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Metoprololo Krka 200 mg compresse a rilascio prolungato 50 compresse in blister pvc/pe/pvdc/al

Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 2019
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Adulti - Ipertensione. - Angina pectoris. - Aritmie cardiache, incluse specialmente tachicardia sopraventricolare, riduzione della frequenza ventricolare nella fibrillazione atriale e nelle extrasistole ventricolari. - Disturbi cardiaci funzionali con palpitazioni. - Prevenzione della morte cardiaca e del reinfarto in seguito ad una fase acuta di infarto del miocardio. - Profilassi dell’emicrania. - Insufficienza cardiaca cronica sintomatica stabile con funzione ventricolare sistolica sinistra ridotta Bambini ed adolescenti di 6-18 anni di età - Trattamento dell’ipertensione.
2. Posologia
Posologia Metoprololo Krka compresse a rilascio prolungato vanno assunte una volta al giorno, preferibilmente la mattina. La compressa di Metoprololo Krka da 25 mg può essere divisa in dosi uguali. Metoprololo Krka compresse da 100 mg e 200 mg possono essere divise al fine d’ingerire la compressa più facilmente e non per dividerle in dosi uguali. Le compresse di Metoprololo Krka (o le due metà suddivise) non devono essere masticate o frantumate. Devono essere deglutite con almeno mezzo bicchiere d’acqua. La concomitante assunzione di cibo non influenza la biodisponibilità. Il dosaggio deve essere regolato individualmente per evitare bradicardia. Quanto segue è valido come Linea Guida: Ipertensione: 47,5-95 mg di metoprololo succinato (50-100 mg di metoprololo tartrato) una volta al giorno. Nei pazienti che non rispondono a 95 mg di metoprololo succinato (100 mg di metoprololo tartrato), la dose può essere combinata con altri agenti anti-ipertensivi, preferibilmente diuretici e calcio antagonisti del tipo diidropiridine, o aumentato a 190 mg di metoprololo succinato (200 mg di metoprololo tartrato) una volta al giorno. Angina pectoris: 95-190 mg di metoprololo succinato (100-200 mg di metoprololo tartrato) una volta al giorno. Se necessario, la dose può essere combinata con nitrati. Aritmie cardiache: 95-190 mg di metoprololo succinato (100-200 mg di metoprololo tartrato) una volta al giorno. Disturbi cardiaci funzionali con palpitazioni: 95 mg di metoprololo succinato (100 mg di metoprololo tartrato) una volta al giorno. Se necessario, la dose può essere aumentata a 190 mg di metoprololo succinato (200 mg di metoprololo tartrato) una volta al giorno. Trattamento preventivo dopo infarto del miocardio: Come dose di mantenimento, 190 mg di metoprololo succinato (200 mg di metoprololo tartrato) somministrati una volta al giorno. Profilassi dell’emicrania: 95-190 mg di metoprololo succinato (100-200 mg di metoprololo tartrato) una volta al giorno. Terapia supplementare agli ACE-inibitori, diuretici e possibilmente digitalici nell’insufficienza cardiaca sintomatica stabile: I pazienti devono avere una insufficienza cardiaca cronica stabile, senza insufficienza acuta per almeno le ultime 6 settimane e una terapia basale sostanzialmente invariata nelle ultime 2 settimane. Il trattamento dell’insufficienza cardiaca con beta-bloccanti può talvolta causare una riacutizzazione temporanea dei sintomi. In alcuni casi, è possibile continuare la terapia o ridurre la dose, e in altri casi può essere necessario interrompere il trattamento. L’utilizzo di Metoprololo Krka in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA) deve essere prescritta solo da medici particolarmente specializzati nel trattamento dell’insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.4). Dosaggio in pazienti con insufficienza cardiaca stabile, classe funzionale II: Il dosaggio iniziale raccomandato per le prime due settimane è di 23,75 mg di metoprololo succinato (25 mg di metropololo tartrato) una volta al giorno. Dopo due settimane la dose può essere aumentata a 47,5 mg di metoprololo succinato (50 mg di metropololo tartrato) una volta al giorno, e successivamente può essere raddoppiata ogni due settimane, e la dose target per il trattamento a lungo termine è 190 mg di metoprololo succinato (200 mg didi mg metropololo tartrato) una volta al giorno. Dosaggio in pazienti con insufficienza cardiaca stabile, classe funzionale III-IV: Il dosaggio iniziale