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Gli amputano la mano dopo aver mangiato sushi

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

mangia sushi e gli amputano il braccio: succede in Sud Corea

Un uomo della Sud Corea, di cui si conosce la storia ma non l’identità, ha contratto una grave – gravissima – infezione batterica dopo aver mangiato sushi al ristorante.

I primi sintomi sono cominciati circa dodici ore dopo la cena. La mano sinistra ha iniziato a gonfiarsi, e sono comparsi i primi lividi e le prime vesciche. Nel giro di pochi giorni, le condizioni si sono complicate.

Sembra che i medici, a questo punto, non abbiano avuto alternativa. In poco tempo, infatti, si è giunti all’amputazione dell’avambraccio, necessaria per salvargli la vita.

La colpa è del batterio Vibrio vulnificus

La triste storia del 71enne coreano è comparsa nei giorni scorsi sulle pagine del New England Journal Medicine. Secondo quanto riportato dall’autorevole rivista, i medici hanno prima tentato di drenare le vesciche, ma senza nessun risultato.

Si è passati poi alla rimozione del tessuto infetto, a cui è seguita una terapia antibiotica, ancora una volta senza raggiungere nulla di fatto. Nel frattempo, le ulcere si sono estese, e il dolore è divenuto lancinante.

Per gli specialisti dell’ospedale di Jeonju, a circa 190 chilometri a sud della capitale, la diagnosi è stata chiara sin da subito. L’uomo stava facendo i conti con un’infezione chiamata vibriosi, causata dal batterio Vibrio vulnificus, che si contrae proprio mangiando pesce crudo non controllato.

Le condizioni dell’uomo, con febbre molto alta, si sono aggravate molto rapidamente, date le sue condizioni di salute pregresse. Era infatti affetto da diabete, ipertensione e gravi problemi renali, tanto da essere in dialisi.

Dall’aggravamento delle condizioni fino all’amputazione dell’avambraccio

Nonostante gli innumerevoli sforzi del team di specialisti, 25 giorni dopo il pasto incriminato si è arrivati all’amputazione dell’avambraccio, per fermare la decomposizione dei tessuti che ormai sembra inarrestabile.

Le condizioni dell’uomo, infatti, si stavano aggravando in modo rapido, proprio perché soffriva di diabete, una patologia che – purtroppo – aumenta il rischio di complicazioni da ulcere della pelle.

Nella maggior parte dei casi, una infezione batterica da pesce crudo contaminato – che siano ostriche, crostacei o sushi – si risolve con una semplice terapia antibiotica e, magari, un po’ di spavento. Sicuramente, le complicazioni non risultano così gravi. Ma l’uomo presentava un sistema immunitario già compromesso, e la drastica decisione dei medici sembrava essere l’unica alternativa possibile.

Quando il sushi è controllato

Nessun allarmismo. Ricordiamo, infatti, che in Italia – così come negli altri Paesi della Comunità Europea – è obbligatorio il processo di abbattimento, prima di servire il sushi in tavola. Il pesce, infatti, viene congelato ad una temperatura non inferiore ai -20°, per almeno 24 ore. E, se eseguita in modo professionale, tale procedura uccide e blocca la proliferazioni dei batteri.

Gli infettivologi, nonostante la sicurezza garantita dall’abbattimento del pesce, sono sempre stati chiari a proposito. Pesce e carne non dovrebbero mai essere consumati crudi.

*Foto: New England Journal Medicine.

 

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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