Triasporin 10 mg/ml soluzione orale 1 flacone da 150 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
TRIASPORIN soluzione orale è indicato: - Per il trattamento della candidosi orale e/o esofagea dei pazienti HIV-positivi o di altri pazienti immunocompromessi. - Per la profilassi delle infezioni micotiche profonde sensibili all’itraconazolo, quando la terapia standard si ritenga inadeguata, in pazienti con tumori ematici o destinati a trapianto di midollo osseo nei quali è prevedibile la comparsa di neutropenia (i.e. < 500 cell/mcl). Al momento non sono disponibili sufficienti dati di efficacia nella prevenzione dell’aspergillosi. Considerare con attenzione eventuali linee-guida nazionali e/o locali per l’utilizzo appropriato dei farmaci antimicotici.
2. Posologia
Per un assorbimento ottimale, TRIASPORIN soluzione orale deve essere assunto lontano dai pasti (i pazienti devono essere avvisati di evitare di mangiare per almeno 1 ora dopo l’assunzione). Per il trattamento della candidosi orale e/o esofagea,la soluzione deve essere trattenuta all’interno della cavità orale (circa 20 secondi) prima di essere deglutita. Evitare di risciacquarsi la bocca dopo aver deglutito la soluzione. - Trattamento della candidosi orale e/o esofagea: 200 mg (2 misurini) al giorno preferibilmente in due somministrazioni oppure in dose unica, per 1 settimana. Se dopo una settimana non si osserva una risposta al trattamento, il trattamento deve essere proseguito per un’altra settimana. - Trattamento della candidosi orale e/o esofagea resistente al fluconazolo: da 100 a 200 mg (1-2 misurini) due volte al giorno per due settimane. Se dopo 2 settimane non si osserva una risposta al trattamento, il trattamento deve essere proseguito per altre 2 settimane. La dose giornaliera di 400 mg non deve essere utilizzata per più di 14 giorni qualora non vi siano segnali di miglioramento. - Profilassi delle infezioni micotiche: 5 mg/kg suddivisi in due somministrazioni giornaliere. Negli studi clinici il trattamento profilattico è stato iniziato immediatamente prima del trattamento citostatico e di solito una settimana prima del trapianto. Quasi tutte le infezioni micotiche profonde dimostrate sono comparse a carico di pazienti che presentavano una conta di neutrofili inferiore a 100 cell/mcl. Il trattamento è stato protratto fino al ripristino della conta dei neutrofili (i.e. > 1000 cell/mcl). Gli studi clinici in pazienti neutropenici hanno evidenziato una considerevole variabilità interindividuale dei parametri farmacocinetici. Si deve tenere in considerazione il monitoraggio dei livelli ematici, soprattutto in presenza di danno gastrointestinale, diarrea e durante trattamenti prolungati con TRIASPORIN soluzione orale. Impiego nei pazienti con compromissione della motilità gastro-intestinale Nel trattamento di pazienti con infezioni fungine gravi o in caso di somministrazione come profilassi antifungina in pazienti con anomalie della motilità gastro-intestinale, i pazienti devono essere attentamente monitorati e, dove appropriato, deve essere considerato il monitoraggio terapeutico, ove disponibile.Impiego nei bambini: I dati clinici sull’impiego di TRIASPORIN soluzione orale nei pazienti pediatrici sono limitati. L’uso di TRIASPORIN soluzione orale nei pazienti pediatrici non è raccomandato a meno che si determini che il potenziale beneficio superi i potenziali rischi. (vedere paragrafo 4.4). Profilassi delle infezioni micotiche: non sono disponibili dati di efficacia in bambini neutropenici. Si dispone di una limitata esperienza sulla sicurezza di una dose di 5 mg/kg al giorno in due somministrazioni giornaliere (vedere paragrafo 4.8). Impiego negli anziani: Poiché i dati clinici sull’impiego di TRIASPORIN soluzione orale nei pazienti anziani sono limitati, si consiglia l’impiego di TRIASPORIN soluzione orale in questi pazienti solo se si determina che il beneficio potenziale superi i potenziali rischi. In generale si raccomanda che la scelta della dose per un paziente anziano debba essere tenuta in considerazione, riflettendo la maggior frequenza della ridotta funzionalità epatica, renale o cardiaca e di patologie concomitanti