raccomandato è di 11,88 mg di metoprololo succinato (12,5 mg di metropololo tartrato) (metà della compressa da 23,75 mg metoprololo succinato/25 mg metropololo tartrato) somministrata una volta al giorno. La dose deve essere adattata individualmente, e il paziente deve essere costantemente monitorato durante l’aumento del dosaggio poichè i sintomi di insufficienza cardiaca potrebbero aggravarsi in alcuni pazienti. Dopo 1-2 settimane, la dose può essere aumentata a 23,75 mg di metoprololo succinato (25 mg di metropololo tartrato) somministrato una volta al giorno. Successivamente, dopo altre due settimane, il dosaggio può essere aumentato a 47,5 mg di metoprololo succinato (50 mg di metropololo tartrato) somministrato una volta al giorno. In quei pazienti che tollerano dosaggi più alti, la dose può essere raddoppiata ogni due settimane fino ad una dose massima di 190 mg di metoprololo succinato (200 mg di metropololo tartrato) al giorno. Nei casi di ipotensione e/o bradicardia, può essere necessario diminuire la terapia concomitante o abbassare la dose di Metoprololo Krka. Ipotensione iniziale non significa necessariamente che la dose di Metoprololo Krka non possa essere tollerata nel trattamento cronico, ma che la dose non deve essere aumentata fino a che le condizioni non siano stabilizzate, e deve essere richiesto, tra le altre cose, un maggiore controllo della funzionalità renale. Danno renale Il tasso di eliminazione non viene influenzato in modo significativo dalla funzionalità renale, pertanto l’adattamento della dose non è necessario nei casi di insufficienza renale. Compromissione epatica Di solito Metoprololo Krka viene somministrato alla stessa dose nei pazienti che soffrono di cirrosi epatica come ai pazienti con una normale funzionalità renale. Solo quando ci sono evidenti segni di grave compromissione epatica (per es. pazienti operati di shunt), deve essere considerata una riduzione della dose. Anziani L’adattamento della dose non è necessario. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Metroprololo Krka nei bambini e negli adolescenti trattati per altre indicazioni oltre l’ipertensione non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. La dose iniziale raccomandata nei pazienti ipertesi di età ≥ 6 anni è 0,48 mg/kg di metoprololo succinato (0,5 mg/kg di metoprololo tartrato) una volta al giorno. La dose finale somministrata in milligrammi deve essere la migliore approssimazione della dose calcolata in mg/kg. Nei pazienti che non rispondono ad una dose di 0,48 mg/kg di metoprololo succinato, la dose può essere aumentata a 0,95 mg/kg di metoprololo succinato (1,0 mg/kg di metoprololo tartrato), senza superare i 47,5 mg di metoprololo succinato (50 mg/kg metoprololo tartrato). Nei pazienti che non rispondono ad una dose di 0,95 mg/kg di metoprololo succinato, la dose può essere aumentata al massimo fino a 1,9 mg/kg di metoprololo succinato (2,0 mg/kg di metoprololo tartrato) al giorno. Dosi superiori a 190 mg di metoprololo succinato (200 mg di metoprololo tartrato) una volta al giorno non sono state studiate nei bambini e negli adolescenti. La sicurezza e l’efficacia dell’uso nei bambini di età < 6 anni non sono state studiate. Pertanto il metoprololo succinato non è raccomandato in questa fascia di età.
3. Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, ad altri beta-bloccanti o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - Pazienti con insufficienza cardiaca instabile non compensata (edema polmonare, ipoperfusione o ipotensione) e pazienti in trattamento continuo o intermittente con terapia ionotropa positiva che agisce attraverso il recettore beta antagonista. - Bradicardia sintomatica o ipotensione. Il metoprololo non deve essere somministrato in quei pazienti con sospetto infarto del miocardio acuto ed una frequenza cardiaca < 45 battiti/minuto, intervallo QP > 0,24 secondi o pressione sistolica del sangue < 100 mmHg. - Nell’indicazione di insufficienza cardiaca, i pazienti con pressione arteriosa in posizione supina inferiore a 100 mmHg devono essere rivalutati prima di iniziare il trattamento. - Shock cardiogeno. - Blocco atrioventricolare (AV) di secondo e terzo grado. - Sindrome del nodo del seno (a patto che non sia presente pacemaker permanente) - Grave malattia arteriosa periferica con rischio di cancrena.
