Strattera 80 mg capsule rigide 28 capsule in blister pvc/pe/pctfe/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Strattera è indicato per il trattamento del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) nei bambini a partire dai 6 anni di età, negli adolescenti e negli adulti come parte di un programma di trattamento multimodale. Il trattamento deve essere iniziato da un medico specialista nel trattamento dell’ADHD come un pediatra, un neuropsichiatra dell’infanzia e dell’adolescenza o uno psichiatra. La diagnosi deve essere effettuata secondo i criteri stabiliti dall’attuale DSM o dalle linee guida dell’ICD. Negli adulti deve essere confermata la presenza di sintomi dell’ADHD che erano preesistenti in età infantile. La conferma di terze parti è auspicabile e la somministrazione di Strattera non deve essere iniziata se la verifica dei sintomi dell’ADHD in età infantile non è certa. La diagnosi non può essere fatta unicamente sulla base della presenza di uno o più sintomi dell’ADHD. In base alla valutazione clinica, i pazienti devono avere un’ADHD di gravità almeno moderata, come indicato da una compromissione funzionale almeno moderata in 2 o più ambiti (ad esempio sociale, scolastico e/o lavorativo) che interessano diversi aspetti della vita di un individuo. Ulteriori informazioni per l’uso sicuro di questo farmaco: Un programma di trattamento multimodale normalmente prevede interventi di carattere psicologico, educativo e sociale con l’obiettivo di stabilizzare i pazienti con un disturbo comportamentale caratterizzato da sintomi che possono includere: storia cronica di scarsa capacità di concentrazione, disattenzione, labilità emotiva, impulsività, iperattività da moderata a grave, segni neurologici minori ed EEG anormale. L’apprendimento può essere o non essere compromesso. Il trattamento farmacologico non è indicato per tutti i pazienti con questo disturbo e la decisione di usare il farmaco si deve basare su una valutazione molto accurata della gravità dei sintomi e della compromissione del paziente in relazione alla sua età e alla persistenza dei sintomi stessi.
2. Posologia
Posologia Strattera può essere somministrato in una singola dose giornaliera al mattino. I pazienti che non hanno ottenuto una risposta clinica soddisfacente (per tollerabilità [per esempio per nausea o sonnolenza] o efficacia) assumendo Strattera in una singola dose giornaliera, potrebbero trarre beneficio suddividendo la dose giornaliera del medicinale in due dosi uguali, la prima al mattino e la seconda nel tardo pomeriggio o nella prima serata. Popolazione pediatrica : Dosaggio nella popolazione pediatrica di peso corporeo fino a 70 kg: Strattera deve essere somministrato inizialmente ad una dose totale giornaliera di circa 0,5 mg/kg. La dose iniziale deve essere mantenuta per almeno 7 giorni prima di aumentarla progressivamente in funzione della risposta clinica e della tollerabilità. La dose di mantenimento consigliata è di circa 1,2 mg/kg/die (in base al peso del paziente e ai dosaggi di atomoxetina disponibili). Dosi superiori a 1,2 mg/kg/die non hanno dimostrato benefici ulteriori. Non è stata sistematicamente valutata la sicurezza di dosi singole superiori a 1,8 mg/kg/die e di dosi totali giornaliere superiori a 1,8 mg/kg. In alcuni casi potrebbe essere appropriato continuare il trattamento in età adulta. Dosaggio nella popolazione pediatrica di peso corporeo superiore a 70 kg: Strattera deve essere somministrato inizialmente ad una dose totale giornaliera di 40 mg. La dose iniziale deve essere mantenuta per almeno 7 giorni prima di aumentarla progressivamente in funzione della risposta clinica e della tollerabilità. La dose di mantenimento consigliata è di 80 mg. Dosi superiori a 80 mg non hanno dimostrato benefici ulteriori. La massima dose totale giornaliera raccomandata è di 100 mg. Non è stata sistematicamente valutata la sicurezza di dosi singole superiori a 120 mg e di dosi totali giornaliere superiori a 150 mg. Adulti : Strattera deve essere somministrato inizialmente ad una dose totale giornaliera di 40 mg. La dose iniziale deve essere mantenuta per almeno 7 giorni prima di aumentarla progressivamente in funzione della risposta clinica e della tollerabilità. La dose di mantenimento giornaliera consigliata è da 80 mg a 100 mg. La massima dose totale giornaliera raccomandata è di 100 mg. Non è stata sistematicamente valutata la sicurezza di dosi singole superiori a 120 mg e di dosi totali giornaliere superiori a 150 mg. Ulteriori informazioni per l’uso sicuro di questo medicinale: Screening pre-trattamento: Prima della prescrizione è necessario eseguire un’anamnesi medica