Lasitone 25 mg + 37 mg capsule rigide 20 capsule

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Stati edematosi da iperaldosteronismo secondario (scompenso cardiaco congestizio, cirrosi epatica in fase ascitica, sindrome nefrosica), laddove altre terapie non sono risultate sufficientemente efficaci o tollerate.
2. Posologia
Posologia La posologia e la durata del trattamento variano a seconda del caso clinico; in genere si somministrano 1 – 3 capsule/die.Modo di somministrazione Le capsule devono essere inghiottite intere. Il farmaco va assunto con la prima colazione e/o pranzo con una buona quantità di fluidi (circa 1 bicchiere). Non si consiglia l’assunzione alla sera, particolarmente all’inizio del trattamento, per via dell’atteso aumento della produzione notturna di urine in questi casi.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi, ai sulfamidici o derivati o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Lasitone non deve essere usato in: • pazienti con compromessa funzionalità renale ed una clearance della creatinina inferiore a 30 mL/min per 1,73 m² di superficie corporea, insufficienza renale acuta o anuria;• pazienti con insufficienza epatica con alterazione dello stato di coscienza (coma o precoma epatico); • pazienti con iperpotassiemia; • pazienti con grave ipopotassiemia. Tuttavia un’ipopotassiemia che si dovesse sviluppare durante la terapia con Lasitone può essere corretta senza interruzione del trattamento; • pazienti con grave iposodiemia • pazienti con ipovolemia o disidratazione (associata o meno ad ipotensione); • durante la gravidanza presunta o accertata; • durante l’allattamento; • sovradosaggio da digitale.
4. Avvertenze
Spironolattone può causare alterazioni vocali. Ciò richiede attenzione nel determinare se iniziare la terapia con Lasitone nei pazienti per i quali la voce ricopre un ruolo importante nell’attività lavorativa (ad es. attori, cantanti, insegnanti). Non vi è esperienza circa l’uso di Lasitone nei bambini. La terapia con Lasitone deve essere effettuata sotto attento controllo medico. È necessario un attento monitoraggio nei seguenti casi: • in pazienti con ipotensione; • in pazienti che sarebbero particolarmente a rischio in caso di pronunciato calo della pressione arteriosa (ad es. con stenosi rilevante delle arterie coronariche o dei vasi che irrorano il cervello); • in pazienti con diabete mellito latente o manifesto; • in pazienti con gotta; • in pazienti con qualsiasi ostruzione del flusso urinario (ad esempio in pazienti con svuotamento vescicale alterato, iperplasia prostatica o stenosi dell’uretra), particolarmente negli stadi iniziali della terapia. È necessario assicurare il libero deflusso urinario. L’aumentata produzione di urina può provocare od aggravare i disturbi in questi pazienti; • in pazienti con cirrosi epatica e compromessa funzionalità renale (può ulteriormente peggiorare la funzionalità renale). Come per tutti i diuretici si consiglia di iniziare il trattamento della cirrosi epatica con ascite in ambiente ospedaliero in modo da poter intervenire adeguatamente nel caso si manifesti, nel corso della diuresi, tendenza al coma epatico; • nei pazienti con ipoproteinemia, ad es. associata a sindrome nefrosica (l’effetto di furosemide può essere indebolito e la sua ototossicità potenziata). Nei pazienti trattati con furosemide, particolarmente negli anziani, nei pazienti in terapia con altri medicinali in grado di indurre ipotensione e nei pazienti affetti da altre patologie cliniche che comportano rischi di ipotensione, possono verificarsi casi di ipotensione sintomatica con conseguenti capogiri, svenimenti o perdita della coscienza. La terapia con Lasitone richiede regolari controlli dei livelli sierici di sodio, potassio, creatinina e glucosio. Sono necessari controlli frequenti della potassiemia nei pazienti con compromessa funzionalità renale e clearance della creatinina inferiore a 60 mL/min per 1,73 m² di superficie corporea, così come nei pazienti in cui Lasitone viene somministrato con altri farmaci che possono portare ad aumento della potassiemia. In corso di terapia con Lasitone quindi non è indicata la somministrazione di supplementi di potassio né di altri farmaci antikaliuretici, salvo in casi estremamente particolari. In ogni modo il trattamento deve essere interrotto allorchè la sodiemia risulti inferiore a 126 mEq/l e la potassiemia superiore a 5 mEq/l. Uso concomitante con risperidone In studi su risperidone, controllati con placebo, in pazienti anziani con demenza, è stata osservata una incidenza più alta di mortalità in pazienti trattati con furosemide più risperidone (7,3%; età media 89 anni, range 75 – 97 anni) rispetto a pazienti trattati con risperidone da solo (3,1%; età media 80 anni, range 70 – 96 anni) o furosemide da sola (4,1%; età media 80 anni, range 67 – 90 anni). L’uso concomitante di risperidone