“Il cuore lo sa – AMIloidosi cardiaca: Ascolta, Monitora, Informati”: una campagna per conoscere e prevenire la malattia

Redazione Pazienti Redazione
Redatto scientificamente da Redazione Pazienti, Medico Generale |
A cura di Redazione

Data articolo – 29 Novembre, 2021

Il cuore lo sa

Insufficienza multiorgano e complicazioni molto gravi e rischiose per la vita: questo è ciò che potrebbe accadere a un paziente, se non adeguatamente trattato in caso di amiloidosi.

Ma di cosa si tratta? Le amiloidosi fanno riferimento a una serie di patologie causate da un deposito di proteine anomale (le fibrille amiloidi) nel cuore e in altri organi. Il delicato argomento è affrontato in una nuova campagna di sensibilizzazione, “Il cuore lo sa – AMIloidosi cardiaca: Ascolta, Monitora, Informati”, promossa da Pfizer.

Capiamone di più, entrando nel dettaglio.

Quanti tipi di amiloidosi cardiache esistono?

I tipi più comuni di amiloidosi cardiaca sono:

  • l’amiloidosi da catene leggere delle immunoglobuline (Amiloidosi AL);
  • l’amiloidosi da transtiretina (ATTR).

Entrambe sono caratterizzate da decorsi clinici differenti, con approcci di gestione diversi.

In particolare, l’amiloidosi cardiaca da transtiretina (ATTR-CM) è una patologia progressiva che si manifesta quando la transtiretina, una proteina prodotta principalmente dal fegato e deputata al trasporto nel sangue di sostanze come la vitamina A e gli ormoni tiroidei, si altera, divenendo instabile e andando incontro a un errato ripiegamento, processo noto con il termine di  “misfolding”. Le proteine misfolded possono accumularsi nel cuore sotto forma di fibrille amiloidi, provocando a un vero e proprio irrigidimento del muscolo cardiaco e un’insufficienza d'organo.

Esiste poi un tipo di amiloidosi associato all’invecchiamento, l’ATTR-CM wild-type (wtATTR-CM), che non risulta legato a nessuna mutazione nel gene transtiretina e non ha carattere di familiarità. Solitamente, ha effetti sul cuore e può anche essere causa di sindrome del tunnel carpale e neuropatia periferica (dolore e intorpidimento a mani e piedi).

Chi è colpito da amiloidosi cardiaca da transtiretina ATTR-CM?

La malattia colpisce sia gli uomini che le donne, con età d’esordio media di 60 anni, sebbene la forma wild-type abbia una prevalenza maggiore nel sesso maschile. In alternativa, parliamo di una mutazione genetica. 

Quali sono i sintomi dell'amiloidosi cardiaca da transtiretina?

I sintomi dell'ATTR-CM sono simili a quelli di altre e più comuni cause di insufficienza cardiaca. Dunque, i pazienti possono accusare: 

  • Affanno
  • Forte stanchezza
  • Tosse o respiro sibilante
  • Disturbi gastrointestinali – diarrea, costipazione, nausea, calo ponderale
  • Gonfiore alle gambe
  • Aritmia 

Altri sintomi dell’amiloidosi cardiaca da transtiretina ATTR-CM sono: 

  • Neuropatia periferica, con intorpidimento o formicolii
  • Sindrome del tunnel carpale bilaterale
  • Glaucoma
  • Rottura atramautica del tendine bicipite
  • Stenosi del canale spinale, con conseguenza formicolio e intorpidimento delle gambe

Come avviene la diagnosi?

Ricevere una diagnosi corretta non è semplice, essendo una patologia non molto nota e spesso confusa con altre forme di insufficienza cardiaca. Riconoscere il disturbo è però importante, per trattare repentinamente i pazienti ed evitare complicanze conseguenti. 

Gestione clinica e trattamento: cosa prevedono?

Nei casi di ATTR-CM, l’obiettivo del trattamento è il rallentamento della progressione della malattia, che, se non gestita adeguatamente, può portare a esiti infausti. 

In alcuni casi selezionati, le uniche alternative terapeutiche sono il trapianto di cuore e/o fegato, poiché è quest'ultimo a produrre la proteina transtiretina anomala.

Esistono, poi, nuovi approcci terapeutici per la cura dell’amiloidosi cardiaca, ad oggi, in corso di sviluppo clinico nei centri di riferimento.

L’importanza della prevenzione

Prevenire e conoscere il disturbo sono dunque due elementi chiave per la salute dei pazienti. 

Ed è sotto la spinta di questa importante missione che è nato il progetto “Il cuore lo sa – AMIloidosi cardiaca: Ascolta, Monitora, Informati”, promosso da Pfizer con l’egida della Società Italiana di Cardiologia (SIC) e con la collaborazione di Fondazione italiana per il cuore, fAMY Onlus e Conacuore ODV.

Le persone con questa patologia spesso aspettano anni prima di ricevere una diagnosi oppure ricevono una diagnosi errata o terapie non adatte alla patologia – dichiara Eleonora Russo, Rare Disease Medical Director Pfizer Italia – Secondo un’indagine internazionale, condotta dall’Amyloidosis Research Consortium, circa un terzo dei partecipanti, pazienti con amiloidosi da transtiretina wild type o caregivers, ha riferito una mancata diagnosi o diagnosi errate, rispettivamente, da parte dei cardiologi; e due terzi dei pazienti ha dovuto vedere almeno 2 cardiologi prima della diagnosi. Per avere un impatto positivo nel ridurre il ritardo diagnostico, Pfizer è impegnata da anni in iniziative globali di educazione, informazione e sensibilizzazione”.

Questa campagna di informazione e sensibilizzazione sull’amiloidosi cardiaca ha l’obiettivo di accrescere la conoscenza e la consapevolezza sui sintomi della malattia, portando a una più rapida identificazione e a una diagnosi tempestiva, per muovere i pazienti verso i Centri di riferimento specializzati.

Strumento di supporto, impiegato per la comunicazione, è il video: “la linea della vita di una persona si riempie dei ricordi legati a esperienze ed emozioni personali, alternati con eventi che hanno segnato la memoria collettiva, che confluiscono nel cuore, che sa sempre cosa è importante ricordare”.

Il video e, più in generale, tutte le risorse della campagna – infografiche, opuscolo informativo scaricabile e altro ancora – sono disponibili online sulla pagina dedicata, cliccando qui

* Contenuto d'informazione pubblicitaria - PP-RDP-ITA-0154.

Ultimo aggiornamento – 20 Dicembre, 2021

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
ragazza dorme nel letto
Pressione alta? Una semplice routine serale potrebbe rivelarsi un’arma inattesa

La regolarità del sonno emerge come possibile fattore protettivo contro l’ipertensione. Nuove evidenze indicano che stabilire orari costanti per addormentarsi può favorire valori pressori più stabili.