appropriata e una valutazione iniziale dello status cardiovascolare del paziente, che include la pressione del sangue e la frequenza cardiaca (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Monitoraggio in corso di trattamento: Lo status cardiovascolare deve essere controllato regolarmente registrando la pressione del sangue e la frequenza cardiaca dopo ogni aggiustamento della dose e successivamente almeno ogni sei mesi. Per i pazienti pediatrici si raccomanda l’uso di un grafico percentile. Per gli adulti devono essere seguite le attuali linee guida di riferimento per l’ipertensione. (Vedere paragrafo 4.4). Interruzione del trattamento: Nel programma di sviluppo del farmaco non sono stati descritti chiari sintomi da interruzione del trattamento. In caso di effetti avversi significativi, atomoxetina può essere interrotta bruscamente; altrimenti il medicinale può essere diminuito lentamente in un periodo di tempo appropriato. Il trattamento con Strattera non deve necessariamente durare per un tempo indefinito. Deve essere eseguita una rivalutazione della necessità di continuare la terapia per oltre 1 anno, in particolare se il paziente ha ottenuto una risposta stabile e soddisfacente. Popolazioni speciali Insufficienza epatica: Nei pazienti con insufficienza epatica moderata (Classe B secondo la classificazione di Child-Pugh), le dosi iniziali e di mantenimento devono essere ridotte al 50% della dose abituale. Nei pazienti con insufficienza epatica grave (Classe C secondo la classificazione di Child-Pugh), le dosi iniziali e di mantenimento devono essere ridotte al 25% della dose abituale. (vedere paragrafo 5.2). Insufficienza renale: i pazienti con malattia renale in fase terminale hanno avuto un’esposizione sistemica ad atomoxetina più elevata rispetto ai soggetti sani (incremento di circa il 65%), ma non è stata osservata differenza correggendo l’esposizione per il dosaggio in mg/kg. Strattera può pertanto essere somministrato ai pazienti affetti da ADHD con malattia renale in fase terminale o con un grado minore di insufficienza renale usando la posologia abituale. L’atomoxetina potrebbe esacerbare l’ipertensione nei pazienti con malattia renale in fase terminale. (vedere paragrafo 5.2). Circa il 7% della popolazione caucasica ha un genotipo corrispondente ad un enzima CYP2D6 non funzionale (denominati metabolizzatori lenti CYP2D6). I pazienti con questo genotipo hanno un’esposizione ad atomoxetina diverse volte più alta rispetto ai pazienti con un enzima funzionale. I metabolizzatori lenti sono pertanto a più alto rischio di eventi avversi (vedere paragrafi 4.8 e 5.2). Nei pazienti con genotipo noto di metabolizzatore lento devono essere prese in considerazione una dose iniziale più bassa e una più lenta titolazione del dosaggio. Popolazione anziana: l’uso di atomoxetina nei pazienti con più di 65 anni di età non è stato valutato sistematicamente. Popolazione pediatrica sotto i 6 anni di età: la sicurezza e l’efficacia di Strattera nei bambini al di sotto dei 6 anni di età non sono state stabilite. Pertanto, Strattera non deve essere usato nei bambini al di sotto dei 6 anni di età (vedere paragrafo 4.4). Modo di somministrazione Per uso orale. Strattera può essere somministrato indipendentemente dai pasti.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Atomoxetina non deve essere usata in associazione agli inibitori della monoamino-ossidasi (IMAO). Atomoxetina non deve essere usata per almeno due settimane dopo l’interruzione del trattamento con un IMAO. Il trattamento con un IMAO non deve essere iniziato nelle due settimane successive all’interruzione del trattamento con atomoxetina. Atomoxetina non deve essere usata nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso poiché negli studi clinici l’uso di atomoxetina è stato associato a un’aumentata incidenza di midriasi. Atomoxetina non deve essere usata nei pazienti con gravi malattie cardiovascolari o cerebrovascolari (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego âE.“ Effetti cardiovascolari). Gravi malattie cardiovascolari possono includere ipertensione grave, insufficienza cardiaca, patologia arteriosa occlusiva, angina, cardiopatia congenita emodinamicamente significativa, cardiomiopatie, infarto del miocardio, aritmie potenzialmente pericolose per la vita e patologie a carico dei canali (malattie causate da una disfunzione dei canali ionici). Gravi malattie cerebrovascolari possono includere aneurisma cerebrale o ictus. Atomoxetina non deve essere usata nei pazienti con feocromocitoma o una storia di feocromocitoma (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego - Effetti cardiovascolari).