con altri diuretici (principalmente diuretici tiazidici a basso dosaggio) non è risultato associato ad una simile evenienza.Non è stato identificato alcun meccanismo fisiopatologico per spiegare questo dato, e non è stato osservato alcun pattern correlabile alla causa di decesso. Tuttavia, prima di decidere l’uso di tale combinazione, deve essere esercitata cautela e devono essere presi in considerazione i rischi e i benefici di questa combinazione o della co–somministrazione con altri potenti diuretici. Non vi è stato aumento dell’incidenza di mortalità in pazienti che assumevano altri diuretici in concomitanza con risperidone. Indipendentemente dal trattamento, la disidratazione è risultata un fattore di rischio globale per la mortalità e pertanto deve essere evitata in pazienti anziani con demenza (vedere paragrafo 4.3). È stata segnalata la possibilità di aggravamento o di attivazione di lupus eritematoso sistemico. Per chi svolge attività sportiva L’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti–doping. Informazioni importanti su alcuni eccipienti Lasitone contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapplattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
L’assorbimento di spironolattone aumenta marcatamente con l’assunzione di cibo (vedere paragrafo 5.2). Associazioni sconsigliate Se spironolattone viene somministrato in associazione con sali di potassio, farmaci che riducono l’escrezione di potassio, farmaci anti–infiammatori non steroidei o ACE–inibitori, si può verificare un aumento del potassio sierico che si manifesta con iperpotassiemia. Furosemide può potenziare l’effetto otolesivo degli aminoglicosidi e di altri farmaci ototossici. Poiché tali disturbi possono essere irreversibili, questi farmaci devono essere utilizzati in associazione a Lasitone solo nel caso vi sia una assoluta necessità. Sono stati descritti casi isolati in cui la somministrazione endovenosa di furosemide effettuata entro 24 ore dalla somministrazione di cloralio idrato è stata seguita da sensazione di calore, attacchi di sudorazione, agitazione, nausea, aumento della pressione arteriosa e tachicardia. Tali reazioni si possono verificare anche con Lasitone. Precauzioni per l’uso La contemporanea somministrazione di furosemide e cisplatino comporta il rischio di effetti ototossici. Inoltre, la nefrotossicità del cisplatino può risultare potenziata se la furosemide non viene somministrata a basse dosi (ad es. 40 mg a pazienti con funzionalità renale normale) ed in presenza di un bilancio idrico positivo, quando la furosemide viene impiegata per ottenere una diuresi forzata durante trattamento con cisplatino. Furosemide riduce l’escrezione dei sali di litio. Ciò può portare ad aumento dei livelli sierici di litio aumentando il rischio di tossicità da litio, compreso aumento del rischio di effetti cardiotossici e neurotossici. Si raccomanda dunque di monitorare attentamente la litiemia nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con sali di litio. Poiché il sucralfato riduce l’assorbimento intestinale di furosemide, indebolendone l’effetto, Lasitone e sucralfato non vanno assunti contemporaneamente o a breve distanza l’uno dall’altro. I pazienti in terapia diuretica possono presentare ipotensione grave e compromissione della funzionalità renale, compresi casi di insufficienza renale, particolarmente in concomitanza con la prima somministrazione di un ACE–inibitore o di un antagonista dei recettori dell’angiotensina II o la prima volta che se ne aumentano le dosi. Si deve prendere in considerazione l’opportunità di sospendere provvisoriamente la somministrazione di furosemide o, quanto meno, di ridurne la dose 3 giorni prima dell’inizio del trattamento con un ACE–inibitore o con un antagonista dei recettori dell’angiotensina II o prima di aumentarne le dosi. Risperidone: Si deve esercitare cautela e devono essere presi in considerazione i rischi e i benefici della combinazione o co–trattamento con furosemide o con altri diuretici potenti, prima della decisione di utilizzare tale combinazione. Vedere paragrafo 4.4 per l’aumento di mortalità in pazienti anziani con demenza co–trattati con risperidone Levotiroxina: alte dosi di furosemide possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto. Ciò può determinare un aumento iniziale e transitorio di ormoni tiroidei liberi e una diminuzione complessiva totale dei livelli di ormone tiroideo. Il significato clinico di questa interazione non è noto. I livelli degli ormoni tiroidei devono essere monitorati. Da considerare con attenzione La somministrazione concomitante di farmaci anti–infiammatori non steroidei può ridurre l’effetto di Lasitone. Nei pazienti con disidratazione o ipovolemia pre–esistente, gli anti–infiammatori non steroidei possono causare insufficienza renale acuta. Spironolattone e carbenoxolone possono compromettere