Moxifloxacina Aur 400 mg compresse a rilascio prolungato 5 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Moxifloxacina Aurobindo 400 mg compresse rivestite con film è indicata nel trattamento delle seguenti infezioni batteriche in pazienti di età pari o superiore ai 18 anni, causate da batteri sensibili alla moxifloxacina (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1). La moxifloxacina deve essere usata solo quando sia ritenuto inappropriato l’uso di agenti antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di queste infezioni o quando questi hanno fallito: - sinusite batterica acuta (adeguatamente diagnosticata) - esacerbazione acuta di bronchite cronica (adeguatamente diagnosticata) - polmonite acquisita in comunità, ad eccezione dei casi gravi - malattia infiammatoria pelvica da lieve a moderata (ad es. infezioni del tratto genitale femminile superiore, incluse salpingite e endometrite), senza ascesso tubo-ovarico o pelvico associato. L’uso delle compresse di moxifloxacina 400 mg rivestite con film non è raccomandato nel trattamento in monoterapia delle infiammazioni pelviche da lievi a moderate ma deve essere somministrato in associazione con un altro appropriato agente antibatterico (ad es. una cefalosporina) a causa dell’aumento della resistenza di Neisseria gonorrhoeae alla moxifloxacina, a meno che questa non possa essere esclusa (vedere i paragrafi 4.4 e 5.1). Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film può essere inoltre usata per completare un corso di terapia in pazienti che hanno mostrato miglioramenti durante il trattamento iniziale con moxifloxacina per via endovenosa per le seguenti indicazioni: - polmonite acquisita in comunità - infezioni complicate della pelle e della struttura cutanea Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film non deve essere usata per la terapia iniziale di qualsiasi tipo di infezione della pelle o della struttura della pelle o polmonite grave acquisita in comunità. Devono essere tenute in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
2. Posologia
Dosaggio (adulti) Una compressa rivestita con film da 400 mg una volta al giorno. Compromissione della funzionalità renale/epatica Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a grave o nei pazienti in dialisi cronica, ad es. emodialisi e dialisi peritoneale ambulatoriale continua, non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2 per ulteriori dettagli). Non ci sono dati sufficienti nei pazienti con funzionalità epatica compromessa (vedere paragrafo 4.3). Altre popolazioni speciali Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani o nei pazienti con scarso peso corporeo. Bambini e adolescenti La moxifloxacina è controindicata nei bambini e negli adolescenti (<18 anni). La sicurezza e l’efficacia di moxifloxacina nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite (vedere paragrafo 4.3). Modo di somministrazione La compressa rivestita con film deve essere ingerita intera con sufficiente liquido e può essere assunta indipendentemente dai pasti. Durata della somministrazione Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film deve essere usata per le seguenti durate di trattamento: - esacerbazione acuta di bronchite cronica 5-10 giorni - polmonite acquisita in comunità 10 giorni - sinusite batterica acuta 7 giorni - infiammazioni pelviche da lievi a moderate 14 giorni Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film è stata studiata in studi clinici fino a 14 giorni di trattamento. La dose raccomandata (400 mg una volta al giorno) e la durata della terapia per la specifica indicazione in trattamento non devono essere superate.
3. Controindicazioni
- Ipersensibilità alla moxifloxacina, ad altri chinolonici o a uno qualsiasi degli eccipienti - Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6) - Pazienti al di sotto dei 18 anni di età - Pazienti con anamnesi di patologie del tendine/disturbo correlato al trattamento con chinolonici Sia negli studi preclinici che in quelli sull’uomo, sono state osservate alterazioni nell’elettrofisiologia cardiaca in seguito ad esposizione alla moxifloxacina, sotto forma di prolungamento dell’intervallo QT. Per motivi di sicurezza farmacologica, la moxifloxacina è pertanto controindicata in pazienti con: - prolungamento dell’intervallo QT documentato congenito o acquisito - disturbi elettrolitici, in particolare ipokaliemia non corretta - bradicardia clinicamente rilevante - insufficienza cardiaca clinicamente rilevante con ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra - anamnesi di aritmia sintomatica La moxifloxacina non deve essere usata in concomitanza con altri medicinali che prolungano l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5). A causa di dati clinici limitati, la moxifloxacina è inoltre controindicata in pazienti con funzionalità epatica compromessa (Child Pugh C) e in pazienti con aumento delle transaminasi > 5 volte il Limite Superiore Normale.
