Il segreto per un cervello giovane? Non è un farmaco, ma la creatività

Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello
A cura di Arianna Bordi
Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Data articolo – 12 Dicembre, 2025

Una giovane donna dalla pelle chiara e divertente balla da sola a casa durante il giorno, con gli occhi chiusi. Una bionda con i capelli raccolti indossa occhiali trasparenti e un maglione oversize.

Attività come suonare, ballare, creare arte e dedicarsi ad alcune tipologie di videogiochi non sono semplicemente gratificanti: infatti, secondo una nuova ricerca, potrebbero essere un vero e proprio freno all'invecchiamento cerebrale.

Ecco un approfondimento in merito.

Misurare la gioventù del cervello è possibile?

I risultati, pubblicati su Nature Communications a ottobre, sono chiari: impegnarsi in attività creative di varia natura è correlato a un "cervello dall'aspetto più giovane".

"Viviamo in un mondo pieno di stress, incertezza e disperazione. Creare una piccola bolla attraverso l'arte o la musica può avere un impatto positivo sulla salute del cervello”, ha commentato l'autore dello studio, Agustín Ibáñez, direttore del Latin American Brain Health Institute.

Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno analizzato i dati di imaging dell'attività cerebrale di 1.467 partecipanti sani provenienti da ogni angolo del mondo; il campione includeva ballerini di tango, musicisti, artisti visivi e giocatori di videogiochi di strategia.

Per quantificare l'invecchiamento hanno usato i cosiddetti "orologi cerebrali", modelli computazionali sofisticati che stimano l'età biologica del cervello in relazione all'età cronologica di una persona.


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"Utilizziamo parametri di connettività cerebrale per prevedere l'età cerebrale, e c'è una differenza tra questa età stimata e quella reale," ha spiegato Ibáñez. "Questa differenza è informativa per valutare l'invecchiamento cerebrale accelerato o ritardato."

Mentre un invecchiamento accelerato è spesso riscontrato in persone con patologie neurologiche o psichiatriche, i ricercatori si sono chiesti quali fattori potessero invece essere associati a un invecchiamento cerebrale ritardato.

Metodologia e risultati della ricerca

Tutte e quattro le categorie di attività creative e stimolanti prese in esame, ossia danza, musica, arti visive e videogiochi di strategia, sono risultate associate a un rallentamento dell'invecchiamento cerebrale.

Sorprendentemente, la competenza e il livello di performance hanno avuto un ruolo chiave: gli esperti con anni di pratica mostravano cervelli più giovani rispetto ai semplici hobbisti.

In cima a tutti, i ballerini di tango altamente qualificati sembravano avere i cervelli più giovani in assoluto, con un'età biologica che era in media sette anni inferiore alla loro età anagrafica.

Inoltre, nello studio 24 persone sono state addestrate a giocare a StarCraft II (un videogioco che esige immaginazione e pensiero strategico), mentre un gruppo di controllo giocava a Hearthstone (più basato su regole fisse).

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Ebbene, dopo sole 30 ore di allenamento, il gruppo col primo videogioco ha evidenziato un rallentamento dell'invecchiamento cerebrale rispetto all'altro gruppo, dimostrando quanto influsica la tipologia di videogioco.

Si tratta di risultati che si allineano perfettamente con studi precedenti. Infatti, Daisy Fancourt, esperta di psicobiologia ed epidemiologia all'University College di Londra, non coinvolta nella ricerca, ha affermato: "Sono sempre più numerosi gli studi che identificano associazioni tra l'impegno artistico e sia la preservazione cognitiva sia il ritardo nell'insorgenza della demenza. Nel complesso [questi dati] rafforzano l'importanza di proseguire la ricerca sui benefici delle arti per la salute."

In sintesi, la conclusione è un potente incoraggiamento ad agire, qualunque sia la nostra storia genetica: "Anche se non si ha una longevità eccezionale in famiglia, i nostri risultati dimostrano che è comunque possibile migliorare le proprie possibilità di salute cognitiva prendendo parte ad attività cognitivamente stimolanti," ha concluso Stacy Andersen, scienziata che approfondisce la vita dei centenari da più di 20 anni.

"Non c'è momento migliore del presente per imparare qualcosa di nuovo, come la fotografia o suonare la chitarra, che può anche aiutare a proteggere il cervello del futuro."

Fonti:

Nature Communications - Creative experiences and brain clocks

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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