Immunorho 300 mcg/2 ml (1500ui) soluzione iniettabile per uso intramuscolare siringa preriempita da 2 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Profilassi della immunizzazione anti-Rh(D) in donne in età fertile Rh(D) negative. • Profilassi pre-parto: - Profilassi pre-parto programmata; - Profilassi pre-parto a seguito di complicazioni della gravidanza tra cui: Aborto/minaccia di aborto, gravidanza ectopica o mola idatiforme, morte fetale intrauterina (IUFD), emorragia transplacentale (TPH) conseguente ad un’emorragia pre-parto (APH), amniocentesi, biopsia dei villi coriali, procedure ostetriche di manipolazione come ad esempio la versione cefalica esterna, interventi invasivi, cordocentesi, trauma contusivo addominale o interventi terapeutici sul feto. • Profilassi post-parto: - Parto di un bambino Rh(D) positivo (D, Ddebole, Dparziale). Trattamento di donne in età fertile Rh(D) negative dopo trasfusioni incompatibili di sangue Rh(D) positivo o di altri prodotti contenenti globuli rossi, ad es. concentrati piastrinici.
2. Posologia
Posologia: La dose di immunoglobulina anti-D deve essere stabilita in base al livello di esposizione agli eritrociti Rh(D) positivi e al fatto che 0,5 ml di concentrati eritrocitari Rh(D) positivi o 1 ml di sangue Rh(D) positivo vengono neutralizzati da circa 10 microgrammi (50 UI) di immunoglobulina anti-D. Si deve anche tenere conto del dosaggio e dello schema posologico per le immunoglobuline umane anti-D per uso intramuscolare raccomandati in altre linee guida ufficiali o di Stati Membri. Prevenzione della immunizzazione Rh(D) in donne Rh(D)-negative:Profilassi pre-parto. Secondo le raccomandazioni generali, le dosi attualmente somministrate vanno da 50 a 330 microgrammi o da 250 a 1650 UI. - Profilassi pre-parto programmata: Una singola dose tra la 28° e la 30° settimana di gravidanza o due dosi nelle settimane 28 e 34. - Profilassi pre-parto conseguente a complicanze in gravidanza: Una singola dose deve essere somministrata nel più breve tempo possibile e comunque entro 72 ore e, se necessario, deve essere ripetuta ad intervalli di 6-12 settimane per l’intera durata della gravidanza. • Profilassi post-parto. Secondo le raccomandazioni generali, le dosi attualmente somministrate vanno da 100 a 300 microgrammi o da 500 a 1500 UI. Se viene somministrata la dose più bassa (100 microgrammi o 500 UI), deve essere eseguito un test per stabilire l’entità dell’emorragia feto-materna. Nell’utilizzo post-parto, il prodotto deve essere somministrato alla madre prima possibile, entro 72 ore dal parto di un neonato Rh positivo (D, Ddebole, Dparziale). Se sono trascorse più di 72 ore dal parto, il prodotto deve essere comunque somministrato appena possibile. La dose post-parto deve essere comunque somministrata anche quando è stata effettuata la profilassi pre-parto, anche se è ancora presente nel siero materno un’attività residua della profilassi pre-parto. Se si sospetta un’emorragia materno-fetale massiva [> 4 ml (0,7-0,8% delle donne)], ad esempio in caso di anemia fetale/neonatale o di morte fetale intrauterina, deve essere determinata la sua entità con il metodo appropriato, ad esempio il test di eluizione acida di Kleihauer-Betke per la determinazione del livello di HbF fetale (emoglobina fetale) o la citometria a flusso che identifica selettivamente le cellule Rh(D) positive. Ulteriori dosi di immunoglobulina anti-D devono essere somministrate di conseguenza (10 microgrammi o 50 UI ogni 0,5 ml di eritrociti fetali). Trasfusioni incompatibili di globuli rossi: La dose raccomandata è di 20 microgrammi (100 UI) di immunoglobulina anti-D ogni 2 ml di sangue Rh(D)-positivo trasfuso oppure ogni 1 ml di concentrato eritrocitario. Si raccomanda la consulenza di uno specialista in medicina trasfusionale per valutare l’applicabilità di una procedura di