Niuliva 250 ui/ml soluzione per infusione 1 flaconcino di vetro da 20 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Niuliva è indicato per: Prevenzione della reinfezione da virus dell’epatite B (HBV) dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica da epatite B in pazienti senza replicazione virale attiva prima del trapianto . Immunoprofilassi dell’epatite B - In caso di esposizione accidentale in soggetti non immunizzati (incluse le persone con stato vaccinale incompleto o sconosciuto). - In pazienti in emodialisi, fino a quando la vaccinazione non diventi efficace. - In neonati da madri portatrici del virus dell’epatite B.- In soggetti che dopo la vaccinazione non hanno mostrato una risposta immune (anticorpi anti-HB non misurabili) e per coloro i quali necessitano di una prevenzione continua, dato il rischio costante di essere infettati da epatite B.
2. Posologia
4.2.1. Posologia Prevenzione della reinfezione da virus dell’epatite B (HBV) dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica da epatite B in pazienti senza replicazione virale attiva prima del trapianto : Negli adulti: 10.000 U.I. il giorno del trapianto, in fase peri-operatoria. Successivamente, 2.000 - 10.000 U.I./ giorno per 7 giorni, e secondo necessità per mantenere un livello anticorpale sopra 100 - 150 U.I./l in pazienti HBV-DNA negativi. Nei bambini: La posologia deve essere adattata alla superficie corporea, sulla base del valore di 10.000 U.I./1,73 m². Immunoprofilassi dell’epatite B: - Prevenzione dell’epatite B in caso di esposizione accidentale in soggetti non immunizzati: Almeno 500 U.I., secondo l’intensità dell’esposizione, il prima possibile dopo l’esposizione e preferibilmente entro 24 - 72 ore. - Immunoprofilassi dell’epatite B in pazienti in emodialisi: 8 - 12 U.I./kg fino ad un massimo di 500 U.I., ogni 2 mesi fino alla sieroconversione che segue la vaccinazione. - Prevenzione dell’epatite B in neonati da madri portatrici del virus dell’epatite B, alla nascita o subito dopo la nascita: 30 - 100 U.I./kg. La somministrazione di immunoglobuline antiepatite B può essere ripetuta fino alla sieroconversione che segue la vaccinazione. In tutte queste situazioni, la vaccinazione contro l’epatite B è fortemente raccomandata. La prima dose di vaccino può essere iniettata lo stesso giorno della somministrazione di immunoglobulina umana antiepatite B, ma in punti diversi.In soggetti che dopo la vaccinazione non hanno mostrato una risposta immune (anticorpi anti-epatite B non misurabili) e per quanti necessitano di una prevenzione continua, si può valutare la somministrazione di 500 U.I. agli adulti e di 8 U.I./kg ai bambini, ogni 2 mesi; 10 mU.I./ml è considerato come titolo protettivo anticorpale minimo. 4.2.2. Modo di somministrazione Niuliva deve essere somministrato per via endovenosa ad una velocità massima iniziale di 0,02 ml/kg/minuto per i primi 10 minuti. Se ben tollerata, la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 0,04 ml/kg/minuto. Pertanto, in generale, la somministrazione di 5.000 U.I. sarà effettuata in meno di 15 minuti. Se non si verificano reazioni avverse, la velocità massima iniziale delle infusioni successive sarà sempre di 0,02 ml/kg/minuto e, se ben tollerata, la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 0,1 ml/kg/minuto. In generale, il tempo di somministrazione di 5.000 U.I. sarà inferiore a 10 minuti.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità ad uno qualsiasi dei componenti. (Vedere le avvertenze speciali sugli eccipienti, intolleranza al fruttosio, paragrafo 4.4.). Ipersensibilità alle immunoglobuline umane.
