Visken 5 mg compresse 30 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Angina pectoris (prevenzione delle crisi) Disturbi emodinamici e del ritmo cardiaco, sensibili al trattamento con farmaci di blocco b–adrenergico.
2. Posologia
Per via orale (prima dei pasti) – Angina pectoris: 1 compressa 3 volte al giorno. Casi più lievi rispondono a ½ compressa 3 volte al giorno.– Disturbi del ritmo cardiaco: 1 compressa 3 volte al giorno. Determinati casi possono richiedere anche 4 compresse al giorno.Bambini Non si hanno ancora sufficienti esperienze sull’impiego di Visken nei bambini.
3. Controindicazioni
Insufficienza cardiaca resistente alla digitale, cuore polmonare, bradicardia spiccata, blocco atrio–ventricolare; acidosi metabolica; asma bronchiale; narcosi eterea; trattamento con farmaci che inibiscono il trasporto del calcio (es.: Verapamil).
4. Avvertenze
Nella insufficienza cardiaca manifesta o latente, si raccomanda di curare con particolare attenzione la digitalizzazione del paziente, anche se le esperienze cliniche con Visken hanno dimostrato che il farmaco determina un effetto inotropo negativo praticamente trascurabile. Quando Visken è somministrato come antiaritmico nell’infarto recente del miocardio, bisogna sottoporre il paziente ad un controllo elettrocardiografico permanente. Nei pazienti con tendenza al broncospasmo (esempio: asma bronchiale nell’intervallo fra gli attacchi, malattie ostruttive polmonari) Visken in generale non causa significative alterazioni della ventilazione polmonare. Tuttavia come tutti i beta–bloccanti cardioselettivi, può occasionalmente aumentare la broncocostrizione e indurre l’attacco asmatico. Se si deve interrompere la somministrazione di Visken prima di un intervento chirurgico e di un’anestesia generale bisogna, per quanto possibile, ridurre in modo progressivo la sua posologia. Quando l’anestesia generale è usata in paziente sotto beta–blocco è importante sorvegliare attentamente la funzione cardiovascolare. Nel feocromocitoma il beta–bloccante va sempre somministrato insieme con un alfa–bloccante. I disturbi vascolari periferici preesistenti possono essere aggravati da una terapia beta–bloccante. Nella grave insufficienza renale un peggioramento ulteriore della funzione renale conseguente a beta–blocco è stato segnalato in pochi casi. Visken, come tutti i beta–bloccanti, va usato con cautela nei diabetici e così pure durante un digiuno prolungato in quanto aumenta l’effetto ipoglicemizzante dell’insulina e maschera la tachicardia che è uno dei più importanti segni premonitori dell’ipoglicemia stessa. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
5. Interazioni
Devono essere evitate associazioni con anti–MAO, amine tricicliche e anestetici volatili. Una certa prudenza è necessaria in caso di associazioni con ipotensivi del gruppo della reserpina e della guanetidina e con gli anticoagulanti.
6. Effetti indesiderati
Visken è un farmaco generalmente ben tollerato anche a dosaggi pieni e per lunghi periodi di tempo. Senso di stanchezza, vertigini, disturbi gastrointestinali, cefalea e turbe del sonno sono gli effetti collaterali più comunemente osservati. Tali effetti compaiono in una bassa percentuale di casi e sono di solito lievi e transitori. Reazioni diverse quali allergie cutanee, sintomi psichici (depressione, allucinazioni) tali da consigliare una riduzione posologica o la sospensione del trattamento sono state osservate solo occasionalmente.
7. Gravidanza e allattamento
Nonostante non sia risultato nè embriotossico nè teratogeno negli animali, Visken come tutti i farmaci va somministrato solo in caso di effettiva necessità durante la gravidanza e l’allattamento.
8. Conservazione
Nessuna.
9. Principio attivo
1 compressa contiene: Principio attivo: pindololo 5 mg
10. Eccipienti
Silice precipitata, magnesio stearato, amido di mais, cellulosa microcristallina.
11. Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio o idiosincrasia (molto rara) somministrare 0,5–1,0 mg o più di solfato di atropina per vena. Se è necessario stimolare i recettori beta può essere dato cloridrato di isoprenalina per via venosa lenta (5 mcg/min) fino a 25 mcg o fino all’ottenimento dell’effetto desiderato, sorvegliando continuamente il paziente.
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