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Nidipres 10 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/pvc/pvdc

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
NIDIPRES è indicato negli adulti per il trattamento dell’ipertensione essenziale da lieve a moderata.
2. Posologia
Via di somministrazione: per uso orale. Posologia La dose raccomandata è di 10 mg una volta al giorno per via orale, almeno 15 minuti prima dei pasti; la dose può essere aumentata a 20 mg, in funzione della risposta individuale del paziente. La titolazione della dose deve essere graduale, poichè possono essere necessarie 2 settimane prima che il massimo effetto antipertensivo sia evidente. Alcuni soggetti non adeguatamente controllati con un singolo agente anti-ipertensivo, possono trarre beneficio dall’aggiunta di lercanidipina alla terapia con un farmaco bloccante dei betaadrenorecettori (atenololo), un diuretico (idroclorotiazide) o un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (captopril o enalapril). Poiché la curva dose-risposta è ripida e presenta un "plateau" a dosi tra 20 e 30 mg, è improbabile che l’efficacia migliori con dosi più elevate, mentre possono aumentare gli effetti indesiderati. Uso negli anziani Sebbene i dati farmacocinetici e l’esperienza clinica non suggeriscono la necessità di una correzione del dosaggio giornaliero, si deve prestare particolare cautela quando si inizia il trattamento negli anziani. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di lercanidipina nei bambini di età fino a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Pazienti con compromissione renale o epatica È necessario prestare particolare attenzione quando si inizia il trattamento in pazienti con disfunzione renale o epatica da lieve a moderata. Sebbene sia possibile che questi sottogruppi tollerino la dose giornaliera abitualmente raccomandata, l’incremento della dose giornaliera a 20 mg deve essere valutato con attenzione. L’effetto antiipertensivo può risultare elevato in pazienti con compromissione epatica e conseguentemente deve essere preso in considerazione un aggiustamento del dosaggio. La lercanidipina non è raccomandata in pazienti con compromissione epatica grave o con danno renale grave (tasso di filtrazione glomerulare (GFR) < 30 ml/min). Modo di somministrazione Devono essere prese precauzioni prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale: - Il trattamento deve essere somministrato preferibilmente al mattino almeno 15 minuti prima di colazione. - Questo prodotto non deve essere somministrato con succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.3 e 4.5)
3. Controindicazioni
- Ipersensibilità alla lercanidipina ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6). - Donne in età fertile a meno che non venga impiegato un metodo contraccettivo efficace. - Ostruzione del tratto di efflusso ventricolare sinistro. - Insufficienza cardiaca congestizia non trattata. - Angina pectoris instabile. - Grave compromissione epatica o renale. - Infarto del miocardio nel mese precedente. - Co-somministrazione con: - potenti inibitori del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5). - ciclosporina (vedere paragrafo 4.5). - succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5).
4. Avvertenze
Sindrome del nodo del seno Deve essere esercitata particolare cautela quando si utilizza la lercanidipina in pazienti con sindrome del nodo del seno (senza pace-maker). Disfunzione ventricolare sinistra e cardiopatia ischemicaSebbene studi controllati di emodinamica non abbiano rivelato alcuna compromissione della funzione ventricolare, è richiesta attenzione anche in pazienti affetti da disfunzione ventricolare sinistra. È stato suggerito che alcune diidropiridine a breve durata d’azione possano essere associate ad un incremento del rischio cardio-vascolare in pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Sebbene la lercanidipina sia un farmaco a lunga durata d’azione, in tali pazienti è richiesta cautela. Alcune diidropiridine possono raramente provocare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente in pazienti con angina pectoris pre-esistente può verificarsi un aumento della frequenza, della durata o della gravità di questi attacchi. Sono stati osservati casi isolati di infarto del miocardio (vedere paragrafo 4.8). Utilizzo nella disfunzione epatica o renale: Si deve prestare particolare attenzione quando si inizia il trattamento in pazienti con disfunzione epatica o renale da lieve a moderata. Anche se la posologia giornaliera solitamente raccomandata può essere ben tollerata da questi sottogruppi, un aumento della dose giornaliera a 20 mg deve essere valutato con attenzione. Nei pazienti con compromissione epatica l’effetto antiipertensivo può risultare potenziato e di conseguenza deve essere considerato un aggiustamento del dosaggio. L’uso di lercanidipina non è raccomandato in pazienti con compromissione epatica grave o con danno renale grave (GFR < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.2). Induttori del CYP3A4 Gli induttori del CYP3A4 come gli anticonvulsivanti (ad es. fenitoina, carbamazepina) e la rifampicina possono ridurre i livelli plasmatici di lercanidipina e di conseguenza l’efficacia della lercanidipina può risultare inferiore a quanto atteso (vedere paragrafo 4.5). Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di lercanidipina non sono state dimostrate nei bambini. Alcool L’assunzione di alcool deve essere evitata in quanto può potenziare l’effetto vasodilatatore dei farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.5). Lattosio Questo medicinale contiene lattosio monoidrato, non deve pertanto essere somministrato a pazienti con deficit di Lapp-lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio- galattosio.
