Lidodepomedrol 40 mg/ml + 10 mg/ml sospensione iniettabile 1 flacone da 1 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Somministrazione per via intra-sinoviale periarticolare e intraborsale - Vedere paragrafo 4.4. Il metilprednisolone acetato con lidocaina è indicato come terapia aggiuntiva per la somministrazione a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o un'esacerbazione) nei seguenti casi: Sinovite da osteoartrite Artrite reumatoide Borsite acuta e subacuta Artrite gottosa acuta Epicondilite Tenosinovite non specifica acuta Osteoartrite post-traumatica Il metilprednisolone acetato con lidocaina può essere somministrato anche intralesionalmente nelle cisti tendinee od aponeurotiche.
2. Posologia
Somministrazione per via locale Sebbene la somministrazione di metilprednisolone acetato con lidocaina porti ad un miglioramento dei sintomi, questa terapia va intesa come sintomatica e non causale. Posologia 1. Artrite reumatoide e osteoartrite La dose per la somministrazione intra-articolare dipende dalla dimensione dell'articolazione e varia con la gravità della condizione nel singolo paziente. Nei casi cronici, le infiltrazioni possono essere ripetute ad intervalli che vanno da 1 a 5 o più settimane a seconda del grado di miglioramento ottenuto dalla prima somministrazione. Le dosi della tabella seguente vengono date come guida generale: Tabella 1: Dosaggio del medicinale
Dimensione della articolazione Esempi Dosaggio
Grande ginocchia, caviglie, spalle 20-80 mg
Media gomiti, polsi 10-40 mg
Piccola metacarpofalangee, interfalange sternoclavicolare acromioclavicolare 4-10 mg
Modo di somministrazione: si raccomanda una revisione dell'anatomia dell’articolazione da trattare prima di procedere all'infiltrazione intra-articolare. Per ottenere un'attività antiinfiammatoria completa, è importante che l'infiltrazione venga praticata nello spazio sinoviale. Utilizzando la stessa tecnica sterile in uso per la puntura lombare, inserire rapidamente nella cavità sinoviale un ago sterile del 20-24, montato su una siringa asciutta. L'infiltrazione di procaina è facoltativa. L'aspirazione di poche gocce di liquido sinoviale assicura l'ingresso completo dell'ago nello spazio articolare. Il sito di iniezione per ciascuna articolazione è determinato dalla localizzazione della cavità sinoviale più superficiale e maggiormente priva di grossi vasi e nervi. Lasciando l'ago in sede di iniezione, si sostituirà la siringa contenente le gocce di liquido aspirato con un'altra siringa contenente la quantità desiderata di metilprednisolone acetato con lidocaina. Controllare ulteriormente mediante aspirazione che l'ago sia sempre in loco. Dopo l'infiltrazione, muovere leggermente l'articolazione per favorire la dispersione della sospensione nel liquido sinoviale. Coprire il sito dell'infiltrazione con garza sterile. Siti adatti per l'infiltrazione intra-articolare sono il ginocchio, la caviglia, il polso, il gomito, la spalla, le articolazioni delle falangi e dell'anca. Poiché occasionalmente è possibile incontrare delle difficoltà nel penetrare nell'articolazione dell'anca, devono essere prese precauzioni per evitare i grossi vasi presenti nella zona. Le articolazioni inadatte all'infiltrazione sono quelle anatomicamente inaccessibili, come quelle spinali e sacroiliache prive di spazio sinoviale. I fallimenti del trattamento sono il più frequentemente dovuti alla fallita introduzione del farmaco nello spazio articolare. L'infiltrazione entro il tessuto circostante porta a scarso o nessun beneficio. Se il fallimento si verifica dopo un'iniezione sicuramente praticata entro lo spazio sinoviale (verificato mediante aspirazione del liquido), è superfluo ripetere l'infiltrazione. La terapia locale non è in grado di modificare il processo morboso di base, quindi, quando è possibile, praticare una terapia globale comprendente la fisioterapia e la revisione ortopedica. Dopo la terapia intra-articolare con corticosteroidi, porre particolare cura nell'evitare un abuso dell'articolazione, favorito dal beneficio sintomatico ottenuto. La trascuratezza di questa circostanza può consentire un aumento del danneggiamento articolare che annulla il beneficio dello steroide. Non devono essere praticate infiltrazioni nelle articolazioni con processi infiammatori in atto. Infiltrazioni ripetute possono indurre, talvolta, un'infiammazione dell'articolazione. In casi particolari si consiglia di controllare il danneggiamento mediante raggi X. Se prima della somministrazione di metilprednisolone acetato con lidocaina si utilizza un anestetico locale, leggere attentamente il foglio illustrativo di quest'ultimo ed osservare tutte le precauzioni suggerite. 2. Borsite Sterilizzare la zona circostante il sito da infiltrare e anestetizzare con una soluzione di procaina cloridrato all'1%. Inserire nella cavità borsale un ago sterile del 20-24, montato su una siringa asciutta e aspirare il liquido. Lasciando l'ago in loco si sostituirà la siringa contenente l'aspirato con un'altra siringa più piccola contenente la dose desiderata di metilprednisolone acetato con lidocaina. Dopo l'iniezione rimuovere l'ago ed applicare una garza sterile.3. Cisti tendinee, tendiniti, epicondiliti Sterilizzare idoneamente la cute sovrastante prima dell'infiltrazione. Nel trattamento delle tendiniti e tenosinoviti iniettare la sospensione nella guaina del tendine piuttosto che nel suo spessore. Il tendine può essere palpato facilmente quando viene disteso. Per trattare le epicondiliti è raccomandabile delineare accuratamente la zona di maggior dolorabilità per l'infiltrazione nell'area. Le cisti tendinee vanno infiltrate direttamente. In molti casi è sufficiente una unica infiltrazione per indurre una sensibile diminuzione delle dimensioni delle cisti e la eliminazione dell'effetto. La dose da somministrare nel trattamento di queste forme varia da 4 a 30 mg. Nelle affezioni croniche o ricorrenti possono essere necessarie più infiltrazioni. L'utilizzo di un singolo flaconcino per prelievi multipli richiede particolare cura onde evitare contaminazioni del contenuto (vedere paragrafo 4.4). Per ogni infiltrazione devono essere osservate le usuali precauzioni per operare in sterilità.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi, ad altri anestetici locali di tipo ammidico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Il metilprednisolone acetato con lidocaina è inoltre controindicato nei seguenti casi: - in pazienti con infezioni fungine sistemiche - per la somministrazione per via intratecale - per la somministrazione per via endovenosa - per la somministrazione epidurale Per il suo contenuto in alcool benzilico, il medicinale non deve essere somministrato ai nati prematuri, ai neonati, ai bambini al di sotto dei 3 anni (vedere paragrafi 4.4, 4.6). La somministrazione di vaccini vivi o di vaccini vivi attenuati è controindicata in pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi.