4. Avvertenze
Comportamento suicida Nei pazienti trattati con atomoxetina, è stato riportato comportamento suicida (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria). In studi clinici in doppio cieco, casi di comportamento suicida sono stati non comuni, ma osservati più frequentemente tra i bambini e gli adolescenti trattati con atomoxetina rispetto a quelli trattati con placebo in cui non ci sono stati casi. Negli studi clinici in doppio cieco effettuati negli adulti non c’è stata differenza nella frequenza di comportamento suicida tra atomoxetina e placebo. I pazienti in trattamento per l’ADHD devono essere attentamente monitorati per la comparsa o il peggioramento di comportamenti suicidi. Morte improvvisa e anomalie cardiache preesistenti È stata riportata morte improvvisa in pazienti con anomalie strutturali cardiache che stavano assumendo atomoxetina alle dosi abituali. Sebbene alcune gravi anomalie strutturali cardiache da sole comportino un aumentato rischio di morte improvvisa, atomoxetina deve essere usata solo con cautela nei pazienti con note anomalie strutturali cardiache gravi e dopo aver consultato un cardiologo. Effetti cardiovascolari Atomoxetina può avere effetti sulla frequenza cardiaca e sulla pressione sanguigna. Nella maggior parte dei pazienti in trattamento con atomoxetina si verifica un modesto aumento della frequenza cardiaca (in media <10 bpm) e/o un incremento della pressione arteriosa (in media <5 mm Hg) (vedere paragrafo 4.8). Tuttavia, i dati combinati provenienti dagli studi clinici controllati e non controllati per l’ADHD mostrano che circa l’8-12% dei bambini e degli adolescenti e il 6-10% degli adulti presenta una più marcata variazione della frequenza cardiaca (di 20 battiti al minuto o maggiore) e della pressione sanguigna (di 15-20 mm Hg o maggiore). L’analisi di questi dati degli studi clinici ha mostrato che circa il 15-26% dei bambini e degli adolescenti e il 27-32% degli adulti che ha presentato tali variazioni della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca durante il trattamento con atomoxetina ha avuto aumenti prolungati o progressivi. Variazioni prolungate della pressione sanguigna possono potenzialmente contribuire, nel lungo termine, a conseguenze cliniche quali l’ipertrofia miocardica. Come conseguenza di questi risultati, per i pazienti che vengono presi in considerazione per il trattamento con atomoxetina deve essere effettuata un’anamnesi accurata e un esame fisico per valutare la presenza di malattia cardiaca e tali pazienti devono ricevere una ulteriore valutazione specialistica cardiologica se gli accertamenti iniziali suggeriscono storia di malattia cardiaca o malattia cardiaca. Si raccomanda di misurare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna e di registrarle prima di iniziare il trattamento e durante il trattamento, dopo ogni aggiustamento della dose e successivamente almeno ogni 6 mesi per individuare possibili aumenti clinicamente importanti. Per i pazienti pediatrici si raccomanda l’uso di un grafico percentile. Per gli adulti devono essere seguite le attuali linee guida di riferimento per l’ipertensione. Atomoxetina non deve essere usata nei pazienti con gravi patologie cardiovascolari o cerebrovascolari (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni âE.“ Gravi malattie cardiovascolari e cerebrovascolari). Atomoxetina deve essere usata con cautela nei pazienti le cui condizioni mediche di base potrebbero essere aggravate da un aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, come i pazienti con ipertensione, tachicardia o con malattie cardiovascolari o cerebrovascolari. I pazienti che sviluppano sintomi come palpitazioni, dolore toracico da sforzo, sincope inspiegata, dispnea o altri sintomi che suggeriscono una malattia cardiaca durante il trattamento con atomoxetina devono essere sottoposti ad una tempestiva valutazione specialistica cardiologica. Inoltre, atomoxetina deve essere usata con cautela nei pazienti con sindrome congenita o acquisita del QT lungo o con familiarità per prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Poiché è stata riportata anche ipotensione ortostatica, atomoxetina deve essere usata con cautela in ogni situazione che può predisporre il paziente ad ipotensione o in situazioni associate a improvvise variazioni della frequenza cardiaca o della pressione sanguigna. Effetti cerebrovascolari I pazienti con fattori di rischio aggiuntivi per disturbi cerebrovascolari (come una storia di malattia cardiovascolare, l’uso concomitante di medicinali che aumentano la pressione sanguigna) devono essere valutati ad ogni visita per segni e sintomi neurologici dopo aver iniziato il trattamento con atomoxetina. Effetti epatici Molto raramente sono stati riportati casi spontanei di danno epatico, caratterizzato da livelli elevati degli enzimi epatici e della bilirubina associati ad ittero. Inoltre, molto raramente è stato riportato danno epatico grave, inclusa insufficienza epatica acuta. Strattera deve essere interrotto nei pazienti con ittero o con esami di laboratorio che indicano danno epatico e non deve