scambio di eritrociti per ridurre il carico di globuli rossi D-positivi in circolazione e per definire la dose di immunoglobulina anti-D necessaria a sopprimere l'immunizzazione. I test di follow-up per i globuli rossi D-positivi devono essere effettuati ogni 48 ore e deve essere somministrata ulteriore immunoglobulina anti-D fino alla totale scomparsa dei globuli rossi Rh(D) positivi dal circolo sanguigno. In ogni caso, a causa di un possibile rischio di emolisi, si suggerisce di non superare una dose massima di 3000 microgrammi (15000 UI). È raccomandato l’uso di un prodotto endovenoso alternativo, in quanto consente di raggiungere immediatamente livelli plasmatici adeguati. In assenza di un prodotto per uso endovenoso, una dose molto elevata deve essere somministrata per via intramuscolare per un periodo di diversi giorni (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di IMMUNORHO nei bambini non sono state ancora stabilite. Il dosaggio appropriato deve essere calcolato con la consulenza di uno specialista in medicina trasfusionale. Modo di somministrazione: Uso intramuscolare . Se è necessario un volume elevato (> 2 ml per i bambini o > 5 ml per gli adulti), si raccomanda la somministrazione del medicinale in dosi suddivise in siti differenti. Se la somministrazione intramuscolare è controindicata (disturbi della coagulazione), deve essere utilizzato un medicinale alternativo per via endovenosa. Pazienti in sovrappeso: In caso di pazienti sovrappeso/obesi deve essere considerato l’impiego di un prodotto anti-D endovenoso (vedere paragrafo 4.4). Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione vedere paragrafo 6.6.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipersensibilità alle immunoglobuline umane, specialmente in pazienti con anticorpi anti IgA.
4. Avvertenze
Accertarsi che IMMUNORHO non sia somministrato in un vaso sanguigno, a causa del rischio di shock. Nel caso di impiego post-parto, il prodotto deve essere somministrato alla madre. Non deve essere somministrato al neonato. Tracciabilità: Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati. Ipersensibilità: Vere reazioni da ipersensibilità sono rare, ma possono verificarsi risposte di tipo allergico all’immunoglobulina umana anti-D. IMMUNORHO contiene piccole quantità di IgA. Sebbene l’immunoglobulina anti-D sia stata impiegata con successo in soggetti selezionati con deficit di IgA, gli individui con deficit di IgA possono sviluppare anticorpi anti-IgA e andare incontro a reazioni anafilattiche dopo la somministrazione di plasmaderivati che contengono IgA. Il medico deve quindi valutare il beneficio del trattamento con IMMUNORHO contro il rischio potenziale di reazioni di ipersensibilità. Raramente, le immunoglobuline umane anti-D possono indurre una riduzione della pressione arteriosa con reazione anafilattica, anche nei pazienti che hanno tollerato precedenti trattamenti con le immunoglobuline umane. Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico impone l’immediata interruzione dell’iniezione. In caso di shock, deve essere attuato il trattamento medico standard per lo shock. Reazioni emolitiche: Pazienti che ricevono dosi molto elevate di immunoglobulina anti-D a causa di trasfusioni incompatibili, devono essere monitorati clinicamente e attraverso parametri biologici per il rischio di una reazione emolitica. Tromboembolismo: Eventi tromboembolici arteriosi e venosi come infarto miocardico, ictus, trombosi venosa profonda ed embolia polmonare sono stati associati all’uso di immunoglobuline. Sebbene per i pazienti trattati con IMMUNORHO non siano stati osservati eventi tromboembolici, questi pazienti devono essere sufficientemente idratati prima dell'uso di immunoglobuline. Si raccomanda cautela in pazienti con fattori di rischio pre-esistenti per eventi trombotici (come ipertensione, diabete