4. Avvertenze
Questo medicinale contiene alcool benzilico, che è potenzialmente tossico se somministrato localmente al tessuto nervoso. Può causare reazioni tossiche e anafilattiche nei bambini fino a 3 anni di età. Impiego multidose L'utilizzo di un singolo flaconcino di metilprednisolone acetato più lidocaina per prelievi multipli richiede particolare cura onde evitare contaminazioni del contenuto (vedere paragrafo 4.2). Infatti, sebbene questo sia originariamente sterile, l'uso multidose dello stesso flaconcino può portare ad inquinamento se non viene osservata una rigorosa tecnica di asepsi. È necessario l'impiego di siringhe ed aghi monouso. Il cloruro di benzalconio è un antisettico insufficiente per la sterilizzazione dei flaconcini multidose. È necessario adottare tecniche sterili per prevenire infezioni o contaminazioni. Una soluzione di ioduro di povidone o prodotti simili sono raccomandabili per la pulizia del tappo del flaconcino prima di aspirare il contenuto. I corticosteroidi iniettati nel derma possono dar luogo a formazione di cristalli che, sopprimendo le reazioni infiammatorie, possono indurre la distruzione degli elementi cellulari e modificazioni fisico-chimiche nella sostanza basale del tessuto connettivo. Queste modificazioni, che avvengono raramente, nel derma e nel tessuto sottocutaneo possono risultare in depressioni cutanee nel sito di iniezione. L'entità di queste reazioni dipende dalla quantità di steroide iniettato. La rigenerazione è usualmente completa entro alcuni mesi o dopo che tutti i cristalli di corticosteroide sono stati assorbiti. Per minimizzare l'incidenza dell'atrofia del derma e del tessuto sottocutaneo, deve essere posta la massima cura per non superare le dosi raccomandate per le iniezioni. Quando sia possibile, praticare iniezioni multiple di piccole quantità entro l'area della lesione. In caso di somministrazione per via intra-sinoviale si deve evitare l'iniezione e l'infiltrazione del prodotto entro il derma. Durante la somministrazione di metilprednisolone acetato con lidocaina è importante usare la tecnica più appropriata e deve essere prestata particolare cura ad una corretta deposizione del farmaco. Il metilprednisolone acetato con lidocaina non deve essere somministrato per altre vie oltre a quelle riportate nelle indicazioni (vedere paragrafo 4.1). Gravi eventi medici sono stati segnalati in associazione alle vie di somministrazione diverse da quelle indicate, in particolar modo quella intratecale/epidurale (vedere paragrafo 4.8). Devono essere prese le dovute precauzioni onde evitare l'iniezione intravascolare. L'iniezione intra-sinoviale di un corticosteroide può indurre effetti sia locali che sistemici. La somministrazione intramuscolare di metilprednisolone acetato con lidocaina non ha apportato alcun beneficio. Quando si desidera una terapia corticosteroidea parenterale per ottenere un effetto sistemico prolungato, è indicato l'uso del metilprednisolone acetato. È necessario esaminare accuratamente le articolazioni onde escludere un processo settico. Un marcato aumento del dolore associato a rigonfiamento locale, un'ulteriore limitazione del movimento articolare, febbre e malessere sono indicativi di un’artrite settica. In questo caso, avviare un'antibioticoterapia adeguata. Non iniettare mai localmente uno steroide in un'articolazione precedentemente interessata da un processo settico. I corticosteroidi non devono essere iniettati in articolazioni in cui siano in atto processi infiammatori. Effetti immunosoppressori/Maggiore suscettibilità alle infezioni I corticosteroidi possono aumentare la suscettibilità alle infezioni, mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare nuove infezioni. Durante l'impiego di corticosteroidi si può verificare diminuzione della resistenza e incapacità a localizzare l'infezione. Infezioni causate da qualsiasi agente patogeno, comprese le infezioni virali, batteriche, fungine, o causate da protozoi o elminti, localizzate in qualsiasi parte del corpo, possono associarsi all'uso di corticosteroidi da soli o in combinazione con altri agenti immunosoppressivi che influenzano l'immunità cellulare, l’immunità umorale o la funzione dei neutrofili. Queste infezioni possono essere lievi, ma possono anche essere gravi e talvolta fatali. Con dosi crescenti di corticosteroidi, il tasso di insorgenza di complicanze infettive aumenta. In presenza di infezione acuta non somministrare per via intra-sinoviale, intra-bursale o intra-tendinea con effetto locale. I soggetti in terapia con farmaci soppressori del sistema immunitario sono più suscettibili alle infezioni rispetto agli individui sani. Per esempio, la varicella e il morbillo possono avere un decorso più serio o anche letale in bambini o adulti non immunizzati in terapia con corticosteroidi. Durante la terapia corticosteroidea i pazienti non devono essere sottoposti a vaccinazione antivaiolosa. Non eseguire altre procedure di immunizzazione in pazienti in terapia corticosteroidea, soprattutto ad alte dosi, a causa dei possibili rischi di complicanze neurologiche e di una risposta anticorpale ridotta. Se i corticosteroidi vengono somministrati a pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta osservazione perché può verificarsi una riattivazione della malattia. Durante una terapia corticosteroidea a lungo termine questi pazienti devono essere sottoposti a copertura chemioprofilattica. In pazienti sottoposti a terapia corticosteroidea è stata riportata la comparsa di sarcoma di Kaposi. La sospensione dei corticosteroidi può provocare la remissione clinica della malattia. Effetti oculari L'impiego prolungato di corticosteroidi può causare cataratte posteriori sub-capsulari, cataratte nucleari (in particolare nei bambini), esoftalmo o aumento della pressione intraoculare che può portare al glaucoma con possibile danno ai nervi ottici e può favorire l'instaurarsi di infezioni secondarie oculari dovute a funghi o virus. I corticosteroidi devono essere utilizzati con prudenza in pazienti con herpes simplex all’occhio a causa della possibile perforazione della cornea. Disturbi visivi Con l’uso di corticosteroidi sistemici e topici possono essere riferiti disturbi visivi. Se un paziente si presenta con sintomi come: visione offuscata o altri disturbi visivi, è necessario considerare il rinvio ad un oculista per la valutazione delle possibili cause che possono includere cataratta, glaucoma o malattie rare come la corioretinopatia sierosa centrale (CSCR), che sono state segnalate dopo l’uso di corticosteroidi sistemici e topici. La corioretinopatia sierosa centrale può causare distacco della retina. Effetti a carico del sistema immunitario Possono verificarsi reazioni allergiche. Dato che si sono verificati rari casi di reazioni cutanee e reazioni anafilattiche/anafilattoidi in pazienti che ricevono la terapia corticosteroidea, è necessario adottare adeguate misure precauzionali prima della somministrazione, soprattutto se il paziente presenta una storia di allergia a un medicinale. Effetti endocrini In pazienti in terapia corticosteroidea sottoposti a stress eccessivo è indicato un aumento del dosaggio di corticosteroidi ad azione rapida prima, durante e dopo la situazione stressante. Dosi farmacologiche di corticosteroidi, somministrate per periodi di tempo prolungati, possono provocare la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene-HPA (insufficienza corticosurrenale secondaria). Il grado e la durata dell'insufficienza corticosurrenale prodotta variano da un paziente all'altro e dipendono dalla dose, dalla frequenza, dall'ora di somministrazione e dalla durata della terapia glucocorticoide. A seguito dell'improvvisa interruzione dei glucocorticoidi, può inoltre verificarsi la "sindrome da astinenza" da steroidi, apparentemente non correlata all'insufficienza surrenalica. Questa sindrome comprende sintomi quali: anoressia, nausea, vomito, letargia, mal di testa, febbre, dolori articolari, desquamazione, mialgia, perdita di peso e/o ipotensione. Questi effetti sono probabilmente dovuti al cambiamento improvviso della concentrazione di glucocorticoidi piuttosto che ai bassi livelli di corticosteroidi. Dato che i glucocorticoidi possono causare o aggravare la sindrome di Cushing, questi medicinali devono essere evitati in pazienti affetti da morbo di Cushing. Nei pazienti con ipotiroidismo è presente un effetto potenziato dei corticosteroidi. Metabolismo e nutrizione I corticosteroidi, compreso il metilprednisolone, possono provocare un aumento del glucosio nel sangue, aggravare un diabete preesistente e predisporre al diabete mellito i pazienti in terapia corticosteroidea a lungo termine. Effetti psichiatrici I corticosteroidi possono dar luogo ad alterazioni psichiche quali euforia, insonnia, instabilità emotiva, cambiamenti di personalità, gravi depressioni fino a manifestazioni francamente psicotiche. Inoltre, una instabilità emotiva preesistente o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi. Agli steroidi sistemici sono associate reazioni avverse psichiatriche potenzialmente gravi. In genere, i sintomi si manifestano nei primi giorni o nelle prime settimane di trattamento. La maggior parte delle reazioni scompare in seguito a una riduzione della dose o alla sospensione del farmaco, tuttavia può essere necessario un trattamento specifico. È stata riportata la comparsa di effetti psicologici dopo la sospensione dei corticosteroidi, ma non se ne conosce la frequenza. Il paziente o chi lo assiste deve essere incoraggiato a rivolgersi al medico in caso di sviluppo di sintomi psicologici nel paziente, soprattutto se si sospetta la presenza di umore depresso o idee suicide. Il paziente o chi lo assiste deve essere avvertito che, durante o subito dopo la riduzione o la sospensione della dose di steroidi sistemici, possono verificarsi disturbi psichiatrici. Effetti a carico del sistema nervoso I corticosteroidi devono essere usati con prudenza in pazienti con disturbi convulsivi. I corticosteroidi devono essere usati con prudenza in pazienti con miastenia grave (vedere anche il paragrafo Effetti muscoloscheletrici). Sono stati segnalati casi di lipomatosi epidurale in pazienti che assumevano corticosteroidi, in genere ad alte dosi e per periodi prolungati. Effetti cardiaci Gli effetti avversi dei glucocorticoidi sull'apparato cardiovascolare, come