o di altre terapie farmacologiche (Vedere paragrafo 4.4). Impiego nei pazienti con compromissione epatica: Sono disponibili dati limitati sull’uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con compromissione epatica. È necessario somministrare con cautela il medicinale in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 5.2). Impiego nei pazienti con compromissione renale: Sono disponibili dati limitati sull’uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con compromissione renale. L’esposizione a itraconazolo può essere inferiore in alcuni pazienti con insufficienza renale ed è stata osservata un’ampia variabilità inter-soggetto in queste persone trattate con la formulazione in capsule (vedere paragrafo 5.2). È necessario somministrare con cautela il medicinale in questa popolazione di pazienti e può essere preso in considerazione l’aggiustamento della dose o il passaggio a un medicinale antifungino alternativo sulla base della valutazione dell’efficacia clinica.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità all’itraconazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1. La co-somministrazione di un numero di substrati di CYP3A4 è controindicata con TRIASPORIN soluzione orale (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Triasporin soluzione orale non deve essere somministrato in pazienti con evidenza di disfunzione ventricolare come ad esempio insufficienza cardiaca congestizia (ICC) o con storia di ICC, tranne che in caso di pericolo di vita o di altre gravi infezioni (Vedere paragrafo 4.4. Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego). TRIASPORIN soluzione orale non deve essere utilizzato durante la gravidanza per condizioni che non rappresentino pericolo di vita (vedere paragrafo 4.6).
4. Avvertenze
Impiego nei pazienti con compromissione della motilità gastro-intestinale Nel trattamento di pazienti con infezioni fungine gravi o in caso di somministrazione come profilassi antifungina in pazienti con anomalie della motilità gastro-intestinale, i pazienti devono essere attentamente monitorati e, dove appropriato, deve essere considerato monitoraggio terapeutico, ove disponibile. Ipersensibilità crociata Non sono disponibili informazioni inerenti l’ipersensibilità crociata tra itraconazolo ed altri agenti antimicotici con struttura azolica. Particolare cautela è richiesta in caso di prescrizione di TRIASPORIN soluzione orale a pazienti con ipersensibilità ad altri azoli. Effetti sulla funzionalità cardiaca In uno studio su volontari sani con itraconazolo IV, è stata osservata una riduzione asintomatica transitoria della frazione di eiezione ventricolare sinistra. Itraconazolo ha dimostrato di avere un effetto inotropo negativo e TRIASPORIN è stato associato a episodi di insufficienza cardiaca congestizia. L’insufficienza cardiaca è stata riportata più frequentemente nelle segnalazioni spontanee con dosaggi giornalieri di 400 mg piuttosto che con dosaggi giornalieri inferiori, suggerendo che il rischio di insufficienza cardiaca potrebbe aumentare con la dose giornaliera totale di itraconazolo. TRIASPORIN non deve essere utilizzato in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o con storia di insufficienza cardiaca congestizia a meno che il beneficio atteso non sia chiaramente superiore al rischio. La valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio deve prendere in considerazione fattori come la gravità della condizione, la dose e la durata del trattamento ed i fattori di rischio individuali per insufficienza cardiaca congestizia. Questi pazienti devono essere informati riguardo ai segni e ai sintomi di insufficienza cardiaca congestizia, devono essere trattati con cautela e monitorati durante la terapia per quanto riguarda i segni ed i sintomi della insufficienza cardiaca congestizia. Se questi segni o sintomi dovessero manifestarsi durante il trattamento, TRIASPORIN deve essere sospeso. È necessario usare cautela nella co-somministrazione di itraconazolo e calcio antagonisti (vedere paragrafo 4.5). Effetti epatici Con l’utilizzo di TRIASPORIN si sono verificati casi molto rari di grave epatotossicità, inclusi alcuni casi fatali