essere somministrato nuovamente. Sintomi psicotici o maniacali Sintomi maniacali o psicotici che si manifestano durante il trattamento con atomoxetina, per esempio allucinazioni, idee deliranti, mania o agitazione in pazienti senza una precedente storia di disturbo psicotico o di mania, possono essere causati da atomoxetina alle dosi abituali. Se si manifestano tali sintomi, si devono prendere in considerazione la possibilità che siano causati da atomoxetina e la sospensione del trattamento. La possibilità che Strattera causi il peggioramento di sintomi psicotici o maniacali preesistenti non può essere esclusa.Comportamento aggressivo, ostilità o labilità emotiva Negli studi clinici è stata osservata ostilità (soprattutto aggressività, comportamento di opposizione e collera) con maggior frequenza nei bambini, adolescenti e adulti trattati con Strattera rispetto a quelli trattati con placebo. Negli studi clinici è stata osservata labilità emotiva con maggior frequenza nei bambini trattati con Strattera rispetto a quelli trattati con placebo. I pazienti devono essere attentamente monitorati per la comparsa o il peggioramento di comportamenti aggressivi, ostilità o labilità emotiva. Eventi allergici possibili Sebbene non comuni, in pazienti in trattamento con atomoxetina, sono state riportate reazioni allergiche, che includono reazioni anafilattiche, rash, edema angioneurotico e orticaria. Convulsioni Le convulsioni sono un rischio potenziale associato ad atomoxetina. Il trattamento con atomoxetina deve essere iniziato con cautela in pazienti con storia di convulsioni. L’interruzione del trattamento con atomoxetina deve essere considerata in qualsiasi paziente che sviluppa convulsioni o nel caso di un aumento della frequenza delle convulsioni qualora non venga identificata nessuna altra causa. Crescita e sviluppo Durante il trattamento con atomoxetina la crescita e lo sviluppo nei bambini e negli adolescenti devono essere monitorati. I pazienti che richiedono trattamenti a lungo termine devono essere monitorati periodicamente e si deve considerare la possibilità di ridurre la dose o interrompere la terapia in quei bambini e adolescenti che presentano una crescita o un aumento di peso non soddisfacenti. I dati clinici non suggeriscono un effetto negativo dell’atomoxetina sulle funzioni cognitive o sulla maturazione sessuale, tuttavia la quantità di dati a lungo termine disponibili è limitata. Pertanto, i pazienti che richiedono una terapia a lungo termine devono essere attentamente monitorati. Insorgenza o peggioramento di depressione, ansia e tic in comorbidità In uno studio controllato condotto in pazienti pediatrici con ADHD e contemporanea presenza di tic motori cronici o di sindrome di Tourette, i pazienti trattati con atomoxetina non hanno avuto un peggioramento dei tic rispetto a quelli trattati con placebo. In uno studio controllato condotto in pazienti adolescenti con ADHD e contemporanea presenza di disturbo depressivo maggiore, i pazienti trattati con atomoxetina non hanno avuto un peggioramento della depressione rispetto a quelli trattati con placebo. In due studi controllati condotti in pazienti con ADHD (uno in pazienti pediatrici e uno in pazienti adulti) e contemporanea presenza di disturbi d’ansia, i pazienti trattati con atomoxetina non hanno avuto un peggioramento dell’ansia rispetto ai quelli trattati con placebo. Nel periodo postmarketing sono stati riportati rari casi di ansia e depressione o di umore depresso e casi molto rari di tic in pazienti che assumevano atomoxetina (vedere paragrafo 4.8). I pazienti che sono in trattamento per l’ADHD con atomoxetina devono essere attentamente monitorati per la comparsa o il peggioramento di sintomi d’ansia, umore depresso e depressione o tic. Popolazione pediatrica sotto i 6 anni di età Strattera non deve essere usato nei pazienti con meno di 6 anni poiché l’efficacia e la sicurezza non sono state stabilite in questa fascia di età. Altro uso terapeutico Strattera non è indicato per il trattamento di episodi di depressione maggiore e/o di ansia, poiché i risultati di studi clinici su adulti in queste condizioni, in assenza di ADHD, non hanno dimostrato alcun effetto rispetto al placebo (vedere paragrafo 5.1).
5. Interazioni
Effetti di altri medicinali su atomoxetina IMAO Atomoxetina non deve essere usata in combinazione con IMAO (vedere paragrafo 4.3). Inibitori del CYP2D6 (SSRI (come fluoxetina e paroxetina), chinidina, terbinafina) Nei pazienti che ricevono questi medicinali, l’esposizione ad atomoxetina può essere aumentata da 6 a 8 volte e la Css max essere 3-4 volte maggiore perché l’atomoxetina viene metabolizzata dal CYP2D6. Nei pazienti che stanno già assumendo medicinali inibitori del CYP2D6 può essere necessaria una titolazione più lenta e una dose finale più bassa di atomoxetina. Se viene prescritto o sospeso un inibitore del CYP2D6 dopo che è stata effettuata la titolazione di atomoxetina alla dose appropriata, la risposta clinica e la tollerabilità in questo paziente devono essere rivalutate per stabilire se è necessario un aggiustamento del dosaggio. È consigliata cautela