dislipidemia e ipertensione, possono predisporre i pazienti in terapia che presentino fattori di rischio cardiovascolare a ulteriori effetti cardiovascolari in caso di dosi elevate e terapia prolungata. Di conseguenza, i corticosteroidi devono essere utilizzati con giudizio in questi pazienti e occorre prestare attenzione alla variazione del rischio e, se necessario, procedere a un monitoraggio cardiaco addizionale. In caso di insufficienza cardiaca congestizia i corticosteroidi sistemici devono essere usati con cautela e solo se strettamente necessari. Effetti sul sistema vascolare Con l’utilizzo di corticosteroidi sono stati riportati casi di trombosi incluso tromboembolismo venoso. Di conseguenza, i corticosteroidi devono essere usati con cautela nei pazienti che soffrono di o possono essere predisposti a disturbi tromboembolici. I corticosteroidi devono essere usati con cautela in pazienti con ipertensione. Effetti gastrointestinali Elevate dosi di corticosteroidi possono provocare pancreatite acuta. Non esiste accordo universale sulla responsabilità dei corticosteroidi riguardo alle ulcere peptiche osservate durante la terapia; tuttavia la terapia glucocorticoide può mascherare i sintomi dell'ulcera peptica e quindi possono verificarsi perforazione o emorragia in assenza di dolore significativo. La terapia con glucocorticoidi può mascherare peritonite o altri segni o sintomi associati a patologie gastrointestinali come perforazione, ostruzione o pancreatite. In associazione con i FANS, il rischio di sviluppare ulcere gastrointestinali aumenta. I corticosteroidi devono essere usati con cautela in presenza di colite ulcerosa, se è probabile una perforazione imminente, un ascesso o un'altra infezione piogena. Ènecessaria prudenza anche in presenza di diverticolite, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica attiva o latente quando gli steroidi vengono impiegati come terapia diretta o aggiuntiva. Effetti epatobiliari Sono state segnalate patologie epatobiliari, che nella maggior parte dei casi, sono reversibili dopo l’interruzione della terapia. Di conseguenza, è necessario instaurare un monitoraggio adeguato. Effetti muscoloscheletrici Una miopatia acuta è stata riportata in caso di somministrazione di dosi elevate di corticosteroidi, soprattutto in pazienti con disturbi della trasmissione neuromuscolare (per es., miastenia grave) o in pazienti in terapia concomitante con anticolinergici, come i bloccanti neuromuscolari (per es., pancuronio). La miopatia acuta è una patologia generalizzata, che può interessare i muscoli oculari e quelli respiratori, e provocare tetraparesi. Possono verificarsi aumenti della creatinchinasi. Il miglioramento clinico o la guarigione dopo l'interruzione della terapia corticosteroidea può richiedere settimane o anni. L'osteoporosi rappresenta un effetto avverso comune, ma raramente riconosciuto, della somministrazione a lungo termine di dosi elevate di glucocorticoidi. Disturbi renali e urinari Si richiede cautela in pazienti con sclerosi sistemica, poiché è stata osservata una maggiore incidenza di crisi renale da sclerodermia con l’utilizzo di corticosteroidi, incluso il metilprednisolone. I corticosteroidi devono essere usati con cautela in pazienti con insufficienza renale. Esami diagnostici Dosi medie o elevate di idrocortisone o cortisone possono provocare rialzo della pressione arteriosa, ritenzione idrico-elettrolitica, e aumento dell'escrezione di potassio. Questi effetti si verificano con minore frequenza con i derivati sintetici, tranne se usati a dosi elevate. Possono essere necessarie restrizioni dietetiche di sale e integrazione di potassio. Tutti i corticosteroidi aumentano l'escrezione del calcio. Lesioni, avvelenamento e complicazioni da procedura I corticosteroidi sistemici non sono indicati per, e quindi non devono essere usati per, il trattamento di lesioni cerebrali traumatiche. Uno studio multicentrico ha rivelato un aumento della mortalità a 2 settimane e a 6 mesi dopo la lesione nei pazienti trattati con metilprednisolone sodio succinato rispetto al placebo. Non è stata stabilita una relazione causale con il trattamento con metilprednisolone sodio succinato. Altro Le complicanze della terapia con glucocorticoidi sono associate alla dose e alla durata della terapia. Quindi è necessario valutare il rapporto rischio/beneficio e personalizzare la dose e la durata della terapia per ogni paziente. Si ritiene che il trattamento concomitante con inibitori di CYP3A, compresi i medicinali contenenti cobicistat, possa aumentare il rischio di effetti indesiderati sistemici. L’associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso è necessario monitorare i pazienti per verificare l’assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi (vedere paragrafo 4.5). L'aspirina e gli antinfiammatori non steroidei devono essere usati con cautela in associazione con i corticosteroidi. Una crisi da feocromocitoma, che può essere fatale, è stata riportata dopo somministrazione di corticosteroidi sistemici. In pazienti con feocromocitoma sospetto o identificato, i corticosteroidi devono essere somministrati solo dopo un’appropriata valutazione del rapporto