con i test enzimatici per la determinazione della glicosuria, ma si può verificare una leggera interferenza (falso–positivo) con i metodi basati sulla riduzione del rame (Benedict, Fehling, Clinitest). Ceftazidima non interferisce con il test del picrato alcalino per la determinazione della creatinina. Lo sviluppo di un test positivo di Coombs associato con l’uso di ceftazidima in circa il 5% dei pazienti può interferire con i test di compatibilità del sangue. Contenuto di sodio Informazioni importanti su un eccipiente di Glazidim: 250 mg polvere per soluzione iniettabile Glazidim 250 mg contiene 13 mg di sodio per flaconcino. 500 mg polvere per soluzione iniettabile Glazidim 500 mg contiene 26 mg di sodio per flaconcino. 1 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione, 1 g polvere per soluzione per infusione Glazidim 1 g contiene 52 mg di sodio per flaconcino. 2 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione, 2 g polvere per soluzione per infusione Glazidim 2 g contiene 104 mg di sodio per flaconcino. Questo deve essere considerato per i pazienti che sono in un regime di dieta sodio controllata.
5. Interazioni
Sono stati effettuati solo studi di interazione con probenecid e furosemide. L’uso concomitante di alte dosi con medicinali nefrotossici può avere effetti negativi sulla funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4). Cloramfenicolo è un antagonista in vitro di ceftazidima e di altre cefalosporine. La rilevanza clinica di tale osservazione non è conosciuta, ma, qualora venga proposta la somministrazione concomitante di ceftazidima e cloramfenicolo, bisogna considerare la possibilità che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici.
6. Effetti indesiderati
Le reazioni avverse più comuni sono eosinofilia, trombocitosi, flebite o tromboflebite con la somministrazione endovenosa, diarrea, aumenti transitori degli enzimi epatici, rash maculopapulare o urticarioide, dolore e/o infiammazione a seguito di iniezione intramuscolare e positività al test di Coombs. Per determinare la frequenza di effetti indesiderati comuni e non comuni sono stati utilizzati i dati provenienti da studi clinici sponsorizzati e non sponsorizzati. Le frequenze assegnate a tutti gli altri effetti indesiderati sono state determinate soprattutto sulla base dei dati di farmacovigilanza successivi all’immissione in commercio e si riferiscono alla frequenza di segnalazione piuttosto che alla frequenza reale. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità. La seguente convenzione è stata usata per la classificazione della frequenza: Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥1/100 a <1/10) Non comune (≥1/1000 a <1/100) Raro (≥1/10.000 a <1/1000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili)
Classificazione per sistemi ed organi Comune Non comune Molto raro Non nota
Infezioni ed infestazioni   Candidosi (inclusa vaginite e candidasi del cavo orale)    
Patologie del sistema emolinfopoietico Eosinofilia Trombocitosi Neutropenia Leucopenia Trombocitopenia   Agranulocitosi Anemia emolitica Linfocitosi
Disturbi del sistema immunitario       Anafilassi (inclusi broncospasmo e/o ipotensione) (vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema nervoso   Cefalea Capogiri   Sequele neurologiche1 Parestesia
Patologie vascolari Flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa      
Patologie gastrointestinali Diarrea Diarrea associata ad agenti antibatterici e colite2 (vedere paragrafo 4.4) Dolore addominale Nausea Vomito   Sapore sgradevole
Patologie epatobiliari Innalzamenti transitori di uno o più degli enzimi epatici 3     Ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash urticarioide o maculopapulare Prurito   Necrolisi epidermica tossica Sindrome di Stevens–Johnson Eritema multiforme Angioedema Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) 4
Patologie renali e urinarie   Incrementi transitori di ammoniemia, azotemia e/o creatinina sierica Nefrite interstiziale Insufficienza renale acuta  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore e/o infiammazione dopo iniezione intramuscolare Febbre    
Esami diagnostici Positività al test di Coombs 5      
¹Sono state riportate segnalazioni di sequele neurologiche compresi tremori, mioclonie, convulsioni, encefalopatia e coma in pazienti con compromissione renale nei quali il dosaggio di Glazidim non era stato opportunamente ridotto. ²Diarrea e colite possono essere associate alla presenza del Clostridium difficile e presentarsi sotto forma di colite pseudomembranosa. ³ALT (SGPT), AST (SOGT), LHD, GGT, fosfatasi alcalina. 4 Ci sono stati casi rari in cui DRESS è stata associata a ceftazidima. 5Una positività al test di Coombs si sviluppa nel 5% circa dei pazienti e può interferire con i test di compatibilità del sangue. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Vi è una quantità limitata di dati sull’uso di ceftazidima in donne in stato di gravidanza. Studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, lo sviluppo embrio/fetale, il parto o lo sviluppo post natale (vedere paragrafo 5.3). Glazidim deve essere prescritto a donne in stato di gravidanza solo se il beneficio supera il rischio. Allattamento Ceftazidima è escreta nel latte materno in piccole quantità ma alle dosi terapeutiche di ceftazidima non sono previsti effetti sui bambini allattati al seno. Ceftazidima può essere usata durante l’allattamento. Fertilità Nessun dato disponibile.
8. Conservazione
Prima della ricostituzione conservare i flaconcini al riparo dalla luce. Il prodotto in soluzione, dopo ricostituzione con acqua p.p.i. o con i liquidi infusionali compatibili (ad esempio soluzione fisiologica, glucosata o di sodio lattato) deve essere usato di norma entro 18 ore se con–servato a temperatura ordinaria ed entro 7 giorni se conservato a 4° C.
9. Principio attivo
Glazidim 250 mg polvere per soluzione iniettabile Ogni flaconcino contiene 250 mg di ceftazidima (come ceftazidima pentaidrato) Glazidim 500 mg polvere per soluzione iniettabile Ogni flaconcino contiene 500 mg di ceftazidima (come ceftazidima pentaidrato) Glazidim 1 g polvere per soluzione iniettabile Ogni flaconcino contiene 1 g di ceftazidima (come ceftazidima pentaidrato) Glazidim 1 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Ogni flaconcino contiene 1 g di ceftazidima (come ceftazidima pentaidrato) Glazidim 2 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Ogni flaconcino contiene 2 g di ceftazidima (come ceftazidima pentaidrato) Glazidim 1 g polvere per soluzione per infusione Ogni flaconcino contiene 1 g di ceftazidima (come ceftazidima pentaidrato) Glazidim 2 g polvere per soluzione per infusione Ogni flaconcino contiene 2 g di ceftazidima (come ceftazidima pentaidrato) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Flaconcini di polvere: sodio carbonato anidro. Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili. La sacca infusionale contiene: sodio cloruro acqua per preparazioni iniettabili
11. Sovradosaggio
Sovradosaggio può portare a sequele neurologiche tra le quali encefalopatia, convulsioni e coma. Sintomi di sovradosaggio possono verificarsi qualora la dose non venga ridotta in maniera appropriata nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). I livelli sierici di ceftazidima possono essere ridotti dalla emodialisi o dalla dialisi peritoneale.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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