Gopten 2 mg capsule rigide 14 capsule

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Ipertensione arteriosa. Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico, in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra con o senza segni di insufficienza cardiaca.
2. Posologia
Posologia Adulti Nell’ipertensione arteriosa : la posologia è di 1 capsula da 2 mg in una singola somministrazione giornaliera. Questa dose può essere raddoppiata, se necessario, dopo 2 o 4 settimane dall’inizio del trattamento. Nel soggetto anziano con funzione renale nella norma, non è necessario alcun adattamento posologico. In caso sia stato precedentemente instaurato un trattamento diuretico è necessario osservare alcune precauzioni (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1) ed iniziare la terapia con GOPTEN 0,5 mg, 1 capsula al giorno. Nei pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina compresa tra 30 ml/min. e 10 ml/min., il trattamento inizierà con la dose giornaliera da 0,5 mg che potrà essere aumentata ad 1 mg, se necessario. Nei pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min., così come negli emodializzati, la posologia è di 1 capsula da 0,5 mg in un’unica somministrazione giornaliera. In questi soggetti si raccomanda un controllo periodico della potassiemia e della creatininemia. Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico : il trattamento potrà essere iniziato da 3 a 7 giorni dopo l’infarto miocardico. La dose iniziale dovrà essere valutata sulla base della pressione arteriosa. Il trattamento sarà iniziato alla dose di 0,5 mg. Questa dose potrà essere aumentata il giorno seguente a 1 mg (sempre in monosomministrazione) e mantenuta per due giorni e poi progressivamente aumentata fino ad un massimo di 4 mg, sempre in un’unica somministrazione. Questo aumento posologico potrà essere temporaneamente sospeso in base alla tollerabilità emodinamica, come per esempio in caso di ipotensione arteriosa. In caso di ipotensione è necessario rivedere le terapie ipotensive associate (ad esempio i vasodilatatori, nitrati compresi, i diuretici, ecc.) e ridurne possibilmente i dosaggi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1). Modo di somministrazione Per uso orale. Dato che l'assorbimento di GOPTEN non è influenzato dal cibo, le capsule possono essere somministrate prima, durante o dopo i pasti.
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo, ad un qualsiasi altro ACE inibitore o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Precedenti di ipersensibilità incluso edema angioneurotico (edema di Quincke) correlati ad un precedente trattamento con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitore). • Angioedema ereditario/idiopatico. • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). • L’uso concomitante di GOPTEN con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
4. Avvertenze
GOPTEN non deve essere usato in pazienti affetti da stenosi od ostruzione aortica. Precauzioni di carattere generale: in alcuni pazienti già sottoposti a trattamento a base di diuretici, in particolare nel caso in cui questo trattamento sia stato istituito solo di recente, la diminuzione della pressione arteriosa all’inizio del trattamento a base di trandolapril può risultare eccessiva. Ipotensione sintomatica: nei pazienti che presentano ipertensione non associata a complicanze, dopo l’assunzione della dose iniziale di trandolapril, raramente è stata osservata la comparsa di ipotensione sintomatica come anche dopo l’aumento della dose di trandolapril. È più probabile che l’ipotensione sintomatica si manifesti in pazienti che presentino una deplezione di volume e di sodio causata da una terapia prolungata con diuretici, da una dieta iposodica, da dialisi, dalla presenza di diarrea o vomito. Di conseguenza, in questi pazienti, la terapia a base di diuretici dovrebbe essere sospesa e la deplezione di volume e/o di sodio corretta prima di dare inizio alla terapia a base di trandolapril. Simili considerazioni possono essere applicate a pazienti con cardiopatia ischemica o con malattie cerebrovascolari nei quali una eccessiva caduta di pressione potrebbe provocare un infarto del miocardio o un accidente cerebrovascolare. Pazienti con ipertensione nefrovascolare: gli ACE-inibitori possono essere utilizzati finché un trattamento curativo dell’ipertensione nefrovascolare viene effettuato, o se tale procedura non viene portata avanti. Il rischio di una severa ipotensione arteriosa e insufficienza renale è aumentato in pazienti con precedente stenosi bilaterale o unilaterale