4. Avvertenze
Prolungamento dell’intervallo QTc e condizioni cliniche potenzialmente collegate al prolungamento dell’intervallo QTc La moxifloxacina ha mostrato di prolungare l’intervallo QTc nell’elettrocardiogramma di alcuni pazienti. Nelle analisi degli ECG ottenuti nel programma di studi clinici, il prolungamento del QTc con moxifloxacina è stato 6 msec ± 26 msec, 1,4% rispetto al basale. Le donne possono essere più sensibili ai medicinali che prolungano l’intervallo QTc poiché tendono ad avere intervalli QTc al basale più lunghi rispetto agli uomini. Anche i pazienti anziani possono essere più sensibili agli effetti sull’intervallo QT associati ai medicinali. I medicinali che possono ridurre i livelli di potassio devono essere usati con cautela nei pazienti trattati con moxifloxacina. La moxifloxacina deve essere usata con cautela nei pazienti con condizioni proaritmiche in atto (in particolare donne e pazienti anziani), quali ischemia miocardica acuta o prolungamento dell’intervallo QT poiché ciò può portare ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari (incluse torsioni di punta) e arresto cardiaco (vedere paragrafo 4.3). L’entità del prolungamento QT può aumentare con l’aumento delle concentrazioni del farmaco. Pertanto non deve essere superata la dose raccomandata. Il beneficio del trattamento con moxifloxacina in particolare nelle infezioni con basso livello di gravità deve essere bilanciato con le informazioni contenute nel paragrafo relativo alle avvertenze e precauzioni. Se durante il trattamento con moxifloxacina si verificassero segni di aritmia cardiaca, questo deve essere interrotto e deve essere eseguito un ECG. Ipersensibilità/reazioni allergiche Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità e allergiche per fluorochinoloni, inclusa la moxifloxacina dopo la prima somministrazione. Le reazioni anafilattiche possono progredire fino a uno shock potenzialmente letale, anche dopo la prima somministrazione. In caso di manifestazione di gravi reazioni di ipersensibilità è necessario interrompere la somministrazione di moxifloxacina e iniziare un trattamento idoneo (ad esempio, un trattamento per lo shock). Disturbi epatici gravi Con moxifloxacina sono stati riferiti casi di epatite fulminante che possono portare a insufficienza epatica (inclusi casi fatali) (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere avvertiti di contattare il medico prima di continuare il trattamento se sviluppano segni e sintomi di malattia epatica fulminante come astenia che si sviluppa rapidamente associata a ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica. Nei casi in cui si verifichino segni di disfunzione epatica devono essere eseguiti test/esami della funzione epatica. Gravi reazioni cutanee bollose Con moxifloxacina sono stati riferiti casi di reazioni cutanee bollose come sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere avvisati di informare il medico immediatamente prima di continuare il trattamento se si verificano reazioni della pelle e/o della mucosa. Pazienti con predisposizione alle crisi convulsive È noto che i chinoloni innescano crisi convulsive. In pazienti con disturbi del SNC o in presenza di altri fattori di rischio che possono predisporre alle crisi convulsive o abbassare la soglia dell’epilessia l’uso deve essere effettuato con cautela. In caso di crisi convulsive, il trattamento con moxifloxacina deve essere interrotto e devono essere istituite misure appropriate. Neuropatia periferica Sono stati segnalati casi di polineuropatia sensoriale o sensomotoria, che hanno causato parestesia, ipoestesia, disestesia o debolezza in pazienti trattati con chinoloni, inclusa la moxifloxacina. È necessario raccomandare ai pazienti in trattamento con moxifloxacina di informare il proprio medico prima di continuare il trattamento, nel caso in cui si sviluppino sintomi di neuropatia come dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento o debolezza, in modo da evitare lo sviluppo di una condizione irreversibile (vedere paragrafo 