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Consigli per pulire (in modo efficace) gli ambienti chiusi

Redazione

Ultimo aggiornamento – 15 Giugno, 2022

Dopo un periodo di relativa calma, possiamo dirlo con certezza: l'emergenza Coronavirus non è rientrata. E i numeri di contagi in crescita in tutta Italia - e non solo - ne sono una lampante testimonianza. Per questo motivo, è bene ritornare su un punto di grande importanza: come pulire e igienizzare gli ambienti chiusi.

È l'Istituto Superiore di Sanità, grazie ai suoi esperti, ad aver stilato una guida con una serie di consigli da seguire per eliminare i virus dalle superfici durante la pulizia.

Vediamoli insieme.

Quanto resiste il Coronavirus sulle superfici

Dire con certezza quanto resiste il Coronavirus sulle superfici non è semplice. I dati a nostra disposizione sono ancora parziali, sebbene gli studi siano numerosi. Seguendo le indicazioni del Ministero dello salute, possiamo sinteticamente dire che:

  • Carta da stampa e velina - Le particelle virali infettanti possono essere  rilevate fino a 30 minuti dalla contaminazione, fino a scomparire completamente dopo 3 ore. 
  • Tessuto - In questo caso, la presenza di particelle virali risulta più duratura nel tempo: gli studi, infatti, ne hanno rilevato la presenza fino a 1 giorno dalla contaminazione. Dopo 2 giorni, invece, il pericolo di contaminazione è nullo.
  • Banconote e vetro - La presenza di particelle virali infettanti è rilevabile fino a 2 giorni dopo la contaminazione.
  • Acciaio inox e plastica - Più lungo l’intervallo di tempo su acciaio inox e plastica: le particelle virali infettanti sono state rilevate dagli studi fino a 4 giorni dalla contaminazione. Dopo 7 giorni, invece, la presenza è nulla. 

Un capitolo a parte va dedicato alla presenza di particelle virali infettanti sulle mascherine chirurgiche: nello strato interno sono state rilevate fino a 4 giorni dalla contaminazione. Nello strato esterno, invece, le particelle virali sono risultate presenti fino a 7 giorni dalla contaminazione. Da qui l'importanza di cambiare le mascherine dopo ogni utilizzo: il riuso, infatti, è altamente sconsigliato.

Cambiare l'aria: è fondamentale 

È importante garantire un buon ricambio d'aria agli ambienti chiusi, che comprendono non solo la casa e l'ufficio ma anche i negozi, le strutture sanitarie e i mezzi di trasporto. Aprire quindi finestre e finestrini dell'ambiente chiuso, privilegiando quelli non si affacciano su zone trafficate e piene di smog, in orari diversi da quelli di punta.

Pulizie sì, ma seguendo alcune importanti regole

Prima di dedicarsi alla pulizia di qualsiasi superficie, è bene leggere con attenzione le etichette dei flaconi e rispettare raccomandazioni e dosi consigliate (facendo per esempio attenzione ai simboli di pericolo segnalati sulle etichette). A questo proposito, ricordiamo di NON miscelare i vari prodotti, soprattutto se contenenti candeggina e ammoniaca. 

È importantissimo indossare dei guanti di lattice durante il dosaggio dei prodotti e la pulizia stessa, per proteggere le mani dagli agenti aggressivi dei detergenti e anche per non entrare direttamente a contatto con germi e batteri. Dopo aver fatto uso dei prodotti per la pulizia, ricordarsi di arieggiare nuovamente gli ambienti.

Più in particolare, vediamo come pulire i pavimenti e i servizi igienici, seguendo ancora una volta le istruzioni e i consigli del Ministero della Salute.

Come disinfettare pavimenti e superfici

Per disinfettare superfici (tavoli, scrivanie, maniglie, cellulari, tablet, computer, interruttori della luce) si possono utilizzare sia disinfettanti a base alcolica sia prodotti a base di cloro (come, per esempio, l’ipoclorito di sodio) con una percentuale massima dell'0,1%.

Stesso discorso vale anche per la disinfezione dei pavimenti: via libera ai prodotti a base di cloro attivo o a base alcolica. Prima della detersione, si consiglia di lavare i pavimenti con un semplice panno umidito con acqua e sapone, per una prima rimozione dello sporco più superficiale. 

Attenzione, però, ai prodotti a base di cloro: tra i più comuni abbiamo la famosa candeggina (o varechina) che, in commercio, si trova al 5-10% di contenuto di cloro. Quindi, se utilizziamo un prodotto con cloro al 5% per ottenere la giusta percentuale di 0,1% di cloro attivo bisogna diluirlo cosi:

  • 100 ml di prodotto (al 5%) in 4900 millilitri di acqua oppure
  • 50 ml di prodotto (al 5%) in 2450 millilitri di acqua

Come disinfettare i servizi igienici

Anche per la pulizia dei servizi igienici è possibile utilizzare prodotti a base alcolica o a base di cloro attivo che, in questo caso, può avere una percentuale massima dello 0,5%.

Dunque, se si utilizza un prodotto con cloro al 5% (candeggina o varechina che sia) per ottenere la giusta percentuale dello 0,5% è necessario diluirlo secondo le seguenti regole:

  • 1 litro di prodotto in 9 litri di acqua oppure
  • 1/2 litro di prodotto in 4,5 litri di acqua oppure
  • 100 ml di prodotto in 900 millilitri di acqua

Attenzione: sia durante che dopo le operazioni di pulizia delle superfici è necessario arieggiare gli ambienti!

Fare attenzione ai sistemi di ventilazione: sia a casa sia in ufficio

Veniamo ora al capitolo più trascurato in fatto di igiene e pulizia: le griglie di ventilazione dei condizionatori. A casa, procedere alla loro pulizia con acqua e sapone oppure con acqua e alcol etilico al 75%, da stendere poi con un panno apposito. 

Negli uffici e in luoghi pubblici, invece, gli impianti di ventilazione meccanica controllata devono essere mantenuti in funzione e in buono stato, ponendo particolare attenzione a parametri quali temperatura umidità e CO2. Per quanto riguarda la loro pulizia: pulire con regolarità i filtri e informarsi sulla tipologia del pacco filtrante presente nell'impianto per sostituirlo, eventualmente, con uno più funzionante.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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