5. Interazioni
Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Inibitori del CYP3A4 La lercanidipina è notoriamente metabolizzata dall’enzima CYP3A4, pertanto gli inibitori e gli induttori del CYP3A4, somministrati in concomitanza possono interagire con il metabolismo e l’eliminazione di lercanidipina. La co-prescrizione di lercanidipina e inibitori del CYP3A4 (ad esempio ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, eritromicina, troleandomicina) deve essere evitata (vedere paragrafo 4.3). Uno studio di interazione con un potente inibitore del CYP3A4, ketoconazolo, ha dimostrato un incremento considerevole dei livelli plasmatici della lercanidipina (un incremento di 15 volte della AUC e di 8 volte della Cmax per l’eutomero S-lercanidipina). Ciclosporina Ciclosporina e lercanidipina non devono essere somministrati insieme (vedere paragrafo 4.3). Sono stati osservati livelli plasmatici aumentati sia per lercanidipina sia per ciclosporina a seguito di somministrazione concomitante. Uno studio condotto su giovani volontari sani ha dimostrato che quando la ciclosporina veniva somministrata 3 ore dopo l’assunzione di lercanidipina, i livelli plasmatici di lercanidipina non cambiavano, mentre l’AUC della ciclosporina aumentava del 27%. Tuttavia, la co-somministrazione di lercanidipina con ciclosporina produceva un aumento di 3 volte dei livelli plasmatici di lercanidipina e un aumento del 21% dell’AUC della ciclosporina. Succo di pompelmo La lercanidipina non deve essere assunta con il succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.3). Come altre diidropiridine, la lercanidipina è sensibile all’inibizione metabolica causata dal succo di pompelmo, con conseguente aumento della sua biodisponibilità sistemica e aumento dell’effetto ipotensivo. Midazolam Quando somministrata alla dose di 20 mg in concomitanza con midazolam per via orale in volontari anziani, l’assorbimento della lercanidipina era aumentato (approssimativamente del 40%) e la velocità di assorbimento era diminuita (tmax da 1,75 a 3 ore). Le concentrazioni di midazolam non venivano modificate. Substrati di CYP3A4 Si deve esercitare cautela quando la lercanidipina viene prescritta insieme ad altri substrati di CYP3A4, come terfenadina, astemizolo, farmaci antiaritmici di classe III quali amiodarone, chinidina. Induttori di CYP3A4 La co-somministrazione della lercanidipina con induttori del CYP3A4 come i farmaci anticonvulsivanti (ad es. fenitoina, carbamazepina) e rifampicina deve essere effettuata con cautela poiché l’effetto antiipertensivo può essere ridotto e la pressione arteriosa deve essere monitorata con maggiore frequenza rispetto al solito. Metoprololo Quando la lercanipina è stata co-somministrata con metoprololo, un beta-bloccante eliminato principalmente dal fegato, la biodisponibilità del metoprololo è rimasta inalterata, mentre quella della lercanidipina si è ridotta del 50%. Questo effetto può essere dovuto alla riduzione del flusso sanguigno epatico, causato dai beta-bloccanti e può pertanto verificarsi con altri farmaci di questa classe. Conseguentemente, la lercanidipina può essere somministrata con sicurezza con farmaci betabloccanti, anche se può essere necessario un aggiustamento della dose. Fluoxetina Uno studio di interazione con fluoxetina (un inibitore del CYP2D6 e del CYP3A4), condotto su volontari di età media pari a 65 ± 7 anni (media ± s.d.), non ha mostrato variazioni clinicamente rilevanti nella farmacocinetica della lercanidipina. Cimetidina La somministrazione concomitante di cimetidina 800 mg/die non provoca alterazioni significative dei livelli plasmatici di lercanidipina, ma a dosi più elevate è necessaria cautela poiché la biodisponibilità e l’effetto ipotensivo della lercanidipina possono aumentare. Digossina La co-somministrazione di 20 mg di lercanidipina in pazienti sottoposti a terapia cronica con bmetildigossina, non ha evidenziato interazioni farmacocinetiche. Volontari sani trattati con digossina mostrano, dopo somministrazione a digiuno di 20 mg di lercanidipina, un incremento medio del 33% della Cmax di digossina mentre l’AUC e la clearance renale non venivano significativamente modificate. I pazienti in trattamento concomitante con digossina devono essere strettamente monitorati per individuare eventuali segni di tossicità da digossina. Simvastatina Quando una dose di 20 mg di lercanidipina veniva ripetutamente co-somministrata con 40 mg di simvastatina, l’AUC di lercanidipina non è stata significativamente modificata, mentre l’AUC della simvastatina è aumentata del 56% e quella del suo metabolita attivo β-idrossiacido del 28%. È improbabile che questi cambiamenti siano di rilevanza clinica. Somministrando lercanidipina al mattino e simvastatina la sera, come indicato per questi medicinali, non sono previste interazioni. Warfarin La co-somministrazione a digiuno di 20 mg di lercanidipina a volontari sani non ha alterato la farmacocinetica del warfarin. Diuretici e ACE inibitori La lercanidipina è stata somministrata in sicurezza con diuretici e ACE inibitori. Alcool L’assunzione di alcool deve essere evitata, poiché può potenziare l’effetto vasodilatatore dei farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica Gli studi d’interazione sono stati effettuati solo negli adulti.
