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I medici non si trovano: ospedali allo stremo e ore di attesa in tutta Italia

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 28 Luglio, 2022

Emergenza medici in tutta Italia, vediamo perchè

Secondo l’ultimo bilancio della Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza (Simeu), nell’ultimo anno si sono dimessi, mediamente, circa 100 dottori al mese nei reparti di emergenza.

Al calo dei camici bianchi, va aggiunto un considerevole aumento delle richieste di soccorso – che sono state quasi il 20% in più rispetto allo scorso anno.

I numeri allarmanti: la situazione in ospedali e pronto soccorso

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In tutta Italia, per via anche della programmazione di ferie e riposi, le strutture ospedaliere sono ai minimi termini.

I pronto soccorso e gli ambulatori sono i primi a soffrirne: in Lombardia mancano ancora circa 200 medici di famiglia tra Milano e Lodi, solo 25 medici del triennio hanno risposto al bando a fronte di 296 carenze.

Nei pronto soccorso italiani mancano circa 4.200 medici, dunque garantire l'assistenza è sempre più difficile: gli addetti ai lavori parlano della peggiore estate da quando esiste il reparto di emergenza-urgenza

Allo stesso tempo, aumenta anche il numero di pazienti che resta a lungo in attesa al pronto soccorso per un ricovero o un parere medico.

Negli ambulatori della Sicilia, manca il 50% del personale e la Regione ha chiesto una proroga di contratti legati all’emergenza Covid.

Per quanto riguarda gli ospedali, la situazione è ancora più grave.

Per fare qualche esempio:

  • in Veneto, il governatore Zaia ha chiesto richiamare gli operatori no-vax per recuperare le lunghe liste d'attesa;
  • in Puglia, invece, si cercano medici per ospedali e territorio aprendo nuove facoltà Med-Tech a Lecce, di Medicina a Taranto e una al Miulli di Acquaviva;
  • In Friuli, Massimiliano Fedriga, coordinatore delle regioni, ha finanziato 52 contratti di specializzazione in Meu, ma ne sono stati assegnati solo 3.

Questa emergenza sembra, però, destinata a peggiorare: entro il 2024, tra pensionamenti e dimissioni volontarie, si potrebbe raggiungere una calo di circa 40 mila camici bianchi e 6.318 medici di base.

Quindi, le richieste superano le possibilità di risposta e – come spiega Simeu in una nota – gli operatori rimasti subiscono un incremento del carico di lavoro superiore del 50% circa rispetto al 2021 (un medico su cinque rimane in ospedale per più di 48 ore consecutive)

Antonio Voza, segretario di Simeu, sottolinea che i problemi sono due: le necessità non soddisfatte dei pazienti e le condizioni degli operatori sanitari che ormai hanno superato il limite della sostenibilità

Inoltre, secondo Voza, da nord a sud il tutto è stato acuito dalla crisi di governo, che ha portato ad uno stop delle poche conquiste che sembravano essere ad un passo.

Le possibili soluzioni

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In molti, quindi, si stanno interrogando su come intervenire per evitare che la situazione peggiori ulteriormente.

Ecco le proposte degli addetti ai lavori:

  • eliminare il tetto alla spesa del personale, in modo da poter colmare i vuoti di organico;
  • aprire nuovi corsi universitari;
  • ampliare i posti alla facoltà di medicina;
  • aggiungere borse di studio post-laurea.

Giammaria Liuzzi, ex presidente dell'Associazione liberi specializzandi e ora responsabile nazionale Anaao Giovani, indica queste soluzioni come palliative.

L’emergenza è attuale, e queste idee daranno frutti solo tra una decina di anni: il problema è causato da una carente programmazione e da un definanziamento delle borse partito anni fa

L'aumento dei posti nelle specializzazioni e nei corsi di Medicina generale non risolve le difficoltà: in specialità meno ambite – come Medicina d'Emergenza Urgenza – dove le borse non solo non vengono prese, ma, se assegnate, vengono in parte abbandonate.

Insomma, sembra che la situazione sia arrivata allo stremo – e il futuro non sembra affatto roseo.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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