mellito e anamnesi di malattie vascolari o episodi trombotici, pazienti con disordini trombofilici ereditari o acquisiti, pazienti immobilizzati per un periodo prolungato, pazienti gravemente ipovolemici, pazienti con malattie che aumentano la viscosità del sangue), specialmente nei casi in cui vengano prescritte dosi elevate di IMMUNORHO. I pazienti devono essere informati sui primi sintomi di eventi tromboembolici quali dispnea, dolore e gonfiore agli arti, deficit neurologici focali e dolore toracico e si deve raccomandare di contattare immediatamente il proprio medico all’insorgenza dei sintomi stessi. Interferenze con i test sierologici: Dopo l'iniezione di immunoglobuline, l’aumento transitorio dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente può determinare risultati falsamente positivi nei test sierologici. La trasmissione passiva di anticorpi contro gli antigeni eritrocitari, es. A, B o D, può interferire con alcune analisi sierologiche per gli anticorpi verso i globuli rossi, per esempio il test dell’antiglobulina (test di Coombs), in particolare in neonati Rh(D) positivi le cui madri abbiano ricevuto la profilassi pre-parto. Pazienti in sovrappeso/obesi: In pazienti sovrappeso/obesi, a causa della possibile mancanza di efficacia nel caso di somministrazione intramuscolare, si raccomanda l’impiego di un prodotto anti-D per via endovenosa.Informazioni sulla sicurezza relativamente ad agenti trasmissibili: Misure standard per prevenire le infezioni conseguenti all’uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool plasmatici per specifici marcatori di infezione e l'inclusione di fasi di produzione efficaci per l'inattivazione/rimozione dei virus. Ciò nonostante, quando si somministrano specialità medicinali preparate da sangue o plasma umano, non può essere totalmente esclusa la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Ciò si applica anche a virus e altri patogeni emergenti o sconosciuti. Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus con involucro lipidico come il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), il virus dell’epatite B (HBV) e il virus dell’epatite C (HCV) e per il virus dell’epatite A (HAV) senza involucro lipidico. Le misure adottate hanno un valore limitato contro i virus senza involucro lipidico come il parvovirus B19. C’è una esperienza clinica rassicurante in merito all’assenza di trasmissione dell’epatite A e del parvovirus B19 con le immunoglobuline e si presume che il contenuto di anticorpi apporti un importante contributo alla sicurezza virale. È fortemente consigliato che ogni volta che si somministra IMMUNORHO ad un paziente, siano registrati il nome ed il numero di lotto, in modo tale da mantenere un collegamento tra il paziente ed il lotto del prodotto. Avvertenze relative agli eccipienti: Questo medicinale contiene fino ad un massimo di 7,8 mg di sodio per il flaconcino o la siringa pre-riempita da 2 ml, equivalente al 0,38% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Popolazione pediatrica: Non sono richieste misure o monitoraggi specifici per la popolazione pediatrica.
5. Interazioni
Vaccini composti da virus vivi attenuati: L’immunizzazione attiva con vaccini a virus vivi attenuati (come per esempio il morbillo, la parotite o la rosolia) deve essere rimandata di 3 mesi dopo l’ultima somministrazione di immunoglobuline anti-D poiché l’efficacia del vaccino ottenuto da virus vivi può risultare compromessa. Nel caso in cui la somministrazione di immunoglobuline anti-D sia necessaria entro 2-4 settimane da una vaccinazione con vaccini a base di virus vivi, l’efficacia di tale vaccinazione può essere compromessa. Popolazione pediatrica: Sebbene non siano stati condotti studi specifici d’interazione nella popolazione pediatrica, non si attendono differenze rispetto ai pazienti adulti.
