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Coronavirus: Italia, quarto Paese al mondo per numero di contagi

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Coronavirus in Italia: gli aggiornamento

L’Italia supera quota 100: siamo il quarto paese per numero di contagi, dopo Cina, Corea del Sud e Giappone. Primi in Occidente. 89 casi in Lombardia, due le persone decedute. Aggiungendo i 25 casi in Veneto, annunciati dal Presidente Luca Zaia, 9 in Emilia Romagna e 6 in Piemonte, si arriva a 132 infettati. Nel Lazio la situazione sembra migliorare: la coppia cinese è in via di guarigione, il ricercatore italiano è stato già dimesso. 

Il bilancio mondiale del Coronavirus sale a 2.461 vittime, secondo la mappa online della statunitense Johns Hopkins University. Stando ai dati pubblicati, i casi confermati di contagio sono 78.766. Sono, invece, 23.133 le persone guarite ad oggi. 

I numeri sono in costante crescita e, secondo le autorità sanitarie, fare previsioni è pressoché impossibile

Intanto, si indaga sul paziente zero, che ancora non è stato individuato.

Le misure di contenimento per bloccare il Coronavirus

Le misure di contenimento non sono tardate ad arrivare. I comuni del lodigiano e del Veneto in quarantena sono undici: Vò Euganeo, Codogno, Castiglione d'Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. 

Università chiuse, in gran parte del Nord d’Italia. Le attività didattiche sono a rischio sospensione, per ogni ordine e grado. La Lombardia, il Friuli Venezia Giulia e il Piemonte si sono già mossi in questo senso. Si ferma anche la Serie A, in Lombardia e a Torino, e gran parte delle attività sportive previste per la giornata odierna. Stop alle manifestazioni pubbliche, il Carnevale di Venezia non si farà.

Le raccomandazioni non mancano: si chiede di evitare situazioni di socialità, per impedire la diffusione del virus. No a metro, bus, treni, scuole, discoteche, caserme e palestre.

Chi contattare per il Coronavirus?

  • La Lombardia ha attivato un numero dedicato alla richiesta di informazioni e chiarimento: 800 894545
  • Gli abitanti del Veneto, invece, possono contattare: 800 462340
  • Per sintomi sospetti ed emergenze si deve invece fare riferimento al 112
  • Per maggiori informazioni sul Coronavirus si può anche contattare il 1500, gestito dal Ministero della Salute

Walter Ricciardi, membro dell'OMS: "l’Italia è un caso da manuale"

È stato un grave errore non mettere in quarantena le persone arrivate in Italia dalla Cina ed esiste il forte rischio che i focolai diventino una epidemia. Ma, prima di due settimane, non avremo possibilità di saperlo. A sostenerlo, è Walter Ricciardi, ordinario di Igiene alla Cattolica e membro del consiglio esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità, che non nasconde la preoccupazione. 

L’Italia è un “caso da manuale”, ha affermato: una o più persone contagiate (da chi arriva è arrivato da un luogo epidemico) con un susseguirsi di contagiati secondari, con lo stesso tempo di incubazione.

Non solo. “Paghiamo il fatto – ha spiegato – di non aver messo in quarantena da subito gli sbarcati dalla Cina. Abbiamo chiuso i voli, una decisione che non ha base scientifica, e questo non ci ha permesso di tracciare gli arrivi, perché a quel punto si è potuto fare scalo e arrivare da altre località”. Sempre secondo Ricciardi, con l’Italia che è il Paese più contagiato d’Europa, rischiamo “numeri importanti”.

Ricciardi, però, ci rassicura: gli ospedali specializzati in malattie infettive sono pronti per i focolai. E dallo Spallanzani di Roma la terapia messa in atto per favorire la guarigione sembra funzionare.

Xi Jinping, presidente cinese: "la più grande emergenza sanitaria"

È la Cina, come ben sappiamo, a dover fronteggiare la più grande emergenza Coronavirus. 

Sono 2.442 i morti, dopo le altre 97 vittime registrate ieri, concentrate nella provincia di Hubei. Anche se è ormai noto che la maggior parte delle morti e delle infezioni sono state registrate a Wuhan, dove il virus ha fatto la sua comparsa nel mese di dicembre scorso.

La Commissione nazionale sanitaria ha confermato anche altri 648 casi di positività. "È la  più grande emergenza sanitaria della Cina dal 1949" - ha affermato il presidente cinese Xi Jinping, nel corso di un collegamento avuto oggi in videoconferenza con 170mila funzionari di livello centrale, locale e militare.

Maria Rita Gismondo, direttrice analisi del Sacco: "vi prego, abbassate i toni"

"A me sembra una follia. Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così". Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Macrobiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, il laboratorio dell'Ospedale Sacco di Milano in cui vengono analizzati da giorni i campioni di possibili casi di Coronavirus. 

"Il nostro laboratorio ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni”, è scritto nel post. "I miei angeli sono stremati. Oggi la mia domenica sarà al Sacco. Vi prego, abbassate i toni! Serena domenica!" - ha aggiunto.

CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche: "il rischio è basso, aumenta con l'età"

In una nota stampa, diffusa a nome di Giovanni Maga, il Consiglio Nazionale delle Ricerche tiene alta l'attenzione, ma senza creare allarmismi. "L'infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi, causa sintomi lievi/moderati (una specie di  influenza) nell'80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una  polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva". 

Il rischio di gravi complicanze aumenta con l'età, e le persone sopra 65 anni e/o con patologie preesistenti o immunodepresse sono ovviamente più a rischio, così come lo sarebbero per l'influenza. 

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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