4.8). Reazioni psichiatriche Possono verificarsi reazioni psichiatriche anche dopo la prima somministrazione di chinoloni, inclusa moxifloxacina. In casi molto rari la depressione o le reazioni psicotiche sono progredite in pensieri suicidi e comportamento auto-lesionista come tentativi di suicidio (vedere paragrafo 4.8). Nel caso in cui il paziente sviluppa queste reazioni, la moxifloxacina deve essere interrotta e istituite misure appropriate. Si raccomanda cautela se la moxifloxacina viene utilizzata in pazienti psicotici o in pazienti con anamnesi di malattia psichiatrica. Diarrea associata ad antibiotico inclusa colite In associazione con l’uso di antibiotici ad ampio spettro, inclusa moxifloxacina, è stata riferita diarrea associata ad antibiotico (AAD) e colite associata ad antibiotico (AAC), incluse colite pseudomembranosa e diarrea associata a Clostridium difficile, la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale. Pertanto è importante prendere in considerazione questa diagnosi in pazienti che sviluppano diarrea grave durante o dopo l’uso di moxifloxacina. Se si sospetta o conferma AAD o AAC, il trattamento in corso con agenti antibatterici, inclusa moxifloxacina, deve essere interrotto e devono essere immediatamente iniziate adeguate misure terapeutiche. Inoltre, devono essere prese misure adeguate per il controllo dell’infezione per ridurre il rischio di trasmissione. I medicinali che inibiscono la peristalsi sono controindicati nei pazienti che sviluppano diarrea grave. Pazienti con miastenia grave La moxifloxacina deve essere usata con cautela in pazienti con miastenia grave perché i sintomi possono essere esacerbati. Infiammazione del tendine, rottura del tendine Con la terapia a base di chinoloni, inclusa moxifloxacina, può verificarsi infiammazione e rottura del tendine, in particolare nei pazienti anziani e in quelli trattati in concomitanza con corticosteroidi. Al primo segno di dolore o infiammazione, i pazienti devono interrompere il trattamento con moxifloxacina, tenere l’arto colpito a riposo e consultare immediatamente il medico per iniziare un trattamento appropriato (ad es. immobilizzazione) per il tendine colpito. L’infiammazione e la rottura del tendine possono verificarsi fino a molti mesi dopo l’interruzione della terapia con chinoloni inclusa moxifloxacina. Pazienti con compromissione renale I pazienti anziani con disturbi renali devono usare moxifloxacina con cautela se non sono in grado di mantenere un’adeguata assunzione di liquidi, poiché la disidratazione può aumentare il rischio di insufficienza renale. Disturbi della visione Se la visione viene compromessa o se manifesta un qualsiasi effetto agli occhi deve essere consultato immediatamente un’oculista (vedere paragrafi 4.7 e 4.8). Prevenzione delle reazioni di fotosensibilità I chinoloni hanno mostrato di causare reazioni di fotosensibilità nei pazienti. Comunque, gli studi hanno dimostrato che la moxifloxacina presenta un rischio inferiore di indurre fotosensibilità. Ciò nonostante, i pazienti devono essere avvisati di evitare l’esposizione ai raggi UV o alla luce del sole estensiva e/o forte durante il trattamento con moxifloxacina. Pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi I pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi nell’anamnesi familiare o in atto hanno maggiore tendenza a sviluppare reazioni emolitiche quando vengono trattati con i chinoloni. Pertanto, la moxifloxacina deve essere usata con cautela in questi pazienti. Pazienti con infiammazione pelvica Per i pazienti con infiammazione pelvica complicata (ad es. associata ad ascesso tubo-ovarico o pelvico), per i quali si ritiene necessario il trattamento endovenoso, il trattamento con Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film non è raccomandato. L’infiammazione pelvica può essere causata da Neisseria gonorrhoeae resistente ai fluorochinoloni. Pertanto in questi casi moxifloxacina deve essere somministrata in concomitanza con un antibiotico appropriato (ad es. cefalosporina) a meno che non