Trandate 100 mg compresse rivestite con film 30 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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Principio attivo:
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Prezzo:

Trandate (Labetalolo) è un medicinale appartenente ad un gruppo di farmaci detti alfa-bloccanti e beta-bloccanti, che rilassano e dilatano i vasi sanguigni, ed è disponibile in soluzione iniettabile per uso endovenoso o in compresse da 100 mg o da 200 mg.


A cosa serve

Trandate è utile nel trattamento dell'ipertensione grave, riportando la pressione del sangue a livelli normali in caso di emergenza.


Diluizione

Per l'utilizzo di Trandate tramite infusione endovenosa, la soluzione contenuta in due fiale da 20 ml andrà diluita con 200 ml di soluzioni per uso endovenoso compatibili con il farmaco.


Allattamento

Il Labetalolo contenuto in Trandate viene escreto nel latte materno; pertanto, l'uso di Trandate durante l'allattamento non è consigliabile.


Gravidanza

Nei primi 3 mesi di gravidanza, il medicinale Trandate verrà somministrato solo se il medico lo riterrà strettamente necessario.


Prezzo

Il costo di una confezione di Trandate da 30 compresse da 200 mg è di circa 5,00 euro.


Per ogni altra informazione si fa riferimento al bugiardino di Trandate.

1. Indicazioni terapeutiche
Il TRANDATE compresse è indicato per il trattamento di tutti i gradi di ipertensione (lieve, moderata e grave) allorquando sia richiesta la terapia antiipertensiva orale.
2. Posologia
Adulti La dose iniziale è 100 mg 2 volte al giorno a stomaco pieno da aumentare a una dose di 200 mg 2 volte al giorno. Tale posologia consente solitamente un controllo soddisfacente della pressione arteriosa. Nei pazienti in cui la risposta al farmaco sia particolarmente evidente ed in quelli già in terapia con altri farmaci antiipertensivi, può essere sufficiente una dose di 100 mg 2 volte al giorno. Se la pressione non è controllata dal dosaggio indicato, possono essere effettuati incrementi posologici ad intervalli di circa 2 settimane fino a 800 mg/die in due dosi divise. La dose massima è 2,4 g al giorno (3–4 dosi divise) che è stata utilizzata nel trattamento di stati ipertensivi gravi e resistenti. Anziani Dosi giornaliere ridotte rispetto all’adulto. Ipertensione grave e crisi ipertensive Per i pazienti ospedalizzati possono essere effettuati incrementi posologici giornalieri del dosaggio in funzione del bisogno clinico. Nella crisi ipertensiva e comunque nelle forme di ipertensione molto grave è indicato il TRANDATE per via iniettiva. Bambini Non trova indicazione. Evitare la sospensione brusca del trattamento ma ridurre gradualmente la dose di TRANDATE. TRANDATE compresse va assunto preferibilmente non a digiuno suddiviso, di norma, in 2 somministrazioni quotidiane, una al mattino, una alla sera.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Blocco atrio–ventricolare di secondo o terzo grado, insufficienza cardiaca resistente al trattamento con digitalici, insufficienza renale grave, acidosi diabetica. Shock cardiogeno ed altre condizioni associate con ipotensione severa e prolungata, bradicardia marcata. Ipersensibilità individuale accertata verso il farmaco.
4. Avvertenze
Asma e broncospasmo I beta–bloccanti, anche quelli cardioselettivi, non devono venire impiegati nei pazienti asmatici o con precedenti anamnestici di broncostruzione, tranne nel caso in cui non sia possibile un trattamento alternativo. In questi casi deve essere valutato attentamente il rischio di indurre broncospasmo e devono essere prese adeguate precauzioni. L’eventuale comparsa di broncospasmo può essere dominata facendo ricorso a broncodilatatori selettivi per via inalatoria (a dosaggi eventualmente maggiori di quelli abituali nell’asma). Nel caso fosse richiesto un ulteriore trattamento, si raccomanda di somministrare 1 mg di atropina per via endovenosa. In caso di mancata risoluzione del broncospasmo occorre interrompere il trattamento. Danno epatico Usare con cautela nei pazienti con danno epatico i quali possono presentare concentrazioni plasmatiche di labetalolo superiori alla norma a causa del ridotto metabolismo. Di conseguenza tali pazienti possono richiedere dosi di TRANDATE inferiori a quelle usuali. Vi sono state segnalazioni di grave danno epatico associato alla terapia