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Qual è il luogo dove avvengono più contagi? La risposta arriva dall'ISS

Redazione

Ultimo aggiornamento – 15 Giugno, 2022

Covid-polmoni

Oltre l’80% dei focolai di Covid-19 si sviluppa in ambito domiciliare: è questo il dato emerso dal monitoraggio settimanale della cabina di regia costituita da Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Regioni.

Dunque, mettere un limite agli spostamenti sembra essere cruciale per ridurre le occasioni di contagio ed evitare di portare il virus in casa. Una volta entrato, infatti, contenerlo è più difficile che mai. 

Certo, annullare il rischio di contagio è pressoché impossibile. Tuttavia, seguire delle regole per ridurre la possibilità di infezione è - oggi più che mai - quanto mai doveroso.

Mascherine e distanziamento sociale 

Ce lo dicono da mesi, ora è arrivata una conferma: mascherine e distanziamento sociale abbassano di mille volte la carica virale del SARS-Cov2

A dimostrarlo, uno studio dell'IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (VR) pubblicato sulla rivista Clinical Microbiology and Infection e condotto fra marzo e maggio 2020.

Da quanto è emerso, al diminuire dell'esposizione al contagio, la carica virale dei pazienti arrivati in Pronto Soccorso si è man mano ridotta fino a essere mille volte inferiore rispetto a marzo. In parallelo, si è ridotta anche la gravità della malattia. Lo studio, dunque, conferma l'importanza di contenere l'esposizione al contagio con mascherine e distanziamento fisico: mantenere bassa la trasmissione del virus serve anche a ridurre la carica virale con cui si può venire a contatto, diminuendo così la probabilità di comparsa di una malattia con manifestazioni cliniche gravi.

Non ci si stanca di ripeterlo: la mascherina va sempre indossata coprendo bene naso e bocca. Al chiuso ma anche all’aperto, soprattutto se non è possibile mantenere la distanza di sicurezza.

Limitare gli incontri (e seguire le regole)

Il Dpcm del 23 ottobre scorso è stato molto chiaro: «nelle abitazioni private è fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone non conviventi in un numero superiore a sei».

Non solo, in caso di ospiti, è bene invitarli a seguire le regole di igiene al loro ingresso in casa (lavarsi le mani, togliersi le scarpe) e mantenere comunque la distanza di almeno un metro. Sembrerà superfluo, ma deve obbligatoriamente essere evitato lo scambio di piatti, bicchieri e posate.

Fate sì che non cali mai la soglia di attenzione durante pranzi o cene: in questo frangente, infatti, indossare la mascherina è pressoché impossibile. Dunque, è bene mangiare distanziati avendo molto rispetto dello spazio dei commensali.

Limitare la socialità, almeno in questa fase, non significa annullarla. Scegliete, se possibile, un paio di amici da incontrare di frequente, con l’accordo fra tutti di limitare all’essenziale l’incontro con altre persone.

Proteggere i più fragili: è davvero importante

C’è chi per motivi di studio, chi per motivi di lavoro non può evitare i contatti intra personali. In questi casi, è necessario mantenere le distanze con le persone fragili e indossare la mascherina in loro presenza, anche se a casa. 

Ricordate: per anziani e parenti con patologie croniche il rischio di complicanze è elevato. Dunque, chi sa di essere stato in una situazione a rischio dovrebbe evitare di fare visita a nonni o parenti fragili per almeno un paio di settimane. Certo, la voglia (e la necessità, anche) di abbracciare una persona amata è tanta, ma è meglio evitare. Se non si può rinunciare preferite farlo per pochi secondi e all’aperto. Ovviamente, meglio farlo con mascherina e volti rivolti in direzioni opposte.

Convivenza con i positivi: sintomatici (e asintomatici) devono dormire da soli

C’è poi un altro problema che influisce enormemente sul diffondersi dei focolai: quando un familiare è positivo, impedire il contagio è molto difficile

Ci sono però delle efficaci precauzioni da mettere in atto. Chi è malato (con o senza sintomi) deve isolarsi in una stanza dedicata, dormire solo, evitare ogni contatto - compatibilmente con la necessità di essere assistito. 

È bene poi limitare l’incontro tra familiari: quando non è possibile, è necessario indossare mascherina e mantenere la distanza. Arieggiate poi gli ambienti, il più possibile. Teoricamente, anche il bagno dovrebbe essere a uso esclusivo. Non sempre è possibile: in tal caso, va disinfettato e igienizzato dopo l’uso, utilizzando prodotti a base di cloro (candeggina) oppure con alcool al 70 per cento. 

Assolutamente vietata la condivisione di asciugamani o lenzuola. Piatti, bicchieri e posate possono essere lavati con il normale sapone da cucina, mentre i rifiuti prodotti dal paziente positivo devono essere smaltiti in un doppio sacchetto di plastica.

Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast su Covid-19: un anno dopo.

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a cura di Dr.ssa Gloria Negri
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