dell’arteria renale in trattamento con un ACE-inibitore. I diuretici possono ulteriormente aumentarne il rischio. La perdita della funzione renale può verificarsi solo con piccole modifiche nella creatinina sierica, anche nei pazienti con stenosi unilaterale dell’arteria renale. Per questi pazienti il trattamento dovrebbe essere iniziato in ospedale sotto stretta sorveglianza medica con basse dosi e un attento adeguamento della dose. Il trattamento con diuretici dovrebbe essere sospeso, e la funzionalità renale e il potassio nel siero dovrebbero essere monitorati durante le prime settimane di trattamento. Ipotensione arteriosa e/o insufficienza renale funzionale: una stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone è stata osservata in corso di deplezione idrosodica importante (regime iposodico o trattamento diuretico prolungato), di stenosi dell’arteria renale, di insufficienza cardiaca congestizia e di cirrosi ascitica. Il blocco di tale sistema con l’impiego di un inibitore dell’enzima di conversione può provocare in tali casi una ipotensione considerevole, soprattutto dopo la prima somministrazione o nel corso delle prime 2 settimane di trattamento. Più raramente può manifestarsi insufficienza renale funzionale che impone una particolare sorveglianza del soggetto. Nel caso di precedenti trattamenti diuretici è consigliabile o interrompere il diuretico almeno 3 giorni prima dell’inizio del trattamento con GOPTEN o iniziare la terapia con 1 capsula al giorno di GOPTEN 0,5 mg. Nel caso di ipertensione renovascolare si consiglia di iniziare il trattamento con la posologia giornaliera di 1 capsula da 0,5 mg. Nel caso fosse necessario proseguire il trattamento diuretico, nell’insufficienza cardiaca congestizia e nell’ipertensione renovascolare, si raccomanda di sorvegliare la creatinina plasmatica, in particolare all’inizio del trattamento. Edema angioneurotico (edema di Quincke): trandolapril può causare angioedema che include edema del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe. In tal caso, GOPTEN deve essere sospeso ed il paziente deve essere tenuto sotto controllo finché l’edema non sia sparito. È stato dimostrato che gli ACE inibitori sono in grado di causare più frequentemente la comparsa di episodi di angioedema in pazienti neri piuttosto che nei pazienti non neri. I pazienti che assumono una terapia concomitante con inibitori di mTOR (ad es., sirolimus, everolimus, temsirolimus) possono essere esposti a un rischio maggiore di angioedema (ad es., gonfiore delle vie aeree o della lingua, con o senza compromissione respiratoria) (vedere paragrafo 4.5). Nei pazienti trattati con ACE-inibitori è stato riportato angioedema intestinale. Questo deve essere preso in considerazione nei pazienti in trattamento con trandolapril che presentano dolori addominali (con o senza nausea o vomito). Pazienti che manifestano l’edema angioneurotico devono immediatamente sospendere la terapia e devono essere monitorati fino alla risoluzione dell’edema stesso. Quando l’edema è limitato al viso, la condizione si risolve generalmente spontaneamente senza trattamento. Quando l’edema coinvolge non solo il viso ma anche la glottide può dare luogo a complicazioni pericolose per la vita a causa del rischio di ostruzione delle vie aeree. Angioedema che coinvolge la lingua, la glottide o la laringe richiede la somministrazione sottocutanea immediata di 0,3-0,5 ml di una soluzione di adrenalina (1:1000) unitamente ad altre misure terapeutiche appropriate. Si deve prestare attenzione nei pazienti con una storia di edema angioneurotico idiopatico, e GOPTEN è controindicato se l’edema angioneurotico è una reazione avversa agli ACE inibitori (vedere paragrafo 4.3). Reazioni anafilattoidi e possibili reazioni correlate durante trattamento di desensibilizzazione: nei pazienti che ricevono una terapia con ACE-inibitori, in concomitanza con un trattamento di desensibilizzazione ai veleni animali (es. immunoterapia allergenica), si possono sviluppare reazioni anafilattoidi in alcuni casi ad esito fatale. Reazioni anafilattoidi e possibili reazioni correlate durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL): nei pazienti che ricevono una terapia con ACE-inibitori, in concomitanza con aferesi delle LDL, si possono sviluppare reazioni anafilattoidi ad esito fatale. Neutropenia: molto raramente sono stati segnalati casi di neutropenia senza che fosse stabilita una relazione di causa ed effetto. Come per tutti gli inibitori dell’enzima di conversione si consigliano periodici controlli ematologici, in particolare