Il massaggio rilassante alla testa è una tipologia di trattamento che va ad alleviare le tensioni, decongestionare i tessuti e ridare morbidezza ed elasticità alla pelle, laddove è venuta meno con conseguente secchezza, pesantezza, rughe e magari anche qualche dolorino.
La nostra testa, o più didatticamente corretto, il nostro cranio è composto da una parte ossea, che costituisce la volta cranica, al cui interno abbiamo le strutture encefaliche e una parte più “morbida” anteriore, che chiameremo faccia, costituita anch’essa da strutture ossee ma con tessuti molli e cartilaginei più in abbondanza rispetto alla volta; in questa zona, i tessuti presenti funzionano allo stesso identico modo come nel resto del nostro corpo, quindi, anche qui avremo dei muscoli che si contraggono per consentirci di masticare, ridere, elevare un sopracciglio rispetto all’altro, ecc. ecc.
Proprio su queste strutture, il nostro massaggio avrà una grande efficacia con la sua azione distensiva, decongestionante e di conseguenza ossigenante e rigenerativa.
Come eseguire un massaggio rilassante alla testa?
Prima di iniziare il nostro massaggio, faremo distendere il paziente sdraiato a pancia in sù, o meglio supino, mentre la nostra posizione sarà da seduti su uno sgabello a testa del lettino, in maniera tale da avere la possibilità di scaricare il peso delle gambe e della nostra schiena e, contemporaneamente, appoggiare gli avambracci per poter svolgere il lavoro nella massima comodità possibile, del paziente prima di tutto, ma anche nostra.
Partiamo ora dalla prima tecnica che sarà uno sfioramento; lo andiamo a eseguire con entrambe le mani e seguiremo questo schema: dividiamo idealmente il viso in due metà, destra e sinistra, dove andremo a poggiare le nostre mani e daremo una direzionalità alle manovre tale da andare contro gravità, quindi partiremo dal basso (mento) con direzione lato viso (orecchie) e, mano a mano, andremo a salire fino ad arrivare alla fronte.
Questo sfioramento bimanuale simultaneo andrà a imprimere ai tessuti un leggero effetto lifting, proprio come quando ci mettiamo la crema sul viso che andiamo dal basso verso l’alto e dal centro verso l’esterno, per contrastare la gravità e le conseguenti rughe.
Tecnica successiva: andremo a ripetere uno sfioramento nelle medesime zone, ma lo faremo in modo alternato, quindi una mano compie il suo movimento e l’altra rimane in attesa e parte non appena l’altra ha terminato il suo passaggio; caratteristica fondamentale per un buon massaggio è di spalmare l’olio in ogni zona in cui andremo a effettuare le tecniche, in modo tale che una volta iniziato il trattamento non avremo più necessità di ungere i tessuti, con lo scopo ultimo di non staccare mai o meno volte possibile il contatto con il ricevente.
Prossimi due passaggi saranno delle frizioni, utili a distendere più in profondità i tessuti e permettere lo scorrimento dei piani fasciali, gli uni sugli altri; la prima andremo ad effettuarla con i polpastrelli delle dita tenute unite e tracceremo delle linee su cui eserciteremo la nostra pressione, utilizzando lo stesso schema degli sfioramenti di prima; quindi, partiremo dal centro del viso per andare all’estremità e dal mento saliremo fino all’attaccatura dei capelli, passando in sequenza su questi punti:
- linea mandibola;
- sotto zigomi;
- sopracciglia;
- centro della fronte;
- attaccatura capelli.
Seconda frizione: la eseguiremo con i pollici in centro alla fronte, posizioniamo i nostri pollici uno sopra l’altro nella zona del terzo occhio o, più precisamente, in mezzo alle sopracciglia e due centimetri più in alto. A questo punto, effettuiamo dei piccoli cerchi in senso orario per andare a “dare la carica”; secondo la medicina Ayurvedica il terzo occhio corrisponde al sesto chakra e rappresenta la nostra capacità di guardarci dentro, per questo motivo il nostro impulso sarà in senso orario, proprio per dargli forza, energia e spiritualmente rinforzare questa capacità.
Passiamo ora a un impasto, più precisamente a un pizzicamento delle sopracciglia; prendo con pollice e indice il sopracciglio sul versante mediale e lo pizzico, trazionandolo verso l’alto e verso di me posteriormente, dopodiché rilascio e proseguo con la stessa manualità, spostandomi lateralmente fino a concludere tutta la massa sopraccigliare. Questa manovra la eseguiremo su entrambe le sopracciglia contemporaneamente e ha un effetto molto distensivo e rilassante, perché va a mobilizzare i muscoli che utilizziamo continuamente per la quasi totalità delle espressioni del nostro viso.
Tecnica successiva sarà di scarico e la effettueremo sulle tempie: appoggio entrambe le mani sulle tempie prendendo contatto con la parte dei polpastrelli ed eseguo uno sfioramento circoscritto a quella zona, ma con una caratteristica, lo eseguiremo in senso antiorario; requisito necessario a questa manualità e un po’ di coordinazione delle mani., in quanto andranno entrambe in senso antiorario per scaricare la zona delle tempie e, si spera, i pensieri. Utilizzando la stessa modalità di prima, andremo a effettuare lo sfioramento sulle guance, quindi posizioneremo i palmi delle nostre mani su di entrambe e con un movimento antiorario andremo a compiere la nostra manovra che sarà leggera e morbida.
Concludiamo la nostra sequenza con le ultime 3 tecniche.
La prima: con pollice e indice andiamo a distendere i lobi delle orecchie con un movimento delicato di trazione e sfregamento rivolti verso i piedi del paziente, quindi andiamo in direzione caudale.
La seconda: posizioniamo gli indici delle nostre mani sulla fronte in senso verticale e con un movimento di frizione andiamo a distendere i tessuti frontali in direzione delle tempie, quindi con un movimento in cui le nostre dita si allontanano tra loro.
Ultima manualità, per concludere il massaggio, ci sarà una frizione con i polpastrelli delle nostre dita sul cuoio capelluto in modo totale su tutta l’area ma senza uno schema preciso, ovvero in modo casuale, intrecciando a volte le stesse dita tra di loro per dare una sensazione avvolgente e di totalità e che ci permetterà attraverso i capelli di poter via via togliere le mani e staccare il contatto.
Ogni manovra vista in questo massaggio andrà ripetuta per un numero minimo di 3 passaggi a un massimo di 5, proprio per poter permettere alla tecnica di espletare il suo compito, ma allo stesso tempo impedire alla stessa di infiammare il tessuto.
Articolo del Dott. Alberto Navone, Specialista in Massofisioterapia ed Osteopatia.