possa essere escluso che Neisseria gonorrhoeae sia resistente alla moxifloxacina. Se il miglioramento clinico non viene raggiunto dopo 3 giorni di trattamento, la terapia deve essere riconsiderata. Pazienti con infezioni complicate della pelle e della struttura cutanea L’efficacia clinica della moxifloxacina per via endovenosa nel trattamento di infezioni gravi dovute a ustioni, fasciite e infezioni del piede dovute a diabete con osteomielite non è stata stabilita. Interferenza con i test biologici La terapia con moxifloxacina può interferire con i test di cultura per Mycobacterium spp tramite soppressione della crescita batterica causando risultati falsi negativi. Pazienti con infezioni dovute a Staphylococcus aureus resistente a meticillina La moxifloxacina non è raccomandata per il trattamento delle infezioni dovute a Staphylococcus aureus resistente a meticillina. In caso di infezione sospetta o accertata dovuta a Staphylococcus aureus resistente a meticillina, deve essere iniziato un trattamento con un agente antibatterico appropriato (vedere paragrafo 5.1). Popolazione pediatrica A causa di effetti avversi sulla cartilagine di animali giovani (vedere paragrafo 5.3) l’uso di moxifloxacina nei bambini e negli adolescenti < 18 anni è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
5. Interazioni
Interazioni con medicinali Non può essere escluso un effetto additivo sul prolungamento dell’intervallo QT di moxifloxacina e i seguenti farmaci: antiaritmici di classe IA (ad es. chinidina, idrochinidina, disopiramide), oppure antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), neurolettici (ad es. fenotiazine, pimozide, sertindolo, aloperidolo, sultopride), antidepressivi triciclici, alcuni antimicrobici (ad es. sparfloxacina, eritromicina EV, pentamidina, antimalarici in particolare alofantrina), alcuni antistaminici (terfenadina, astemizolo, mizolastina), altri medicinali (cisapride, vincamina EV, bepridil, difemanil). Questo effetto può portare ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari, soprattutto torsioni di punta. Pertanto la moxifloxacina è controindicata in pazienti trattati con questi farmaci (vedere paragrafo 4.3). Deve essere osservato un intervallo di circa 6 ore tra la somministrazione di agenti contenenti cationi bivalenti o trivalenti (ad es. antiacidi contenenti magnesio o alluminio, compresse di didanosina, sucralfato e agenti contenenti ferro o zinco) e la somministrazione di moxifloxacina. La somministrazione concomitante di carbone con una dose orale di 400 mg di moxifloxacina porta a una pronunciata prevenzione dell’assorbimento del farmaco e ad una sua ridotta disponibilità sistemica di oltre l’80%. Pertanto l’uso concomitante di questi due medicinali non è raccomandato (ad eccezione dei casi di sovradosaggio, vedere anche paragrafo 4.9). Dopo un dosaggio ripetuto in volontari sani, la moxifloxacina ha aumentato la Cmax della digossina di circa il 30% senza effetti sull’AUC o sui livelli di valle. Non è necessaria alcuna precauzione per l’uso con la digossina. Negli studi condotti su volontari diabetici, la somministrazione concomitante di moxifloxacina orale con glibenclamide ha causato una riduzione di circa il 21% nelle concentrazione plasmatiche di picco della glibenclamide. L’associazione di glibenclamide e moxifloxacina può teoricamente causare un’iperglicemia lieve e transitoria. Tuttavia, i cambiamenti farmacocinetici osservati per glibenclamide non hanno dato luogo a cambiamenti nei parametri cinetici (glicemia, insulina). Pertanto non sono state osservate interazioni clinicamente rilevanti tra moxifloxacina e glibenclamide. Alterazioni nell’INR Un gran numero di casi che mostrano un aumento dell’attività anticoagulante sono stati riferiti in pazienti trattati con antibiotici, in particolare fluorochinoloni, macrolidi, tetracicline, cotrimoxazolo e alcune cefalosporine. Le condizioni infettive e infiammatorie, l’età e lo stato generale del paziente sembrano essere fattori di rischio. In queste circostanze, è difficile valutare