quando si somministra atomoxetina contemporaneamente a potenti inibitori di enzimi del citocromo P450 diversi dal CYP2D6 a pazienti che sono metabolizzatori lenti CYP2D6 poiché non è noto il rischio di un aumento clinicamente rilevante dell’esposizione ad atomoxetina in vivo. Salbutamolo (o altri beta 2 agonisti) Atomoxetina deve essere somministrata con cautela a pazienti in trattamento con alte dosi di salbutamolo (o altri beta 2-agonisti) assunto per nebulizzazione o per via sistemica in quanto gli effetti cardiovascolari possono essere potenziati. Sono stati riportati dei risultati contraddittori relativamente a questa interazione. La somministrazione per via sistemica di salbutamolo (600 mcg e.v. in 2 ore) in associazione ad atomoxetina (60 mg due volte al giorno per 5 giorni) ha causato aumenti della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Questo effetto è stato più marcato dopo una somministrazione iniziale concomitante di salbutamolo e atomoxetina, ma è ritornato al valore basale alla fine delle 8 ore. Tuttavia, in uno studio diverso condotto su adulti sani asiatici, metabolizzatori rapidi di atomoxetina, gli effetti sulla pressione sanguigna e sulla frequenza cardiaca di una dose standard di salbutamolo somministrato per inalazione (200 mcg) non sono stati aumentati dalla concomitante somministrazione a breve termine di atomoxetina (80 mg una volta al giorno per 5 giorni). Analogamente, la frequenza cardiaca dopo inalazioni multiple di salbutamolo (800 mcg) è stata simile in presenza o assenza di atomoxetina. Deve essere prestata attenzione nel monitoraggio della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna e possono essere giustificati aggiustamenti della dose o di atomoxetina o di salbutamolo (o altri beta 2 agonisti) in caso di aumenti significativi della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna durante la somministrazione concomitante di questi medicinali. Esiste la possibilità di un aumento del rischio di prolungamento dell’intervallo QT quando atomoxetina è somministrata con altri medicinali che prolungano l’intervallo QT (come i neurolettici, gli antiaritmici di classe IA e III, la moxifloxacina, l’eritromicina, il metadone, la meflochina, gli antidepressivi triciclici, il litio o la cisapride), medicinali che causano uno squilibrio elettrolitico (come i diuretici tiazidici) e medicinali inibitori del CYP2D6. Le convulsioni rappresentano un potenziale rischio associato ad atomoxetina. È consigliata cautela nell’uso contemporaneo di medicinali noti per la capacità di indurre un abbassamento della soglia convulsiva (come gli antidepressivi triciclici o gli SSRI, i neurolettici, le fenotiazine o il butirrofenone, la meflochina, la clorochina, il bupropione o il tramadolo) (vedere paragrafo 4.4). Inoltre, è consigliata cautela quando viene interrotto il trattamento concomitante con benzodiazepine per la possibile comparsa di convulsioni associate alla sospensione del trattamento. Medicinali antiipertensivi Atomoxetina deve essere usata con cautela insieme con medicinali antiipertensivi. A causa del possibile aumento della pressione sanguigna, l’atomoxetina può ridurre l’efficacia dei medicinali antiipertensivi/medicinali usati per trattare l’ipertensione. Deve essere prestata attenzione nel monitoraggio della pressione sanguigna e una rivalutazione del trattamento con atomoxetina o dei medicinali antiipertensivi può essere giustificata nel caso di variazioni significative della pressione sanguigna. Agenti pressori o medicinali che aumentano la pressione sanguigna A causa del possibile aumento degli effetti sulla pressione sanguigna, atomoxetina deve essere usata con cautela insieme con agenti pressori o medicinali che possono aumentare la pressione sanguigna (come il salbutamolo). Deve essere prestata attenzione nel monitoraggio della pressione sanguigna e una rivalutazione del trattamento o con atomoxetina o con gli agenti pressori che aumentano la pressione sanguigna può essere giustificata nel caso di variazione significativa della pressione sanguigna. Medicinali che interferiscono con la noradrenalina I medicinali che interferiscono con la noradrenalina devono essere usati con cautela in concomitanza ad atomoxetina a causa di possibili effetti farmacologici additivi o sinergici. Esempi di tali medicinali includono gli antidepressivi come imipramina, venlafaxina e mirtazapina, oppure i decongestionanti come pseudoefedrina o fenilefrina. Medicinali che influenzano il pH gastrico I medicinali che aumentano il pH gastrico (idrossido di magnesio/idrossido di alluminio, omeprazolo) non hanno effetto sulla biodisponibilità di atomoxetina. Medicinali con elevato legame alle proteine plasmatiche Sono stati effettuati studi in vitro di spiazzamento del medicinale usando concentrazioni terapeutiche di atomoxetina e di altri medicinali ad elevato legame con le proteine plasmatiche. Il warfarin, l’acido acetilsalicilico, la fenitoina o il diazepam non influenzano il legame di atomoxetina con l’albumina umana. Analogamente l’atomoxetina non influenza il legame di questi composti con l’albumina umana.