con labetalolo a breve e lungo termine. Alla comparsa dei primi sintomi di disfunzione epatica devono essere effettuati appropriati test di laboratorio. Qualora i risultati evidenzino la presenza di danno epatico o in presenza di ittero, il labetalolo deve essere interrotto definitivamente. Cardiopatie In caso di insufficienza cardiaca, prima di iniziare la terapia i pazienti devono essere sottoposti ad un opportuno trattamento con digitalici e diuretici. I pazienti, specie quelli con cardiopatia ischemica, non devono interrompere bruscamente la terapia con TRANDATE. Sintomi di ipotensione posturale possono comparire nel caso di dosi d’attacco troppo elevate o se si aumenta il dosaggio troppo rapidamente; sono tuttavia infrequenti quando il farmaco viene impiegato secondo le istruzioni. Se nelle fasi iniziali della terapia ciò si dovesse verificare, proseguendo il trattamento per alcune settimane il farmaco risulta, di norma, ben tollerato. In caso contrario è necessario interrompere il trattamento. Con l’uso di farmaci beta–bloccanti si sono verificate eruzioni cutanee e/o secchezza degli occhi. L’incidenza riportata è bassa e nella maggior parte dei casi i sintomi sono scomparsi con la sospensione del trattamento. Se una qualsiasi di queste reazioni non è altrimenti spiegabile dovrebbe essere presa in considerazione la graduale interruzione della somministrazione del farmaco. Questo medicinale contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale. TRANDATE contiene E110 che può causare reazioni allergiche.
5. Interazioni
Associazioni controindicate: Va evitata l’associazione con calcio antagonisti del tipo del verapamil poiché può indurre ipotensione grave, disturbi della conduzione e scompenso cardiaco. Associazioni che richiedono precauzioni particolari o un aggiustamento del dosaggio. Antiaritmici di classe I (esempio disopiramide, chinidina) e amiodarone – possono potenziare gli effetti sul tempo di conduzione atriale e di depressione della funzione miocardica. Calcio–antagonisti – aumento del rischio di ipotensione e di bradicardia Simpaticomimetici – ipertensione grave con adrenalina e noradrenalina Altri antiipertensivi – aumento dell’effetto antiipertensivo Anestetici – possono aumentare il rischio di ipotensione. L’anestesista deve essere informato del trattamento in corso con Trandate. Antidepressivi triciclici – aumento dell’effetto ipotensivo Cimetidina – può aumentare la biodisponibilità del labetalolo in tali pazienti il dosaggio di labetalolo andrà ridotto. Interferenza con i test di laboratorio per le catecolamine: la presenza di un metabolita del labetalolo nelle urine, può dar luogo a falsi incrementi del livello di catecolamine urinarie, se misurate con un test non specifico al triidrossindolo (THI). Nei pazienti sotto controllo per sospetto feocromocitoma, trattati con labetalolo cloridrato, andranno adottate tecniche radioenzimatiche specifiche, oppure tecniche di cromatografia liquida ad alta risoluzione (HPLC), per determinare i livelli di catecolamine o dei loro metaboliti.
6. Effetti indesiderati
Una limitata percentuale di pazienti manifesta reazioni avverse. Può comparire ipotensione posturale. Sono stati segnalati rari casi di danno epatico (vedere 4.4). Gli eventi avversi riportati sono elencati di seguito, per classe di apparato. Il termine rari indica una frequenza < 0,1%. – Disturbi del sangue e del sistema linfatico. Rari: alterazioni della crasi ematica. – Disturbi psichiatrici depressione, sogni vividi – Disturbi del sistema nervoso. Tremori, vertigini, cefalea, letargia, astenia, formicolii al cuoio capelluto – Disturbi della vista Secchezza degli occhi con irritazione, disturbi della visione – Disturbi cardiaci Bradicardia, disturbi della conduzione. – Disturbi vascolari Ipotensione posturale Rari: edema malleolare – Disturbi respiratori, toracici e mediastinici. Congestione o secchezza della mucosa nasale Rari: broncospasmo – Disturbi gastrointestinali. dolore epigastrico, nausea e vomito – Disturbi epato–biliari Aumento dei test di funzionalità epatica, epatite, ittero, necrosi epatica. – Disturbi cutanei e sottocutanei Eruzioni, – Disturbi muscolo–scheletrici, connettivali ed ossei crampi – Disturbi renali ed urinari Ritenzione urinaria acuta, disturbi della minzione, mancata eiaculazione – Disturbi generali Reazioni di ipersensibilità: Rash, prurito, angioedema, dispnea, eruzioni lichenoidi Rari: lupus eritematosus sistemico, febbre, miopatia tossica Altri: sudorazioni – Indagini diagnostiche Positività anticorpi anti–nucleo