se è l’infezione o la terapia antibiotica a causare il disturbo dell’INR (international normalised ratio). Come misura precauzionale si può monitorare l’INR più di frequente. Se necessario, il dosaggio dell’anticoagulante per via orale deve essere aggiustato in maniera appropriata. Anche se durante uno studio di interazione effettuato su volontari sani tra moxifloxacina e warfarin sono stati osservati risultati negativi, le misure precauzionali sopra descritte devono essere applicate sia per il warfarin che per gli altri anticoagulanti. Gli studi clinici hanno mostrato che esistono interazioni in seguito alla somministrazione concomitante di moxifloxacina con: ranitidina, probenecid, contraccettivi orali, integratori di calcio, morfina somministrata per via parenterale, teofillina, ciclosporina o itraconazolo. Studi in vitro con gli enzimi del citocromo P450 supportano questi dati. In considerazione di tali risultati è improbabile che si verifichi una reazione metabolica attraverso gli enzimi del citocromo P450. Interazione con gli alimenti La moxifloxacina non ha interazioni clinicamente rilevanti con gli alimenti, inclusi i prodotti caseari.
6. Effetti indesiderati
Le reazioni avverse basate su tutti gli studi clinici con moxifloxacina 400 mg (terapia orale e sequenziale) classificati in base alla frequenza sono elencati di seguito: Con l’esclusione di nausea e diarrea tutte le reazioni avverse elencate sono state osservate a frequenze inferiori al 3%.
Classificazione per sistemi e organi Comune ≥ 1/100 a < 1/10 Non comune ≥ 1/1000 a < 1/100 Raro ≥ 1/10.000 a < 1/1000 Molto raro < 1/10.000
Infezioni e infestazioni Superinfezioni dovute a batteri o funghi resistenti come candidiasi vaginale      
Patologie del sistema emolinfopoietico   Anemia Leucopenia Neutropenia Trombocitopenia Trombocitemia Eosinofilia ematica Tempo di protrombina prolungato/INR aumentato   Aumentati livelli di protrombina/INR ridotto Agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario   Reazione allergica (vedere paragrafo 4.4) Anafilassi incluso shock anafilattico molto raramente pericoloso per la vita (vedere paragrafo 4.4) Edema allergico/ angioedema (incluso edema laringeo potenzialmente pericoloso per la vita, paragrafo 4.4)  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Iperlipidemia Iperglicemia Iperuricemia  
Disturbi psichiatrici   Reazioni d’ansia Iperattività psicomotoria/ agitazione Labilità emotiva Depressione (in casi molto rari potenzialmente culminante in comportamento auto-lesivo, come ideazione suicida/pensieri suicidi, o tentativi di suicidio, vedere paragrafo 4.4) Allucinazioni Depersonalizzazione Reazioni psicotiche (potenzialmente culminanti in comportamento auto-lesivo, come ideazione suicida/pensieri suicidi, o tentativi di suicidio, vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema nervoso Cefalee Capogiri Parestesia e Disestesia Disturbi del gusto (inclusa ageusia in casi molto rari) Confusione e disorientamento Disturbi del sonno (principalmente insonnia) Tremore Vertigini Sonnolenza Ipoestesia Disturbi dell’olfatto (inclusa anosmia) Sogni anormali Disturbi della coordinazione (inclusi disturbi dell’andatura, dovuti ad es. a capogiri o vertigini) Convulsioni inclusi convulsioni da grande male (vedere paragrafo 4.4) Disturbi dell’attenzione Disturbi della parola Amnesia Iperestesia
Patologie dell’occhio   Disturbi visivi inclusa diplopia e visione offuscata (in particolare nel corso di reazioni del SNC, vedere paragrafo 4.4)   Perdita transitoria della visione (in particolare nel corso di reazioni del SNC, vedere paragrafi 4.4 e 4.7)
Patologie dell’orecchio e del labirinto     Tinnito Compromissione dell’udito inclusa sordità (solitamente reversibile)  
Patologie cardiache Prolungamento dell’intervallo QT in pazienti con ipokaliemia (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) Prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.4) Palpitazioni Tachicardia Fibrillazione atriale Angina pectoris Tachiaritmie ventricolari Sincope (ad es. perdita di coscienza acuta e di breve durata) Aritmie non specificate Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4) Arresto cardiaco (vedere paragrafo 4.4)