rischio/beneficio. Popolazione pediatrica Il conservante alcool benzilico è stato associato a eventi avversi gravi e morte nei pazienti pediatrici inclusi i neonati caratterizzati da depressione del sistema nervoso centrale, acidosi metabolica, respirazione ansimante, insufficienza cardiovascolare, anomalie degli esami di laboratorio, "Sindrome Gasping". La quantità minima di alcool benzilico a cui si può verificare la tossicità non è nota. Il rischio di tossicità da alcool benzilico dipende dalla quantità somministrata, dalla funzionalità renale e dalla capacità epatica di detossificare il prodotto. I neonati prematuri e i nati sottopeso, possono avere maggiore probabilità di sviluppare tossicità (vedere paragrafi 4.3 e paragrafo sottostante “Informazioni importanti su alcuni eccipienti”). I medici che somministrano questo e altri medicinali che contengono alcool benzilico devono tenere conto del carico metabolico giornaliero complessivo di alcool benzilico da tutte le fonti (vedere paragrafo sottostante “Informazioni importanti su alcuni eccipienti”). Usare solo se è strettamente necessario e se non vi sono altre possibili alternative. Se dato in volumi elevati, in soggetti con insufficienza epatica o insufficienza renale, deve essere usato con cautela e preferibilmente per il trattamento a breve termine a causa del rischio di accumulo e tossicità. La crescita e lo sviluppo di neonati e bambini sottoposti a terapia corticosteroidea prolungata devono essere tenuti sotto stretta osservazione. La crescita può essere inibita in bambini sottoposti a terapia a lungo termine con dosi giornaliere suddivise e l'uso di questo regime terapeutico deve essere limitato alle indicazioni più gravi. I neonati e i bambini sottoposti a terapia corticosteroidea prolungata sono particolarmente a rischio di ipertensione endocranica. Dosi elevate di corticosteroidi possono provocare pancreatite nei bambini. Gruppi particolari di pazienti Nei pazienti affetti da cirrosi epatica la risposta ai corticosteroidi è aumentata. Uso negli anziani Si consiglia una certa cautela nella terapia corticosteroidea a lungo termine negli anziani, a causa del possibile maggior rischio di osteoporosi e anche di ritenzione idrica con conseguente possibile ipertensione. Informazioni importanti su alcuni eccipienti LIDODEPOMEDROL contiene 8.7 mg/mL di alcool benzilico. Per la presenza di alcool benzilico questo medicinale non deve essere somministrato ai bambini prematuri o ai neonati (vedere paragrafo 4.3). In caso di esposizioni inferiori a 90 mg/kg/die l’alcool benzilico può causare reazioni tossiche e anafilattiche nei bambini fino a 3 anni di età. In caso di esposizioni in quantità superiore a 90 mg/kg/die, a causa del rischio di reazioni tossiche fatali, questo medicinale non deve essere somministrato ai bambini fino a 3 anni di età. LIDODEPOMEDROL contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per fiala, cioè è praticamente “senza sodio”.
5. Interazioni
Il metilprednisolone è un substrato dell'enzima citocromo P450 (CYP) e viene metabolizzato principalmente dall'enzima CYP3A (Vedere paragrafo 5.2). CYP3A4 è l'enzima dominante della sottofamiglia CYP, la più abbondante nel fegato degli individui adulti. Catalizza la 6β-idrossilazione degli steroidi, il metabolismo di primo passaggio sia per i corticosteroidi endogeni che per quelli sintetici. Anche molti altri composti sono substrati di CYP3A4; per alcuni di essi (e anche per altri medicinali) è stato dimostrato che alterano il metabolismo dei glucocorticoidi per induzione (upregulation) o inibizione dell'enzima CYP3A4 (Tabella 2). INIBITORI DI CYP3A4 - In genere, i medicinali che inibiscono l'attività di CYP3A4 riducono la clearance epatica e aumentano la concentrazione plasmatica dei medicinali substrati di CYP3A4, come il metilprednisolone. In presenza di un inibitore di CYP3A4, può essere necessario titolare la dose di metilprednisolone per evitare tossicità da steroidi (Tabella 2). INDUTTORI DI CYP3A4 - In genere, i medicinali che inducono l'attività di CYP3A4 aumentano la clearance epatica producendo una riduzione della concentrazione plasmatica dei medicinali che sono substrati di CYP3A4, come il metilprednisolone. La cosomministrazione può richiedere un aumento del dosaggio di metilprednisolone per ottenere il risultato desiderato (Tabella 2). SUBSTRATI DI CYP3A4 - In presenza di un altro substrato di CYP3A4, si possono manifestare effetti sulla clearance epatica del metilprednisolone, con la necessità di corrispondenti aggiustamenti di dosaggio. È possibile che gli eventi avversi associati all'uso di un medicinale in monoterapia possano verificarsi più spesso in caso di cosomministrazione (Tabella 2). EFFETTI NON MEDIATI DA CYP3A4 - Di seguito vengono descritti altre interazioni e altri effetti associati al metilprednisolone (Tabella 2). Tabella 2 Interazioni/effetti importanti di medicinali o sostanze con il metilprednisolone
Classe o tipo di medicinale - MEDICINALE o SOSTANZA Interazione o effetto
Antibatterici INIBITORE DI CYP3A4. È presente anche un potenziale effetto del metilprednisolone sull’incremento della velocità di acetilazione e la clearance dell'isoniazide.