nei pazienti affetti da collagenopatia con o senza compromissione della funzione renale. Danno renale: la posologia dovrà essere ridotta nei soggetti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min; la funzionalità renale di questi pazienti deve essere attentamente monitorata (vedere paragrafo 4.2). In pazienti affetti da insufficienza renale, insufficienza cardiaca congestizia o stenosi arteriosa renale unilaterale o bilaterale, aventi un unico rene così come dopo trapianto del rene, si corre il rischio di un peggioramento della funzione renale. Alcuni pazienti ipertesi senza alcun segno apparente di patologie renali pre-esistenti possono sviluppare aumenti dell’azotemia plasmatica e della creatininemia sierica quando il trandolapril è assunto contemporaneamente ad un diuretico. Si può verificare proteinuria particolarmente in pazienti con compromissione della funzionalità renale esistente o a dosi di ACE-inibitori relativamente alte. Inoltre nei pazienti con insufficienza renale deve essere considerato il rischio di iperkaliemia e deve essere controllato regolarmente lo stato elettrolitico del paziente. Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Insufficienza epatica: poiché il trandolapril è un profarmaco metabolizzato nel suo derivato attivo nel fegato, deve essere posta particolare attenzione e effettuato un accurato monitoraggio in quei pazienti con compromissione epatica.Le concentrazioni plasmatiche di farmaco aumentano e, pertanto, si consiglia di iniziare il trattamento con 1 capsula da 0,5 mg al giorno e di adattarlo in funzione della risposta terapeutica.Soggetti anziani: gli studi di farmacocinetica su GOPTEN nei soggetti ipertesi con età superiore a 65 anni, con funzione renale nella norma, indicano che non è necessario nessun adattamento posologico. In quelli con funzione renale alterata vedere il paragrafo 4.2. Chirurgia/Anestesia: in pazienti sottoposti a un intervento chirurgico o in caso di anestesia con agenti che possono causare ipotensione, gli inibitori dell’enzima di conversione possono provocare una ipotensione che può essere corretta mediante espansione della volemia. Il trandolapril può inibire la formazione dell’angiotensina II secondaria al rilascio compensativo di renina. Agranulocitosi e depressione del midollo spinale: in pazienti in terapia con ACE inibitori, sono stati osservati casi di agranulocitosi e depressione del midollo spinale. Il rischio di neutropenia sembra essere dose- e tipo-correlato e dipende dallo stato clinico del paziente. Queste reazioni sono più frequenti in pazienti con danno renale, specialmente quelli affetti da collagenopatie vascolari. Tuttavia, in pazienti affetti da collagenopatie vascolari (ad esempio lupus erythematosus e sclerodermia), deve essere effettuato un attento monitoraggio della conta dei globuli bianchi e dei livelli proteici nell’urina, specialmente se associate a funzionalità renale ridotta e a terapia concomitante in particolare con corticosteroidi e antimetaboliti. La neutropenia è reversibile dopo l’interruzione del trattamento con ACE inibitori. Iperkaliemia: nei pazienti ipertesi, sono stati osservati aumenti di potassio nel siero, in particolar modo in quelli con insufficienza renale e/o insufficienza cardiaca. Fattori di rischio per lo sviluppo dell’iperkaliemia includono insufficienza renale, diuretici risparmiatori di potassio, l’uso concomitante di agenti per il trattamento dell’ipokaliemia, diabete mellito e/o disfunzione ventricolare sinistra dopo infarto miocardico; oppure pazienti che assumono altre sostanze attive associate ad aumenti nei livelli sierici di potassio (ad es., eparina, cotrimossazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo). Qualora l’uso concomitante degli agenti summenzionati venga considerato appropriato, si raccomanda un regolare monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).. Tosse: durante il trattamento con ACE-inibitori può presentarsi una tosse secca non produttiva che scompare dopo l’interruzione del trattamento. Malattie ereditarie Informazioni importanti su alcuni eccipienti: GOPTEN 0,5 mg capsule rigide e GOPTEN 2 mg capsule rigide contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale. Gravidanza: la terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Allattamento: l’uso di trandolapril durante l’allattamento al seno non è raccomandato (vedere paragrafo 4.6). Popolazione pediatrica Si raccomanda di non impiegare GOPTEN nei soggetti in età pediatrica poiché la sicurezza e l’efficacia del trandolapril nei bambini non è stata studiata.