Patologie vascolari   Vasodilatazione Ipertensione Ipotensione Vasculite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Dispnea (incluse le condizioni asmatiche)    
Patologie gastrointestinali Nausea Vomito Dolori gastrointestinali e addominali Diarrea Anoressia Stipsi Dispepsia Flatulenza Gastrite Amilasi aumentata Disfagia Stomatite Colite associata ad antibiotici (inclusa colite pseudo membranosa, in casi molto rari associata a complicazioni pericolose per la vita, vedere 4.4)  
Patologie epatobiliari Aumento delle transaminasi Insufficienza epatica (incluso aumento dell’LDH) Bilirubina aumentata Gamma-glutamil-trasnferasi aumentata Aumento nel sangue della fosfatasi alcalina Ittero Epatite (principalmente colestatica) Epatite fulminante che può causare insufficienza epatica pericolosa per la vita (inclusi casi fatali, vedere paragrafo 4.4)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Prurito Eruzione cutanea Orticaria Pelle secca   Reazioni bollose della pelle come sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica (potenzialmente pericolosa per la vita, vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Artralgia Mialgia Tendinite (vedere paragrafo 4.4) Crampi muscolari Spasmi muscolari Debolezza muscolare Rotture del tendine (vedere paragrafo 4.4) Artrite Rigidità muscolare Esacerbazione dei sintomi della miastenia grave (vedere paragrafo 4.4)
Patologie renali e urinarie   Disidratazione Compromissione renale (inclusi aumenti dell’azoto ureico ematico e della creatinina) Insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4)  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Sensazione di malessere (principalmente astenia o affaticamento) Condizioni dolorose (incluso dolore alla schiena e al torace, dolore pelvico e degli arti) Sudorazione Edema  
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Nell’uomo, la sicurezza di moxifloxacina durante la gravidanza non è stata valutata. Studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio per l’uomo non è noto. A causa del rischio sperimentale di danno da parte dei fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dei feti animali e di lesioni articolari reversibili descritte nei bambini trattati con fluorochinoloni, la moxifloxacina non deve essere usata nelle donne in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento Non sono disponibili dati sulle donne che allattano. I dati preclinici indicano che piccole quantità di moxifloxacina vengono secrete nel latte materno. In assenza di dati nell’uomo e a causa del rischio sperimentale di danno da parte dei fluorochinoloni alla cartilagine degli animali immaturi l’allattamento è controindicato durante la terapia con moxifloxacina (vedere paragrafo 4.3)
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa contiene 436,32 mg di moxifloxacina cloridrato, equivalente a 400 mg di moxifloxacina. Per una lista completa degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
10. Eccipienti
Nucleo della compressa : Cellulosa microcristallina Sodio amido glicolato (Tipo A) Povidone (K-30) Magnesio stearato Rivestimento : Ipromellosa Titanio diossido (E171) Macrogol 4000 Ossido di ferro rosso (E172)
11. Sovradosaggio
Non sono raccomandate contromisure specifiche in caso di sovradosaggio accidentale. Deve essere iniziata una terapia sintomatica generale. Deve essere intrapreso un monitoraggio con ECG, a causa della possibilità di prolungamento dell’intervallo QT. La somministrazione concomitante di carbone con una dose di 400 mg di moxifloxacina per via orale riduce la disponibilità sistemica del farmaco di oltre l’80%. L’uso di carbone subito dopo l’assorbimento può essere utile per prevenire un aumento eccessivo nell’esposizione sistemica alla moxifloxacina in caso di sovradosaggio orale.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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