4. Avvertenze
La somministrazione endovenosa di verapamil non deve essere effettuata a pazienti in trattamento con beta-bloccanti. Il metoprololo può aggravare i sintomi dei disturbi circolatori arteriosi perferici, per es. claudicatio intermittente, i sintomi di funzionalità renale gravemente ridotta, condizioni acute gravi con acidosi metabolica e trattamento concomitante con digitalici. Nei pazienti con angina di Prinzmetal, la frequenza e l’entità degli attacchi di angina può aumentare a causa di una contrazione alfa-mediata dei vasi coronarici. Per questo motivo in questi pazienti non devono essere usati beta-bloccanti non selettivi. I beta-bloccanti selettivi per il recettore 1 devono essere usati con cautela. Nell’asma bronchiale o in altre malattie polmonari ostruttive croniche, deve essere somministrata in associazione un’adeguata terapia broncodilatatrice. Può essere necessario aumentare la dose di beta 2 stimolanti. Durante il trattamento con Metoprololo Krka il rischio di interferenza con il metabolismo dei carboidrati o di nascondere l’ipoglicemia è inferiore rispetto all’utilizzo di beta-bloccanti non selettivi. Molto raramente, può aggravarsi un disturbo pre-esistente della conduzione atrioventricolare di grado moderato (possibilità che si verifichi un blocco atrioventricolare). Il trattamento con i beta-bloccanti può aggravare il trattamento di una reazione anafilattica. Il trattamento con adrenalina a dosi normali non sempre determina l’effetto terapeutico atteso. Se Metoprololo Krka viene dato a pazienti con feocromocitoma, deve essere considerato un trattamento con alfa-bloccanti. I dati di efficacia e sicurezza da studi clinici controllati nella grave insufficienza cardiaca sintomatica stabile (classe IV NYHA) sono limitati. Il trattamento dell’insufficienza cardiaca in questi pazienti deve pertanto essere iniziato solo da medici con particolare esperienza e formazione in questo settore (vedere paragrafo 4.2). I pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica in associazione con infarto acuto del miocardio ed angina pectoris instabile sono stati esclusi dallo studio sul quale si fonda l’indicazione per l’insufficienza cardiaca. L’efficacia e la sicurezza per il trattamento dell’infarto acuto del miocardio in associazione a tali condizioni non è stato pertanto documentato. L’utilizzo nell’insufficienza cardiaca instabile non compensata è controindicato (vedere paragrafo 4.3). L’improvvisa sospensione di beta-bloccanti, specialmente in pazienti ad alto rischio, può essere rischiosa e può aggravare l’insufficienza cardiaca cronica così come aumentare il rischio di infarto del miocardio e di morte improvvisa. Pertanto, se possibile ogni sospensione di Metoprololo Krka deve essere fatta gradualmente nell’arco di almeno due settimane, quando la dose viene ridotta della metà ad ogni passaggio, fino alla dose finale, quando la compressa di 23,75 mg di metoprololo succinato (25 mg di metoprololo tartrato) viene ridotta a mezza compressa. La dose finale deve essere somministrata per almeno quattro giorni prima della sospensione. Se si verificano sintomi, è raccomandato un tasso di sospensione più lento. Prima di un intervento chirurgico, l’anestesista deve essere informato che il paziente sta assumento Metoprololo Krka. Non è raccomandato interrompere il trattamento con betabloccanti in pazienti sottoposti ad interventi chirurgici. L’inizio di terapia acuta di metoprololo ad alte dosi in pazienti sottoposti ad interventi chirurgici non cardiaci deve essere evitata, in quanto è stata associata a bradicardia, ipotensione ed ictus incluso esito fatale nei pazienti con fattori di rischio cardiovascolare.