4. Avvertenze
Sorbitolo Ogni ml di questo prodotto medicinale contiene 50 mg di sorbitolo. I pazienti con rari problemi ereditari d’intolleranza al fruttosio non devono prendere questo medicinale. Nei neonati e nei bambini piccoli fino all’età dello svezzamento, l’intolleranza ereditaria al fruttosio (IEF) può non essere già stata diagnosticata e la somministrazione di Niuliva può causare gravi reazioni. Quando il trattamento in neonati e bambini piccoli (soprattutto fino allo svezzamento) è ritenuto appropriato, si deve fare attenzione prima e durante la somministrazione di Niuliva per il contenuto di sorbitolo presente nel prodotto. Ciò è particolarmente importante quando è necessaria più di una somministrazione per raggiungere il livello anticorpale protettivo. In tutti i pazienti in caso di somministrazione accidentale e sospetta intolleranza al fruttosio, la somministrazione deve essere immediatamente sospesa, la normale glicemia deve essere ristabilita e la funzione degli organi deve essere stabilizzata tramite terapia intensiva. Non si prevedono interferenze con la determinazione della glicemia. Complicazioni tromboemboliche sono state associate all’uso di IVIg normali. Perciò, si raccomanda cautela soprattutto nei pazienti con fattori di rischio trombotico. I pazienti devono essere controllati regolarmente per i livelli sierici di anticorpi anti-HBs. Alcune reazioni avverse da farmaci gravi possono essere correlate alla velocità d’infusione. La velocità d’infusione raccomandata nel paragrafo “4.2. Posologia e modo di somministrazione” deve essere seguita scrupolosamente. Durante il tempo dell’infusione i pazienti devono essere strettamente monitorati e attentamente osservati per l’insorgenza di qualsiasi sintomo. Alcune reazioni avverse possono verificarsi più frequentemente - in caso di velocità d’infusione elevata, - in pazienti con ipo- o agammaglobulinemia con o senza deficit di IgA. Sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta in pazienti sottoposti a terapia con IVIg, specialmente in pazienti che sono predisposti ad insufficienza renale acuta o in coloro che presentano insufficienza renale. Si raccomanda di controllare la funzionalità renale prima di somministrare Niuliva e ad intervalli adeguati dopo la somministrazione. In caso di insufficienza renale, si dovrà esprimere un giudizio clinico per determinare se la velocità di infusione di Niuliva va ridotta o sospesa. Casi di lesione acuta polmonare legata alla trasfusione (TRALI) sono stati segnalati in pazienti che ricevono IVIg. Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per le reazioni avverse polmonari. Vere reazioni d’ipersensibilità sono rare. I pazienti devono essere informati sui primi segni delle reazioni d’ipersensibilità, quali orticaria, orticaria diffusa, senso di costrizione al torace, sibilo, ipotensione e anafilassi. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e gravità dell’effetto collaterale. Niuliva contiene una piccola quantità di IgA. Le persone che hanno deficit di IgA hanno il rischio di sviluppare anticorpi anti-IgA e possono avere reazioni anafilattiche dopo somministrazione di derivati del sangue contenenti IgA. Il medico deve perciò valutare il beneficio di un trattamento con Niuliva contro il potenziale rischio di reazioni d’ipersensibilità. Raramente, l’immunoglobulina umana antiepatite B può causare un brusco abbassamento della pressione sanguigna con reazione anafilattica, anche in pazienti che hanno tollerato precedenti trattamenti con immunoglobuline. Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico richiede l’immediata sospensione della somministrazione. In caso di shock, adottare il trattamento medico standard per lo shock. È stato riportato il verificarsi di Sindrome da Meningite Asettica (AMS) in associazione con il trattamento con IVIg. L’interruzione del trattamento con IVIg ha portato a remissione di AMS entro pochi giorni senza postumi. La sindrome di solito inizia entro poche ore fino ai 2 giorni successivi al trattamento con IVIg. Gli studi sul liquido cerebro-spinale sono spesso positivi con pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm³, prevalentemente della serie granulocitaria e livelli elevati di proteine, fino a diverse centinaia di mg/dl. La meningite asettica può verificarsi più frequentemente in associazione con alte dosi (10.000 U.I./kg) di Niuliva. I prodotti IVIg possono contenere i anticorpi anti gruppo sanguigno che possono agire da emolitici ed indurre in vivo il rivestimento dei globuli rossi con immunoglobuline, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coomb) e, raramente, emolisi. L’anemia emolitica si può sviluppare in seguito a terapia di IVIg dovuta all’aumento di captazione di globuli rossi. I soggetti che ricevono delle IVIg devono essere monitorati per segni clinici e sintomi di emolisi. Anemia emolitica può svilupparsi dopo un trattamento con alte dosi di Niuliva. Misure standard per prevenire le infezioni derivanti dall’uso di medicinali preparati da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei lotti di plasma per individuare l’eventuale presenza di marker d’infezione e l’inclusione di passaggi produttivi efficaci per l’inattivazione/rimozione di virus. Nonostante ciò, quando sono somministrati medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmettere un agente infettivo non può essere completamente esclusa. Ciò riguarda anche virus sconosciuti o emergenti ed altri agenti patogeni. Le misure che sono state prese sono considerate efficaci per virus capsulati come HIV, HBV e HCV, e per virus non capsulati, come HAV. Le misure adottate possono essere di valore limitato per i virus non capsulati come il parvovirus B19. Esiste una esperienza clinica rassicurante in merito alla mancata trasmissione di epatite A o di parvovirus B19 con immunoglobuline e si ritiene che il contenuto anticorpale dia un importante contributo alla sicurezza virale. È fortemente raccomandato che, ogni qualvolta si somministri Niuliva ad un paziente, il nome ed il numero di lotto del prodotto siano registrati per mantenere un legame tra il paziente ed il lotto del prodotto.