di insufficienza epatica acuta. Alcuni di questi casi hanno coinvolto pazienti che non avevano una pre-esistente epatopatia. Alcuni di questi casi si sono verificati nel primo mese di trattamento, inclusi alcuni casi osservati durante la prima settimana. Nei pazienti in trattamento con TRIASPORIN deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalità epatica. I pazienti devono essere istruiti a segnalare prontamente al proprio medico segni e sintomi indicativi di epatite come anoressia, nausea, vomito, astenia, dolore addominale o urine scure. In questi pazienti il trattamento deve essere immediatamente interrotto e devono essere condotti test sulla funzionalità epatica. La maggior parte dei casi di grave epatotossicità ha coinvolto pazienti che avevano una pre-esistente epatopatia, che erano trattati per indicazioni sistemiche, che avevano altre condizioni mediche concomitanti significative e/o stavano assumendo altri farmaci epatotossici. Impiego nei bambini I dati clinici relativi all’utilizzo di TRIASPORIN soluzione orale nei pazienti pediatrici sono limitati. L’uso di TRIASPORIN soluzione orale nei pazienti pediatrici non è raccomandato a meno che si determini che il beneficio potenziale superi i potenziali rischi. Impiego negli anziani Poiché i dati clinici relativi all’utilizzo di TRIASPORIN soluzione orale nei pazienti anziani sono limitati, si consiglia di utilizzare TRIASPORIN soluzione orale in questi pazienti solo se il beneficio potenziale supera i potenziali rischi. In generale si raccomanda che la scelta della dose per un paziente anziano debba essere tenuta in considerazione, riflettendo la maggiore frequenza della ridotta funzionalità epatica, renale o cardiaca e di patologie concomitanti o di altre terapie farmacologiche (vedere paragrafo 4.4). Compromissione epatica Sono disponibili dati limitati sull’uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con compromissione epatica. È mecessario somministrare con cautela il medicinale in questa popolazione di pazienti. Si raccomanda un attento monitoraggio dei pazienti con funzionalità epatica compromessa quando assumono itraconazolo. Si raccomanda di tenere in considerazione l’emivita di eliminazione prolungata di itraconazolo osservata in uno studio clinico con itraconazolo capsule a dose orale singola in pazienti cirrotici, quando si decide di iniziare una terapia con altri medicinali metabolizzati da CYP3A4. Nei pazienti con enzimi epatici elevati o anormali o patologia attiva di fegato o che hanno già sperimentato tossicità epatica con altri medicinali, il trattamento con TRIASPORIN è fortemente sconsigliato a meno che ci sia una situazione grave o pericolosa per la vita dove il beneficio atteso supera i rischi. Si raccomanda di monitorare la funzionalità epatica nei pazienti con preesistenti anomalie nella funzionalità epatica o in coloro che hanno già sperimentato tossicità epatica con altri medicinali (vedere paragrafo 5.2). Compromissione renale Sono disponibili dati limitati sull’uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con compromissione renale. L’esposizione a itraconazolo può essere inferiore in alcuni pazienti con insufficienza renale ed è stata osservata un’ampia variabilità inter-soggetto in queste persone trattate con la formulazione in capsule (vedere paragrafo 5.2). È necessario somministrare con cautela il medicinale in questa popolazione di pazienti e può essere preso in considerazione l’aggiustamento della dose o il passaggio ad un medicinale antifungino alternativo sulla base della valutazione dell’efficacia clinica. Profilassi dei pazienti neutropenici Negli studi clinici l’evento avverso più frequentemente riportato è stato la diarrea. Questo disturbo del tratto gastrointestinale può causare un alterato assorbimento, nonché un’alterazione della flora microbica che potrebbe favorire la colonizzazione micotica. In questi casi occorre valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con TRIASPORIN soluzione orale. Trattamento dei pazienti gravemente neutropenici TRIASPORIN soluzione orale non è stato studiato per il trattamento di candidosi orali e/o esofagee in pazienti gravemente