- ISONIAZIDE
Antibiotici, antitubercolari INDUTTORE DI CYP3A4
- RIFAMPICINA
Anticoagulanti (orali) L'effetto del metilprednisolone sugli anticoagulanti orali è variabile. Esistono rapporti sull'aumento e anche sulla riduzione degli effetti degli anticoagulanti somministrati insieme ai corticosteroidi. Quindi si devono monitorare gli indici della coagulazione in modo da mantenere gli effetti anticoagulanti desiderati.
Anticonvulsivanti INDUTTORE (e SUBSTRATO) DI CYP3A4.
- CARBAMAZEPINA
Anticonvulsivanti INDUTTORE DI CYP3A4
- FENOBARBITALE
- FENITOINA
Anticolinergici I corticosteroidi possono modificare l'effetto degli anticolinergici.
- BLOCCANTI NEUROMUSCOLARI 1) È stata riportata la comparsa di miopatia acuta in seguito alla somministrazione concomitante di dosi elevate di corticosteroidi e anticolinergici, come i bloccanti neuromuscolari (per ulteriori informazioni, vedere paragrafo 4.4, Effetti muscoloscheletrici).
2) È stato riportato un antagonismo degli effetti di blocco neuromuscolare del pancuronio e del vecuronio in pazienti in terapia con corticosteroidi. Tale interazione è prevedibile con tutti i bloccanti neuromuscolari competitivi.
Anticolinesterasi Gli steroidi possono ridurre gli effetti delle anticolinesterasi nella miastenia grave.
Antidiabetici Dato che i corticosteroidi possono aumentare la concentrazione di glucosio ematico, possono essere necessari aggiustamenti dei medicinali antidiabetici.
Antiemetici INIBITORI (e SUBSTRATO) DI CYP3A4
- APREPITANT
- FOSAPREPITANT
Antifungini INIBITORE (e SUBSTRATO) DI CYP3A4
- ITRACONAZOLO
- CHETOCONAZOLO
Promotori farmacocinetici Inibitore del CYP3A4
- COBICISTAT
Antivirali INIBITORE (e SUBSTRATO) DI CYP3A4 1) Gli inibitori delle proteasi, come l'indinavir e il ritonavir, possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di corticosteroidi. 2) I corticosteroidi possono indurre il metabolismo degli inibitori della proteasi dell'HIV con una conseguente riduzione delle concentrazioni plasmatiche.
- INIBITORI DELLE PROTEASI DELL'HIV
Inibitore dell'aromatasi La soppressione surrenalica indotta dall'amminoglutetimide può esacerbare le alterazioni endocrine provocate dalla terapia prolungata con glucocorticoidi.
- AMMINOGLUTETIMIDE
Bloccanti dei canali del calcio INIBITORE (e SUBSTRATO) DI CYP3A4
- DILTIAZEM
Contraccettivi (orali) INIBITORE (e SUBSTRATO) DI CYP3A4
- ETINILESTRADIOLO/ NORETINDRONE
- SUCCO DI POMPELMO INIBITORE DI CYP3A4
Immunosoppressori INIBITORE (e SUBSTRATO) DI CYP3A4 1) Una mutua inibizione del metabolismo si verifica in caso di uso concomitante di ciclosporina e metilprednisolone, che può aumentare la concentrazione plasmatica di uno o entrambi i medicinali. Quindi è possibile che gli eventi avversi associati all'uso di un medicinale in monoterapia avvengano più spesso in caso di cosomministrazione. 2) Sono state riportate convulsioni in caso di uso concomitante di metilprednisolone e ciclosporina.
- CICLOSPORINA
Immunosoppressori SUBSTRATO DI CYP3A4
- CICLOFOSFAMIDE
- TACROLIMUS
Antibatterici macrolidi INIBITORE (e SUBSTRATO) DI CYP3A4
- CLARITROMICINA
- ERITROMICINA
Antibatterici macrolidi INIBITORE DI CYP3A4
-TROLEANDOMICINA
FANS (antinfiammatori non steroidei) 1) Quando i corticosteroidi vengono somministrati insieme ai FANS può verificarsi un aumento dell'incidenza di sanguinamento e ulcerazione gastrointestinale. 2) Il metilprednisolone può aumentare la clearance dell'aspirina ad alte dosi, con la conseguenza di una possibile riduzione dei livelli sierici di salicilato. Questa riduzione può provocare un aumento del rischio di tossicità da salicilato quando il metilprednisolone viene sospeso.
