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Malattie cardiache: e se un’analisi degli occhi ci aiutasse a predirle?

Prof. Michele Figus

Ultimo aggiornamento – 30 Maggio, 2022

Occhi e Cuore

Intervista al prof. Michele Figus, specialista in oculistica, in collaborazione con  IAPB Italia .


Quando parliamo di prevenzione delle malattia cardiache, non sempre pensiamo che anche gli occhi potrebbero lanciarci dei segnali d’allarme, che sarebbe bene cogliere per una diagnosi precoce. 

Abbiamo rivolto alcune domande al prof. Michele Figus, oculista, per capire insieme a cosa prestare attenzione e qual è il legame tra occhi e cuore.

Disturbi al cuore: cosa ci dicono i nostri occhi?

Guardando l’occhio, abbiamo un osservatorio privilegiato, perché ci consente di vedere quella che è la attività del microcircolo; analizziamo, infatti, arteriole, vene e capillari, e sappiamo che le alterazioni dell’apparato cardiovascolare possono essere viste con modificazioni del microcircolo a livello oculare

Possiamo avere, in certi casi, alcune patologie della retina, come le occlusioni della vena centrale o le occlusioni di una branca di una vena retinica, che si accompagnano a una serie di alterazioni cardiovascolari, come ipertensione, colesterolo alto nel sangue. Anche in caso di flebiti o in caso di patologia diabetologica, gli occhi possono essere una spia. 

Possiamo osservare anche il sistema arterioso; sappiamo, oggi, che esistono delle lesioni oculari elementari indicative dell’ipertensione arteriosa, visibili oggi soprattutto nei casi di ipertensione non ancora diagnosticata (come nei più giovani). 

Ipertensione: quali sono gli effetti sulla retina?

I danni gravi alla retina si possono dividere in due tipi: 

  • un’occlusione della vena centrale della retina (più tipica di alterazioni circolatorie o cardiache);
  • un’occlusione solo di una branca venosa della retina (più tipica dell’ipertensione arteriosa).

Ci sono però anche lesioni più elementari e meno gravi, individuabili. Da una parte, ad esempio, può risultare chiaro un restringimento delle arteriole e, ancora, si possono riscontrare nei pazienti dei micro-aneurismi o dei macro-aneurismi retinici

Poi, vedremo anche o delle piccole emorragie o noduli cotonosi, o un edema della papilla.  Questi stati, però, non vanno confusi con le alterazioni sclerotiche, legate solo all’avanzare dell’età. 

Come mai il colesterolo alto provoca una sensazione di affaticamento della vista? 

Quello che avviene, nei casi di ipercolesterolemia, è un maggiore affaticamento della vista per l’accumulo di colesterolo nel sangue che comporta una ridotta ossigenazione dei tessuti, per il rallentamento della circolazione sanguigna. Può essere coinvolto anche il muscolo che mette a fuoco le immagini. 

Quindi, in caso di lettura prolungata, ci possono essere delle difficoltà visive. 

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Prof. Michele Figus
Scritto da Prof. Michele Figus

Prof. Michele Figus, specialista in oculistica.

a cura di Redazione Pazienti
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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