7. Gravidanza e allattamento
Uso in gravidanza Il labetalolo oltrepassa la barriera placentare per cui TRANDATE deve essere usato solo se i benefici prevedibili superano i rischi potenziali. Non vi sono dati adeguati per stabilire la sicurezza d’uso di Trandate nei primi due trimestri di gravidanza. Nel terzo trimestre di gravidanza il labetalolo sia per via orale che per via endovenosa è stato ampiamente usato nel trattamento della ipertensione e delle crisi ipertensive nelle donne in gravidanza. Sono stati segnalati rari casi di sofferenza perinatale e neonatale (bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, ipoglicemia, ipotermia). In alcuni casi questi sintomi si sono manifestati a distanza di uno o due giorni dalla nascita. La risposta a terapie di supporto (p.es. soluzioni per via endovenosa e glucosio) è in genere rapida, ma nella pre–eclampsia grave ed in particolare dopo trattamento prolungato con labetalolo per via endovenosa, la ripresa può essere più lenta. Questo può essere messo in relazione con un metabolismo epatico diminuito nei prematuri. I betabloccanti riducono la perfusione placentare che possono causare ritardi della crescita intrauterina o parto prematuro. Questi dati clinici sconsigliano di prolungare eccessivamente l’uso di dosi elevate di labetalolo, ritardare il parto, nonché la somministrazione contemporanea di idralazina se le pazienti sono in trattamento con labetalolo. Uso durante l’allattamento Il labetalolo viene secreto nel latte materno; pertanto l’allattamento materno non è raccomandato.
8. Conservazione
TRANDATE 100 mg compresse rivestite con film – Nessuna speciale precauzione per la conservazione TRANDATE 200 mg compresse rivestite con film – conservare a temperatura non superiore a 25° C.
9. Principio attivo
Trandate 100 mg compresse rivestite con film 1 compressa contiene: labetalolo cloridrato 100 mg. Trandate 200 mg compresse rivestite con film 1 compressa contiene: labetalolo cloridrato 200 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere 6.1
10. Eccipienti
Cellulosa microcristallina, lattosio, magnesio stearato, E 110, titanio diossido, sodio stearato, silice colloidale, povidone, talco, Eudragit, glicole propilenico, polisorbato 80, macrogol 6000, sodio citrato, caolino.
11. Sovradosaggio
In caso di iperdosaggio da labetalolo cloridrato ci si dovrebbero attendere intensi effetti cardiovascolari, per esempio ipotensione accentuata sensibile ai cambiamenti posturali e, in qualche caso, bradicardia. I pazienti devono essere posti in posizione supina se necessario a gambe rialzate per migliorare la circolazione cerebrale. Consigliabili la lavanda gastrica e la provocazione del vomito fino a poche ore dopo l’ingestione del farmaco; vanno somministrati glicosidi cardiaci diuretici per fronteggiare l’insufficienza cardiaca ed un broncodilatatore selettivo per via inalatoria contro il broncospasmo. Per fronteggiare la bradicardia deve essere somministrata atropina, alla dose di 0,25–3 mg per via endovenosa. Per favorire la ripresa della funzione cardiocircolatoria, sarebbe preferibile ricorrere alla noradrenalina per via endovenosa anzichè all’isoprenalina. La dose iniziale di noradrenalina consigliata è 5–10 mcg per via e.v. da ripetersi, se necessario, in base alla risposta. In alternativa la noradrenalina può essere somministrata per infusione ad una velocità di 5 mcg al minuto fino al raggiungimento di una risposta soddisfacente. Nel caso di iperdosaggio grave è da preferirsi il glucagone endovena: un bolo iniziale di 5–10 mg in soluzione fisiologica o con destrosio, eventualmente seguito da un’infusione a 5 mg/ora. In taluni casi può essere necessaria l’elettrostimolazione. È stata segnalata insufficienza renale con oliguria a seguito di iperdosaggio massivo da labetalolo assunto per via orale; in un caso l’aggravamento dell’insufficienza renale è stato attribuito alla dopamina somministrata per il trattamento dell’ipotensione. L’emodialisi rimuove dal circolo meno dell’1% di labetalolo cloridrato.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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