Viso ricostruito dopo un incidente grazie alle stampanti 3D

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Benedetta Borzillo

Data articolo – 24 Marzo, 2014

La notizia. Sopravissuto a un devastante incidente in moto, un intervento pionieristico gli ricostruisce il volto usando impianti stampati in 3D. Nuove speranze per la chirurgia ricostruttiva?

Stephen Power, ventottenne di Cardiff, è uno dei primi pazienti politraumatizzati al mondo, per cui si è usata la tecnologia della stampa 3D a ogni fase della terapia.

L’intervento? “Ha dato risultati straordinari, incomparabili” dicono i medici. Il giovane paziente: “Mi ha cambiato la vita: non dovrò più nascondermi, sono tornato alla normalità”.

La storia.

L’impatto fu terribile. “Mi ruppi naso, zigomi, mandibola e cranio”, racconta il paziente. “Non ricordo nulla dell’incidente, solo 5 minuti prima e poi il risveglio, dopo 4 mesi di coma farmacologico”.

Ormai irriconoscibile, il giovane viveva nascosto. Oggi, però, il suo viso ha riacquistato la naturale simmetria, i volumi sono stati rimodellati e il suo aspetto è tornato molto vicino a quello di un tempo.

Un miracolo chirurgico?

L’intervento, che ha ricostruito il viso del giovane scozzese, si è tenuto al Morreston Hospital di Swansea, in Galles.

La Gran Bretagna è all’avanguardia nel mondo per l’uso della tecnologia 3D in chirurgia. Ma sinora gli impianti stampati in 3D sono stati usati per correggere condizioni congenite.

Questa operazione, invece, ha usato modelli, guide, piastre e impianti stampati in 3D su misura, per riparare i danni multipli di un trauma avvenuto diversi mesi prima.

8 ore di intervento.

Per ricostruire la simmetria del viso, una tomografia computerizzata (TC) ha permesso di creare e poi stampare un modello 3D del cranio di Stephan, con tanto di linee-guida millimetriche per i tagli chirurgici e piastre stampate in 3D da abbinare.

I chirurghi hanno dovuto fratturare di nuovo gli zigomi del giovane, per poter rimodellare il suo viso e posizionare i nuovi volumi.

Infine, si è usato un impianto in titanio, stampato in Belgio, per tenere insieme e ferma l’ossatura nella nuova posizione.

Perché la tecnologia 3D è rivoluzionaria?

La stampa 3D elimina quei problemi che spesso incidono sulla riuscita di un intervento ricostruttivo tradizionale. "In pratica, ci permette di essere infinitamente più precisi”.

La tecnologia ha permesso un salto di qualità eccezionale. "Penso che i risultati che si ottengono con la stampa 3D siano incomparabilmente migliori rispetto a tutto quello che si è fatto finora”.

Nuove speranze per la chirurgia ricostruttiva? Crediamo di si…

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