- ASPIRINA ad alte dosi (acido acetilsalicilico)
Depletori di potassio Quando i corticosteroidi sono somministrati insieme a farmaci depletori di potassio (diuretici), i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per la comparsa di ipocaliemia. Esiste un maggior rischio di ipocaliemia in caso di uso concomitante di corticosteroidi con amfotericina B, xantine e beta2agonisti.
La lidocaina interagisce con: miorilassanti scheletrici (blocco neuromuscolare sinergico con dosi elevate); procainamide (sinergismo con aumento della tossicità neurologica); cimetidina, propranololo (aumento della tossicità della lidocaina dopo somministrazione EV).
6. Effetti indesiderati
Durante il trattamento con metilprednisolone e lidocaina sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (≤1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). A. Reazioni avverse ai medicinali che si verificano con il metilprednisolone acetato
MedDRA (v15) Classe organica sistemica Frequenza Effetti indesiderati
Infezioni e infestazioni Non nota Infezione opportunistica, infezione, peritonitec
Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota Leucocitosi
Disturbi del sistema immunitario Non nota Ipersensibilità al farmaco, reazione anafilattica, reazione anafilattoide
Patologie endocrine Non nota Aspetto cushingoide, ipopituitarismo, sindrome da sospensione di steroidi
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non nota Acidosi metabolica, ritenzione di sodio; ritenzione di liquidi; alterata tolleranza al glucosio; aumento del fabbisogno di insulina (o ipoglicemizzanti orali) in diabeticia Alcalosi ipokaliemica; dislipidemia, lipomatosi, aumento dell’appetito (che può dar luogo a aumento di peso)
Disturbi psichiatrici Non nota Disturbi affettivi (compresi umore depresso, umore euforico, labilità affettiva, dipendenza da farmaci, ideazione suicidaria); disturbi psicotici (compresi mania, delirio, allucinazione e schizofrenia): disturbo mentale, cambiamenti della personalità, stato confusionale; ansia, sbalzi di umore; comportamento anormale; insonnia, irritabilità.
Patologie del sistema nervoso Non nota Lipomatosi epidurale, pressione endocranica aumentata (con papilledema [ipertensione intracranica benigna]); convulsioni; amnesia; disturbi cognitivi; capogiri; cefalea
Patologie dell'occhio Non nota Cataratta; glaucoma, corioretinopatia, esoftalmo, visione offuscata (vedere anche il paragrafo 4.4.).
Patologie dell'orecchio e del labirinto Non nota Vertigini
Patologie cardiache Non nota Insufficienza cardiaca congestizia (in pazienti predisposti)
Patologie vascolari Non nota Ipertensione, trombosi, ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota Embolia polmonare, singhiozzo
Patologie gastrointestinali Non nota Ulcera pepticab, perforazione intestinale; emorragia gastrica; pancreatite; esofagite ulcerativa; esofagite; distensione addominale, dolore addominale; diarrea; dispepsia; nausea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non nota Ecchimosi; acne; angioedema; irsutismo, petecchie; atrofia della cute; eritema; iperidrosi, strie della cute; eruzione cutanea; prurito; orticaria; iperpigmentazione o ipopigmentazione della cute
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota Debolezza muscolare, ritardo di crescita; osteoporosi, mialgia, miopatia; atrofia muscolare; osteonecrosi; frattura patologica; artropatia neuropatica, artralgia
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Non nota Mestruazioni irregolari
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non nota Difficoltà di cicatrizzazione; edema periferico, ascesso sterile, reazione al sito di iniezione, affaticamento, malessere
Esami diagnostici Non nota Diminuzione dei livelli di potassio nel sangue, aumento della pressione intraoculare; diminuita tolleranza ai carboidrati; aumento di calcio nelle urine; aumento della alanina amminotransferasi; aumento della aspartato amminotransferasi; aumento della fosfatasi alcalina ematica; aumento dell’urea ematica, soppressione delle reazioni ai test cutaneia
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Non nota Frattura vertebrale compressiva, rottura di tendine
a Non termine MedDRA preferito b Perforazione dell'ulcera peptica ed emorragia dell'ulcera peptica c La peritonite può essere il segno o sintomo primario della presenza di una patologia gastrointestinale come perforazione, ostruzione o pancreatite (vedere paragrafo 4.4). Le reazioni avverse qui di seguito riportate sono state segnalate con le vie di somministrazione controindicate, intratecale/epidurale: aracnoidite, disfunzione gastrointestinale/vescicale, cefalea, meningite, paraparesi/paraplegia, convulsioni, disturbi sensoriali. Quando somministrato per vie diverse da quelle indicate sono stati riportati anche alterazioni del visus compresa cecità, infiammazioni oculari e perioculari e residui o escare a livello del sito di iniezione (Vedere paragrafo 4.4). Non è nota la frequenza di queste reazioni avverse. B. Reazioni avverse ai medicinali che si verificano con la lidocaina:
MedDRA (v15) Classe organica sistemica Frequenza Effetti indesiderati
Disturbi del sistema immunitario Non nota Reazione anafilattica
Disturbi psichiatrici Comune Stato confusionale, umore euforico, ansia
Non nota Nervosismo
Patologie del sistema nervoso Non nota Perdita di coscienza; convulsione; ipoestesia; tremore; sonnolenza; capogiro
Patologie dell'occhio Non nota Diplopia; visione offuscata
Patologie dell'orecchio e del labirinto Non nota Tinnito
Patologie cardiache Non nota Bradicardia, arresto cardiaco
Patologie vascolari Comune Ipotensione