neutropenici. Viste le sue proprietà farmacocinetiche (vedere paragrafo 5.2), TRIASPORIN soluzione orale non è raccomandato per l’inizio del trattamento in pazienti con rischio immediato di contrarre candidosi sistemiche. Perdita dell’udito È stata riportata perdita transitoria o permanente dell’udito in pazienti in trattamento con itraconazolo. In molti di questi casi vi era l’uso concomitante di chinidina, che è controindicata (vedere i paragrafi 4.3 e 4.5). La perdita dell’udito si risolve solitamente con l’interruzione del trattamento ma può persistere in alcuni pazienti. Neuropatia L’eventuale insorgenza di una neuropatia, correlabile con l’assunzione di TRIASPORIN soluzione orale, deve indurre la sospensione del trattamento. Resistenza crociata Nelle candidosi sistemiche, se si sospettano ceppi di Candida Spcies resistenti al fluconazolo, non è detto che essi siano sensibili ad itraconazolo, pertanto la loro sensibilità deve essere testata prima dell’inizio della terapia con itraconazolo. Potenziali interazioni La co-somministrazione di itraconazolo con specifici medicinali può comportare modifiche nell’efficacia o sicurezza di itraconazolo e/o del medicinale somministrato contemporaneamente. Per esempio, l’uso di itraconazolo con agenti che inducono CYP3A4 può portare a concentrazioni plasmatiche sub-terapeutiche di itraconazolo e quindi a fallimento del trattamento. Inoltre, l’uso di itraconazolo con alcuni substrati di CYP3A4 può portare ad aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali e ad eventi avversi gravi e/o potenzialmente pericolosi per la vita, come prolungamento del QT e tachiaritmie ventricolari compresa l’insorgenza di torsione di punta, un’aritmia potenzialmente fatale. Il medico deve fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del prodotto co-somministrato per ulteriori informazioni riguardanti gli eventi avversi gravi o che mettono in pericolo la vita che potrebbero verificarsi in caso di aumento delle concentrazioni plasmatiche di quel medicinale. Per raccomandazioni riguardanti la co-somministrazione di medicinali controindicati, non raccomandati o raccomandati per l’uso con cautela in associazione con itraconazolo, si rimanda al paragrafo 4.5. Sostituibilità Non è raccomandata la sostituibilità tra TRIASPORIN capsule e TRIASPORIN soluzione orale. Questo perché l’esposizione al medicinale è maggiore con la soluzione orale rispetto alle capsule quando viene somministrata la stessa dose di medicinale. TRIASPORIN soluzione orale contiene sorbitolo e non deve essere somministrato a pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio.
5. Interazioni
Itraconazolo è metabolizzato principalmente attraverso il citocromo CYP3A4. Altre sostanze che condividono la stessa via metabolica o che modificano l’attività del CYP3A4 possono influenzare la farmacocinetica di itraconazolo. In maniera analoga, l’itraconazolo può modificare la farmacocinetica di altre sostanze che condividono questa via metabolica. L’itraconazolo è un potente inibitore del CYP3A4 e un inibitore della glicoproteina-P. Quando si usa un medicinale concomitante, si raccomanda di consultare il corrispondente Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto per informazioni sulla via metabolica e sull’eventuale necessità di aggiustamento delle dosi. Medicinali che possono diminuire la concentrazione plasmatica di itraconazolo La co-somministrazione di itraconazolo con potenti induttori enzimatici del CYP3A4 può diminuire l’esposizione di itraconazolo e di idrossi-itraconazolo di entità tale da poterne ridurre l’efficacia. Gli esempi includono: Antibatterici: isoniazide, rifabutina (vedere anche "Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo"), rifampicina. Antiepilettici: carbamazepina (vedere anche "Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo"), fenobarbitale, fenitoina. Antivirali: efavirenz, nevirapina. Medicinali di origine vegetale: Hypericum perforatum (Erba di San Giovanni). Pertanto, la somministrazione di potenti induttori di CYP3A4 con itraconazolo non è raccomandata. Si raccomanda di evitare l’uso di questi medicinali da due settimane prima e durante il