Carcinoma uroteliale: dalla prevenzione alle terapie

Redazione

Ultimo aggiornamento – 12 Dicembre, 2023

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Il carcinoma uroteliale è la tipologia più diffusa di tumore della vescica, una forma tumorale che coinvolge l’apparato urinario a partire dalla mucosa, detta urotelio. Questa neoplasia colpisce in prevalenza uomini ma anche numerose donne e ha un’incidenza complessiva di più di 29mila nuove diagnosi ogni anno. La maggior parte di queste diagnosi vengono formulate quando il carcinoma uroteliale è ancora localizzato – ovvero non ha avuto ancora il tempo di raggiungere altri tessuti – ed è quindi affrontabile con una chirurgia mini invasiva. In una minoranza di casi, invece, il tumore si presenta già a uno stadio avanzato o con metastasi, tale da richiedere un trattamento chemioterapico o l’utilizzo di farmaci di ultima generazione. 

In questa nuova categoria di trattamenti ha un posto importante l’immunoterapia, un approccio terapeutico che ha come primario obiettivo quello di indurre e una risposta immunitaria dell’organismo. Stimolando o inducendo una risposta immunitaria grazie ad un approccio terapeutico di tipo immuno-oncologico supportiamo il nostro corpo nella lotta alle cellule tumorali.

L'immunoterapia oggi trova impiego in diverse linee terapeutiche per il carcinoma uroteliale, in particolare nel setting avanzato o metastatico come terapia di mantenimento dopo le sedute di chemioterapia.

I dati sono incoraggianti sia in termini di miglioramento del controllo della patologia che di sopravvivenza dei pazienti.

Carcinoma uroteliale: quali tipologie esistono?

Il tumore uroteliale viene classificato in base alla profondità che riesce a raggiungere nel tessuto. Il tumore uroteliale, infatti, può essere di due tipologie:

  • Superficiale; 
  • Infiltrante.

Con il termine superficiale non si intende una forma tumorale di lieve entità ma un tumore che non ha ancora raggiunto le fasce muscolari della vescica e che si presenta, quindi, localizzato nella mucosa. Questo tipo di cancro è soggetto a recidive nel tempo ma difficilmente causa la formazione di metastasi. Finché le cellule tumorali rimangono in sede e non riescono a raggiungere la circolazione ematica o linfatica, infatti, non hanno la possibilità di produrre metastasi a distanza. Il carcinoma uroteliale infiltrante, invece, può invadere la parte muscolare della vescica e in alcuni casi può interessare anche i linfonodi e gli organi vicini, fegato, polmoni e ossa, potendo così dare origine alle metastasi. 

Le due tipologie di carcinoma uroteliale presentano quindi differenze sia in termini di aggressività che di evoluzione. Tuttavia, non sempre il tumore risponde a questa suddivisione e, anche se rari, esistono casi in cui un carcinoma uroteliale superficiale nel tempo si trasforma in infiltrante. Purtroppo, infatti, in tema di cancro non tutte le risposte sono già note e molte evoluzioni della patologia non sono ancora prevedibili. Va poi sottolineato che a concorrere all’evoluzione di ogni tumore c’è anche la situazione clinica del paziente, il suo stile di vita e le sue abitudini, oltre che naturalmente la funzionalità e la capacità di risposta del suo sistema immunitario. 

Terapie: un focus sull’immunoterapia

L’immunoterapia ricerca nel sistema immunitario del paziente una risposta alla patologia. Ciò è possibile in due diversi modi, stimolando le difese naturali del sistema immunitario oppure producendo in laboratorio delle sostanze analoghe a quelle del sistema immunitario per migliorare la sua capacità di reazione. Le cellule immunitarie contenute nel nostro organismo, infatti, riescono a svolgere una protezione dal cancro e da qualsiasi fattore esterno. 

Naturalmente non sempre il sistema immunitario riesce a distinguere le cellule tumorali da quelle sane, né, anche quando le individua, riesce sempre a contrastarle. È molto più semplice per le nostre cellule di difesa contrastare agenti esterni, come virus e batteri, che non le cellule tumorali: queste sono infatti troppo simili alle cellule sane per essere inequivocabilmente riconosciute come minaccia da aggredire.

Oggi, l’immunoterapia è parte importante del trattamento di alcune forme di tumori e la ricerca è fortemente impegnata in questa direzione. I ricercatori hanno l’obiettivo proprio di aumentare la forza e la capacità di risposta del sistema immunitario per contrastare l’insorgenza e l’evoluzione del cancro.

Esistono attualmente diverse tipologie di approccio immunoterapico, molte delle quali sono ancora in fase di studio, tra cui:

  • Inibitori del checkpoint;
  • Terapia con cellule CAR T 
  • Citochine;
  • Immunomodulatori;
  • Vaccini contro il cancro;
  • Anticorpi monoclonali (mAb o MoAb);
  • Virus oncolitici.

Occorre precisare che l’immunoterapia non è adatta a qualsiasi tipologia di cancro, ma nelle neoplasie attualmente trattate con questo approccio sta dando risultati importanti che spingono ad accelerare la ricerca in questa direzione. 

L’importanza della prevenzione

L’insorgenza di una neoplasia è sempre il risultato di una somma di cause e mai di una singola motivazione. La medicina contemporanea non ha modo di stabilire con certezza la causa primaria che determina l’origine di un cancro ma ha individuato, ad esempio, alcuni fattori di rischio elevato. Tra questi ci sono sicuramente la predisposizione genetica del paziente e i fattori ambientali scatenanti, anche se non per tutte le neoplasie è così: esistono tumori per cui non c’è alcuna familiarità predisponente ed altri per cui c’è solo genetica e l’ambiente gioca un ruolo marginale. Di certo, però, tra i fattori di rischio a maggiore impatto, ad oggi, direttamente collegato all’insorgenza di numerosi tumori è il fumo di sigaretta

Se il suo legame con alcune tipologie di carcinoma è molto noto (pensiamo, ad esempio, al tumore al polmone) la sua forte incidenza anche in altre forme tumorali è meno conosciuta ma non per questo meno forte e pericolosa. Nel tumore vescicale, infatti, così come in tanti altri tumori solidi, è appurato come i fumatori siano maggiormente a rischio rispetto a soggetti in analoghe condizioni di salute ma non fumatori. 

Smettere di fumare  è quindi il primo passo e la migliore strategia di prevenzione che è possibile mettere in atto contro il carcinoma uroteliale. 

Fonti:

Iacovelli (Gemelli): "Cancro vescica il più frequente dell'apparato urinario" (adnkronos.com)

Le tipologie del tumore - Associazione Palinuro - PAzienti LIberi dalle Neoplasie UROteliali

Treating Cancer with Immunotherapy | Types of Immunotherapy | American Cancer Society

Le cause - Associazione Palinuro - PAzienti LIberi dalle Neoplasie UROteliali

In collaborazione con Merck Italia

IT-NONO-00356 06/12/2023

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a cura di Dr. Christian Raddato
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