5. Interazioni
Il metoprololo è un substrato del CYP2D6. I farmaci che inibiscono il CYP2D6 possono avere un effetto sulla concentrazione plasmatica di metoprololo. Esempi di farmaci che inibiscono il CYP2D6 sono chinidina, terbinafina, paroxetina, fluoxetina, sertralina, celecoxib, propafenone e difenidramina. Quando viene iniziato un trattamento con questi farmaci, la dose di Metoprololo Krka potrebbe dover essere ridotta per i pazienti in trattamento con Metoprololo Krka. Le seguenti associazioni con Metoprololo Krka devono essere evitate: Derivati dell’acido barbiturico: i barbiturici (investigati per il pentobarbital) inducono il metabolismo del metoprololo per induzione enzimatica. Propafenone: dopo la somministrazione di propafenone a quattro pazienti trattati con metoprololo, le concentrazioni plasmatiche di metoprololo sono aumentate 2-5 volte e due pazienti hanno sperimentato effetti collaterali tipici del metoprololo. L’interazione è stata confermata in otto volontari sani. L’interazione è spiegata probabilmente dal fatto che il propafenone, analogamente alla chinidina, inibisce il metabolismo del metoprololo attraverso il citocromo P450 2D6. La combinazione è probabilmente difficile da gestire in quanto anche il propafenone stesso ha proprietà beta-bloccanti. Verapamil: in combinazione con farmaci beta-bloccanti (descritti per atenololo, propanololo e pindololo), verapamil può causare bradicardia ed abbassamento della pressione del sangue. Verapamil e i beta-bloccanti hanno effetti inibitori aggiuntivi sulla conduzione atrioventricolare e la funzione del nodo del seno. Le seguenti combinazioni con Metoprololo Krka possono richiedere una modifica del dosaggio: Amiodarone: un case report suggerisce che i pazienti trattati con amiodarone possono sviluppare marcata bradicardia sinusale quando trattati simultaneamente con metoprololo. L’amiodarione ha un’emivita estremamente lunga (circa 50 giorni), che implica che le interazioni si possono verificare per un lungo periodo di tempo dopo la sospensione del farmaco. Antiaritmici di classe I: Antiaritmici di classe I e farmaci beta-bloccanti hanno effetti inotropo negativi additivi che possono causare gravi effetti collaterali emodinamici in pazienti con compromissione della funzione ventricolare sinistra. L’associazione deve essere evitata in casi di "sindrome del nodo del seno" e nella conduzione atrio-ventricolare patologica. L’interazione è meglio documentata per la disopiramide. Farmaci antiinfiammatori non-steroidei/antireumatici: FANS-antiflogistici hanno dimostrato di contrastare l’effetto anti-ipertensivo dei farmaci beta-bloccanti. Principalmente è stata studiata l’indometacina. Questa interazione probabilmente non si verifica con il sulidanc. È stato eseguito uno studio di interazione negativa con diclofenac. Glicosidi digitalici: glicosidi digitalici in associazione con β-bloccanti, possono aumentare il tempo di conduzione atrioventricolare e possono indurre bradicardia. Difenidramina: Difenidramina diminuisce (2.5 volte) la clearance del metoprololo ad alfaidrossimetoprololo via CYP 2D6 nelle persone con funzionalità idrossilante veloce. Gli effetti del metoprololo sono potenziati. Diltiazem: Diltiazem e bloccanti del recettore beta hanno una effetto inibitorio additivo sulla conduzione atrio-ventricolare e sulla funzionalità del nodo del seno. È stata osservata bradicardia pronunciata (case reports) durante il trattamento in combinazione con diltiazem. Epinefrina: ci sono circa 10 reports su pazienti trattati con recettori beta-bloccanti non selettivi (inclusi pindololo e propanololo) che hanno sviluppato pronunciata ipertensione e bradicardia dopo somministrazione di epinefrina (adrenalina). Queste osservazioni cliniche sono state confermate in studi su volontari sani. È stato anche suggerito che epinefrina (adrenalina) nelle anestesie locali può provocare queste reazioni dopo somministrazione intravascolare. Il rischio è probabilmente minore con bloccanti il recettore beta cardioselettivi. Fenilpropanolamina: Fenilpropanolamina (norefedrina) in dose singola di 50 mg può aumentare la pressione diastolica del sangue a valori patologici in volontari sani. Il propanololo generalmente contrasta