5. Interazioni
Terapia con Diuretici La combinazione con diuretici o altri farmaci antiipertensivi può potenziare la risposta antipertensiva a trandolapril. Farmaci adrenergici-bloccanti devono essere combinati con trandolapril solo sotto attento controllo. L’associazione di GOPTEN con diuretici risparmiatori di potassio (lo spironolattone, l’amiloride, il triamterene) o integratori di potassio può aumentare il rischio di iperkaliemia soprattutto nei soggetti con insufficienza renale, diabete mellito, e/o disfunzione ventricolare sinistra a seguito di un infarto miocardico. Se tali associazioni dovessero rendersi necessarie è indispensabile sorvegliare frequentemente la potassiemia. Nello studio Trandolapril Cardiac Evaluation (TRACE), uno studio randomizzato controllato con placebo a gruppi paralleli, in pazienti sopravvissuti a infarto del miocardio acuto con una residua disfunzione sistolica ventricolare sinistra, è stata osservata iperkaliemia come evento avverso nel 5% (0,2% related) e nel 3% (non related) dei soggetti nei guppi trattati con trandolapril e placebo rispettivamente. Ottanta soggetti (80%) in questo studio hanno ricevuto diuretici. Vedere paragrafo 4.4. Il trandolapril può attenuare la perdita di potassio causata dai diuretici tiazidici. Nei soggetti in trattamento con un diuretico, soprattutto quando è recente l’istituzione di tale trattamento, può esserci il rischio di ipotensione eccessiva, che può essere evitato sospendendo il diuretico qualche giorno prima dell’inizio del trattamento con GOPTEN. Se la contemporanea somministrazione di diuretico è indispensabile, occorre sorvegliare il paziente almeno nelle prime 2 ore dopo l’assunzione di GOPTEN (vedere paragrafi 4.4 e 4.2). Cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo) I pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti a un maggiore rischio di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4). Agenti antidiabetici Nei soggetti diabetici si raccomanda un controllo della glicemia. Infatti, come con tutti gli ACE inibitori, l’uso concomitante di farmaci antidiabetici (insulina o agenti ipoglicemici orali) può potenziare l’effetto ipoglicemizzante con grave rischio di ipoglicemia. Antagonisti del recettore dell’angiotensina II, Aliskiren I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Litio Il trandolapril può ridurre l’eliminazione del Litio. È necessario monitorare i livelli sierici di litio. Altre interazioni In pazienti trattati con ACE-inibitori, si sono verificate delle reazioni anafilattoidi alle membrane di poliacrilonitrile ad alto-flusso usate in emodialisi. Come per gli altri antipertensivi appartenenti a questa classe, questa combinazione deve essere evitata quando si prescrivono ACE-inibitori a pazienti sottoposti a dialisi renale. Co-somministrazione con FANS: l’uso concomitante di ACE inibitori e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all’inizio della terapia concomitante. Come con tutti gli antiipertensivi, gli ACE inibitori somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es. Inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si può verificare un’attenuazione dell’effetto anti-ipertensivo. Pertanto deve essere intensificato il monitoraggio della pressione sanguigna quando si assume qualsiasi antinfiammatorio non steroideo oppure quando se ne interrompa l’assunzione nel caso di un paziente in trattamento con trandolapril. I FANS, incluso l’acido acetilsalicilico, a meno che quest’ultimo venga usato a più basse dosi come anti-aggregante piastrinico, devono essere evitati con ACE-inibitori in pazienti con insufficienza cardiaca. L’effetto ipotensivo di certi anestetici inalatori può essere aumentato dagli ACE-inibitori. Allopurinolo, agenti citostatici o immunosoppressori, corticosteroidi sistemici oppure procainamide possono aumentare il rischio di leucopenia, se usati in concomitanza con gli ACE-inibitori. Gli antiacidi possono causare una riduzione della biodisponibilità degli ACE-inibitori. L’alcol aumenta il rischio di ipotensione. L’effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori può essere ridotto dai simpaticomimetici, per cui i pazienti devono essere attentamente monitorati. Come per tutti i trattamenti con antipertensivi, l’associazione con un neurolettico o con un antidepressivo imipraminico aumenta il rischio di ipotensione ortostatica. La co-somministrazione degli ACE-inibitori e degli inibitori dell’mTOR (target della rapamicina nei mammiferi), come ad esempio temsirolimus, sirolimus e everolimus, può aumentare il rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Nessuna interazione farmacocinetica è stata evidenziata associando GOPTEN alla digossina, furosemide e nifedipina a lento rilascio. Non è stata evidenziata alcuna modifica delle proprietà anticoagulanti della warfarina. Non sono state osservate interazioni cliniche in pazienti post-infartuati con disfunzione ventricolare sinistra dopo somministrazione di GOPTEN in associazione a trombolitici, aspirina, b-bloccanti, calcio-antagonisti, nitrati, anticoagulanti, diuretici o digossina. I farmaci b-bloccanti devono essere associati a trandolapril solo tenendo i pazienti sotto stretto controllo. Non sono state riscontrate interazioni cliniche tra trandolapril e cimetidina. Auroterapia: sono state raramente segnalate reazioni nitritoidi (i cui sintomi includono arrossamento del volto, nausea, vomito ed ipotensione) in pazienti trattati con sali d’oro per via iniettabile (es. aurotiomalato di sodio) in concomitanza con ACE inibitori. Nessuna interazione si manifesta con la contemporanea assunzione di cibo.