trattamento con itraconazolo, a meno che i benefici superino i rischi di una riduzione potenziale di efficacia di itraconazolo. Dopo la co-somministrazione, si raccomanda di monitorare l’attività antimicotica e, se necessario, aumentare la dose di itraconazolo. Medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di itraconazolo Potenti inibitori di CYP3A4 possono aumentare l’esposizione di itraconazolo. Gli esempi includono: Antibatterici: ciprofloxacina, claritromicina, eritromicina. Antivirali: darunavir potenziato con ritonavir, fosamprenavir potenziato con ritonavir, indinavir, (vedere anche "Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo"), ritonavir (vedere anche "Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo") e telaprevir. Si raccomanda di usare con cautela questi medicinali quando co-somministrati con itraconazolo soluzione orale. Si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti che devono assumere itraconazolo in concomitanza a potenti inibitori di CYP3A4 per segni o sintomi di aumento o prolungamento degli effetti farmacologici di itraconazolo e, se necessario, diminuire la dose di itraconazolo. Quando appropriato, si raccomanda di misurare la concentrazione plasmatica di itraconazolo. Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo Itraconazolo e il suo maggior metabolita, idrossi-itraconazolo, possono inibire il metabolismo dei medicinali metabolizzati da CYP3A4 e possono inibire il trasporto dei medicinali mediante la glicoproteina-P, che può risultare in un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali e/o dei loro metaboliti attivi quando somministrati con itraconazolo. L’effetto di itraconazolo nell’aumentare la AUC di altri farmaci può essere elevato anche di 11 volte, come si è visto con midazolam per via orale (un substrato sensibile al CYP3A4) quando co-somministrato con itraconazolo 200 mg/die. Queste elevate concentrazioni plasmatiche possono probabilmente aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici che gli eventi avversi di questi medicinali. I medicinali metabolizzati da CYP3A4 noti per prolungare l’intervallo QT potrebbero essere controindicati con itraconazolo, dal momento che l’associazione potrebbe portare a tachiaritmie ventricolari inclusa l’insorgenza di torsione di punta, un’aritmia potenzialmente fatale. L’effetto inibitorio completo non si ottiene fino al conseguimento dello stato stazionario di itraconazolo che è raggiunto in circa 15 giorni per TRIASPORIN soluzione orale (vedere paragrafo 5.2). Una volta terminato il trattamento, la concentrazione plasmatica di itraconazolo diminuisce fino ad una concentrazione quasi non rilevabile entro 7-14 giorni, in base alla dose e alla durata del trattamento. Nei pazienti con cirrosi epatica o in soggetti che ricevono inibitori del CYP3A4, la diminuzione della concentrazione plasmatica può essere più graduale. Questo è particolarmente importante quando viene iniziata una terapia con medicinali il cui metabolismo è influenzato dall’itraconazolo. I medicinali che interagiscono sono classificati come controindicati, non raccomandati o da usare con cautela con itraconazolo tenendo conto dell’entità dell’aumento della concentrazione e del profilo di sicurezza del medicinale interagente. La potenziale interazione dei farmaci elencati è stata valutata sulla base di studi di farmacocinetica su uomini con itraconazolo, e/o studi di farmacocinetica su uomini con altri forti inibitori del CYP3A4 (ad esempio ketoconazolo) e/o dati in vitro: - "Controindicato": in nessun caso il medicinale deve essere co-somministrato con itraconazolo per le due settimane successive l’interruzione del trattamento con itraconazolo. - "Non raccomandato": si raccomanda di evitare l’uso del medicinale durante e per due settimane dopo l’interruzione del trattamento con itraconazolo, a meno che i benefici superino i rischi potenziali aumentati degli eventi avversi. Se non si può evitare la co-somministrazione, si raccomanda un monitoraggio clinico dei segni o sintomi di aumento o prolungamento degli effetti terapeutici o degli eventi avversi del medicinale interagente e, se necessario, ridurre la dose o