La difficoltà di curarsi in Italia: le liste d’attesa sono troppo lunghe

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Simona Fenzi

Data articolo – 02 Novembre, 2015

Curarsi in Italia sta diventando sempre più un problema. Le liste di attesa, specialmente per alcune prestazioni, sono infinite e la sanità privata non è alla portata di tutti.

Per questo motivo almeno un componente del nucleo familiare, di ben il 41,7% delle famiglie italiane, ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria durante l’ultimo anno. Questi dati sono emersi dal Bilancio di sostenibilità del Welfare italiano del Censis e dalle ricerche realizzate per il forum Ania-consumatori. Se la spesa medica annua media degli italiani e di 500 euro, nell’ultimo anno ben il 32,6% sostiene di aver pagato per prestazioni sanitarie al nero.

Ma cosa si intende per prestazioni al nero?

Si tratta di servizi che sono stati pagati senza emissione di fattura o scontrino e riguardano per lo più prestazioni odontoiatriche, infermieristiche o specialistiche. Al sud, questo tipo di situazione coinvolge ben il 41% delle persone intervistate.

Mentre la popolazione italiana invecchia sempre più, e le persone non autosufficienti aumentano, i cittadini, pur consapevoli che la copertura dello stato sociale si è ridotta, si dicono favorevoli, in una percentuale del 78%, alla stipula di un’assicurazione medica privata.

Il sindacato dei medici italiani, per voce di Pina Onofri, afferma che si sta arrivando a uno smantellamento del Ssn. Se un paziente è disposto a pagare per la prestazione medica, vista l’eccessiva lunghezza delle liste di attesa, alla fine è portato a rivolgersi al privato, dice Onofri. Inoltre, il blocco del turn over dei medici rende la professione precaria e ne pagano i cittadini che devono subire una discontinuità nelle cure.

Diminuendo le sicurezze per il futuro e con un sistema di Welfare che crea ansia anziché sicurezza, sta aumentando il numero dei cittadini che rinunciano alle cure mediche. L’Istat ha certificato che ben un 10% della popolazione non si rivolge ai medici per questioni economiche e una malattia può portare all’impoverimento di un nucleo familiare.

Costantino Troise, segretario dell’Anaao-Assomed, sostiene che la stessa sopravvivenza della sanità pubblica è a rischio. A causa di continui tagli sta diminuendo il numero e la qualità dei servizi prestati ed il ticket, spesso eccessivo, rende un problema l’accedere alla sanità.

Ma come risolvere questa situazione?

All’interno dei Bilancio di sostenibilità del Welfare italiano sia assicuratori che consumatori hanno fatto le loro proposte per la creazione di un sistema equo ed efficace.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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