6. Effetti indesiderati
La seguente tabella mostra le reazioni avverse riportate durante studi clinici con il trandolapril sull’ipertensione (n=2,520) e sul post-infarto del miocardio (n=876) e dall’esperienza post marketing. Le reazioni considerate come possibilmente correlate a trandolapril sono raggruppate per classe organo-sistemica e frequenza usando la seguente convenzione: comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), rara (≥1/10000, <1/1000), molto rara (<1/10000) e non nota (reazioni avverse dall’esperienza post-marketing che non possono essere definite sulla base dei dati disponibili). Le reazioni avverse sono riportate in ordine di gravità decrescente, all’interno di ciascun gruppo di frequenza, quando la gravità può essere valutata.
Classificazione per sistemi ed organi Frequenza
Comune Non comune Rara Molto Rara Non nota
Infezioni e infestazioni     Bronchite, Faringite    
Patologie del sistema emolinfopoietico     Leucopenia, Anemia, Patologia piastrinica, Patologia dei leucociti   Agranulocitosi, Pancitopenia
Disturbi del sistema immunitario     Ipersensibilità    
Patologie endocrine         Iperkaliemia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione     Iperglicemia, Ipercolesterolemia, Iperlipidemia, Iperuricemia, Gotta, Anoressia, Appetito aumentato    
Disturbi psichiatrici   Insonnia, Libido diminuita Allucinazione, Depressione, Disturbo del sonno, Ansia, Agitazione, Apatia    
Patologie del sistema nervoso Cefalea, Capogiro Sonnolenza Accidente cerebrovascolare, Sincope, Mioclono, Parestesia, Emicrania, Emicrania senza aura, Disgeusia   Attacco ischemico transitorio, Emorragia cerebrale, Disturbo dell’equilibrio
Patologie dell’occhio     Blefarite, Edema congiuntivale, Acuità visiva ridotta, Patologia dell’occhio    
Patologie dell’orecchio e del labirinto   Vertigine Tinnitus    
Patologie cardiache   Palpitazioni Infarto miocardico, Ischemia miocardica, Angina pectoris, Insufficienza cardiaca, Tachicardia ventricolare, Tachicardia, Bradicardia   Blocco atrioventricolare, Arresto cardiaco, Aritmia
Patologie vascolari Ipotensione* Vampata di calore Ipertensione, Angiopatia, Ipotensione ortostatica, Disturbo vascolare periferico, Vena varicosa    
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Infezioni delle vie respiratorie superiori, Infiammazione delle vie respiratorie superiori, Congestione delle vie respiratorie superiori Dispnea, Epistassi, Dolore orofaringeo, Tosse produttiva, Patologia respiratoria   Broncospasmo
Patologie gastrointestinali   Nausea, Diarrea, Dolore gastrointestinale, Costipazione, Patologie gastrointestinali Ematemesi, Gastrite, Dolore addominale, Vomito, Dispepsia, Bocca secca, Flatulenza   Ileo, Pancreatite
Patologie epatobiliari     Epatite, Iperbilirubinemia Colestasi Ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Prurito, Eruzione cutanea Angioedema, Psoriasi, Iperidrosi, Eczema, Acne, Cute secca, Patologie della pelle Dermatite Alopecia, Orticaria, Sindrome di Stevens-Johnson, Necrolisi tossica epidermale
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Dolore dorsale, Spasmi muscolari, Dolore agli arti Artralgia, Dolore osseo, Osteoartrite   Mialgia
Patologie renali ed urinarie     Infezioni delle vie urinarie, Insufficienza nella funzione renale, Azotemia, Poliuria, Pollachiuria    
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Disfunzione erettile      
Patologie congenite, familiari e genetiche     Malformazione arteriosa congenita, Ittiosi vulgaris    
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Dolore toracico, Edema periferico, Malessere Edema, Affaticamento   Piressia