6. Effetti indesiderati
Circa l’1,8% dei pazienti ha manifestato reazioni avverse.La tabella sotto mostra l’incidenza delle reazioni avverse, con almeno una possibile relazione causale, raggruppate secondo la Classificazione per Sistemi e Organi MedDRA e ordinate in base alla frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Come mostrato in tabella, le reazioni avverse al farmaco più comunemente segnalate negli studi clinici controllati sono cefalea, capogiro, edema periferico, tachicardia, palpitazioni, vampate. Ciascuna di esse si è verificata in meno dell’1% dei pazienti.
Classificazione MedDRA Per Sistemi e Organi Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000)
Disturbi del sistema immunitario     ipersensibilità
Patologie del sistema nervoso capogiro; cefalea sonnolenza sincope
Patologie cardiache tachicardia; palpitazioni angina pectoris  
Patologie vascolari rossore    
Patologie gastrointestinali   dolore addominale; diarrea; dispepsia; nausea; vomito  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Eruzione cutanea  
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   mialgia  
Patologie renali e urinarie   poliuria  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione edema periferico astenia; affaticamento  
Nell’esperienza post-marketing, sono stati segnalati i seguiti effetti indesiderati molto rari provenienti da segnalazioni spontanee: ipertrofia gengivale, aumenti reversibili dei livelli delle transaminasi epatiche, ipotensione, frequenza urinaria e dolore toracico. Alcune diidropiridine possono raramente portare a dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente pazienti con angina pectoris preesistente possono manifestare un aumento della frequenza, della durata o della gravità di questi attacchi. Possono essere osservati casi isolati di infarto del miocardio. La lercanidipina non sembra provocare effetti indesiderati sui livelli di glicemia o su i livelli sierici dei lipidi. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Studi non clinici non forniscono evidenza di un effetto teratogeno nel ratto e nel coniglio e la capacità riproduttiva nel ratto è rimasta invariata. Ciò nonostante, poiché non c’è esperienza clinica con lercanidipina durante la gravidanza e l’allattamento, e altri composti diidropiridinici hanno effetti teratogeni nell’animale, la lercanidipina non deve essere somministrata durante la gravidanza o a donne in età fertile a meno che non utilizzino un contraccettivo efficace. Allattamento Non è noto se lercanidipina o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno. Non si può escludere un rischio per i neonati/lattanti. NIDIPRES è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Fertilità Non sono disponibili dati clinici con la lercanidipina. In alcuni pazienti trattati con calcio-antagonisti sono stati segnalati cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi che possono compromettere la fecondazione. Nei casi in cui la fecondazione in vitro non ha successo e laddove non si trovano altre spiegazioni, si deve prendere in considerazione la possibilità che i calcio-antagonisti siano la causa.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
9. Principio attivo
Una compressa rivestita con film contiene 10 mg di lercanidipina cloridrato, equivalente a 9,4 mg di lercanidipina. Una compressa rivestita con film contiene 20 mg di lercanidipina cloridrato, equivalente a 18,8 mg di lercanidipina. Eccipiente con effetti noti: NIDIPRES 10 mg compresse rivestite con film: 30 mg di lattosio monoidrato Eccipiente con effetti noti: NIDIPRES 20 mg compresse rivestite con film: 60 mg di lattosio monoidrato Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa: Magnesio stearato. Povidone Sodio amido glicolato Tipo A Lattosio monoidrato Cellulosa microcristallina Film di rivestimento: NIDIPRES 10 mg compresse rivestite con film: Macrogol Alcool polivinilico, parzialmente idrolizzato Talco Titanio diossido (E171) Ferro ossido giallo (E172). NIDIPRES 20 mg compresse rivestite con film: Macrogol Alcool polivinilico, parzialmente idrolizzato Talco Titanio diossido (E171) Ferro ossido giallo (E172) Ferro ossido rosso (E172)
11. Sovradosaggio
Nel corso dell’esperienza post-marketing, sono stati segnalati alcuni casi di sovradosaggio (da 40 a 800 mg di lercanidipina, inclusi casi di tentativo di suicidio). Sintomi Come per altre diidropiridine, ci si aspetta che il sovradosaggio possa causare una eccessiva vasodilatazione periferica. I sintomi associati al sovradosaggio includono ipotensione marcata e tachicardia riflessa. Trattamento In caso di grave ipotensione, bradicardia e perdita di coscienza, può essere di aiuto ricorrere ad un supporto cardiovascolare, con la somministrazione endovenosa di atropina in caso per la bradicardia. In considerazione del prolungato effetto farmacologico della lercanidipina, è essenziale monitorare per almeno 24 ore lo stato cardiovascolare dei pazienti incorsi in sovradosaggio. Non ci sono informazioni sui possibili benefici della dialisi. Data l’elevata lipofilia del principio attivo, è molto probabile che i livelli plasmatici non diano un’indicazione utile sulla durata del periodo di rischio e la dialisi può non essere efficace.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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