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Convivere con il carcinoma uroteliale: guida per ritrovare il benessere

Redazione

Ultimo aggiornamento – 02 Febbraio, 2024

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Il carcinoma uroteliale colpisce l’urotelio, la zona della vescica formata in prevalenza da mucosa, e in alcuni casi può estendersi, con il passare del tempo o con l’aggravarsi della patologia, all’intero apparato urinario. Quando si parla di carcinoma uroteliale, occorre distinguere due tipologie, quello superficiale, localizzato nella mucosa e quello infiltrante, che può estendersi a muscoli, linfonodi e in alcuni casi anche agli organi vicini.

La principale causa correlata all’insorgenza del carcinoma uroteliale è il fumo di sigaretta. Esistono poi altri fattori che possono concorrere all’insorgenza di questa forma tumorale come, ad esempio:

  • Predisposizione genetica;
  • Familiarità con la patologia;
  • Stile di vita sregolato; 
  • Abuso di alcol.

Tra le principali terapie del  carcinoma uroteliale vi è oggi l’immunoterapia. Si tratta di farmaci che, utilizzati anche in associazione ad altri medicinali, stimolano il sistema immunitario del paziente inducendo una risposta naturale dell’organismo contro le cellule maligne. L’approccio immunoterapico sta dando risultati incoraggianti sia in termini di qualità di vita dei pazienti che di allungamento della vita stessa.

Essere affetti da carcinoma uroteliale: i cambiamenti in corso

Questa patologia, e le relative terapie ad essa collegate, possono comportare delle modifiche nella vita delle persone. La convivenza con il carcinoma uroteliale, infatti, può causare dei cambiamenti sia a livello fisico che a livello emotivo. 

Conoscere e riconoscere questi cambiamenti si rivela indispensabile per poterli affrontare al meglio e per imparare a convivere con la malattia, preservando la propria qualità di vita e le proprie abitudini quotidiane.

Tra i cambiamenti fisici che può riscontrare un paziente affetto da carcinoma uroteliale, ci sono in prima linea quelli che riguardano la sfera intima. 

Ad esempio, il paziente potrebbe iniziare a soffrire di incontinenza urinaria, il che può essere invalidante e impattare in maniera evidente sulla quotidianità dell'individuo. Il primo passo da fare in questi casi è identificare il tipo di incontinenza, che può essere:

  • da sforzo;
  • da sovrariempimento; 
  • da urgenza;
  • continua.

Lo specialista oncologo, durante il trattamento del carcinoma uroteliale, è un imprescindibile punto di riferimento, pronto a rispondere a dubbi e domande dei pazienti. Anche nel caso dell’incontinenza urinaria, il medico prescriverà degli esami di approfondimento per poi proporre delle soluzioni in grado di eliminare o almeno ridurre il problema. 

Tra i migliori rimedi per l’incontinenza urinaria, troviamo:

  • Ginnastica vescicale;
  • Farmaci;
  • Dispositivi medici.

Il trattamento di questa patologia può condizionare anche i rapporti con il partner, sia da un punto di vista fisico che mentale. Ad esempio, nel caso delle donne si possono riscontrare problemi di secchezza vaginale o di mancanza della libido. Negli uomini, difficoltà di erezione. Anche in questi casi, comunicare è essenziale, per poter ritrovare il proprio benessere intimo. Parlare con il medico, con il partner e anche con uno psicoterapeuta potrebbe aiutare nell’immediata gestione della problematica. 

Allo stesso modo uno psicologo può rivelarsi utile per imparare ad affrontare al meglio l’impatto della convivenza con la malattia, nella propria quotidianità.

Come mantenere uno stile di vita sano durante la terapia

Mentre il corpo è impegnato a lottare, è essenziale supportarlo adottando uno stile di vita sano. Questo non sempre si rivela facile, perché le persone con carcinoma uroteliale si trovano a fare i conti con una serie di trasformazioni emotive che impattano nelle loro piccole e grandi scelte quotidiane. 

Nello specifico è importante prestare attenzione a questi aspetti:

  • Dieta sana;
  • Attività fisica regolare; 
  • Igiene del sonno;
  • Comunicazione costante.

Per quanto riguarda l’alimentazione, è possibile aiutare la risposta immunitaria dell’organismo grazie a cibi sani e ingredienti di stagione. L’ideale è adottare una dieta a base di frutta e verdura, che rappresentano per i pazienti una preziosa fonte di vitamine e minerali.

Sì anche ai cibi ricchi di proteine, evitando alimenti troppo grassi. I pazienti che non mangiano carne devono assolutamente integrare la loro provvista di proteine con tofu, legumi e frutta secca.

Le giornate di un paziente non sono mai tutte uguali e in alcune potrebbe capitare di avere poco appetito o disturbi digestivi. Bene, in quei casi, mangiare solo ciò che piace e assumere tanta acqua e liquidi per evitare di disidratarsi.

Ritagliarsi almeno 30 minuti al giorno per l’esercizio fisico è un’ottima abitudine. L’attività fisica, infatti, aumenta l’energia dei pazienti e permette di ridurre alcuni effetti collaterali delle terapie antitumorali.

Inoltre, l’esercizio fisico ha una funzione rilassante tanto per i muscoli che per la mente. L’importante è non affaticarsi e riscoprire il piacere di prendersi cura del proprio corpo con gesti semplici e costanti.

A proposito di rilassamento, anche curare la propria igiene del sonno si rivela per i pazienti affetti da carcinoma uroteliale una scelta saggia. 

Dormire bene aiuta l’organismo a stare in forma e permette di affrontare il giorno successivo con maggiore carica e lucidità. Naturalmente, può capitare di vivere momenti di stress e di conseguenza avere difficoltà a prendere sonno. In questi casi è fondamentale strutturare una propria routine serale, fatta di gesti semplici che favoriscono il rilassamento come, ad esempio: 

  • Disconnettersi da tutti i device 3 ore prima di andare a letto, evitando l’esposizione a schermi luminosi prima di addormentarsi;
  • Praticare yoga o meditazione;
  • Fare pasti serali leggeri;
  • Non bere alcol.

Infine, per chi sta lottando contro un tumore è essenziale rendersi conto di non essere da soli e trovare supporto costante nella comunicazione con il proprio oncologo e con i propri familiari. I momenti in cui ci si sente demotivati e giù di tono sono molto comuni per chi affronta una patologia cronica e deve imparare a conviverci.

Come sempre la chiave di tutto è ascoltare quelle che sono le richieste e i segnali che invia il proprio organismo e cercare supporto e soluzioni in grado di migliorare realmente la propria qualità di vita.

Fonti:

In collaborazione con Merck Italia

IT-NONO-00375 25/01/2024

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a cura di Dr. Christian Raddato
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