Esami diagnostici     Sodio ematico diminuito, Attività enzimatica anormale Potassio ematico aumentato, Gamma-glutamiltransferasi aumentata, Lipasi aumentata, Immunoglobuline aumentate Conta delle piastrine diminuita, Emoglobina ridotta, Ematocrito ridotto, Fosfatasi alcalina ematica aumentata, Latticodeidrogenasi ematica aumentata, Analisi di laboratorio anormale, Prova di funzione epatica anormale, Transaminasi aumentate, Elettrocardiogramma anormale, Creatinina ematica aumentata, Urea ematica aumentata
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura     Traumatismo    
* Dallo studio clinico TRACE (n=876) l’ipotensione ha una frequenza comune nei pazienti con una disfunzione ventricolare sinistra in seguito a infarto del miocardio. Tuttavia ha una frequenza non comune negli stessi pazienti da studi clinici sull’ipertensione (n = 2,520). Le seguenti reazioni avverse sono state riportate con una frequenza non nota per gli ACE-inibitori come classe.
Classificazione per sistemi ed organi Tipo
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia emolitica, Eosinofilia
Patologie del sistema nervoso Stato confusionale
Patologie dell’occhio Visione offuscata
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Sinusite, Rinite
Patologie gastrointestinali Angioedema dell’intestino tenue, Glossite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema multiforme, Dermatite psoriasiforme
Esami diagnostici Anticorpi antinucleo aumentati
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. È noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Allattamento Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di GOPTEN durante l’allattamento al seno, GOPTEN non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento al seno, specialmente in casi di allattamento di neonati o prematuri.
8. Conservazione
Conservare a temperatura non superiore a 25 °C.
9. Principio attivo
GOPTEN 0,5 mg capsule rigide Una capsula contiene: • principio attivo: trandolapril 0,5 mg; • eccipienti con effetti noti: lattosio. GOPTEN 2 mg capsule rigide Una capsula contiene: • principio attivo: trandolapril 2 mg; • eccipienti con effetti noti: lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Amido di mais, lattosio, povidone, sodio stearil fumarato. Composizione della capsula: eritrosina (E 127), gelatina, ossido di ferro giallo (E 172), titanio diossido (E 171).
11. Sovradosaggio
La dose massima utilizzata durante gli studi clinici è stata di 16 mg. A tale dose non si è manifestata alcuna intolleranza. I sintomi da overdose sono ipotensione grave, shock, stupore, bradicardia, disturbi elettrolitici e insufficienza renale. Dopo l’ingestione di una dose eccessiva, il paziente deve essere strettamente monitorato, preferibilmente in un reparto di terapia intensiva. Gli elettroliti sierici e la creatinina sierica devono essere misurate frequentemente. Le procedure terapeutiche dipendono dalla gravità dei sintomi. Se l’ingestione è recente, adottare misure volte ad eliminare trandolapril (per esempio vomito, lavanda gastrica, somministrazione di adsorbenti e di sodio solfato). In caso di ipotensione sintomatica il paziente deve essere posto nella posizione di shock e deve essere iniziato al più presto possibile un trattamento con soluzione salina fisiologica o altre forme di espansione del plasma. Dovrebbe essere preso in considerazione il trattamento con angiotensina II. Bradicardia o gravi reazioni vaso-vagale devono essere trattate con l’atropina. Dovrebbe essere presa in considerazione la terapia con pacemaker. Non è noto se il trandolapril può essere eliminato dal corpo mediante emodialisi. Trattamento Non esiste uno specifico antidoto per un overdose di trandolapril.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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