6. Effetti indesiderati
Popolazione pediatrica: Riassunto del profilo di sicurezza Negli studi controllati con placebo su pazienti pediatrici, gli eventi avversi più comunemente associati ad atomoxetina sono stati cefalea, dolore addominale¹ e diminuzione dell’appetito, riportati rispettivamente da circa il 19%, 18% e il 16% dei pazienti, ma questi raramente causano interruzione del trattamento (i tassi di interruzione sono dello 0,1% per la cefalea, dello 0,2% per il dolore addominale e dello 0,0% per la diminuzione dell’appetito). Dolore addominale e diminuzione dell’appetito sono generalmente transitori. In associazione alla diminuzione dell’appetito, alcuni pazienti all’inizio del trattamento hanno avuto un ritardo della crescita in termini sia di aumento di peso che di altezza. In media, dopo un’iniziale diminuzione dell’aumento del peso e dell’altezza, i pazienti trattati con atomoxetina hanno recuperato ai valori medi di peso e altezza predetti dai dati basali del gruppo di pazienti nel trattamento a lungo termine. Nausea, vomito e sonnolenza² possono verificarsi in circa il 10% - 11% dei pazienti, specialmente nel primo mese di terapia. Comunque, tali episodi sono stati generalmente di entità da lieve a moderata e transitori e non hanno portato ad un significativo numero di interruzioni del trattamento (il tasso di interruzione ≤ 0,5%). Sia negli studi pediatrici sia negli studi negli adulti controllati con placebo, nei pazienti trattati con atomoxetina si sono verificati un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna sistolica e diastolica (vedere paragrafo 4.4). A causa dell’effetto sul tono noradrenergico, nei pazienti che assumevano atomoxetina sono stati riportati ipotensione ortostatica (0,2%) e sincope (0,8%). L’atomoxetina deve essere usata con cautela in ogni condizione che predisponga il paziente ad ipotensione. La tabella degli effetti indesiderati che segue si basa sulle segnalazioni di eventi avversi e sugli esami di laboratorio effettuati durante gli studi clinici e sulle segnalazioni spontanee riportate nei bambini e adolescenti nel periodo postmarketing. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Frequenza stimata: Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 , <1/10), non comune (≥1/1.000 , <1/100), raro (≥1/10.000 , <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
Classificazione per sistemi e organi Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1.000, <1/100 Raro ≥1/10.000, <1/1.000
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito. Anoressia (perdita dell’appetito).    
Disturbi psichiatrici   Irritabilità, sbalzi di umore, insonnia³, agitazione*, ansia, depressione e umore depresso*, tic*. Eventi correlati al suicidio, aggressività, ostilità, labilità emotiva *, psicosi (incluse allucinazioni) *.  
Patologie del sistema nervoso Cefalea, sonnolenza.² Vertigini. Sincope, tremore, emicrania, parestesia *. ipoestesia *,convulsioni **.  
Patologie dell’occhio   Midriasi. Visione offuscata.  
Patologie cardiache     Palpitazioni, tachicardia sinusale, prolungamento dell’intervallo QT **.  
Patologie vascolari       Fenomeno di Raynaud.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche     Dispnea (vedere paragrafo 4.4)  
Patologie gastrointestinali Dolore addominale¹, vomito, nausea. Stipsi, dispepsia.    
Patologie epatobiliari     Aumento della bilirubina ematica *. Test di funzionalità epatica con valori anomali/aumentati, ittero, epatite, danno epatico, insufficienza epatica acuta *
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Dermatite, prurito, rash. Iperidrosi, reazioni allergiche.  
Patologie renali e urinarie       Difficoltà iniziale alla minzione, ritenzione urinaria.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella       Priapismo, dolore ai genitali maschili.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Affaticamento, letargia, dolore toracico (vedere paragrafo 4.4) Astenia  
Esami diagnostici Aumento della pressione sanguigna4, aumento della frequenza cardiaca4 Perdita di peso.    