Non nota Collasso circolatorio
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota Arresto respiratorio; depressione respiratoria
Patologie gastrointestinali Non nota Vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non nota Lesione della cute; orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota Contrazione muscolare
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Edema; sentire freddo; sentire caldo
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizazzione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Fertilità I corticosteroidi hanno mostrato una riduzione della fertilità negli studi sugli animali (vedere paragrafo 5.3). Gravidanza Metilprednisolone Alcuni studi condotti nell'animale da esperimento hanno evidenziato che i corticosteroidi somministrati alle madri, possono indurre malformazioni fetali (vedere paragrafo 5.3). Dal momento che non sono stati eseguiti studi adeguati sulla riproduzione umana con l’uso di metilprednisolone, questo medicinale deve essere somministrato durante la gravidanza solo se strettamente necessario, alla più bassa dose possibile e dopo un’accurata valutazione dei benefici rispetto al rischio potenziale per la madre ed il feto. I corticosteroidi attraversano facilmente la placenta, pertanto i neonati da madri che hanno ricevuto dosi consistenti di farmaco durante la gravidanza devono essere accuratamente osservati e valutati per manifestazioni di insufficienza surrenale, sebbene l'insufficienza surrenale neonatale sembri essere rara nei neonati esposti in utero ai corticosteroidi. Non sono noti gli effetti dei corticosteroidi sul travaglio e sul parto. Uno studio retrospettivo ha rilevato un aumento dell'incidenza di basso peso alla nascita in neonati figli di madri che ricevevano i corticosteroidi. In bambini nati da madri trattate con corticosteroidi a lungo termine durante la gravidanza è stata riscontrata la cataratta. Lidocaina La lidocaina attraversa facilmente la placenta. La somministrazione di anestetici locali quali la lidocaina durante il travaglio e il parto può indurre effetti collaterali alla madre e al feto. Metilprednisolone acetato con lidocaina Dal momento che non sono stati eseguiti studi adeguati sulla riproduzione umana con metilprednisolone acetato con lidocaina, questo medicinale deve essere somministrato durante la gravidanza solo se i benefici della terapia per la madre sono giudicati superiori rispetto ai rischi potenziali per il feto. L’alcool benzilico può attraversare la placenta (vedere paragrafi 4.3, 4.4). Allattamento Metilprednisolone I corticosteroidi sono escreti nel latte materno. I corticosteroidi distribuiti nel latte materno possono inibire la crescita e interferire con la produzione endogena di glucocorticoidi nei lattanti. Poiché non sono disponibili studi adeguati sulla riproduzione umana per l’uso di glucocorticoidi, questo farmaco deve essere somministrato alle madri che allattano solo se il beneficio della terapia supera il potenziale rischio per il bambino. Lidocaina La lidocaina è escreta nel latte materno. Metilprednisolone acetato con lidocaina: Questo medicinale deve essere somministrato alle madri che allattano solo se i benefici della terapia sono superiori ai rischi potenziali per il neonato. Nelle donne in stato di gravidanza e nelle donne che allattano al seno il medicinale va somministrato nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.
8. Conservazione
Non congelare.
9. Principio attivo
Un flaconcino contiene: Principi attivi: metilprednisolone acetato 40 mg/mL (equivalenti a 36 mg di metilprednisolone per ml) lidocaina cloridrato 10 mg/mL (equivalenti a 8,11 mg di lidocaina per ml) Eccipienti con effetti noti: alcool benzilico e sodio Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Polietilen glicole 4000, sodio cloruro, alcool benzilico, miristil gamma picolinio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
11. Sovradosaggio
Metilprednisolone Non sono riportati casi di sovradosaggio acuto con metilprednisolone acetato. L'impiego di dosi ripetute frequentemente, giornalmente o per diverse volte alla settimana, per un periodo protratto nel tempo può indurre la comparsa di una sindrome cushingoide. Non esiste un antidoto specifico. Il metilprednisolone è dializzabile. Un sovradosaggio da lidocaina è caratterizzato da segni di tossicità a carico del SNC e del sistema cardiovascolare. In presenza di convulsioni o depressione e arresto respiratorio, occorre garantire un'adeguata ventilazione con somministrazione di ossigeno. In caso di persistenza delle convulsioni somministrare anticonvulsivanti (benzodiazepine, barbiturici ad azione rapida). Controllare attentamente la pressione arteriosa. Lidocaina Il sovradosaggio con lidocaina può manifestarsi come una stimolazione transitoria del sistema nervoso centrale con i seguenti sintomi iniziali: sbadigli, irrequietezza, vertigini, nausea, vomito, disartria, atassia, disturbi dell’udito e della vista. Con una intossicazione moderata possono verificarsi anche contrazioni e convulsioni. Altri sintomi possono essere cefalea, parestesie, disartria, euforia, ansietà, confusione, disorientamento, allucinazioni e letargia. Questo può essere seguito da perdita di coscienza, depressione respiratoria e coma. In una intossicazione molto grave a causa della ridotta contrattilità miocardica e del ritardo di conduzione dell'impulso, ipotensione e collasso cardiocircolatorio possono essere seguiti da un blocco cardiaco completo e arresto cardiaco. Il trattamento è sintomatico.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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