interrompere il trattamento. Quando appropriato, si raccomanda di misurare la concentrazione plasmatica. - "Usare con cautela": si raccomanda un attento monitoraggio quando il medicinale è co-somministrato con itraconazolo. Dopo la co-somministrazione, si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti per segni o sintomi di aumento o prolungamento degli effetti terapeutici o degli eventi avversi del medicinale interagente e, se necessario, ridurre la dose. Quando appropriato, si raccomanda di misurare la concentrazione plasmatica. Esempi di medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo, presentati per classe farmacologica con avvertenze riguardanti la co-somministrazione con itraconazolo:
Classe farmacologica Controindicato Non raccomandato Usare con cautela
Alfa-bloccanti   tamsulosina  
Analgesici   fentanil alfentanil, buprenorfina ev e sublinguale, oxicodone metadonec sufentanil
Antiaritmici disopiramide, dofetilide, dronedarone chinidina   digossina
Antibatterici telitromicina, in soggetti con compromissione renale grave o compromissione epatica grave rifabutinaa telitromicina
Anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici dabigatran ticagrelor apixaban, rivaroxaban coumarinici, cilostazolo
Antiepilettici   carbamazepinaa  
Antidiabetici     repaglinide, saxagliptin
Antielmintici e Antiprotozoari alofantrina   praziquantel
Antiistaminici mizolastina, terfenadina ebastina bilastina
Farmaci antiemicranici alcaloidi dell’ergot come diidroergotamina, ergometrina (ergonovina), ergotamina, metilergometrina (metilergonovina) eletriptan  
Antineoplastici irinotecan axitinib, dabrafenib, dasatinib, ibrutinib, lapatinib, nilotinib, sunitinib, trabectedina bortezomib, busulphan, docetaxel, erlotinib, gefitinib, imatinib, ixabepilone, ponatinib, trimetrexato, alcaloidi della vinca
Antipsicotici, Ansiolitici ed Ipnotici lurasidone, midazolam orale, pimozide, quetiapina, sertindolo, triazolam   alprazolam, aripiprazolo, brotizolam, buspirone, aloperidolo, midazolam ev, perospirone, risperidone
Antivirali   simeprevir maraviroc, indinavirb, ritonavirb, saquinavir
Beta-bloccanti     nadololo
Bloccanti dei canali del calcio bepridil, lercanidipina, nisoldipina felodipina altri diidropiridine, verapamil
Farmaci cardiovascolari, Vari aliskiren, ivabradina, ranolazina riociguat bosentan
Diuretici eplerenone    
Farmaci gastrointestinali cisapride, domperidone   aprepitant
Immunosoppressori   ciclesonide, everolimus, temsirolimus budesonide, ciclosporina, desametasone, fluticasone, metilprednisolone, rapamicina (anche nota come sirolimus), tacrolimus
Ipolipemizzanti lovastatina, simvastatina atorvastatina  
Farmaci respiratori   salmeterolo  
SSRI, Triciclici e Antidepressivi correlati     reboxetina
Farmaci urologici darifenacina fesoterodina, in pazienti con compromissione renale da moderata a grave, o compromissione epatica da moderata a grave, sildenafil, quando indicato per l’ipertensione arteriosa polmonare solifenacina, in pazienti con compromissione renale grave, o compromissione epatica da moderata a grave, vardenafil, negli uomini di età superiore ai 75 anni tolterodina, vardenafil, in uomini di età inferiore o uguale ai 75 anni fesoterodina, ossibutinina, sildenafil quando indicato per la disfunzione erettile, solifenacina, tadalafil
Altri colchicina, nei soggetti con compromissione renale o epatica colchicina alitretinoina (formulazione orale), cinacalcet, tolvaptan,
aVedere anche Medicinali che possono diminuire la concentrazione plasmatica di itraconazolo
bVedere anche Medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di itraconazolo
cÈ stata segnalata torsione di punta
Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere diminuita dall’itraconazolo La co-somministrazione di itraconazolo con il FANS meloxicam può diminuire la concentrazione plasmatica di meloxicam. Si raccomanda di usare meloxicam con cautela quando co-somministrato con itraconazolo, includendo il monitoraggio per qualsiasi riduzione dell’efficacia di meloxicam con aggiustamenti del dosaggio, se necessario. Popolazione pediatrica Gli studi di interazione sono stati eseguiti solo negli adulti.