reciprocamente la rispettiva attività farmacologica. La liquirizia in quantità elevate agisce nello stesso modo di carbenoxolone. Corticosteroidi, carbenoxolone, liquirizia in quantità elevate e l’uso prolungato di lassativi possono facilitare lo sviluppo di ipopotassiemia. Spironolattone può determinare aumento dei livelli sierici di digossina; inoltre l’attività e gli effetti indesiderati dei preparati digitalici e di farmaci che inducono la sindrome del QT lungo possono essere potenziati da alterazioni elettrolitiche (ad es. ipopotassiemia, ipomagnesiemia) causate da furosemide. Fenitoina può ridurre l’effetto di Lasitone. Con la somministrazione concomitante di altri antipertensivi, diuretici o farmaci ad effetto ipotensivo con Lasitone ci si attende un più pronunciato calo della pressione arteriosa. Colestiramina: nei pazienti trattati con Lasitone in concomitanza con colestiramina è stata riportata iperpotassiemia nelcontesto di acidosi metabolica ipercloremica. Possono risultare indeboliti gli effetti di farmaci antidiabetici e dei simpaticomimetici che aumentano la pressione arteriosa, mentre possono essere potenziati gli effetti della teofillina o dei miorilassanti curarinici. L’attività dei salicilati ad alte dosi ed i loro effetti indesiderati possono risultare aumentati da Lasitone. Nei pazienti trattati contemporaneamente con furosemide e dosi elevate di talune cefalosporine si può sviluppare una compromissione della funzionalità renale. Gli effetti dannosi sul rene dei farmaci nefrotossici possono essere potenziati dalla furosemide. Probenecid, metotrexato e altri farmaci che, come la furosemide, sono escreti prevalentemente per via tubulare renale, possono ridurre l’effetto della furosemide. Al contrario, la furosemide può ridurre l’eliminazione renale di queste sostanze. In caso di trattamento con alte dosi (sia di furosemide che di altri farmaci) può verificarsi un aumento delle concentrazioni sieriche dell’una e degli altri. Di conseguenza aumenta il rischio di eventi avversi dovuti alla furosemide od alle altre terapie concomitanti. L’utilizzo concomitante di ciclosporina A e furosemide è associata ad un aumentato rischio di artrite gottosa secondaria ad iperuricemia da furosemide e a riduzione dell’escrezione degli urati indotta da ciclosporina. I pazienti ad elevato rischio di nefropatia da radiocontrasto trattati con furosemide hanno avuto una maggior incidenza di deterioramento della funzionalità renale in seguito alla somministrazione dei mezzi di contrasto, rispetto ai pazienti ad alto rischio che hanno ricevuto idratazione endovenosa solamente prima della somministrazione del mezzo di contrasto.
6. Effetti indesiderati
Nella tabella sottostante la frequenza delle reazioni avverse è riportata secondo la seguente convenzione: Molto comune: ≥ 1/10; Comune: ≥ 1/100 e < 1/10; Non comune: ≥ 1/1.000 e < 1/100; Raro: ≥ 1/10.000 e < 1/1.000; Molto raro: < 1/10.000; Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetti indesiderati
Patologie del sistema emolinfopoietico Comune Emoconcentrazione
Non comune Trombocitopenia
Raro Leucopenia, eosinofilia
Molto raro Anemia aplastica, agranulocitosi, anemia emolitica
Disturbi del sistema immunitario Raro Gravi reazioni anafilattiche o anafilattoidi (per esempio con shock)
Non nota Aggravamento o attivazione di lupus eritematoso sistemico
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Disturbi elettrolitici (compresi quelli sintomatici); disidratazione e ipovolemia specialmente in pazienti anziani, aumento della creatinina e dei trigliceridi nel sangue
Comune iposodiemia, ipocloremia, ipopotassiemia, aumento del colesterolo, iperuricemia e gotta
Non comune Alterata tolleranza al glucosio. Manifestazione clinica di un diabete mellito latente
Non nota Ipocalcemia, ipomagnesiemia, alcalosi metabolica, aumento di urea, iperpotassiemia (soprattutto con il proseguimento della terapia). Capogiri e crampi alle gambe nel contesto di ipovolemia, disidratazione o iperpotassiemia. Pseudo–sindrome di Bartter nel contesto di un abuso e/o di un uso a lungo termine di furosemide.
Patologie del sistema nervoso Comune Encefalopatia epatica in pazienti con insufficienza epatocellulare
Non comune Sonnolenza, cefalea, vertigini, stato confusionale
Raro Parestesie
Non nota Sensazione di testa piena, cefalea, atassia, torpore / sonnolenza, letargia, capogiri, svenimenti e perdita della coscienza (dovuti a ipotensione sintomatica o ad altre cause)
Patologie dell’occhio Non comune Alterazioni visive
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune Disturbi dell’udito solitamente transitori, specialmente in pazienti con insufficienza renale, ipoproteinemia (per esempio nella sindrome nefrotica) e/o in caso di somministrazione endovenosa troppo rapida di furosemide. Sordità talvolta irreversibile dopo somministrazione orale o endovenosa di furosemide.