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza: Occasionalmente si possono manifestare reazioni avverse come: brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, calo della pressione del sangue e dolore lombare di moderata intensità. Raramente le immunoglobuline umane normali possono causare un improvviso calo della pressione del sangue, ed in casi isolati, shock anafilattico anche quando il paziente non abbia mostrato ipersensibilità a precedenti somministrazioni. Reazioni locali nel sito di infusione: tumefazione, dolore, arrossamento, indurimento, calore localizzato, sensazione di prurito, lividi ed eruzione cutanea. Elenco delle reazioni avverse: La tabella seguente è stata stilata in base alla classificazione per sistemi e organi (SOC e Termini Preferiti) del dizionario MedDRA e riporta gli effetti indesiderati correlati all’uso intramuscolare del principio attivo immunoglobulina umana anti-D. Non sono disponibili dati sulla frequenza degli effetti indesiderati derivati da studi clinici. Le frequenze sono state valutate sulla base delle seguenti convenzioni: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1,000, <1/100); raro (≥1/10,000, <1/1,000); molto raro (<1/10,000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi ed organi (SOC) secondo MedDRA Effetti indesiderati Frequenza
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità, shock anafilattico Non nota
Patologie del sistema nervoso Cefalea Non nota
Patologie cardiache Tachicardia Non nota
Patologie vascolari Ipotensione Non nota
Patologie gastrointestinali Nausea, vomito Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Reazione della cute, eritema, sensazione di prurito, prurito Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Non nota
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Febbre, malessere, brividi. Nella sede di iniezione: tumefazione, dolore, eritema, indurimento, calore, prurito, eruzione cutanea, sensazione di prurito. Non nota
Popolazione pediatrica: Non sono disponibili dati specifici per la popolazione pediatrica. Per la sicurezza nei confronti di agenti trasmissibili, vedere il paragrafo 4.4. Segnalazione delle reazioni avverse sospette . La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Questo medicinale è destinato all’uso in gravidanza. Allattamento: Questo medicinale può essere usato durante l’allattamento. Le immunoglobuline sono escrete nel latte materno. Fertilità: Non sono stati condotti studi sulla fertilità con IMMUNORHO. L’esperienza clinica con le immunoglobuline umane anti-D suggerisce che non si devono attendere effetti dannosi sulla fertilità.
8. Conservazione
Polvere e solvente per soluzione iniettabile Conservare a temperatura inferiore a 25°C. Non congelare. Conservare nel contenitore originale e nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Soluzione iniettabile: Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Non congelare. Conservare nel contenitore originale e nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
9. Principio attivo
Immunoglobulina umana anti-D. Ogni flaconcino da 2 ml contiene rispettivamente 1000* UI o 1500* UI di immunoglobulina umana anti-D a seconda della presentazione. Ciascuna siringa pre-riempita da 2 ml contiene 1500* UI di immunoglobulina umana anti-D. * 100 microgrammi di immunoglobulina umana anti-D corrispondono a 500 Unità Internazionali (UI). 1 ml di soluzione iniettabile dopo ricostituzione del liofilizzato con la fiala solvente e 1 ml di soluzione iniettabile in siringa pre-riempita contengono:
  IMMUNORHO 300 microgrammi (1500 UI) Flaconcino IMMUNORHO 200 microgrammi (1000 UI) Flaconcino IMMUNORHO 300 microgrammi (1500 UI) Siringa pre-riempita
Proteine umane 25 - 180 g/l 25 - 180 g/l 25 - 180 g/l
di cui IgG non inferiori al 90% 90% 90%
anticorpi contro l'antigene D non inferiori a 750 UI 500 UI 750 UI
L’attività è determinata usando il metodo della Farmacopea Europea. L'equivalenza in Unità Internazionali della Preparazione Internazionale di Riferimento è definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Distribuzione delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi): IgG1 66,0%; IgG2 30,0%; IgG3 2,5%; IgG4 1,5%. Massimo contenuto di IgA: 300 microgrammi/ml. Prodotto da plasma di donatori umani. Eccipienti con effetti noti Questo medicinale contiene fino ad un massimo di 7,8 mg di sodio per il flaconcino o la siringa pre-riempita da 2 ml. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Polvere e solvente per soluzione iniettabile. Flaconcino polvere: Glicina, Sodio cloruro. Fiala solvente: Acqua per preparazioni iniettabili. Soluzione iniettabile in Siringa pre-riempita: Glicina, Sodio cloruro, Acqua per preparazioni iniettabili.
11. Sovradosaggio
Le conseguenze del sovradosaggio non sono conosciute.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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