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse al farmaco (ADR) più frequentemente riportate durante il trattamento con TRIASPORIN soluzione orale identificate negli studi clinici e/o derivanti da segnalazioni spontanee sono vertigini, cefalea, disgeusia, dispnea, tosse, dolore addominale, diarrea, vomito, nausea, dispepsia, eruzione cutanea e piressia. Le ADR più gravi sono reazioni allergiche gravi, insufficienza cardiaca/insufficienza cardiaca congestizia/edema polmonare, pancreatite, epatotossicità grave (inclusi alcuni casi di insufficienza epatica acuta fatale) e reazioni cutanee gravi. Fare riferimento alla sottosezione Tabella riassuntiva delle reazioni avverse per le frequenze e per le altre ADR osservate. Fare riferimento al paragrafo 4.4 (Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego) per informazioni aggiuntive su altri effetti gravi. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Le ADR elencate nella tabella seguente derivano da studi clinici in doppio cieco e in aperto con TRIASPORIN soluzione orale che hanno coinvolto 889 pazienti per il trattamento della candidiasi orofaringea ed esofagea e da segnalazioni spontanee. La seguente tabella riporta le ADR classificate per organo/sistema. Nell’ambito di ogni classe organo/sistema, le ADR sono state ordinate in base alla frequenza, usando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1000,< 1/100); Rara (≥ 1/10.000, < 1/1000); Molto rara (<1/10.000); Non nota (la frequenza non puo essere definita sulla base dei dati disponibili).
Reazioni avverse al farmaco
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune Leucopenia, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Non comune Ipersensibilità*
Non nota Malattia da siero, edema angioneurotico, reazioni anafilattiche
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune Ipokaliemia
Non nota Ipertrigliceridemia
Patologie del sistema nervoso
Comune Vertigini, Cefalea, Disgeusia
Non comune Neuropatia periferica*, Parestesia, Ipoestesia
Patologie dell’occhio
Non comune Disturbi visivi (inclusi diplopia e offuscamento della vista)
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comune Tinnito
Non nota Perdita dell’udito transitoria o permanente*
Patologie cardiache
Non comune Insufficienza cardiaca
Non nota Insufficienza cardiaca congestizia *
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune Dispnea, Tosse
Patologie gastrointestinali
Comune Dolore addominale, diarrea, vomito, nausea, dispepsia
Non comune Costipazione
Non nota Pancreatite
Patologie epatobiliari
Non comune Insufficienza epatica*, iperbilirubinemia
Non nota Epatotossicità grave (inclusi alcuni casi di insufficienza epatica acuta fatale)*
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune Eruzione cutanea
Non comune Orticaria, Prurito
Non nota Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, Pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, vasculite leucocitoclastica, alopecia, fotosensibilità
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune Mialgia, Artralgia
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Non comune Disordini mestruali
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune Piressia
Non comune Edema
Esami diagnostici
Non nota Aumento della creatininfosfochinasi ematica
*vedere paragrafo 4.4 Descrizione di reazioni avverse selezionate La seguente è una lista di ADR addizionali associate ad itraconazolo che sono state riportate negli studi clinici con itraconazolo capsule e itraconazolo ev. con esclusione del termine ADR "Infiammazione al sito di iniezione", che è specifico per la via di somministrazione iniettiva. Infezioni e infestazioni: sinusite, infezione del tratto respiratorio superiore, rinite Patologie del sistema emolinfopoietico: granulocitopenia Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattoide Disturbi del metabolismo e della nutrizione: iperglicemia, iperkaliemia, ipomagnesiemia Disturbi psichiatrici: stato confusionale Patologie del sistema nervoso: sonnolenza, tremore Patologie cardiache: insufficienza ventricolare sinistra, tachicardia Patologie vascolari: ipertensione, ipotensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: edema polmonare, disfonia Patologie gastrointestinali: disturbi gastrointestinali, flatulenza