Molto raro Tinnito
Patologie cardiache Non comune Aritmie cardiache
Patologie vascolari Molto comune (per infusione endovenosa) Riduzione pressione arteriosa compresa ipotensione ortostatica
Raro Vasculiti
Non nota Trombosi
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Raro Raucedine, alterazione dell’altezza della voce (abbassamento del tono nella donna e aumento nell’uomo)
Patologie gastrointestinali Non comune Secchezza della bocca, nausea, disturbi della motilità intestinale
Raro Vomito, diarrea
Molto raro Pancreatite acuta, ulcere gastriche (anche con sanguinamenti)
Patologie epatobiliari Molto raro Colestasi, aumento transaminasi
Non nota Epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Orticaria, prurito, rash, porpora, dermatite bollosa, eritema multiforme, pemfigoide, dermatite esfoliativa, reazioni di fotosensibilità
Raro Irsutismo
Non nota Sindrome di Stevens–Johnson, necrolisi epidermica tossica, pustolosi esantematica acuta generalizzata(AGEP), rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome di DRESS)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune Crampi muscolari, tetania, miastenia
Non nota Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi, spesso nel contesto di una grave ipopotassiemia (vedere paragrafo 4.3).
Patologie renali e urinarie Comune Poliuria
Raro Nefrite interstiziale
Non nota Aumento di sodio nell’urina, aumento di cloro nell’urina, ritenzione urinaria (in pazienti con ipertrofia prostatica, stenosi dell’uretra o difficoltà di svuotamento vescicale); nefrocalcinosi/nefrolitiasi (in neonati pre–termine trattati con furosemide); insufficienza renale, specialmente nel contesto di diminuita perfusione renale.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Raro Irregolarità mestruali (dose–dipendenti) impotenza
Non nota Dolorabilità del capezzolo, mastodinia, aumento di volume della mammella (dose–dipendente), ginecomastia (dose–dipendente). L’ingrossamento del seno nell’uomo è correlato alla durata della terapia ed è reversibile. Nelle donne, irregolarità mestruali (dose–dipendente) inclusa amenorrea.
Patologie congenite, familiari e genetiche Non nota Aumento del rischio di persistenza del dotto arterioso pervio quando la furosemide viene somministrata a neonati prematuri durante le prime settimane di vita
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune Stanchezza
Raro Febbre
Non nota Reazioni di tipo locale come dolore (se iniettabile)
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Lasitone non deve essere assunto durante la gravidanza. Studi sugli animali con spironolattone hanno mostrato femminilizzazione dei genitali nella prole maschile (vedere paragrafo 5.3 "Dati preclinici di sicurezza"). Effetti anti–androgenici sono stati riportati negli esseri umani. Allattamento I diuretici possono inibire la lattazione, inoltre la furosemide passa nel latte materno ed è quindi necessario evitare l’allattamento durante la terapia con Lasitone.
8. Conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 30° C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
9. Principio attivo
Una capsula rigida contiene 25 mg di furosemide e 37 mg di spironolattone. Eccipienti con effetti noti: lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Contenuto della capsula: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, talco, carbossimetilamido sodico (tipo C), magnesio stearato. Involucro della capsula: gelatina e biossido di titanio (E171).
11. Sovradosaggio
Il quadro clinico di un sovradosaggio acuto o cronico è determinato principalmente dall’entità della perdita di fluidi ed elettroliti e le sue conseguenze, quali ipovolemia e disidratazione, emoconcentrazione ed aritmie cardiache (ad es. blocco A–V e fibrillazione ventricolare). Tali alterazioni si possono manifestare ad esempio con grave ipotensione (con progressione fino allo shock), insufficienza renale acuta, trombosi, stati di delirio, paralisi flaccida, apatia e confusione. Non esistono antidoti specifici contro spironolattone e furosemide. Se l’assunzione è avvenuta da poco tempo, si possono effettuare tentativi per limitare un ulteriore assorbimento attraverso la rimozione dei principi attivi (ad es. lavanda gastrica) o metodi per ridurne l’assorbimento (ad es. carbone attivo). È necessario correggere le alterazioni clinicamente rilevanti del bilancio idroelettrolitico. Le misure correttive tese alla prevenzione e al trattamento delle complicanze gravi causate da tali alterazioni (ad es. iperpotassiemia) e di altri effetti, possono comportare un attento monitoraggio generale e specifico e misure terapeutiche (ad es. per promuovere l’eliminazione di potassio).
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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