¹ Include anche dolore alla parte superiore dell’addome, malessere a livello epigastrico, addominale e dello stomaco.² Include anche sedazione. ³ Include insonnia iniziale, centrale e terminale (risveglio mattutino precoce). 4La frequenza cardiaca e la pressione sanguigna si basano sulla misurazione dei parametri vitali. * Vedere paragrafo 4.4. ** Vedere paragrafi 4.4 e 4.5. Metabolizzatori lenti CYP2D6 (PM) I seguenti eventi avversi si sono verificati con una percentuale di almeno il 2% nei pazienti metabolizzatori lenti CYP2D6 e sono stati più frequenti nei pazienti metabolizzatori lenti (PM) CYP2D6 rispetto ai pazienti metabolizzatori rapidi (EM) CYP2D6 in maniera statisticamente significativa: diminuzione dell’appetito (24,1% nei pazienti PM, 17,0% nei pazienti EM); insonnia combinata (comprendente insonnia, insonnia centrale e insonnia iniziale, 14,9% nei pazienti PM, 9,7% nei pazienti EM); depressione combinata (comprendente depressione, depressione maggiore, sintomi depressivi, umore depresso e disforia, 6,5% nei pazienti PM e 4,1% nei pazienti EM), riduzione di peso (7,3% nei pazienti PM, 4,4% nei pazienti EM), stipsi (6,8% nei pazienti PM, 4,3% nei pazienti EM); tremore (4,5% nei pazienti PM, 0,9% nei pazienti EM); sedazione (3,9% nei pazienti PM, 2,1% nei pazienti EM); escoriazione (3,9% nei pazienti PM, 1,7% nei pazienti EM); enuresi (3,0% nei pazienti PM, 1,2% nei pazienti EM); congiuntivite (2,5% nei pazienti PM, 1,2% nei pazienti EM); sincope (2,5% nei pazienti PM, 0,7% nei pazienti EM); risveglio mattutino precoce (2,3% nei pazienti PM, 0,8% nei pazienti EM); midriasi (2,0% nei pazienti PM, 0,6% nei pazienti EM). Il seguente evento, pur non soddisfacendo i criteri sopra citati, è degno di nota: disturbo d’ansia generalizzato (0,8% nei pazienti PM, 0,1% nei pazienti EM). Inoltre, in studi durati fino a 10 settimane, la perdita di peso è stata più pronunciata nei pazienti PM (in media 0,6 kg nei pazienti EM e 1,1 kg nei pazienti PM). Adulti: Riassunto del profilo di sicurezza Negli studi clinici sull’ADHD negli adulti, durante il trattamento con atomoxetina, gli eventi avversi più frequenti, secondo la classificazione per sistemi e organi, sono stati le patologie gastrointestinali, quelle del sistema nervoso e i disturbi psichiatrici. Gli eventi avversi più comuni riportati (≥5%) sono stati diminuzione dell’appetito (14,9%), insonnia (11,3%), cefalea (16,3%), secchezza del cavo orale (18,4%) e nausea (26,7%). La maggior parte di questi eventi sono stati di gravità da lieve a moderata e gli eventi più frequentemente riportati come gravi sono stati nausea, insonnia, affaticamento e cefalea. L’insorgenza di ritenzione o di esitazione urinaria nei pazienti adulti deve essere considerata potenzialmente correlata ad atomoxetina. La tabella degli effetti indesiderati che segue si basa sulle segnalazioni di eventi avversi e sugli esami di laboratorio effettuati durante gli studi clinici e sulle segnalazioni spontanee riportate negli adulti nel periodo postmarketing. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Frequenza stimata: Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 , <1/10), non comune (≥1/1.000 , <1/100), raro (≥1/10.000 , <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
Classificazione per sistemi e organi Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1.000, <1/100 Raro ≥1/10.000, <1/1.000
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito.      
Disturbi psichiatrici Insonnia². Agitazione *, diminuzione della libido, disturbi del sonno, depressione e umore depresso *, ansia. Eventi correlati a comportamento suicida *, aggressività, ostilità, labilità emotiva *, irrequietezza, tic *. Psicosi (incluse allucinazioni)*.
Patologie del sistema nervoso Cefalea, Vertigini, disgeusia, parestesia, sonnolenza (inclusa sedazione), tremore. Sincope, emicrania, ipoestesia*. Convulsioni **.
Patologie dell’occhio     Visione offuscata.  
Patologie cardiache   Palpitazioni, tachicardia. Prolungamento dell’intervallo QT **.  
Patologie vascolari   Rossore, Vampate di calore. Sensazione di freddo alle estremità. Fenomeno di Raynaud.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche     Dispnea (vedere paragrafo 4.4)  
Patologie gastrointestinali Secchezza delle fauci, nausea. Dolore addominale¹, stipsi, dispepsia, flatulenza, vomito.    
Patologie epatobiliari       Test di funzionalità epatica con valori anomali/aumentati, ittero, epatite, danno epatico, insufficienza epatica acuta, aumento della bilirubina ematica*.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Dermatite, iperidrosi, rash. Reazioni allergiche4, prurito, orticaria.  
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo     Spasmi muscolari.  
Patologie renali e urinarie   Disuria, pollachiuria, esitazione urinaria, ritenzione urinaria. Urgenza minzionale.  
Patologie del sistema riproduttivo e della mammella   Dismenorrea, disturbi dell’eiaculazione, disfunzione erettile, prostatiti, dolore ai genitali maschili. Mancanza di eiaculazione, mestruazioni irregolari, orgasmo anomalo. Priapismo.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Astenia, affaticamento, letargia, brividi, nervosismo, irritabilità, sete. Sensazione di freddo. Dolore toracico (vedere paragrafo 4.4)  
Esami diagnostici Aumento della pressione sanguigna³, aumento della frequenza cardiaca³ Perdita di peso.    
