Tumore al seno: la parola alle pazienti

Redazione Pazienti Redazione
Redatto scientificamente da Redazione Pazienti, Medico Generale |
A cura di Redazione

Data articolo – 13 Ottobre, 2020

Nel 2020 il tumore più frequentemente diagnosticato in Italia è il carcinoma della mammella, con 54.976 casi totali, che corrispondono al 14,6% di tutte le nuove diagnosi. Il tumore al seno è il più frequente ma è anche quello con una prognosi migliore rispetto ad altre neoplasie.

Oggi, in occasione della Giornata Nazionale di Sensibilizzazione sul Tumore al Seno Metastatico, Serotonina ossia il nostro podcast di salute dà la parola a chi va posto al centro delle valutazioni mediche: i pazienti. O forse sarebbe il caso di dire: le pazienti, cioè chi il tumore al seno lo ha vissuto. 

In collaborazione con Europa Donna, associazione di promozione sociale che ha fortemente voluto il riconoscimento di questa giornata, ascoltiamo le storie di Paola, Liliana e Cecilia, donne con un percorso e un dolore specifici. 

Prevenire il tumore al seno: l'ascolto è fondamentale

Tra loro, c'è chi ha scoperto il carcinoma durante una mammografia di routine, e chi ha notato delle anomalie al seno in un’età non prevista dagli screening. L'approccio alla diagnosi è vario ma tutte ci raccontano della necessità della accettazione del tumore, ma anche dei cambiamenti fisici con i quali bisogna fare i conti. Con la malattia, insomma, tutto cambia. Cambia il corpo, ma cambiano anche i rapporti con le persone e l’esperienza del tumore al seno può trasformare le amicizie e le relazioni quotidiane con gli altri, ora in bene ora in male. 

Ma il rapporto forse più profondo è quello con sé stesse, con la sé del passato e del prima della malattia. Non sempre c'è continuità o conciliazione, ma a volte qualche desiderio riaffiora e diventa più realizzabile, come la maternità, oppure si trova il coraggio di dedicarsi a un progetto di cui in precedenza non ci si sentiva all'altezza.

La storia di ogni donna è unica, ma nella sua unicità è utile anche alle altre e dalla comunanza dei vissuti possono nascere consolazioni, amicizie e anche gioia. Condividere, infatti, fa bene a un po’ a tutti, sia a chi comunica e si toglie un peso, sia a chi ascolta e si ritrova o per analogia di esperienze o per empatia. Quello che colpisce di più, però, è la solidarietà e la sorellanza tra pazienti e il senso di protezione verso chiunque possa, in potenza, sviluppare il tumore al seno. 

Supporto, sostegno, cura reciproca. La prevenzione passa anche dall'ascolto: non ci resta, quindi, che ascoltare le storie di chi il tumore al seno lo ha vissuto sulla sua pelle. 

* * *

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Ultimo aggiornamento – 15 Giugno, 2022

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