l’aumento della pressione del sangue indotta dalla fenilpropanolamina. Tuttavia, i recettori beta-bloccanti possono provocare reazioni ipertensive paradosse in pazienti che assumono alte dosi di fenilpropanolamina. In un paio di casi sono state descritte crisi ipertensive durante il trattamento con sola fenilpropanolamina. Chinidina: Chinidina inibisce il metabolismo del metoprololo nei pazienti con funzionalità idrossilante veloce (più del 90% in Svezia) con livelli plasmatici marcatamente elevati e maggiore azione beta-bloccante come conseguenza. Una interazione corrispondente potrebbe verificarsi con altri beta-bloccanti metabolizzati dallo stesso enzima (citocromo P450 2D6). Clonidine: quando la clonidina viene improvvisamente interrotta la reazione ipertensiva può essere potenziata dai beta-bloccanti. Se il trattamento concomitante con clonidina deve essere interrotto, il trattamento con beta-bloccanti deve essere interrotto diversi giorni prima della clonidina. Rifampicina: la rifampicina può indurre il metabolismo del metoprololo portando ad una riduzione dei livelli plasmatici. I pazienti che ricevono trattamenti concomitanti con altri beta-bloccanti (per es. gocce oculari) o MAO-inibitori devono essere tenuti sotto stretta osservazione. Nei pazienti sottoposti a terapia con farmaci beta-bloccanti, gli anestetici per inalazione aumentano l’effetto cardiodepressivo. I dosaggi di antidiabetici orali potrebbero dover essere riadattati nei pazienti trattati con beta-bloccanti. La concentrazione plasmatica di metoprololo può aumentare quando cimetidina e idrazina vengono somministrati contemporaneamente.
6. Effetti indesiderati
Le reazioni avverse si verificano approssimativamente nel 10% dei pazienti e sono generalmente dose correlate. Le reazioni avverse correlate al metoprololo sono elencate di seguito in accordo alla classificazione per organi e alla frequenza. La frequenza degli effetti indesiderati è stata classificata in base alla convenzione MedDRA sulla frequenza. - Molto comune (≤ 1/10) - Comune (≤ 1/100, < 1/10) - Non comune (≤ 1/1.000, < 1/100) - Raro (≤ 1/10.000, < 1/1.000) - Molto raro (< 1/10.000) - Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
  Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico       trombocitopenia    
Disturbi psichiatrici     depressione, incubi, disturbi del sonno disturbi della memoria, confusione, allucinazioni, nervosismo, ansia   ridotta capacità di concentrazione
Patologie del sistema nervoso affaticamento capogiro, cefalea parestesia disturbi del gusto   crampi muscolari
Patologie dell’occhio       disturbi visivi, occhi secchi e/o irritati   sintomi simili alla congiuntivite
Patologie dell’orecchio e del labirinto       tinnito    
Patologie cardiache   sensazione di freddo alle estremità, bradicardia, palpitazioni aggravamento transitorio dell’insufficienza cardiaca, shock cardiogeno in pazienti con infarto miocardico acuto Tempo di conduzione atrio ventricolare prolungato, aritmia cardiaca   cancrena nei pazienti con gravi patologie vascolari periferiche
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   dispnea durante l’attività fisica broncospasmo nei pazienti con asma bronchiale o problemi asmatici     rinite
Patologie gastrointestinali   nausea, dolore addominale, vomito, diarrea, costipazione       bocca secca
Patologie epatobiliari       transaminasi elevate   epatite
Patologie della pelle e del tessuto sottocutaneo     reazioni di ipersensibilità sulla pelle psoriasi aggravata, reazioni di fotosensibilità, iperidrosi, perdita di capelli    
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo           artralgia
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella       disfunzione reversibile della libido    
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione     dolore toracico, edema, aumento di peso      