Patologie epatobiliari: epatite, ittero, alterata funzionalità epatica Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: eruzione cutanea eritematosa, iperidrosi Patologie renali e urinarie: compromissione renale, pollachiuria, incontinenza urinaria Patologie del sistema riproduttivo e della mammella: disfunzione erettile Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: edema generalizzato, edema facciale, dolore al torace, dolore, stanchezza, brividi Esami diagnostici: aumento dei livelli di alanina aminotransferasi, aumento dei livelli di aspartato aminotransferasi, aumenti dei livelli di fosfatasi alcalina ematica, aumento dei livelli di lattato deidrogenasi ematica, aumento dei livelli di urea ematica, aumento dei livelli di gamma-glutamiltransferasi, aumento degli enzimi epatici, analisi delle urine alterate. Popolazione pediatrica La sicurezza di TRIASPORIN soluzione orale è stata valutata in 250 pazienti pediatrici di età compresa tra 6 mesi e 14 anni che hanno partecipato a cinque studi clinici in aperto. Questi pazienti hanno ricevuto almeno una dose di TRIASPORIN soluzione orale per la profilassi delle infezioni micotiche o per il trattamento della candidosi orale o per il trattamento di infezioni micotiche sistemiche e hanno fornito dati di sicurezza. Sulla base dei dati di sicurezza aggregati derivanti da questi studi clinici, gli eventi avversi che si sono manifestati più comunemente nei pazienti pediatrici sono stati: vomito (36,0%), piressia (30,8%), diarrea (28,4%), infiammazione della mucosa (23,2%), rash (22,8%), dolore addominale (17,2%), nausea (15,6%), ipertensione (14,0%) e tosse (11,2%). La natura delle ADR riscontrate nei pazienti pediatrici è simile a quella osservata nei pazienti adulti ma l’incidenza è più alta nei pazienti pediatrici. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante. Ciò permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Triasporin soluzione orale non deve essere usato in gravidanza ad eccezione dei casi ove, essendoci pericolo di vita, si ritenga che il beneficio potenziale per la madre superi il rischio potenziale per il feto (vedere paragrafo 4.3). In studi sugli animali, l’itraconazolo ha mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Dati epidemiologici sull’esposizione a Triasporin durante il primo trimestre di gravidanza - prevalentemente in pazienti che avevano ricevuto un trattamento a breve termine per candidosi vulvovaginali - non hanno mostrato un rischio aumentato di malformazioni se confrontati a soggetti di controllo non esposti a nessuna sostanza teratogena conosciuta. Itraconazolo ha dimostrato di attraversare la placenta in un modello di ratto. Donne in età fertile Devono essere adottate adeguate misure contraccettive in donne in età fertile trattate con TRIASPORIN soluzione orale. Un’efficace contraccezione deve essere mantenuta fino alla mestruazione successiva alla fine della terapia con Triasporin. Allattamento Una quantità molto piccola di itraconazolo viene escreta nel latte materno. TRIASPORIN soluzione orale non deve essere somministrato durante l’allattamento.
8. Conservazione
Conservare a temperatura inferiore ai 25°C.
9. Principio attivo
1 ml di TRIASPORIN soluzione orale contiene 10 mg di itraconazolo. Sorbitolo E420 (190 microlitri/ml) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Idrossipropil-b-ciclodestrina, sorbitolo E420, glicole propilenico, aroma di ciliegia 1 (contiene 1,2 glicole propilenico E1520 e acido acetico E260), aroma di ciliegia 2 (contiene 1,2 glicole propilenico E1520 e acido lattico E270), caramello, saccarina sodica, acido cloridrico e sodio idrossido (per regolazione del pH), acqua depurata.
11. Sovradosaggio
Sintomi In generale, gli eventi avversi segnalati nei casi di sovradosaggio sono risultati simili alle reazioni avverse al farmaco già elencate in questo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (vedere paragrafo 4.8). Trattamento In caso di sovradosaggio devono essere adottate misure di supporto. Se ritenuto opportuno si può somministrare carbone attivo. L’itraconazolo non può essere rimosso dall’emodialisi. Non si dispone di un antidoto specifico.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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