¹ Include anche dolore alla parte superiore dell’addome, malessere a livello epigastrico, addominale e dello stomaco.² Include anche insonnia iniziale, centrale e terminale (risveglio mattutino precoce). ³ La frequenza cardiaca e la pressione sanguigna si basano sulla misurazione di parametri vitali. 4Include reazioni anafilattiche e edema angioneurotico. * Vedere paragrafo 4.4. ** Vedere paragrafi 4.4 e 4.5. Metabolizzatori lenti CYP2D6 (PM) I seguenti eventi avversi si sono verificati con una percentuale di almeno il 2% nei pazienti metabolizzatori lenti CYP2D6 e sono stati più frequenti nei pazienti metabolizzatori lenti (PM) CYP2D6 rispetto ai pazienti metabolizzatori rapidi (EM) CYP2D6 in maniera statisticamente significativa: visione offuscata (3,9% nei pazienti PM, 1,3% nei pazienti EM), secchezza delle fauci (34,5% nei pazienti PM, 17,4% nei pazienti EM), stipsi (11,3% nei pazienti PM, 6,7% nei pazienti EM), nervosismo (4,9% nei pazienti PM, 1,9% nei pazienti EM), diminuzione dell’appetito (23,2% nei pazienti PM, 14,7% nei pazienti EM), tremore (5,4% nei pazienti PM, 1,2% nei pazienti EM), insonnia (19,2% nei pazienti PM, 11,3% nei pazienti EM), disturbo del sonno (6,9% nei pazienti PM, 3,4% nei pazienti EM), insonnia centrale (5,4% nei pazienti PM, 2,7% nei pazienti EM), insonnia terminale (3% nei pazienti PM, 0,9% nei pazienti EM), ritenzione urinaria (5,9% nei pazienti PM, 1,2% nei pazienti EM), disfunzione erettile (20,9% nei pazienti PM, 8,9% nei pazienti EM), disturbo dell’eiaculazione (6,1% nei pazienti PM, 2,2% nei pazienti EM), iperidrosi (14,8% nei pazienti PM, 6,8% nei pazienti EM), sensazione di freddo periferico (3% nei pazienti PM, 0,5% nei pazienti EM). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Gli studi sugli animali in generale non indicano effetti dannosi diretti per la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3). I dati clinici sull’esposizione ad atomoxetina in gravidanza sono limitati. Tali dati sono insufficienti per indicare se esista o meno un’associazione tra atomoxetina e effetti avversi durante la gravidanza e l’allattamento. L’atomoxetina non deve essere usata durante la gravidanza a meno che il potenziale beneficio non giustifichi il potenziale rischio per il feto. Allattamento Nei ratti l’atomoxetina e/o i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Non è noto se l’atomoxetina sia escreta nel latte umano. A causa della mancanza di dati, l’atomoxetina deve essere evitata durante l’allattamento.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni capsula rigida contiene atomoxetina cloridrato equivalente a 10 mg, 18 mg, 25 mg, 40 mg, 60 mg, 80 mg e 100 mg di atomoxetina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Amido pregelatinizzato (mais) Dimeticone Involucro della capsula: Sodio laurilsolfato Gelatina Coloranti dell’involucro della testa della capsula 10 mg: Titanio diossido E171 18 mg: Ossido di ferro giallo E172 25 mg, 40 mg, 60 mg: FD&C Blu 2 (Indigo carmine) E132 e Titanio diossido E171 80 mg e 100 mg: Ossido di ferro giallo E172, Ossido di ferro rosso E172 e Titanio diossido E171 Coloranti dell’involucro del corpo della capsula 10 mg, 18 mg e 25 mg e 80 mg: Titanio diossido E171 40 mg: FD&C Blu 2 (Indigo carmine) E132 e Titanio diossido E171 60 mg: Ossido di ferro giallo E172 100 mg: Ossido di ferro giallo E172, Ossido di ferro rosso E172 e Titanio diossido E171 Inchiostro nero commestibile SW-9008 (contenente Shellac e ossido di ferro nero E172) o Inchiostro nero commestibile SW-9010 (contenente Shellac e ossido di ferro nero E172).
11. Sovradosaggio
Segni e sintomi Nel periodo postmarketing sono stati riportati casi non fatali di sovradosaggio acuto e cronico di atomoxetina usata da sola. I sintomi da sovradosaggio acuto e cronico più comunemente riportati sono stati sintomi gastrointestinali, sonnolenza, vertigini, tremore e comportamento anormale. Sono state inoltre riportate iperattività e agitazione. Sono stati osservati anche segni e sintomi compatibili con un’attivazione da lieve a moderata del sistema nervoso simpatico (ad esempio tachicardia, aumento della pressione sanguigna, midriasi, secchezza delle fauci) e sono stati riportati casi di prurito e rash. La maggior parte degli eventi sono stati di grado da lieve a moderato. In alcuni casi di sovradosaggio con atomoxetina sono state riportate convulsioni e molto raramente prolungamento dell’intervallo QT. Sono stati segnalati anche dei casi fatali di sovradosaggio acuto associati all’assunzione di atomoxetina con almeno un altro medicinale. L’esperienza relativa al sovradosaggio di atomoxetina negli studi clinici è limitata. Trattamento Bisogna assicurare la pervietà delle vie aeree del paziente. Per limitare l’assorbimento può essere utile il carbone attivo se il paziente si presenta entro 1 ora dall’ingestione. È raccomandato il monitoraggio dei parametri vitali e cardiaci, insieme con adeguate misure sintomatiche e di supporto. Il paziente deve essere tenuto sotto osservazione per un minimo di 6 ore. Visto l’elevato legame dell’atomoxetina con le proteine plasmatiche, è improbabile che la dialisi sia utile nel trattamento del sovradosaggio.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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