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Metoprololo Krka deve essere somministrato durante la gravidanza e l’allattamento solo quando è considerato essenziale. In generale i beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, che è stata associata a ritardo della crescita, morte intrauterina, aborto e parto prematuro. Pertanto è indicato eseguire un appropriato monitoraggio materno-fetale nelle donne in gravidanza trattate con metoprololo. I beta-bloccanti possono causare bradicardia nel feto e nel neonato. Questo deve essere preso in considerazione se questi farmaci vengono prescritti durante l’ultimo trimestre ed in associazione al parto. Metoprololo Krka deve essere gradualmente sospeso 48-72 ore prima del parto programmato. Se ciò non è possible il neonato deve essere controllato durante le 48-72 ore dopo il parto per segni e sintomi di beta-bloccaggio (per es. complicazioni cardiache e polmonari). Allattamento Il metoprololo si concentra nel latte materno in una quantità che corrisponde approssimativamente a tre volte la quantità trovata nel plasma della madre. Il rischio di reazioni nocive per il bambino allattato al seno sembrano essere ridotte alle dosi terapeutiche del farmaco. Il bambino allattato al seno deve comunque essere tenuto in osservazione per segni di beta-bloccaggio. Fertilità Non ci sono dati disponibili sulla fertilità.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
9. Principio attivo
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 23,75 mg di metoprololo succinato equivalente a 25 mg di metoprololo tartrato. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 95 mg di metoprololo succinato equivalente a 100 mg di metoprololo tartrato. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 190 mg di metoprololo succinato equivalente a 200 mg di metoprololo tartrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa Silice colloidale anidra Cellulosa microcristallina Ipromellosa Sodio laurilsolfato Polisorbato 80 Glicerina Idrossipropilcellulosa Etilcellulosa Sodio stearil fumarato Film di rivestimento Ipromellosa Titanio diossido (E171) Talco Glicole propilenico
11. Sovradosaggio
Tossicità 7,5 g ad un adulto hanno causato intossicazione letale. 100 mg ad un bambino di 5 anni non ha dato sintomi dopo lavanda gastrica. 450 mg ad un bambino di 12 anni e 1,4 g ad un adulto hanno dato moderata intossicazione, 2,5 g ad un adulto hanno causato grave intossicazione, e 7,5 g ad un adulto hanno causato un’intossicazione molto grave. Sintomi I sintomi cardiovascolari sono i più importanti, ma in alcuni casi, soprattutto nei bambini e negli adolescenti, possono prevalere sintomi a carico del sistema nervoso centrale e la depressione respiratoria: bradicardia, blocco AV-I-III, prolungamento dell’intervallo QT (casi eccezionali), asistole, ipotensione, scarsa perfusione periferica, insufficienza cardiaca, shock cardiogeno, depressione respiratoria, apnea. Altri: affaticamento, confusione, perdita di coscienza, leggero tremore, crampi, sudorazione, parestesie, broncospasmo, nausea, vomito, possibile spasmo esofageo, ipoglicemia (specialmente nei bambini) o iperglicemia, iperkaliemia, effetti renali e sindrome miastenica transitoria. L’assunzione contemporanea di alcol, antipertensivi, chinidina o barbiturici può aggravare le condizioni del paziente. I primi segni di sovradosaggio possono essere visti da 20 minuti a 2 ore dopo l’ingestione. Gestione La cura deve essere fornita da una struttura in grado di fornire appropriate misure di supporto, monitoraggio e supervisione. Se giustificati, possono essere utilizzati lavanda gastrica e/o carbone attivo. Atropina, farmaci adreno-stimolanti o pacemaker per il trattamento della bradicardia e dei disturbi di conduzione. Ipotensione, insufficienza cardiaca acuta e shock devono essere trattati con appropriati espansori di volume, somministrazione di glucagone (se necessario seguita da un’infusione endovenosa di glucagone), somministrazione endovenosa di farmaci adrenergici stimolanti come dobutamina, con l’aggiunta di recettori α1-agonisti nella vasodilatazione. Può essere anche preso in considerazione l’uso endovenoso di Ca2+. Intubazione e ventilazione meccanica devono essere eseguite con indicazioni più ampie. Il pacemaker è una possibilità. Nei casi di arresto circolatorio in relazione al sovradosaggio, possono essere richieste azioni di rianimazione per diverse ore. Il broncospasmo può essere generalmente risolto con broncodilatatori.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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