5. Interazioni
Vaccini costituiti da virus vivi attenuati La somministrazione di immunoglobuline può ridurre l’efficacia dei vaccini costituiti da virus vivi attenuati come quelli di morbillo, rosolia, parotite e varicella, per un periodo fino a 3 mesi. Dopo la somministrazione di questo prodotto, deve passare un periodo di almeno 3 mesi prima della vaccinazione con vaccini costituiti da virus vivi attenuati. L’immunoglobulina umana antiepatite B deve essere somministrata 3 - 4 settimane dopo la vaccinazione fatta con un vaccino costituito da virus vivo attenuato; se la somministrazione d’immunoglobulina umana antiepatite B è indispensabile prima di 3 - 4 settimane dalla vaccinazione, si deve ripetere la vaccinazione 3 mesi dopo la somministrazione dell’immunoglobulina umana antiepatite B. Interferenze con i test sierologici Dopo l’iniezione di immunoglobuline, il transitorio aumento di anticorpi trasmessi passivamente nel sangue del paziente può indurre falsi risultati positivi nei test sierologici. La trasmissione passiva di anticorpi agli antigeni eritrocitari (ad esempio: A, B, D), può interferire con alcuni test sierologici per anticorpi eritrocitari, per esempio il test dell’antiglobulina (test di Coombs).
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Occasionalmente possono verificarsi reazioni avverse quali brividi, cefalea, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione e moderata lombalgia. Raramente, le immunoglobuline umane possono causare un brusco abbassamento della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità ad una precedente somministrazione. Con la somministrazione di immunoglobuline umane sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile, casi isolati di anemia emolitica/emolisi reversibile e rari casi di reazioni cutanee temporanee. È stato osservato un aumento del livello sierico di creatinina e/o insufficienza renale acuta. Molto raramente: reazioni tromboemboliche quali infarto del miocardio, ictus, embolia polmonare, trombosi venosa profonda. In merito alla sicurezza riguardante gli agenti trasmissibili, vedere paragrafo 4.4. Tabella riassuntiva degli eventi avversi Gli eventi avversi catalogati in accordo alla Classificazione sistemica organica MedDRA sono riassunti nella tabella seguente. Le frequenze sono state determinate usando i seguenti criteri: - molto comune (≥1/10) - comune (≥1/100, <1/10) - non comune (≥1/1.000, <1/100) - raro (>1/10.000, <1/1.000) - molto raro (<1/10.000) - non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) All’interno di ciascuna categoria di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente. Frequenza degli effetti indesiderati nei due studi clinici condotti con Niuliva.
Classificazione sistemica organica Effetto indesiderato Frequenza
Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia Non comune
Disturbi del sistema immunitario Rigetto di trapianto Non comune
Disturbi del sistema nervoso Ipocinesia Non comune
Disordini vascolari Ipotensione, ipertensione Non comune
Disordini gastrointestinali Secchezza delle fauci Non comune
Disordini del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Non comune
Patologie renali ed urinarie Insufficienza renale, insufficienza renale acuta Non comune
Esami clinici Aumento enzimi epatici, positività del tampone faringeo Non comune
Popolazione pediatrica Nessun bambino è stato inserito nei precedenti o negli attuali studi clinici condotti con Niuliva. Si prevede che gli stessi eventi avversi indicati per gli adulti possano manifestarsi nella popolazione pediatrica. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
La sicurezza di questo medicinale per l’uso in gravidanza non è stata stabilita in studi clinici controllati. L’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono prevedibili effetti nocivi sul decorso della gravidanza o sul feto e il neonato.
8. Conservazione
Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C). Non congelare.
9. Principio attivo
Immunoglobulina umana antiepatite B. La distribuzione percentuale delle sottoclassi di IgG, determinata per immunonefelometria, è di circa 74,3% di IgG1, 22,1% di IgG2, 1,99% di IgG3, 1,61% di IgG4. Il contenuto di proteina umana è di 50 g/l, di cui almeno il 97% è costituito da IgG. Il contenuto di immunoglobulina umana antiepatite B è di 250 U.I./ml (600 U.I./2,4 ml, 1.000 U.I./4 ml, 5.000 U.I./20 ml, 10.000 U.I./40 ml). Contiene IgA in tracce (meno di 0,05 mg/ml). Eccipiente: D-sorbitolo 50 g/l. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
- D-sorbitolo - Acqua per preparazioni iniettabili
11. Sovradosaggio
Non sono noti gli effetti dovuti a sovradosaggio.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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